Blasonario delle famiglie subalpine



Mi - N




Le schede sulle famiglie e le altre informazioni identificate con un * sono tratte dal volume
Onore Colore Identità,
in particolare dalle integrazioni curate da Gustavo Mola di Nomaglio e Roberto Sandri-Giachino. Rimando al libro per ogni ulteriore notizia.



Michaelis
(di Cigala)
  (famiglia consolare di Cigala, nobilitata nel 1647)
     
  D’oro, a una fascia di rosso, carica di tre croci fioreggiate, d’argento, accompagnata da tre alberi di rovere, verdi, 2, 1
[segnalazione di Michel Orcel]
     
motto: VALIDIUS CRUCE VIVISCO

Michaud
(della Savoia)
     
  i conti di Beauretour (dalla Savoia, in Nizza)

Semipartito e troncato, al 1° d’oro, a due gigli d’azzurro uno sull’altro, al 2° d’argento, all’albero di verde (sradicato), con la sbarra di rosso contromerlata, attraversante, al 3° d’azzurro, al vascello d’argento a vele spiegate
[De Foras e Manno. Il Blasonario delle Famiglie Piemontesi per il primo campo indica tre gigli, male ordinati]

     
    motto: REGE REDULTO SABAUDIA ITERUM FOELIX [Manno]
     
  la linea baronale (a Tresserve, Aix les Bains)

Trinciato contro scanalato, di quattordici pezzi, d’oro e di rosso, il 1° al leone di nero, linguato e armato di rosso, tenente una spada d’argento, il 2° a due bande d’argento
[De Foras e Manno]

     
    motto: NOMBRE NE FAIT [De Foras e Manno]

Michelet
(dalla Francia, in Oulx)
  (Joseph, medico del re di Francia a Oulx)
     
  Di rosso, a tre micche d'oro, 2, 1
[d'Hozier, Armorial général de France]

Micheletti
(Micheletti Bicchieri)
  consignori di Burolo
     
  ARMA IGNOTA

Micheli
(Michely)
(da Ginevra)
  consignori di Fontanetto, Solonghello
     
  (probabilmente)
Fasciato d'argento e d'azzurro

Micheli

  consignori di Castelletto Merli, Celle
(infeudazioni riferite da di Ricaldone, ma non da Manno e Guasco di Bisio)
     
  ARMA IGNOTA

Michelini
(da Levaldigi e Vottignasco, in Centallo)
  conti di San Martino (= cascinale di San Martino con Rivalta, Cherasco)
     
  D'azzurro, a tre bande d'argento, con il capo d'oro, all'aquila di nero
     
  D'azzurro, a tre terze d'argento poste in banda, con il capo d'oro, all'aquila di nero
     
motto: À TEMPS VIENDRA

Michelis (de)
(da Barcellonetta)
  consignori di Villarbasse
     
  Semipartito e troncato, il 1° di rosso, alla cometa d’oro posta in banda, il 2° fasciato di quattro pezzi d’argento e d'azzurro, ciascuna fascia carica di quattro tortelli, o bisanti, dell’uno nell’altro, al 3° d’oro, a due leoni coronati, di rosso, affrontati
     
    motto: AEQUITATE ET JUSTITIA

Michelis (de)
  consignori di Bagnolo, Trana
     
  ARMA IGNOTA

Michelotti
(Micheletti)
(da Nizza Monferrato)
  consignori di Sant'Andrea
     
  D'azzurro, alla banda d'oro, accostata da due mezzelune dello stesso
[Manno e di Ricaldone]
     
  D’argento, partito, al 1° alla fascia innestata di rosso e d’azzurro, al 2° alla corona, d’oro, cucita
[arma citata dubitativamente da Manno]

Miga
(di Torino)
  (famiglia patrizia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, al crescente montante, d’azzurro, con il capo del secondo, carico di tre stelle d'oro

Miglia
(da Valgrana)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)

consignori di Clavesana

     
  D'oro, al giglio d'argento, cucito
[Consegnamento 1580]
     
  D'argento, allo scudetto d'oro, cucito
[Consegnamento 1613]
     
    motto: SUDOREM [...] VIRTUS

Migliasso
(di San Damiano d'Asti)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, di [...], all'aquila di [...], e di [...], a tre piante di miglio (?), di [...]
[Segnalazione di don Paolo Prunotto, da stemma marmoreo nella chiesa di S. Damiano]

Migliavacca
(da Novara, originari di Milano?)
 
     
  D'oro, alla vacca di rosso, sormontata da un castello, dello stesso, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila di nero
[arma di D. Franc. Miliavaca Novariensis, 1616, Archiginnasio Bologna, v. Imago Universitatis n. 2742. ]
     
  (Innocenzo Migliavacca, vescovo di Asti, 1693-1714)
Interzato in fascia, al 1° di [...], all'aquila di [...], al 2° di [...], alla torre di [...], al 3° di [...], alla vacca di [...], pascente sulla pianura erbosa
[vari stemmi nella cattedrale di Asti]
     
  D'oro, al castello di due torri di rosso, cimato da un'aquila di nero, e accompagnato in capo da una vacca, al naturale, pascente sulla pianura di verde, addestrata da una pianta di miglio, verde
[de Melianachis (sic) in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270. Leggermente diversa l'arma in di Crollalanza]


Miglietti
Merli Miglietti
(da S. Salvatore Monferrato)
  vedi anche Miglietti

conti di Castelletto Scazzoso

     
  (Miglietti)
D’azzurro, alla campagna erbosa carica di una pianticella di miglio, d’oro, fiancheggiata da due polli al naturale, crestati di rosso, affrontati, in atto di beccare
     
  (Merli Miglietti)
Interzato in palo: al 1° d’oro, alla fascia di nero, accompagnata in capo da un’aquila coronata, di nero, e in punta da tre lancie, poste in palo, di nero, sormontate, ciascuna, da un merlo al naturale (Merli); al 2° d'oro, a tre bande di rosso (Ghislieri); al 3° d’azzurro, alla campagna erbosa carica di una pianticella di miglio, d’oro, fiancheggiata da due polli al naturale, crestati di rosso, affrontati, in atto di beccare (Miglietti)
[Manno e Spreti. Per di Ricaldone: interzato in palo, di Miglietti, di Ghislieri e di Merli]

Miglino
(Petrino Meglino)
(di Castelnuovo di Chieri)
 
     
  D’argento, all'albero di verde, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'argento
     
    motto: IN MEGLIO SPERO

Migliorati
(di Genova)
  marchesi di Carrosio (1795)
     
 

Troncato, al 1° vaiato di tre file d’argento e di nero; al 2° di rosso, a due mazze decussate, accompagnate in punta da un cuore, vuotato del campo, il tutto d’oro; con il capo d’Angiò
[Manno]

     
 

D'azzurro, alla fascia di tre file vaiata d'oro e di nero, accompagnata in capo da un lambello a sette pendenti, di nero [cucito], in punta da due mazze d'armi, di nero, decussate
[Stemmi della Comunità di Ovada]


Migliore
(Megliore, Meliore)
(di Mondovì)
  (famiglia signorile di Mondovì)
     
  D’azzurro, al leone d’oro
[Manno e Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]
     
  (alias)
D’oro, al leone d’azzurro
[Manno]
     
    motto: DUM INFRANGAR

Miglioretti
(Meglioretti, Melioreto)
(da Pinerolo e Cumiana, in Villafranca Piemonte)
  conti di Bourcet, S. Sebastiano; consignori di Cocconato
     
  Troncato cuneato d'azzurro e d'oro, il primo carico di un leone (illeopardito?), d'oro, con la fascia di nero attraversante sulla partizione
[Consegnamento 1613]
     
  Troncato d'azzurro e d'oro, con la fascia del secondo attraversante, al 1° al leone illeopardito, d'argento, al 2° a tre pianticelle di miglio, di verde
[Consegnamento 1687 del medico Girolamo Bernardino Miglioretti da Villafranca]
     
  (arma moderna)
Troncato cuneato d'azzurro e d'oro, il primo carico di un leone illeopardito, d'oro
     
    motto: IN AUGUSTIS TANTUM

Mignano
(di Asti)
  (antica famiglia guelfa di Asti)
     
  ARMA IGNOTA

Mignatta
(da Tronzano, in Vercelli)
  conti di Balangero, Mathi, Tronzano, Villanova di Mathi
     
  D'oro, a due ruote d'azzurro ordinate in fascia, con il capo del secondo, carico di una cometa, d'argento
     
motto: NISI PLENA CRUORIS

Milanesi
(da Alessandria)
  (antica famiglia nobilitata nel 1547)
     
  Scaccato di rosso e d’argento di sedici pezzi, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero


Milanesi
(da Alessandria)
  (nobile famiglia decurionale, di cui i Sappa erano un ramo)
     
  Scaccato di rosso e d’argento di sedici pezzi, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero


Milanesio
(di Carmagnola)
  (una delle famiglie dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Manfredo IV nel 1312)
     
  D'azzurro, a due bacchette (scettri?) di rosso, gigliate d'oro, poste in decusse, con il capo d'oro, carico di un’aquila coronata, di nero
[Ghietti, Memorie di Carmagnola]

Milanesio
(da Caluso)
 
     
  Troncato, con la fascia di rosso sulla partizione, al 1° d'oro, all'aquila bicipite, di nero, coronata sulle due teste, al 2° d'azzurro, a due lance d'argento, decussate
     
    motto: OMNIA CUM TEMPORE [Ghietti attribuisce un motto simile ai Milanesio di Carmagnola]


Milanesio
(Millanesi)
(da Coassolo)
  conti di Coassolo; consignori di Costigliole
     
  D'azzurro, alla croce di rosso, cucita, accompagnata, in punta, da due gigli, d’oro; con il capo d'oro, carico di un’aquila coronata, di nero


Milano (da)
(Milani)
(da Tortona, in Alessandria)
  (una delle famiglie costitutrici del comune signorile di Tortona, nonchè famiglia decurionale di Alessandria)
     
  D’oro, a due tronchi di verde, noderosi, decussati
[Manno, per il ramo decurionale di Alessandria]
     
  Troncato, al 1° d'argento, carico di una M maiuscola, accompagnata da due piccoli rombi, il tutto di rosso, al 2° palato di rosso e d’oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]
     
  Troncato, al 1° d'argento, carico di una M maiuscola, di rosso, al 2° palato d'oro e d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[de Milano in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Di rosso, a due sbarre d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero, sostenuto da una fascia, d'azzurro, carica di tre stelle d'argento
[Berruti, Tortona insigne]

Millano (de)
(da Biella)
  consignori di Castellengo, Gifflenga
     
  D’azzurro, al leone d’argento, fissante una stella dello stesso, posta nel punto destro del capo
[Blasonario Biellese]
     
  D’azzurro, al leone d’argento, illeopardito, con la zampa destra sormontata da una stella del campo (?)
[Manno]
     
motto: HOC VIRTUTIS OPUS

Milioni
(da Mondovì)
 
     
  Troncato, d'azzurro, al giglio d'oro, e d'argento, a tre scudetti d'azzurro

Millet
(Milliet)
  (vedi Blasonario Transalpino)

consignori di Burio, Mombello

     
  D'azzurro, allo scaglione d'oro, carico di uno scaglione di rosso, accompagnato da tre stelle del secondo
     
  Inquartato, al 1º e 4º d'argento, con una fascia di rosso caricata di due del campo, accompagnata in capo da un leone nascente, di verde, armato d'oro; al 2º e 3º di rosso, alla banda d'argento, accostata da due filetti dello stesso; e sul tutto, d'azzurro, allo scaglione d'oro, carico di uno scaglione, di rosso, accompagnato da tre stelle, del secondo
[l'arma è presente anche nei Consegnamenti del 1613-1614 a Torino]
     
    motto: AUSPICE TUTO
VIGILI PRUDENTIA SERVOR

Millo
(da Trino, in Casale)
  marchesi di Altare (1701); consignori di Celle
     
  D’azzurro, al leone coronato, d’oro, linguato di rosso

Millo
(dalla Tarantasia, in Torino)
  conti di Casalgiate
     
  D'azzurro, a tre bande d'argento, ciascuna carica di tre stelle d'oro

Millo
(in Bra)
 
     
  Troncato, di rosso, al leone d'oro, e d'argento, a tre stelle d’azzurro, ordinate in fascia
[Mathis, Storia delle famiglie di Bra]
     
    motto: LUMINE FORTE

Millono
(da Chambery, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, al melone di verde, accompagnato da tre stelle (di ?), due in capo e una in punta
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Miloda
(da Varallo Sesia, in Torino)
  (famiglia con memorie da inizio XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° d'azzurro, alla pianta di miglio, accostata da due allodole, al naturale
[Privilegio d'arma del 1609 e Consegnamenti 1613 e 1687 non riportati da Manno]
     
    motto: ASSUMPTA ME LAUDAT

Milon
(da Nizza e Sospello, anche in Torino)
nobili (detti signori di Peglione)

baroni (1841, il ramo di Verraillon)

     
  Troncato, al 1° d’argento, a una lettera M maiuscola, d'azzurro, fiorata all’antica, al 2° bandato d'azzurro e d'oro, con la fascia di rosso sulla partizione
[De Orestis, per tutti i rami]
     
  D’argento, a tre bande di rosso, ritirate sulla punta dello scudo, sormontate da una M dello stesso, all’antica e fiorata
[Manno, per il ramo di Peglione]
     
  Troncato, al 1° d’argento, a una lettera M maiuscola, d'azzurro, fiorata all’antica, al 2° bandato d'azzurro e d'argento, con la fascia di rosso sulla partizione
[Blasonario Famiglie Piemontesi e Catalogo Bolaffi, per il ramo di Verraillon]
     
  Troncato, d’oro, al ponte di tre archi, di rosso, e d’azzurro, a tre bande del primo
[Manno, per il ramo di Verraillon]
     
    motto: SPES MEA DEUS

Milone
(da Viù)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  "In campo di argento un mellone con tre foglie verdi, ed un cane rosso accompagnato da due bende nere, sotto un cielo di azzurro con tre stelle di sei raggi d'oro"
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Milonis
(Millonis)
(da Nizza)
  baroni di Toetto Scarena
     
  D’azzurro, a due leoni d’oro, affrontati, sostenenti un melone, al naturale, sormontati da tre stelle, d’argento, in fascia

Mina
(da Ceva)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Minazio
(Minatio)
(da Mongrando)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al leone d'oro, tenente nella zampa destra una spada, d'argento, accompagnato da due stelle, d'oro

Minelli
(da Poirino)
  (famiglia nobile, con memorie da inizio del XVII secolo)
     
  D'azzurro, alla banda d'oro, carica di tre aquilotti di nero
     
    motto: INNIXUS

Mino
(da Mondovì?)
 
     
  D'azzurro, a cinque stelle d'oro, 2, 1, 2
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì, citando un Consegnamento del 18 Marzo 1616, da me non reperito]
     
    motto: AVEC CINQ OU UN

Miolans
(della Savoia)
  (vedi Blasonario Transalpino)

signori di Caramagna, Cardè; consignori di Bricherasio

     
  Bandato d'oro e di rosso
     
  Bandato di rosso e d'oro
     
  D'oro, a tre bande di rosso
[Fiori di Blasoneria]
     
  Sbarrato d'oro e di rosso, alla banda formata da fusi accollati, dell'uno nell'altro
     
  Bandato d'oro e di rosso, di sei pezzi, ciascuna banda d'oro carica di una losanga di rosso, e le prime due bande di rosso, ciascuna carica di due losanghe d'oro
[arma documentata per Antelmo, signore di Urtières, 1354]
     
  Inquartato, al 1° e 4° di rosso, a tre bande d'oro, al 2° e 3° bandato d'oro e di rosso, di sei pezzi, ciascuna banda d'oro carica di una losanga di rosso, e le prime due bande di rosso, ciascuna carica di due losanghe d'oro
[arma documentata per Aimone II, Dizionario Araldico Valsusino]
     
  (Mitte-Miolans, signori di Chevrières)
D'argento, al decusse di rosso, con la bordura di nero carica di otto gigli d'oro
     
 

(arma Miolans nel castello di Fenis)
Inquartato, di Miolans e di Roussillon

     
 

(Saluzzo-Miolans) vedere Saluzzo

     
2 motto: FORCE M'EST

Miolis
(Miolo, Miollis)
(da Carmagnola)
  (famiglia nobile, con memorie dalla metà del XVI secolo)
     
  Troncato, d'oro, a tre gigli d'azzurro, ordinati in fascia, e d'argento, con la fiamma di rosso, in cuore, attraversante

Miraglio
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato d'argento e d'azzurro, al pino di verde, sormontato da una stella d'azzurro, e sostenuto da un gatto selvatico, rampante sul tronco, al naturale

Miroglio
(Mirolio)
(del Monferrato)
  conti di Cuccaro, Moncestino, Villamiroglio; signori di Cunico, Rosingo; consignori di Borriana, Marcorengo, Odalengo Piccolo, Pino, Villadeati
     
  Trinciato di rosso e d'argento, a sei specchi ordinati, tre per parte, in due bande, dell'uno nell'altro, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Nel Consegnamento 1687 gli specchi sono cannocchiali in pianta e il capo è un troncato]

Misseglia
(Misseglie, olim De Tauner, Thaneur)
(da Soissons)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Mistralis
(da Saint Vincent)
  baroni di Brissogne
     
  Di rosso, a tre mezze lune d’argento, montanti
     
    motto: EN ADVERSITÉ BON COEUR

Mistrot
(Mistrotto)
(da Pinerolo)
  conti di Villar S. Marco; consignori di Villarbasse
     
  D’oro, alla banda di rosso, carica di due filetti d’oro e di tre venti d’argento, posti in maestà e soffianti dello stesso
     
motto: UBIQUE NON MUTANT

Mocca
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D’azzurro, al tronco d’albero, al naturale, strappato e sradicato, sormontato da un giglio sostenuto da due leoncini, ... affrontati, il tutto d’oro
     
    motto: VIRTUS LABORE FULGET

Mocchia
(Moccia, Mocha)
(da Cuneo)
  marchesi di Campiglia (1722); conti di Coggiola e Pray; signori di S. Benigno; consignori di Ceva, Ostana, Roascio, S. Michele, Torricella
     
  Trinciato d’azzurro e di rosso, alla banda, accompagnata da due stelle, il tutto d’oro
     
  Inquartato, al 1° e 4° trinciato d’azzurro e di rosso, alla banda, accompagnata da due stelle, il tutto d’oro, al 2° e 3° di rosso, al leone coronato d’oro, carico di tre bande, d’azzurro
[Consegnamento 1689 di alcuni appartenenti alla famiglia]
[Luisa Gentile ipotizza che il 2° e 3° quarto possano forse rappresentare l'arma Marenco, nella versione ricavabile dalla blasonatura di Fiori di Blasoneria e presente in stemmari della Biblioteca Reale]
     
  Inquartato, al 1° e 4° trinciato d’azzurro e di rosso, alla banda, accompagnata da due stelle, il tutto d’oro, al 2° e 3° di rosso, al leone d’oro
[segnalazione di Domenico Sanino. Non si può tuttavia escludere che le tre bande presenti nello stemma precedente siano state tralasciate anche per problemi di chiarezza della raffigurazione]
     
motto: MELIORA SPERANTES
NON SIC IMPII, NON SIC

Mocetti
(di Asti)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Partito d’oro e di rosso, a tre scaglioni dell’uno nell’altro, con il capo di concessione di Chiablese
     
    motto: TEMPORI ET LOCO

Modicio
della Rocca
  vedi Rocca

Modignani
(da Lodi)
  conti di Cavagliano, Ghemme
     
  Troncato: al 1º d’argento, al leone di rosso, nascente dalla partizione, al 2º fasciato di rosso e d’argento; con il capo d'oro carico di un'aquila coronata, di nero

Moffa
(da Chieri, anche in Vercelli)
  (uno dei rami della famiglia Broglia)

conti di Lisio; consignori di Baldissero, Cambiano, Chieri, Santena

     
  D'oro, alla croce di Sant'Andrea d'azzurro, ancorata
     
  D'argento, alla croce di Sant'Andrea d'azzurro, ancorata
[Coda, Blasonario Bulgaro]
     
motto: POUR L'AVENIR

Mofoletti
(Mofolelli)
(da Cavagnolo)
  consignori di Cavagnolo
     
  ARMA IGNOTA

Mogliacca
(Moiacca)
(da Savigliano e Cuneo, oriundi da Borgo S. Dalmazzo)
  signori di Roccavione
     
  (i Mogliacca di Savigliano)
Troncato, al 1° d’azzurro a tre anelli, d'oro, incastonati con diamante, intrecciati, quello inferiore racchiudente uno scudetto di rosso, carico di una croce d’argento trifogliata; al 2° d’argento, al mastio di fortezza armato di torre, di rosso, fondato sopra una rupe di verde
     
  (i Mogliacca di Cuneo)
Troncato, al 1° d’azzurro a tre anelli, d'oro, incastonati con diamante, intrecciati, al 2° d’argento, al mastio di fortezza armato di torre, di rosso, fondato sopra una rupe di verde
     
motto: FIDEI MONUMENTA MANENT

Mogliore
(Mogliole)
(da Mondovì)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al leone d'oro, armato e membrato di nero
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
  D'azzurro, al leone coronato, d'oro
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]

Moietta
(Moyetta, Moglietta)
(da Carisio)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, all’anitra nuotante in un mare d’azzurro, al naturale

Moiso
(Moizo, Moizio, Moisio, Moisi)
(da Lanerio, in Acqui e Alessandria)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XV secolo, ramo dei signori di Lanerio)
     
  (il ramo in Alessandria)
Troncato, al 1° d'azzurro, a tre stelle (8) d'oro, poste in fascia, al 2° di rosso, a due vipere d'oro, affrontate e attorcigliate tali da formare un 8
[De Ferrari]
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre stelle d'argento, poste in fascia, al 2° di rosso, a due vipere d'oro, affrontate e attorcigliate tali da formare un 8
[di Ricaldone]

Moiso
(Moizio, Moizo)
(da Casale?)
  (potrebbe forse trattarsi della famiglia citata in precedenza)
     
  Troncato, d'argento (?), alla stella di rosso (?), e d'oro, con la fascia d'azzurro, carica di tre stelle d'oro (?), poste in fascia, attraversante sulla troncatura
[Moitius, Blasonario Casalese]

Mola
(Molla, de la Mola)
(da Carmagnola, in Chieri, Vinovo, Carignano, Torino e Casale)
  conti di Larizzate, Nomaglio, San Sebastiano; consignori di Beinasco, Ottiglio, Pamparato
     
  (i rami carignanesi)
D’azzurro, alla mola per arrotare, al naturale, con un ramoscello d’alloro, di verde, attraversante in banda, accompagnato da due stelle d’oro
     
  (il ramo di Casale)
D'azzurro, alla mola per arrotare, al naturale, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Blasonario Casalese e di Ricaldone]
     
  D'argento, a due leoni d'oro, cuciti, affrontat e tenenti una mola al naturale, con la maniglia di nero, coronata d'oro
[di Ricaldone]

Molarè
(da Racconigi)
 
     
  Troncato, al 1° d’oro, all’aquila di nero, armata e membrata di rosso, al 2° di rosso, a tre macine da molino, d’argento

Molart
(Molard)
(Austriaci)
  signori di Frinco
     
  Inquartato: al 1° e 4° d'azzurro, al cane bracco d’argento rampante, linguato di rosso, collarinato e anellato d’oro, sormontato da tre stelle d’oro, ordinate in fascia, il cane del primo quarto rivoltato; al 2° e 3° d’azzurro, alla torre d’argento, murata di nero, attraversante, verso la punta, sopra due fasce d’argento, mareggiate del campo, ondate; sul tutto d’oro, all’aquila di nero, bicipite, armata e membrata del campo, afferrante la spada e lo scettro, sormontata dalla corona imperiale
     
1 motto: CONSTANTER

Molignati
(da Candelo, in Vercelli)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D’azzurro, a tre albicocche d’oro, fogliate di verde, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero

Molinari
(da Ovada)
 
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al destrocherio d'argento, vestito d'oro, impugnante un molinello d'argento, al 2° di rosso, alla colomba d'argento, tenente nel becco un ramoscello d'ulivo al naturale, sostenuta da una terrazza di verde
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Molineri
(Molinari)
(da Chieri)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'azzurro, alla ruota di mulino, d'argento

Molineri
(da Bricherasio)
  conti di Clavières
     
  (È probabile che abbiano usato l'arma dei Molineri di Chieri)
D'azzurro, alla ruota di mulino, d'argento
[Dizionario Araldico Valsusino]

Molines
de Molina
(dalla Spagna, in Giaveno)
  (famiglia di origine spagnola, con memorie dal XVI secolo)
     
  D'azzurro, a nove stelle d'oro, 1, 2, 3, 2, 1, con la bordura d'oro, carica di otto torri di Castiglia, di rosso, tre in capo, tre in punta, due ai lati
[Dizionario Araldico Valsusino]
     
    motto: LABOR NUTRIT

Mollea
(di Mondovì)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, allo scaglione d'argento, accompagnato da tre spighe di grano, d'oro
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
    motto: FIDE NIHIL PRESTANTIUS

Mollo
(Molo, Mola, Molli, di Barbania)
(da Cuorgné, in Barbania)
  consignori di Barbania
     
  D'argento, alla pianta di verbena, al naturale
[Consegnamenti 1613 e 1687; Manno]
     
  D'argento, all'olivo di verde
[Fiori di Blasoneria]
     
    motto: TOUJOURS HAUT

Moltura
(da Villanova Solaro)
 
     
  D’argento, alla banda di rosso, con il capo d'azzurro, carico di una stella (8) d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: NON ALIO SIDERE


Mombello
(da Chieri)
  consignori di Chieri, Mombello della Frasca, Vernone
     
  Partito, al 1° d’argento, a tre fasce di rosso; al 2° d’oro, al ramo secco di quercia, al naturale
     
motto: RESPICE FUTURA

Mombello
(Mombelli)
(da Moncalieri)
  conti di Olivastri
     
  D’azzurro, alla stella di sei raggi, raggiante, accantonata da sei altre simili e minori, il tutto d’oro

Moncafico
(in Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d'azzurro e d'argento, al fico fruttato e sradicato, al naturale
[Ghietti, Memorie di Carmagnola]

Moncalerio
  consignori di Terruggia
     
  ARMA IGNOTA

Moncucco (di)
(da Moncucco)
  signori di Moncucco, Rivoli; consignori di Agliano, Albugnano, Berzano, Castelvero, Chieri, Monteu da Po, Montiglio, Rivalba, S. Sebastiano, Val della Torre
     
  Fasciato ondato d'azzurro e d'argento

Mondano
(da Santhià)
  consignori di Montalto d'Ivrea
     
  D’oro troncato, sopra al leone di rosso, nascente, tenente un tralcio di vite, di verde, sotto a due fasce di rosso
     
    motto: PROSUM EN NON OBSUM


Mondella
(da Biella, oriundi di Verrone)
  conti di Vandorno
     
  Partito di rosso e d'azzurro, a quindici castagne sbucciate, d'oro, 5, 4, 3, 2, 1, ordinate in fascia
[Blasonario Biellese e Coda, Libro Blasoneria Biellese]
     
  Partito di rosso e d'azzurro , a quindici castagne sbucciate, d'oro, 5, 5, 5, quelle di mezzo sulla partizione
[Manno]
     
motto: ET IN COELO PRAEMIUM

Mondino
(da Mondovì)
 
     
  Troncato, di rosso, al leone coronato, d'oro, nascente dalla partizione, e di nero
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]

Mondo
(da Asti)
 
     
  Troncato d'argento e d'azzurro, alla cicogna sormontata da un cicognino, al naturale
[Consegnamento 1613]
     
  D'azzurro, a due colombe al naturale, una attraversante sull'altra, con il capo d'argento
[Manno]

Monery
de Caylus
(del Lionese)
  baroni di Roccasparvera
     
  D'azzurro, allo scaglione d'oro, accompagnato in capo da due trifogli dello stesso, in punta da una mezza luna, d'argento, crescente
[Manno]
     
  D'argento, allo scaglione di nero, accompagnato in capo da due stelle dello stesso, in punta da un leone di rosso, con il capo di rosso, carico di tre bisanti d'oro
[Pierre Garino, Armoriale della contea di Nizza; Armoriale Riestap, alla voce de Moneri]

Monetti
(Monetto)
(da Grugliasco e Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, a tre piante di olivo nutrite sulla montagna, il tutto di verde, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Consegnamento 1614]
     
  D'azzurro, al monte di verde, cucito, con tre piante di olivo d'oro, nutrite sullo stesso, con il capo d'argento, carico di un'aquila di nero, coronata di rosso
[Consegnamento 1687]
     
    motto: CUSTODIT

Monfalcone
(Montefaucon)
(di Moncalieri)
  signori della decima della Gorra e Zucchea
     
  (Luisa Clotilde Gentile ritiene che si possa con sufficiente fondatezza attribuire a questa famiglia l'arma illustrata a fianco. In alternativa, si potrebbe pensare a un'errata rappresentazione dell'arma dei Montfalcon transalpini)

D'oro, al falcone al naturale, sonagliato d'oro, fermo sopra una campagna, di verde
[de mo(n)tefarcono, fregio araldico del castello di Lagnasco]


Monfalcone
(da Savigliano)
 
     
  ARMA IGNOTA

Monfalcone
(in Cherasco?)
  (vedi Montfalcon (de) nel Blasonario Transalpino)
     
  Troncato, nel 1° d'argento, al falcone spiegato di nero, rostrato e armato di rosso, al 2° controinquartato di rosso e di ermellino
[Il manoscritto Defanti riporta che nel 1502 una Monfalcone della celebre famiglia d'oltralpe sposò un Rocha: viene raffigurata l'arma qui a fianco, simile a quelle illustrate nel Blasonario Sabaudo Transalpino]

Monfalcone (di)
(de Montfalcon?)
  (l'arma che segue è presente alla Sacra di San Michele della Chiusa, in numerosi affreschi databili all'inizio del XVI secolo e commissionati da Giovanni da Monfalcone [Jean de Monfalcon?], priore claustrale sotto la commenda di Urbano di Miolans. La probabile connessione geografica tra Urbano e Giovanni e la frequenza del nome Jean tra quelli della famiglia savoiarda potrebbero forse far ipotizzare l'appartenenza del priore ai de Montfalcon. Il da Monfalcone potrebbe però indicare solamente il luogo di provenienza)

(vedi Montfalcon (de) nel Blasonario Transalpino)

     
  Di [argento?], al falcone [al naturale?], sormontato da un crescente di [...] (nel cantone sinistro del capo?)

Monferrato (di)   (la più celebre famiglia marchionale di origine Aleramica)

marchesi sovrani del Monferrato

     
  D'argento, al capo di rosso
     



  per i Paleologi marchesi del Monferrato, vedi Paleologi




  per i Gonzaga duchi del Monferrato, vedi Gonzaga


Monferrato (di)
  (discendenti da Matteo, figlio naturale del marchese Guglielmo VII)

signori di Monteu

     
  ARMA IGNOTA

Monformoso
(di?)

  (forse signori di Monformoso)
     
  D'azzurro, a un albero al naturale, nutrito su un terrazzo erboso e sostenuto da due leoni d'oro, affrontati
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Monforte
(da Fossano, in Racconigi)
  (una delle dodici famiglie de platea di Fossano)

consignori di Bonavalle, Carpenea, Manzano, Monforte

     
  D'oro, a tre pali d'azzurro
     
motto: DROIT ET LOYAL
DROIT ET LOYAL EN INTENTION DE BIEN FAIRE (il ramo di Racconigi)

Mongiardino
(di Tortona, in Genova)
  (discendenti dai visconti di Tortona)

signori di Mongiardino

     
  (i Mongiardino di Genova)
Di rosso, alla torre d'argento, merlata di tre pezzi alla ghibellina
[Mongiardino in Insignia Genuensium, BSB c.i. 279]
     
  D’azzurro, al mastio torricellato, d'argento, aperto e finestrato del campo, il tutto merlato alla guelfa
[Berruti, Tortona insigne]
     
  Di rosso, alla torre al naturale, merlata di tre pezzi alla ghibellina, aperta d'argento e fondata sulla campagna di verde, accompagnata in capo da tre stelle (6) d'oro, 2, 1
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Mongilardi
(di Bioglio)
  (antica famiglia feudataria del vescovo di Vercelli)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al monte d'argento, di sei cime, fiancheggiato da due gigli, e sormontato da una stella, il tutto d'oro, al 2° di rosso, a tre bande d'oro

Mongini
(Mongino)
(di Tortona)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)
     
  D'azzurro, al monte d'argento, di tre cime, d'argento, con la sbarra in divisa, di rosso, carica di un giglio d'oro, attraversante sul monte, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Mongualdone
(di Tortona)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)
     
  ARMA IGNOTA

Moniardo
(da Vercelli)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, a tre monti d'argento ardenti, alla vetta e ai piedi, al naturale, con il capo d'oro, all'aquila coronata, di nero
[leggermente diversa la blasonatura in Coda, Armoriale Bulgaro]

Monizza
(da Savigliano)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
 

Monleale
(da Tortona)
  (antica famiglia consolare e decurionale di Tortona)
     
 

Montacuto (di)
(di Monteu)
  signori di Monteu, Tonengo, Quart
     
  ARMA IGNOTA

Montafia
(di Asti e Carignano, in Poirino)
  conti di Solbrito; signori di Montafia, Viale; consignori di Albugnano, Castelvero, Maretto, Roatto, Tigliole, Vezzolano
     
  D'argento, alla stella di rosso, carica di una mezza luna del campo
(sono anche documentate varianti, in cui la mezzaluna è rovesciata)
     
motto: NOCUIT SEMPER DEFERRE PARATUS
SIC FORTIS IN FIDE (la linea di Poirino)

Montagnini
(da Trino)
  conti di Mirabello
     
  D'azzurro, alla figura di Ercole, al naturale, in maestà
     
    motto: NON SINE LABORE [Franchi Verney e di Ricaldone]

Montagnini
(da Asti, in Trino, Genova, Milano)
conti, con il predicato di Mirabello (1833 e 1863)
     
  D'azzurro alla figura di Ercole, al naturale, in maestà sulla pianura erbosa, tenente con la mano destra la clava e con la sinistra, appoggiata al fianco, la pelle del leone

Montagny (de)
(dal Vaud, in Aosta)
  (vedi anche Blasonario Transalpino)

baroni di Brissogne; signori di Montagny, Rhins, Sarre e Chesalet

     
  Palato d'argento e di rosso, con il capo del primo
[Archives Héraldiques Suisses, 1905]
     
  D'oro, a tre pali di rosso, con il capo d'argento
[De Tillier e Manno]
     
  Palato d'oro e di rosso, con il capo d'argento
[Fiori di Blasoneria]
     
  Inquartato, di Montagny e di Sarre, che è d'oro, al castello di rosso, al leone dello stesso illeopardito, passante sulle torri
[De Tillier e Manno]
     
  Palato di rosso e d'oro, al capo d'argento
[P. Apollinaire e A. de Mandrot, Armorial historique du canton de Fribourg. Si veda anche l'arma Estavayer Montagny, nel Blasonario Transalpino]
     
  Palato d'azzurro e d'argento, al capo di rosso
[de Mandrot, Armorial historique du canton de Vaud]

Montaldo
(da Tortona, in Genova)
  (ramo dei signori di Grondona)

signori di Montaldo, Montemarzino, Volpedo

     
  (probabile arma dei Montaldo di Tortona)
D'oro, al leone coronato, di nero, linguato di rosso, in atto di salire sopra una rupe, di verde, muovente dalla metà del fianco destro all'angolo della punta dello scudo
[de Montaldo, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270. Per Scorza questa è l'arma dei Montaldo di Genova, originari di Gavi]
     
  D'oro, al leone di nero, coronato del campo, in atto di salire sopra una rupe, al naturale, muovente dalla metà del fianco destro all'angolo della punta dello scudo
[Berruti, Tortona insigne; Stemmi della Comunità di Ovada]
     
  (i Montaldo di Genova)
Di rosso, al leone coronato, d'argento, in atto di salire sopra una rupe, di verde, muovente dalla metà del fianco destro all'angolo della punta dello scudo
[Montaldo, in Insignia Genuensium, BSB c.i. 279]
     
  (Antonio (o Antoniotto) di Montaldo, due volte doge di Genova, 1392-1394)
Palato d'argento e d'azzurro, con la fascia d'oro attraversante
[Armoriale Gelre]

Montaldo
(da Biella)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al 2° di rosso, al leone d'oro, tenente con la zampa destra una pianticella di giglio, d'argento
     
    motto: NON OMNIBUS

Montalero (di)
de Malvengo
(monferrini)
  signori di Malvengo, Montalero, Pianceretto; consignori di Borgomale, Odalengo Grande
     
  ARMA IGNOTA

Montalorio (di)
(monferrini)
  (con)signori di Cellamonte, Frassinello, Rosignano
     
  ARMA IGNOTA

Montana
(Montagna? Montano?)
(da Ovada)
 
     
  Tagliato, al 1° d'azzurro, al sole d'oro, muovente dal cantone destro, radioso su un arcobaleno al naturale, posto in sbarra, al 2° di rosso, alla montagna al naturale, muovente dalla punta
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Montani
(da Pesaro)
  conti (creazione di Carlo Emanuele II, 1665)
     
  D'argento, al leone d'azzurro

Montbel
(Mombel, Mombello)
(dalla Savoia, in Piemonte)
  conti di Alpignano, Frossasco, Montbel; signori di Buriasco, Castelvecchio, Osasco, Pierre-Châtel, Roletto, St. Pierre d'Entremont, S. Secondo; consignori di Cavoretto, Chignin, Ciriè, S. Gillio
     
  (arma antica)
D’argento, al capo d'azzurro
[Fiori di Blasoneria, citando Pingon]
     
  D’oro, al leone di nero, armato e linguato di rosso, con la banda composta d'ermellino e di rosso, attraversante
     
2

Montbel
(Mombel)
(di Aymavilles)
  (antica famiglia nobile della Val d'Aosta)
     
  D’argento, al leone di nero, linguato di rosso, con la banda scaccata di rosso e d’oro carico di una moscatura di ermellino, di nero, attraversante

Montboissier (de)
(dell'Alvernia e del Forez)
  (si riporta questo stemma perchè Ugo di Montboissier è considerato il fondatore dell'abbazia di San Michele della Chiusa, simbolo del Piemonte)
     
  D'oro, seminato di crocette di nero, al leone dello stesso, passante sul tutto

Monte
(di Asti)
  consignori di Serralunga, Serravalle, Viano
     
  D’argento, all’aquila di nero, linguata ed armata di rosso, afferrante uno scudetto d’oro, carico di tre bande di nero, attraversante sul petto
     
motto: OMNIA CUM TEMPORE

Monte (de)
(da Trino)
  (antichi in Trino)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al leone al naturale (d'oro?), rampante (passante?), al 2° d'oro (?), a tre monti di tre colli, d'argento, 2, 1
[arma di Ioannes Baptista Montius Trinensis a Monteferrato, 1601, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 1718]
     
    motto: TEMPORE CRESCUNT [Archiginnasio]

Monte
(da Cuneo)
  (antica famiglia decurionale di Cuneo)
     
  D'azzurro, al monte di tre vette d'argento, sormontato da tre stelle dello stesso, male ordinate

Monte
(da Palazzo, in Ivrea)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al monte di verde, cucito, di tre vette, sormontato da tre stelle (6) d’oro, ordinate in fascia
     
    motto: LABIMUR ET NON CADIMUS

Monte
(da Cigliole?)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre monti d'oro, sormontati da tre stelle dello stesso, ordinate in fascia, al 2° bandato d'argento e di nero

Montebruno
(da Genova, in Castellar Guidobono e Monleale)
  conti (1826)
     
  Partito d’oro e di rosso, con il capo d’azzurro, al pino di verde, nutrito nella vetta di un monte di nero, di tre cime, sostenuto da un leoncino d’oro, il tutto attraversante sulla partizione e sul capo
[Manno]
     
  Troncato, d'azzurro e ripartito d’oro e di rosso, con l'albero al naturale, nutrito nella vetta di un monte di verde, di tre cime, sostenuto da un leoncino d’oro
[Spreti]

Montegrandi
(da Biella e in Vercelli)
  consignori di Camburzano, Cerrione
     
  D’azzurro, alla banda d’argento carica di quattro campanelle, di rosso, fogliate di verde e rovesciate
[Blasonario Biellese. Manno indica melograne anzichè campanelle]
     
motto: TIMETE DEUM ET DATE EO GLORIAM

Montel
(da Alessandria, in Pisa, Torino)
baroni (1863)
     
  Interzato in pergola rovesciata, con lo scaglione d’argento attraversante la partizione inferiore, al 1° d’oro, al leone rivoltato di rosso, al 2° di rosso, al leone d’oro, al 3° d’azzurro, al giglio d’oro

Montemale (di)
(da Montemale)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)

signori di Montemale; consignori di Dronero, Lagnasco, Romanisio, Vottignasco

     
  D'azzurro, al cuore di rosso, cucito
[Fiori di Blasoneria]

Montemerli
(Montemerlo)
(da Tortona, anche nel Pisano)
  (una delle famiglie costitutrici del comune signorile di Tortona)

nobili di Pisa (i Montemerli di Campiglia)

     
  D'oro, a tre monti ristretti di tre cime accollate, d'azzurro, 2, 1, le cime mediane sostenenti un merlo, di nero, beccato e armato di rosso
[Stemmario Trivulziano; de Montemerlo in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Di rosso, a tre monti ristretti di tre cime accollate, d'argento, 2, 1, le cime mediane sostenenti un merlo, d'oro
[arma di Secundus Montemerlus Tortonensis, volta della sala Ippolito Nievo, Università di Padova]
     
  D'argento, a tre monti ristretti di tre cime accollate, d'azzurro, 2, 1, le cime mediane sostenenti un merlo, di nero, beccato e armato di rosso
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D'argento, a tre monti ristretti di tre cime accollate, d'azzurro, male ordinati, le cime mediane sostenenti un merlo, di nero, beccato e armato di rosso
[Berruti, Tortona insigne]
     
  (i Montemerli di Campiglia)
D'azzurro, a tre monti ristretti di tre cime, d'oro, 2, 1, sostenenti un merlo al naturale, rivoltato
     
    motto: NUL BIEN SANS PEINE

Monteoliveto
(Monte Oliveto)
(da Torino)
 
     
  D’argento, all’olivo, nutrito nel terreno erboso, di verde
     
    motto: IN CANDORE QUIES

Montersino
(da Mongardino, in Asti, Torino, Firenze)
baroni (1884)
     
  Troncato, con la fascia d’argento sulla partizione, al 1° di rosso, all’aquila al naturale in atto di spiccare il volo, al 2° d’azzurro, a tre monti fondati sulla pianura erbosa, al naturale

Montestrutto (di)
(del Canavese)
  signori di Montestrutto, Settimo
     
  Di rosso, alla fascia d'oro, carica di tre gigli di rosso, accompagnata in capo e in punta da tre gigli, del secondo, in fascia
[manoscritto inedito del 1662 di Jean Anselme Mochet, archivio del Gran Seminario di Aosta]

Monteynard (de)
(del Delfinato)
  signori di Ormea
     
  Di vaio, al capo di rosso, carico di un leone d’oro, nascente
     
    motto: POTIUS MORI

Monti
(da Verona)
  marchesi di Farigliano (1650); signori di Agaro
     
  Interzato in fascia, al 1° d’oro, all’aquila coronata, di nero, al 2° d'Angria (per concessione), al 3° d’azzurro, a sei monti, d’argento, ristretti, 1, 2, 3
     
     
1

Monti
(Monte, poi Monti Melzi)
(da Milano)
  signori di Agaro e Costa (Domodossola)
     
  Di rosso, sfioccato d'argento

Monticelli
(Monticello)
(da Vercelli, oriundi novaresi)
  signori di Casalrosso; consignori di Casalgrasso
     
  D’argento, alla palma di verde, piantata sulla sommità di um monticello, del medesimo
[Consegnamento 1613-1614]
     
  D’argento, al monte di tre cime, con il palmizio nutrito sulla vetta, il tutto di verde
[Coda, Blasonario Bulgaro]
     
  D’argento, al monte di tre cime, con il palmizio nutrito sulla vetta, il tutto di verde, con il capo d’oro, cucito, carico di un’aquila, di nero
[Manno]
     
  Di [...], al monte di tre cime, d'oro (?), con il palmizio di verde (?), nutrito sulla vetta
[arma, poco leggibile, di D. Carol.s Fran.s Monticellus Vercell.s, 1642, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4192]
     
motto: VIRTUTIS PRAEMIUM

Montiglio   marchesi di Montiglio (1687); conti di Gabiano, Ottiglio; baroni di Ozzano; signori di Baldesco, Belmonte, Calliano, Cerrina, Cocconito, Cortandone, Cortanze, Livorno, Mairana, Montechiaro, Palazzolo, Pianceretto, Rinco, Scandeluzza, Torrione, Valmacca; consignori di Albugnano, Bassignana, Camerano, Castelletto Cervo, Castelletto Merli, Castel S. Pietro, Castelvero, Cavagnolo, Cellarengo, Colcavagno, Cortazzone, Cossombrato, Lavriano, Mombello, Montaldo, Montalero, Murisengo, Piazzo, Ponderano, Saluggia, S. Sebastiano, Valmacca, Vespolate, Vezzolano, Villanova
     
  D'argento, al capo d'azzurro
     
  (a puro titolo informativo, si riporta l'arma a fianco, forse attribuibile al ramo francese dei Montiglio di Villanova, e che compare in un ex libris del conte Brunetta di Usseaux)
Troncato d'azzurro e d'argento, al crancellino d'oro, posto in banda
     
2

Montiglio
(di Chivasso)
  (questa famiglia sostiene di essere un ramo della precedente)
     
  D'azzurro, al monte d'argento

Montignana (da)   Battista Romari da Montignana (cameriere di camera di Galeazzo Maria Sforza) conte di Galliate
     
  ARMA IGNOTA

Montius
(da Novara)
  Nella loggia inferiore del cortile antico dell'università di Padova, sono presenti due armi di Franciscus Antonius Montius Novariensis, databili 1633-1634. Non sono riuscito a trovare notizie su questa famiglia.
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre monti di nero, uscenti dalla partizione, ciascuno sostenente una croce di nero, sormontati da tre stelle, d'oro, al 2° fasciato d'oro e di nero di quattro pezzi, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata del campo
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre monti di nero, uscenti dalla partizione, ciascuno sostenente una croce di nero, sormontati da tre stelle, d'oro, al 2° d'oro a due fasce, una di rosso e una di nero, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata del campo

Montjovet (de)
(della Val d'Aosta)
  (vedi anche Castruzzone e Lamural)

(Guglielmo, detto Feidino o Feidito, di Montjovet, nel 1294 è investito di Coazze: vedi anche Feyditi)

signori di Coazze, Montjovet

     
  Di nero, al leone d'argento coronato d'oro

Montmayeur   (vedi Blasonario Transalpino)

signori di Bardassano, (S. Giorio ?)

     
 

D'argento, all'aquila di rosso, membrata e beccata d'azzurro

     
  D'argento, all'aquila coronata, di rosso, membrata e beccata d'azzurro
[Consegnamento 1613]
     
  D'argento, all'aquila di rosso, membrata e beccata d'oro, sormontata da un (monte?), di nero
[Armi di D. Melchior Comes a Monte Maiori, 1574, e di D. Guaspar a Monte Maiori, 1578, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 205 e 455]
     
3 motto: UNGUIBUS ET ROSTRO

Montmorency Laval (de)
  (celebre famiglia francese, significativamente presente nel secolo XIX a Borgo Cornalese, Villastellone)
     
  D'oro, alla croce di rosso, accantonata da sedici alerioni, d'azzurro, 4, 4, 4, 4

Le numerose linee della famiglia ebbero stemmi diversi. Se ne riportano nel seguito alcuni, come interessante esempio di brisure

la linea primogenita de Montmorency-Hachicourt de Montmorency-Fosseux
e de Montmorency-Lauresse
de Montmorency-Bours

Montonaro
(Montanaro, Montanari)
(da Vercelli)
  conti di Viancino; signori di Montonaro
     
  D'azzurro, alla palma d'argento, nutrita sulla vetta di un monte di tre cime, di verde, cucito
     
  D'azzurro, al monte di tre cime, di verde, cucito, accompagnato in capo da una stella (7) di [...]
[Coda, Blasonario Bulgaro, ove è specificato Montonara anticha]
     
  D'azzurro, alla palma, nutrita sulla vetta di un monte di tre cime, il tutto d'argento
[Coda, Blasonario Bulgaro]
     
motto: SEMPER IDEM

Montuto
(Montacuto?)
(da Chieri)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, a tre monti d'argento, profilati di verde, nascenti dalla punta dello scudo, sormontati da tre stelle d'oro, ordinate in fascia, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: SPES MEA IN DOMINO

Montvernier (de)
(in Valsusa, forse dalla Savoia)
  (con)signori di Villar Almese, Villarfocchiardo
     
  ARMA IGNOTA

Monza
(da Milano, anche in Tortona e Castelnuovo Scrivia)
  (antichissima famiglia lombarda, con memorie dal XII secolo)
     
  Partito, al 1° d'azzurro, al leone d'argento, armato (e immaschito) di rosso, al 2° fasciato di rosso e d'argento, di otto pezzi
[Berruti, Tortona Insigne; de Modonecia, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Fasciato di rosso e d'argento, di otto pezzi
[de Modovecia (sic), in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]

Mora
(di Rivalta)
  (famiglia citata da di Crollalanza, ma di cui non ho trovato traccia in nessun altro testo)
     
  Di verde, a tre more, ciascuna attaccata al suo ramoscello, d'oro, 2, 1
[Di Crollalanza]
     
    motto: OMNI TEMPORE

Morales
(dalla Spagna, ad Aosta)
  signori di Borgo d'Ale, Cigliano, Cly
     
  L'arma non è stata identificata con certezza, ma è assai probabile che sia una di quelle che seguono
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'argento, a tre bande di nero, al 2° e 3° d'argento, al gelso di verde
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro, al gelso di verde, nutrito sulla pianura erbosa, al 2° e 3° d'argento, a tre fasce di nero, sul tutto d'oro, all'aquila di nero, armata, membrata e coronata del campo

Morando
(Morandi)
(di Bologna)
  signori di Sambuco
     
  Di rosso, all'albero di gelso al naturale, sostenuto da due leoni d'oro controrampanti e affrontati, con il capo d'Angiò
[Morandi in Insignia Bononiensia, BSB c.i. 274; Canetoli, Blasone bolognese; arma del lettore Giovanni Morandi, 1580, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 513]
     
motto: VICISSIM

Morando
(da Genova, in Pozzolo Formigaro)
  signori di Pozzolo Formigaro, Villa dei Serbari (Tortona); patrizi genovesi
     
  D’oro, a tre teste di moro, di nero, bendate d’argento
     
  (alias)
D’azzurro, allo scaglione d'argento, accostato in capo da tre stelle d'oro, male ordinate, in punta da una testa di moro al naturale, sorgente dalla punta, di fronte
[Spreti]

Morando   consignori di Burolo
     
  ARMA IGNOTA

Moranzani
(da Casale)
  (antica famiglia ghibellina di Casale)
     
  ARMA IGNOTA

Morar d'Arces
(In Guienna e Delfinato)
  Nel 1822 Maria Giuseppe Morar d'Arces chiede e ottiene la naturalizzazione
     
  D’azzurro, al cantone d’oro, sinistrato da una rosa d’argento

Morbello
(Murrelli, già Sommariva)
(da Lodi)
  signori di Morbello; consignori di Rivalta Bormida
     
  D'argento, alla banda di rosso
[Fiori di Blasoneria e Manno]
     
  D'oro, alla banda d'azzurro, con il leone coronato, di rosso, attraversante
[segnalazione di Gabrio Morbelli, da Raccolta generale delle armi, di Leone Tettoni e Francesco Saladini]

Morbio
Morbio Zapelloni
(da Novara, in Milano, Pavia, Lodi)
  signori di Marangana
     
  D'argento, a tre bande di nero, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Spreti]

Morea (della)
  (ramo illegittimo dei Savoia-Acaia, noto anche come Savoia-Busca)

conti di Genola; signori di Busca

     
  Di rosso, alla croce ancorata, d'oro, con il filetto di nero in sbarra
     
  D'oro, alla croce ancorata, di nero
[Manoscritto araldico di Carlo Emanuele I]

Morelli
(da Canale, in Asti)
  conti di Aramengo; consignori di Cocconato
     
  D'argento, al leone d'azzurro, armato e linguato di rosso

Morelli
(Morello)
(da Balzola, in Casale)
  marchesi di Ticineto (1787); conti di Popolo
     
  D’azzurro, al morone al naturale, accostato da due stelle d’oro, con il capo d’oro, carico di una testa di moro, fasciata di bianco, al naturale

Morelli
(da Torino)
  conti (1830, 1a linea comitale; 1827, 2a linea comitale)
     
  (1a linea comitale)
Troncato d’argento e di verde. al morettino al naturale, a cavallo di un leone d’oro, illeopardito
     
  (2a linea comitale)
Di rosso, a due branche di leone, d’oro, decussate, sormontate da un giglio, d’oro
     
  (2a linea comitale)
Di rosso, a due branche di leone, d’oro, decussate, sormontate da un giglio, d’argento

Morelli
(Morello)
  Alla voce Morellus il Blasonario Casalese riporta questo stemma, assai simile a quello attribuito da Manno alla seconda linea comitale della famiglia Morelli di Torino, cioè di rosso, a due branche di leone, d’oro, decussate, sormontate da un giglio, d’argento
     
  Di rosso, a due branche di leone decussate, sormontate da due piume (?), infilate in una corona, il tutto d'oro

Morelli
(di Bricherasio)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato d'oro e di rosso, con la banda d'azzurro, attraversante
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Morelli
(da Torino)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Morelli
(da Ivrea)
  (antica famiglia nobile)
     
  ARMA IGNOTA

Moretta
(da Pancalieri)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, alla banda d’argento, carica di tre teste di moro, di nero, fasciate di verde, con il capo d’argento, carico di un grappolo di uva nera con due foglie, al naturale
     
    motto: CANDIDIOR INTERIUS

Moretti
(da Piana Crixia)
  (fino al 1480, retrofeudatari della Scaletta)

baroni di Santa Giulia e Niosa

     
  Troncato, d’azzurro, al morone al naturale, e di rosso

Moretti
(da Cherasco)
 
     
  D'argento, al morone di verde, con il capo d'oro, cucito, carico di una testa di moro, di nero, fasciata di rosso
[manoscritto Defanti]

Mori Ubaldini degli Alberti della Marmora
(da Firenze, in Biella)
  marchesi della Marmora (1900); conti; patrizi di Firenze; patrizi di Siena
     
  Partito, al 1° ripartito, a) scaccato d'argento e di nero (Mori Ubaldini), b) d'azzurro, a quattro catene d'argento, moventi dai quattro angoli dello scudo e legate in cuore da un anello, dello stesso (Alberti), al 2° d'argento, inquartato da un filetto di nero, al I e IV al leone d'azzurro, linguato, armato e membrato di rosso, al II e III, all'aquila bicipite di nero, coronata d'oro sulle due teste, di nero, armata di rosso (Ferrero), nel cuore bandato d'azzurro e d'argento, di sei pezze (Fieschi)
    motto: HIS ADSTRINGOR CATENIS
NON NOBIS DOMINE SED NOMINI TUO DA GLORIAM 

Moriceau
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, allo scaglione dentato, d'azzurro, accompagnato da tre teste di moro, al naturale, bendate d'argento
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: MENTI CONTRARIA CERVIX

Moriggia
(da Pallanza, in Milano)
  signori della Degagna di Suna, Oggebbio
     
  Di rosso, al gelso al naturale, sradicato, accompagnato da due topi di nero, il primo rivoltato, con il capo d’oro, carico di un’aquila, di nero
[de Morigiis, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Di rosso, al gelso al naturale, nutrito nella pianura erbosa, sostenuto da due leoni, d'oro, affrontati e controrampanti, con il capo d’oro carico di un’aquila di nero, coronata del campo
[Spreti. Manno invece specifica giustamente che si non si tratta di leoni, ma di topi, in dialetto moriggioeu - vedi sopra]
     
    a titolo informativo, si riporta una seconda arma, attribuita sempre alla famiglia de Morigiis in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270
     
  D'oro, alla banda accompagnata da due topi, il tutto di nero

Morina
(da Saluzzo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, al cespuglio di more, (al naturale?), fruttato di nero
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
motto: MATURUS SIC ADHUC FRUCTUS QUEM HAEC PARTURIET ARBOR

Morinelli
(da La Spezia, a La Turbie)
  consignori di Châteauneuf
     
  D’oro, alla sbarra di verde
[De Orestis]

Moro (Del)
Fiaschi
(da Ferrara)
  marchesi di Borgo San Dalmazzo (1620)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro, all'aquila bicipite di nero, al 2° e 3° di rosso, al fiasco all'antica, d'argento, legato di [...], e sul tutto d'oro, a tre more al naturale, fogliate di due pezzi, rovesciate, le due superiori inclinate a scaglione

Moro
(da Carmagnola)
  (famiglia, con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, alla testa di moro di nero, bendata d’argento

*Moro
(da Genova, in Torino)
baroni
     
  D’oro, alla testa di moro al naturale, bendata d’argento, con il capo d’azzurro, carico di tre stelle (6) d’oro, ordinate in fascia
    motto: MORUM PROBITAS

Moro
(da Casale?)
 
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro, alla testa di moro, di nero, bendata d'argento, al 2° e 3° di rosso, a tre gigli d'oro, 2, 1
[Morus, Blasonario casalese]

Morone
(da Savigliano)
  consignori di Bussoleno
     
  D'argento, al morone, di verde

Moroni
(da Milano, in Roma)
  signori di Pontecurone

* conti

     
  D'argento, al morone al naturale, terrazzato di verde
     
  D'argento, al morone di verde, fruttato di rosso
[de Moronis, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
    * motto: SIMPLEX ET CALLENS

Moroni
(da Ponzone, in Casale)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, al morone al naturale
[di Ricaldone, da Massara di Previde]

Morozzo
(da Mondovì)
  (schiatta antichissima e potente, divisa in numerosi rami: Alfranco, Arnaudo, Boca, Botta, Braida, Breolo, Brusaporcello, Castellar, Cavateri, Centorio, Cittarenghi, Conterio, Dogliani, Morozzo, Obertazzi, Puliselli, del Rosso, Ruffini, ecc.)

marchesi di Bianzè (1722), Limone (1611), Rocca de' Baldi (1679); conti di Briga, Casalborgone, Magliano, Morozzo, Roburent, Torricella, Valfenera; signori di Brusaporcello, Frabosa Soprana e Sottana, Margarita, Roccaforte, S. Genuario, Torrone, Vasco, Villanova; consignori di Beinette, Carassone, Ceva, Chiusa di Pesio, Monastero di Vasco, Montanera, Quiliano, Roascio, S. Michele

     
  D'oro, alla banda di nero, doppiomerlata
     
  D'oro, alla banda di nero, controdoppiomerlata
[Consegnamenti 1613 e 1687]
     
3motto: SIC NE PEREAS ESTO
BONNE NOUVELLE

Morozzo
(da Mondovì, in Torino)
(ramo della famiglia precedente, che ereditò dai Broglia il titolo di conti di Casalborgone)

conti di Casalborgone (1902); nobili dei marchesi di Rocca de' Baldi

     
  Partito di Morozzo e di Broglia
    motto: SIC NE PEREAS ESTO
POUR L'AVENIR

Morra
(da Pancalieri)
  marchesi di Bussoleno, Castelborello, Antignasco (1919); conti di Carpenetta, Lavriano, Montà; signori di Sandigliano; consignori di Borriana
     
  (marchesi di Bussoleno, conti di Lavriano)
Bandato di rosso e d’azzurro, orlato d’argento; con il capo d’argento, carico di una testa di donna mora, al naturale
     
  (marchesi di Bussoleno, conti di Lavriano)
* Partito di Morra e di Villa
     
  (conti di Carpenetta)
Partito, di Morra e di Sandigliano
     
motto: CONSTANS ET FIDELIS
CONSTANS FIDELIS ET FORTIS IN ADVERSIS

Morra
(de) (Demorra)
  conti di Fénils
     
  ARMA IGNOTA

Morra
(Chiesa Morra)
(da Moncalvo)
  consignori di Castelletto Merli
     
  Partito, semitroncato, al 1° d'azzurro, alla chiesa al naturale, al 2° di rosso, all'aquila di nero, cucita, al 3° di verde, alla sbarra d'argento, accompagnata da due rami di more, fogliati e fruttati, al naturale
[di Ricaldone]

Morra
(da Caluso, in Chivasso e Casale)
  conti di Viarigi; consignori di Barone, Candia, Castelletto Merli, Celle, Montiglio, Odalengo Grande, Piazzo, Rosignano
     
  D'azzurro, alla banda d'argento, carica di tre stelle, del campo
[Blasonario Casalese]
     
  D'azzurro, alla sbarra d'oro, carica di tre stelle, del campo
[di Ricaldone]

Morra
(da Benevagienna)
  (non è chiaro se il capitano Morra di Benevagienna, che consegnò l'arma nel 1613, sia collegato alla famiglia che segue)
     
  D'azzurro, alla banda d'oro, carica di tre stelle del campo

Morra
(Morrà)
(del Veneto)
  (Manno, credo erronamente, considera Grandiglia un cognome e perciò riporta una scheda intestata a Grandiglia Morra. Grandiglia o Granadiglia è il nome della Passiflora)

marchesi di Altare (Elisabetta Grandiglia Morra, vedova del marchese Dionigi Fassati di Balzola, investita dal duca di Mantova Ferdinando Carlo Gonzaga, 1686)

     
  ARMA IGNOTA
     
    Per informazione, si riportano le armi di una o più famiglie Mora di Venezia
     
  D'azzurro, a due spade d'argento, manicate d'oro, decussate, con la punta all'ingiù, accostate da quattro stelle (6), d'oro
[Biblioteca Estense Universitaria, Modena]
     
  Interzato in fascia, al 1° d'oro, all'aquila bicipite di nero, nascente dalla partizione, al 2° d'azzurro, al leone passante, d'oro, al 3° bandato di rosso e d'oro
[Biblioteca Estense Universitaria, Modena; tomba della famiglia Mora, Parrocchia di San Felice martire, Venezia]
     
  Interzato in fascia, al 1° d'oro, all'aquila bicipite di nero, coronata del campo, al 2° d'argento, al leone passante guardante, di rosso, tenente un ramo di verde, al 3° d'argento, a tre bande di rosso
[Vincenzo Coronelli, Blasone veneto, Biblioteca Marciana, Venezia]
     
  Inquartato, al 1° d'argento, al leone d'oro, rivoltato, tenente un ramo di verde, al 2° d'argento, all'aquila bicipite di nero, coronata d'oro, al 3° d'azzurro, a due spade d'argento, manicate d'oro, decussate, con la punta all'ingiù, accostate da quattro stelle (6), d'oro, al 4° d'argento, a tre bande di rosso
[Vincenzo Coronelli, Blasone veneto, Biblioteca Marciana, Venezia]

Morri (de)
Peyre
(da Cuneo, oriundi di Valenza Po)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)

conti di Castelmagno

     
  Rombeggiato d'oro e di verde, con il capo del secondo, carico di un leone, del primo, illeopardito
     
  [dal 1474]
Inquartato, al 1º e 4º rombeggiato d'oro e di verde, con il capo del secondo, carico di un leone del primo, illeopardito; al 2º e 3º d'argento, alla croce di rosso (Vercelli)
[Il manoscritto Defanti presenta uno stemma rombeggiato d'oro e di rosso, ma nel descrivere l'arma rimanda a Fiori di Blasoneria, in cui però lo stemma è proprio quello rappresentato a fianco]
     
motto: MIHI ADIUTOR DOMINUS
* GENIO OPTIMO SACRUM

Morroni
(Moroni, Morrone)
(da Penna San Giovanni, in Fermo)
  signori di San Giorgio Scarampi
     
  D'azzurro, al leopardo al naturale, rampante, tenente con tre zampe una penna di struzzo d'argento, e sostenuto da un monte di tre cime all'italiana, d'oro
[Spreti]

Mortari
(da Vercelli)
 
     
  D'argento (d'oro?), al leone rampante di rosso, sul tutto tre burelle d'azzurro
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Mortarino
Majno di Capriglio
(dal Monferrato, in Torino)
conti (1967)
     
  Inquartato di rosso e d’argento, sul tutto controinquartato dell'uno sull'altro
    motto: HUMILITAS

Mosca
(Mosca San Martino)
(da Biella, in Ivrea)
  consignori di Campo, Strambino
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, alla mezzaluna d’argento, accompagnata ai lati da due stelle, d’oro; al 2° fasciato d’argento e di rosso, di otto pezzi
[Manno]
     
  Fasciato d’argento e di rosso, di otto pezzi, con il capo d'azzurro, carico di mezzaluna, accompagnata ai lati da due stelle, il tutto d’oro
[Blasonario Biellese e Coda, Libro Blasoneria Biellese]
     
motto: LENTE ET CAUTE

Mosca
(da Moncalvo)
  consignori di Castelletto Merli, Ponzano
     
  ARMA IGNOTA

Moscheni
(da Bergamo, in Alessandria)
  (famiglia decurionale di Alessandria)

marchesi di Bergamasco (1662); signori di Castelnuovo Bormida

     
  D’azzurro, al monte di tre vette, di verde, cucito, sormontato da tre mosche, d’oro
     
  D’azzurro, al monte di tre vette, sormontato da tre mosche, il tutto d’oro
     
  D’azzurro, a tre monti uscenti dalla punta, quello di mezzo più alto, sormontati da tre mosche, male ordinate, il tutto al naturale
[De Ferrari]
     
  D’azzurro, a tre monti di verde ristretti, uscenti dalla punta, quello mediano più alto, sormontati da tre mosche, al naturale, 2, 1
[Angelo Scordo, "Armista Tonso"]

Mossetto
(di Torino?)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d'argento e mareggiato d'argento e d'azzurro, alla fascia di rosso, carica di un leone passante d'oro, attraversante sulla partizione, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro, ordinate in fascia
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: ANGELIS SUIS MANDAVIT DE TE

Mossi
(de Mosso)
(da Livorno Vercellese, in Casale)
  marchesi di Morano (1706), Penango e Cioccaro (1717), Torrione (1652); conti di Conzano; signori di Mosso; consignori di Bolgaro, Livorno
     
  D’oro, al drago linguato, unghiato di rosso, coronato di nero, fermo sulla vetta di un monte di tre cime, il tutto di verde
[Per Cigna Santi, l'arma di mons. Ottavio Mossi di Morano, maestro delle cerimonie dell'Ordine della Santissima Annunziata dal 1771, il monte è d'argento]
     
  D'azzurro, al drago d'oro, sostenuto da un monte di tre cime, pure d'oro
[arma di D. Ioannes Mossius Marce Turrionis Casali Montis Ferrati, 1655, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4608]
     
1

Mossi
(di Montiglio)
  consignori di Colcavagno, Terruggia
     
  ARMA IGNOTA

Mosso
(de Mosso)
(da Mosso, in Biella e Vercelli)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, al leone d'oro, con la fascia d'azzurro, attraversante, carica di cinque stelle d'oro, con il capo d'azzurro, cucito, carico di un giglio d'oro, accostate da due rose d'argento, bottonate d'oro
[Consegnamento 1687]
     
    motto: MOTU SEMPER FIDELI

Mosso
(de Mosso)
(da Mosso, in Biella e Vercelli)
  (è probabile che questa famiglia e la precedente siano dello stesso ceppo)
     
  D’argento, al leone al naturale, con la fascia di rosso, carica di cinque stelle d’oro, attraversante, con il capo d’oro, carico di un palo d’azzurro, sormontato da un giglio d’oro, e accostato da due rose di rosso, bottonate del campo
[Manno e Blasonario Biellese]
     
    motto: MOTUS SEMPER FIDELIS

Motezio?
(da Casale?)
 
     
  D'azzurro, al castello di rosso (?), (cucito), aperto del campo, poggiante su un monte di tre cime, di verde, accompagnato in capo da tre stelle, di [...], 2, 1, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Motetius, Blasonario Casalese]

Mothe (la)
(dalla Savoia, in Arvier e Aosta)
  signori di Arvier
(succedono per matrimonio agli Arvier e ne adottano, modificandolo, lo stemma)
     
  D’azzurro, al leone d’argento, linguato di rosso, con la fascia d’oro, carica di tre rose, di rosso, attraversante

Motta (della)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, alla fascia d’argento, accompagnata da tre bisanti d’oro

Mottero
(da Cherasco)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di verde, al leopardo d'oro, tenente la zampa sinistra sopra la cima più alta di un monte di tre cime, di [...], movente dalla punta dello scudo
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Moya
(Moia)
(da Pancalieri)
  (famiglia con memorie dal XV secolo)
     
  Scaccato d'oro e di rosso, al capopalo d'azzurro, caricato nel punto del capo da un leone passante, sormontato da un sole, il tutto d'oro
[Serie dei canonici della cattedrale di Fossano dal 1725]
     
    motto: INTUS FOR... [non leggibile]

Muffat
de Saint Amour

  (vedi Blasonario Transalpino)

consignori di Moasca

     
  Inquartato: al 1° e 4° d’azzurro, al leone coronato, d’oro; al 2° e 3° di rosso, a tre teste di lupo, d’argento, strappate, allumate del campo
     
1 motto: VIRTUTE ET ARMIS
FORTITUDO

Mulazzo
(Mulassi)
(di Asti)
  signori di Cortanze, Monforte, Montaldo Roero
     
  ARMA IGNOTA

Mura
(da Torino)
 
     
  Troncato, al 1º d’oro, all'aquila coronata, di nero, al 2º d'argento, al monte di tre vette, con altrettanti rami nutriti in esso, di verde

Muratore
(da Fossano, in Savigliano, Trinità, forse Benevagienna)
  (antica famiglia con memorie dal XIV secolo

conti di Cervere

     
  Di rosso, a quattro scaglioni, alternati d’oro e d’argento
     
motto: FIDELITATI PERPETUAE
IN LABORE REQUIES

Muratore
  consignori di Valfenera
     
  ARMA IGNOTA

Murelli
(da Saluzzo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, alla pianta di fragola di verde, con tre rami fruttati di rosso

Murialdo
(da Ceva, in Carmagnola e Torino)
  (una delle 14 famiglie dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Ludovico II nel 1476)
     
  Trinciato di rosso e d’azzurro, il primo a due gigli, il secondo a due stelle, disposti nel senso della pezza, con la banda contromerlata attraversante sulla partizione, il tutto d'oro
[segnalazione di Alberto Licci, da documenti ottocenteschi della famiglia Murialdo]
     
  D’azzurro, alla banda contromerlata, d'oro, accompagnata da sei stelle dello stesso, tre per parte
[Manno; Ghietti, Memorie di Carmagnola; Luisa Gentile, Araldica Saluzzese]
     
    motto: HAUD MORI [segnalazione di Alberto Licci, da Leonardo Murialdo, di Armando Castellani, Roma, 1966]

Musante
(Musanti)
(da Cuneo)
  consignori di Sauze
     
  ARMA IGNOTA

Mussa
(in Torino?)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila coronata, di nero, al 2° partito di rosso e d'argento, al leone dell'uno nell'altro, coronato d'oro, impugnante una spada d'argento
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: CONSTANDO CONSTANTIA CONSTAT

Mussi
(da Asti)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Mussi
(da Paciliano, in Casale)
  signori di Paciliano
     
  ARMA IGNOTA

Mussi
(da Palazzolo)
  consignori di Cavatore
     
  ARMA IGNOTA

Mussi
(Musso, Mutius)
 
     
  Alla voce Mutius il Blasonario Casalese indica questo stemma, che potrebbe essere l'arma di una delle famiglie precedenti

D'azzurro a tre gigli d'oro, 2, 1, con il capo d'oro carico di un'aquila di nero


Mussi
(di Asti)
  consignori di San Sebastiano
     
  ARMA IGNOTA

Mussi
(Mutii)
(da Alessandria)
  (nobile famiglia decurionale)
     
  Partito di rosso e d'azzurro, al leone d'argento attraversante, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[De Ferrari e Berruti, Tortona Insigne]

Musso
(Mutio, Muti, Muzio)
(da Fossano, oriundi di S. Albano)
  consignori [per Manno e Della Chiesa marchesi] di Clavesana, S. Michele
     
  Di rosso, al nodo di Salomone composto, d’argento e di verde
     
  Di rosso, al nodo gordiano composto, d’oro e d'azzurro
[Consegnamento 1613, alla voce Montio; Fiori di Blasoneria]
     
  (i signori / marchesi di Clavesana)
Inquartato, di Musso e di Saluzzo
     
    (Nella serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725, lo stemma di Giovan Domenico Musso, 1823, riporta anche il motto, però completamente illeggibile)

Musso
(in Tortona)
  (antica famiglia consolare di Tortona, di cui è ipotizzabile la discendenza dai Musso, famiglia del consortile di Acquosana)

(consignori di Agliano, Lanerio, Ponzano?)

     
  (probabile arma)
D'oro, alla banda di sette losanghe accollate, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Musso
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, a cinque cerchi d’oro, disposti a forma di croce
[Consegnamento 1687, illustrato da Ghietti, Memorie di Carmagnola]

Mussi
(Mussa, Musso)
(da Ovada)
 
     
  D'azzurro, a due mazze d'armi d’oro (manicate di verde), poste in decusse, legate da un nastro di rosso
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Musso Cambiano
  nobili (1835)
     
  ARMA IGNOTA

Muti
(Mutti)
(da Roma)
  marchesi di Settimo Torinese (1584), Gassino e Ostero (1618)
     
  D'azzurro, al crescente montante, d'argento, con la bordura indentata d'argento e d'azzurro, alla filiera di rosso, con la controbordura indentata d'azzurro e d'argento
[Manno]
     
  (mia interpretazione della blasonatura che segue)
"Un crescente azzurro in campo d'argento, cinto da tre cerchi, o sian orli; il primo composto a denti d'argento, e azzurro, il secondo rosso, e il terzo, che è più grande degli altri, composto a denti d'argento, in campo rosso"
[Fiori di Blasonatura. Il medesimo stemma si trova descritto per il marchese Alessandro Muti Papazurri in Guida civile artistica commerciale & della città di Roma per l'anno 1866]
     
    I successivi vari rami della famiglia adottano stemmi diversi. Se ne riportano alcuni
     
  (Muti Papazurri)
D'azzurro, al crescente montante d'argento, con la bordura indentata d'oro
[de Mutis de Pecevri (sic!), in Insignia nobilium urbis Romae praecipuorum, BSB c.i. 268]

[Diversa la blasonatura in di Crollalanza: d'argento, a due cinte merlate d'azzurro concentriche, bordate internamente d'oro, accompagnate in cuore da un crescente del secondo]

     
  (Muti Bussi)
D'oro, a due mazze d'armi di nero, decussate, legate di rosso, con le teste esagone d'azzurro
[Spreti]

[Leggermente diversa l'arma de Mutis, in Insignia nobilium urbis Romae praecipuorum, BSB c.i. 268: di rosso, a due mazze d'armi d'argento, decussate, legate d'oro]


Mutii
(da Alessandria)
  (nobile famiglia decurionale)
     
  Di rosso, al leone d'oro
[De Ferrari]

Mutis
(Muttis)
(da Savigliano, in Gassino)
  (famiglia signorile con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, a sei gigli di rosso, 3, 2, 1

Muzzengo
(da Sostegno)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al braccio (armato) movente dal lembo sinistro dello scudo, impugnante nella mano di carnagione una spada posta in palo, il tutto d'argento

Nadone
(Nadoni, già de Magistris)
(da Chivasso, in Chieri)
  (famiglia signorile, con memorie dal XVI secolo)
     
  D’oro, al leone d’azzurro, armato di rosso, coronato del campo, tenente una spada al naturale
[Consegnamento 1687]
     
    motto: UT NIHIL DEFORMET

Nadone
(da Cherasco)
 
     
  D’oro, al leone coronato, partito d’azzurro e di rosso, tenente una spada d’argento
[Fiori di Blasoneria e Manno; nel manoscritto Defanti si ha la stessa blasonatura, ma l'immagine non raffigura la spada tenuta dal leone]
     
  D’oro, al leone coronato, semipartito e troncato d'azzurro, di rosso e di nero, tenente una spada d’argento

Nalero
(da Torino)
  (famiglia decurionale, con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, a tre corni da caccia di nero, cuciti, legati con cordone composto di nero e d’oro

Nani
(Nano)
(da Mirabello, in Casale)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)

consignori di Piana (?) [di Ricaldone]

     
  ARMA IGNOTA

Napione
Galleani Napione
(da Pinerolo, in Torino)
  conti di Cocconato
     
  D'azzurro, a tre navoni d'oro, 2, 1, sormontati da tre stelle (6), pure d'oro
[Consegnamento 1613]
     
  D'azzurro, a tre navoni ordinati in fascia, sormontati da tre stelle male ordinate, il tutto d'oro
     
  (I Galleani Napione)
Partito, di Galleani e di Napione
     
motto: DE COELO AD COELUM

Narciso
(da Torino?)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, allo scaglione d'azzurro, carico di un altro scaglione d'oro, accompagnato in punta da una torre, di rosso
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Narri
de Merlenghi
(da Chieri)
  consignori di San Mauro d'Almese
     
  Di rosso, al capo d'argento, carico di tre merle, di nero

*Nasalli Rocca Taffini
(da Menaggio, in Varese Ligure, Piacenza, Roma)
  marchesi di Acceglio (19..); conti; predicato di Corneliano
     
  Partito, al 1° d’argento, al mastio di rosso, merlato alla guelfa, di tre pezzi, quello di mezzo più alto, il mastio fondato sulla pianura erbosa, al naturale, sostenuto da due leoni, di nero, affrontati, al 2° di Taffini
    motto: UT TURRIS

Nasi
(da Novara)
  consignori di Balocco e Bastia, Buronzo
     
  Palato di verde e d'oro
[segnalazione di Sergio Monferrini, da camini in un roccolo di Ghemme e in una casa nel castello di Ghemme]

Nasi
(da Moncalieri)
  (famiglia decurionale di Moncalieri)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro pieno, al 2° palato di quattro pezzi, di rosso e d’azzurro, al 2° palato di quattro pezzi, d'azzurro e di rosso
[Blasonario Famiglie Piemontesi]
     
  Di nero, al leone d’oro, tenente con le zampe anteriori una rosa al naturale, gambuta e fogliata, con il capo di rosso, cucito, carico di un’aquila coronata, d’argento
[Manno, che assegna ai Nasi di Moncalieri la stessa arma dei Nasi di Saluzzo]

Nasi
(da Saluzzo, in Torino)
  baroni (1836)
     
  Di nero, al leone d’oro, tenente con le zampe anteriori una rosa al naturale, gambuta e fogliata, con il capo di rosso, cucito, carico di un’aquila coronata, d’argento
    motto: SPERA IN DEO

Nassapori
(Nassaporis)
(da Pinerolo)
  (antichissima famiglia nobile con memorie dal XIII secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Natta
(di Asti e in Casale)
  marchesi di Alfiano (1647), Cerro (1673), Tonco (1684); conti di Baldesco, Frassinetto, Fubine, Varengo, Viarigi; signori di Bozzole, Isola d'Asti, Murisengo; consignori di Bassignana, Bergoglio, Burio, Castelletto Merli, Colcavagno, Corteranzo, Salabue, Tomarengo
     
  D’argento, a tre fasce di rosso, con la quercia da sughero di verde, di sei rami, ghiandifera di porpora, attraversante
     
motto: PER ME STANT REGNA

Nattarelli
(Nattarello)
(da Savona, in Piemonte)
 
     
  Troncato, al 1° d'argento, all'anitra, sormontata da una stella, il tutto di rosso, al 2° d'azzurro, a tre bande d'oro
[Patenti di nobiltà e d'arma, 1621]
     
motto: NEC MORA NEC QUIES

Navazzotti
(da Villanova Monferrato)
  consignori di Celle
     
  ARMA IGNOTA

Navone
(da Asti)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, alla nave d'oro, guernita d'argento, vogante sulle onde dello stesso, accompagnata (in capo?) da due stelle, d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: PROPITIIS ASTRIS

Nazari
(da Casale)
  consignori di Supponito
     
  ARMA IGNOTA

Nazzari
(Nazari, Nazero)
(da Savigliano, oriundi di Villafalletto)
  conti di Callabiana
     
  Di rosso, a tre corni da caccia, d'oro, legati d'argento
[la disposizione 2, 1 dei corni è quella generalmente attestata. Si segnala però che nell'arma partita de Rossi - Nazari presente sul monumento funebre del giurista alessandrino Giovanni de Rossi (morto a Padova nel 1544), ora addossato alla parete nord del chiostro del Noviziato al Santo di Padova, ma proveniente dalla chiesa di San Giovanni di Verdara, i corni sono uno sull'altro in palo]
     
  Di rosso, a tre corni da caccia, di nero, legati di nero e d'oro
[Consegnamento 1613]
     
1 motto: OGNUN MI SENTE

Nazzari
(da Novara)
  (antica famiglia decurionale con memorie dal XVI secolo)

marchesi di San Raffaele (1693)

     
  Palato d'azzurro e d'oro
[cappella dei marchesi Nazzari, basilica di San Gaudenzio, Novara: segnalazione di Luigi Simonetta]
     
  Palato d'argento e d'azzurro
[Manno]
     
    motto: TOUT EN BIEN

Negra (della)
(da Fossano)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA
[Il consegnamento 1687 è andato disperso]

Negri
(Negro)
(da Centallo, in Torino, Savigliano, Volpiano e Ponzone)
  conti di Bestagno, Sanfront; signori di Morra, Olivastri; consignori di Sarola, Villaguardia
     
 

Troncato, d'argento, sparso di plinti di nero, e d'azzurro, al leone attraversante, troncato di nero e d'oro


Negri
(Negro)
(da Fossano)
  conti di Castelletto Uzzone
     
  Troncato di rosso e d'argento, a tre teste di moro, al naturale, bendate dell'uno nell'altro
     
motto: IN VIRTUTE SPERO

Negri
(da S. Giorgio Canavese)
  conti di Montalenghe; signori di Mongreno
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, al giglio d'oro; al 2° e 3° d'oro, alla torre di rosso
     
motto: ROBORE ET CALORE

Negri
  consignori di Terruggia
     
  ARMA IGNOTA

Negri
(Negro)
(da Pralungo)
  consignori di Chiavazza
     
  D'oro, a tre teste di moro, attortigliate d'azzurro
[Blasonario Biellese, dalla Raccolta Promis, come arma comune a tutte le famiglie Negro del Biellese]

Negri
(Negro)
(da Biella?)
 
     
  D'oro, a due teste di moro, bendate d'argento, accompagnate da due stelle (8) di rosso, una in capo, l'altra in punta
[Coda, Il Libro della Blasoneria Biellese]

Negri (de)
  (famiglia decurionale di Alessandria)
     
  Troncato, d'argento all'aquila di nero, coronata d'oro, e d'argento, a tre bande di nero
[De Ferrari e Scordo, "Armista Tonso"]

Negri
(da Locana, in Torino)
nobili (1889)
     
  D'argento, a tre teste di moro, al naturale, bendate del campo, male ordinate

Negri
(da Torino)
nobili dei conti di Lamporo (1881)
     
  Di rosso, alla banda d'argento, caricata di tre crocette di nero, ricrociate
     
    motto: MELIUS ESSE QUAM VIDERI

Negri
(da Vercelli, originari di Milano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Palato d'oro e di nero, con il capo del primo, carico di un'aquila del secondo
     
  Palato di nero e d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila del primo
[Coda, Blasonario Bulgaro]
     
    motto. EX NIGRO PLUS FULGENT

*Negri
(da Oleggio, in Novara, Milano)
conti con il predicato di Oleggio
     
  Trinciato, al 1° d’azzurro pieno, al 2° d’oro, a tre teste di moro al naturale, bendate d’argento, poste in banda
[Spreti. Nel Blasonario delle Famiglie Piemontesi si specifica con le labbra di rosso]
    motto: FLOREBIT JUSTUS

*Negri
(da Milano, in Torino)
baroni
     
  D’oro, alla torre di rosso, aperta del campo, finestrata di nero, merlata alla ghibellina di cinque pezzi, con il merlo mediano sormontato da una capinera di nero, con il capo d’azzurro

Negro (de)
(da Genova)
  marchesi di Mombaruzzo (1624), Murazzano (1572); conti di Gonzole, Stupinigi; signori di Quaranti; consignori di Drosso
     
  D'argento, a tre gigli d'azzurro, con il capo di rosso, cuneato
[Negroni in Insignia Genuensium, BSB c.i. 279; Scorza, Famiglie Nobili Genovesi; di Ricaldone]
     
  D'azzurro, a tre gigli d'oro, con il capo del secondo, cuneato di tre pezzi
[Fiori di Blasoneria e Manno]

Neironi
(Negroni)
(da Torino)
  conti di Montalto
     
  D’argento, all’airone, al naturale, fissante verso il capo
     
motto: CELESTI IMPULSU

Nemorso
(Nemours, Namurso)
(da Frassinello, in Canale)
  conti di Frassinello; consignori di Olivola
     
  D’oro, al leone di nero, con la banda di rosso, attraversante
[Fiori di Blasoneria, per i conti di Namur, da cui discendono i Nemorso]
     
  D’oro, al leone coronato, di nero, linguato di rosso, con la banda di rosso, carica di tre gigli, d’argento, a piombo, attraversante
[di Ricaldone e Manno, partizione Nemorso dello stemma Sacchi Nemours]

Nepote
(Nepotis)
(da Saluzzo)
 
     
  D’argento, a tre artigli di rosso, 2, 1
[Consegnamento 1613]
     
  D’argento, a tre stelle (6) di rosso
[Manno, dal manoscritto Chianale]
     
    motto: MENSURA SUI

Nerii
(da Châtellargent, in Villeneuve)
  consignori di Châtellargent
     
  Di nero, pieno

Nerli
poi Ballati Nerli
(da Firenze, poi in Monferrato)
  marchesi di Castelletto d'Erro (1649), Villa San Secondo (1685)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, alla banda d'oro, accompagnata da una stella dello stesso, in capo (Ballati), al 2° e 3° palato d'argento e di rosso, con la fascia d'oro attraversante
[Le armi delle famiglie nobili di Siena, Girolamo Gigli, 1716]
     
 

D'argento, a quattro pali di rosso, con la fascia d'oro, inclinata in sbarra, attraversante
[Manno, per i Nerli]

     
 

Inquartato, al 1° e 4° d'argento, a quattro pali di rosso, con la fascia d'oro, inclinata in sbarra, attraversante; al 2° e 3° d'azzurro, alla fascia di rosso, [cucita?] inclinata in sbarra, accompagnata, nei cantoni destri del capo e sinistri della punta, da due stelle d'oro
[Manno, per i Ballati Nerli]

     
 

Inquartato, al 1° e 4° d'argento, a quattro pali di rosso, con la fascia d'oro, inclinata in banda, attraversante; al 2° e 3° d'azzurro, alla fascia di rosso, [cucita?] inclinata in sbarra, accompagnata, nei contorni destri del capo e sinistri della punta, da due stelle d'oro
[Stemmario Mantovano, di Ricaldone e Di Crollalanza]


Nervi
(di Ovada)
  (antica insigne famiglia ovadese)
     
  Troncato d'azzurro e d'oro, al leone rivoltato di rosso, attraversante sul tutto, sostenuto da una pianura di verde, tenente tra le branche un arco e una freccia al naturale, e in atto di scoccare verso il cantone sinistro
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Nervio
(Nervo, Nervio)
(in Gattinara e Moncalieri)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d’argento, alla testa di gallo, al naturale, sormontata (?) da una N (di nero?), e bandato d’argento e di rosso, di quattro pezzi
[Consegnamento 1613, in cui si parla di "sbarre" intendendo forse "bande"]
     
  Troncato, al 1° d’argento, alla testa di gallo, al naturale, sinistrata da una N, di nero?, al 2° di rosso, a tre bande d'oro
[mia interpretazione dello stemma in bianco e nero di Benedetto Nervi, procuratore della comunità di Gattinara, presente su documento catastale del 1667: segnalazione di Massimo Delzoppo]
     
  Troncato, al 1° d'oro, alla fascia d'azzurro, carica di tre stelle del campo, con il capo e collo di gallo, di rosso, coronato d'azzurro, uscente dalla fascia, al 1° di rosso, a tre bande d’argento
[Concessione 1658 a Giovanni Nerve, "sommegliere" di Madama Reale]

Nevâche (de)
(Navaisse, Navaysse, Neuvaches)
  (ramo dei signori di Bardonnêche)

signori di Bardonnêche, Nevâche

     
 

D’argento, al leone di rosso, con il capo d’azzurro, carico di tre rincontri di vacca (di toro), ordinati in fascia, d’oro
[Gustave de Rivoire de La Bâtie, Armnorial du Dauphiné]

     
 

D’azzurro a tre teste di toro, d’oro, cornate d’argento
[Dizionario Araldico Valsusino]

     
    motto: IN DOMINO CONFIDO

Nibbia
(Nebbia)
(da Novara)
  signori di Pombia
     
  D’argento, al nibbio sorante dal piumaggio bruno al naturale, con il capo d’oro, carico di un'aquila di nero, linguata di rosso, coronata del campo
[Stemmario Trivulziano, segnalazione di Alberto Maria Minerva di Mormanno]
     
  D'argento, al nibbio spiegato di rosso, coronato d'oro
[stemmi Nibbia, palazzo Ferrari Ardicini di Gozzano, e convento dei Santi Nazzaro e Celso, Novara - segnalazione di Maurizio Bettoia]
     
  D'azzurro, al nibbio spiegato di rosso
[arma di Stephanus Nibbia Novarensis, 1609 o 1610, atrio su via 8 Febbraio, università di Padova]
     
  D'azzurro (nero?), al nibbio spiegato d'argento
[arma di Stephanus Nibbia Novarensis, 1611, atrio su via 8 Febbraio, università di Padova]
     
    motto: POTIUS MORI QUAM FOEDARI

Nicelli
(di Piacenza)
  Si menziona questa famiglia piacentina, in quanto nel salone degli stemmi del castello di Lagnasco compare lo stemma rappresentato nel seguito, con la legenda de nicelis.
Non si può escludere che il celebre giurista Cristoforo Nicelli (1389-1482), originario di Piacenza e professore di diritto all'università di Torino, fosse presente alla joyeuse entrée in Savigliano del duca di Savoia Amedeo IX, databile al 1467.
(indicazioni e suggerimenti di Luisa Clotilde Gentile)
     
  D'argento, al castello d'azzurro, aperto e finestrato d'oro, con il capo d'Angiò
[fregio araldico del castello di Lagnasco]
     
  D'oro, al castello di rosso, di tre torri, quella centrale più alta, con il capo d'Angiò
[arma di Ioannes Paulus Nicellus placentinus, 1650, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4663]
     
  D'azzurro, al castello cucito di rosso, di tre torri, quella centrale più alta, con il capo d'Angiò
[arma di Ioannes Paulus Nicellus placentinus, 1651?, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4669]
     
  (stemma moderno)
D'oro, al castello di due impalcate, cimato da due torrette, al naturale, accompagnato in capo da tre gigli d'azzurro, posti fra i quattro pendenti di un lambello dello stesso
[Spreti]
    * motto: NIL NISI ME VICTO
NISI ME VICTO

Nicola
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al decusse, accompagnato da quattro gigli, il tutto d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: PER SOFFRIR SI ACQUISTA

Nicola
(oriundi di Bard, in Torino)
  conti di Bard; baroni di Pont St. Martin
     
  Bandeggiato d'oro e d'azzurro
     
motto: NON NOBIS DOMINE SED NOMINI TUO DA GLORIAM

Nicolengi
(da Celle)
  consignori di Celle, Frassinello, Rosignano
     
  ARMA IGNOTA

Nicolis
(da Varallo, in Torino)
  conti di Brandizzo, Frassino, Robilante; signori di Cereaglio, Vernante
     
  Troncato, al 1º d'oro, sparso di moscature di ermellino di nero, all'aquila bicipite dello stesso, membrata, rostrata e coronata di rosso, al 2º d'azzurro, a due foglie di sega, d'argento
     
motto: PUGNA ET TUTELA

Nicolis
(Nicollis)
(da Torino)
  (antica famiglia con memorie dal XVI secpòp)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, alla chiesa di mattoni al naturale, accompagnata da tre gigli d'argento, al 2° d'argento, alla torre di verde

Nida
(da Rivarolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, all'aquila volante, d'argento, accompagnata in capo da tre stelle, in punta da tre monti, il tutto d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Niella
(di Alba)
  signori di Niella, Rodello; consignori di Castagnole Lanze
     
  D'oro, all'aquila di nero, membrata e coronata, di rosso

Niger
(già Negro)
(da Bra)
  conti di Oulx
     
 

Troncato di rosso e d'argento, a tre teste di moro, al naturale, bendate dell'uno nell'altro

     
motto: LUMINIS UMBRA COMES

Nigra
(da Villa Castelnuovo, in Portogallo, Lucca, Piacenza)
conti (1882)
     
  Partito, al 1° d’azzurro, al 2° d’argento, al mezzo volo sinistro (abbassato) di nero, con la spada di rosso, attraversante sulla partitura

[Manno segnala che Costantino, essendo già ministro a Parigi, faceva uso di un'arma "d'argento, alla donna mora, vestita di nero, il campo vestito di nero"]

     
1   motto: AUT E DRIT

Nigra
(da Torino)
conti (1856)
     
  D'argento, a tre sbarre di verde, con il capo d'azzurro, carico di un'aquila al naturale, e sostenuto da una fascia troncata d'argento e di verde
     
  D'argento, a tre sbarre di verde, con il capo d'azzurro, carico di un'aquila al naturale, e sostenuto da una fascia partita d'oro e di rosso

Nigrelli
(Negrelli)
(da Ferrara e Sassuolo)
  marchesi di Veneria (1667)
     
  (il ramo di Sassuolo)
D'azzurro, al gallo rivolto e coronato di nero, fermo sopra un monte di due cime di verde, sinistrato da una spiga d'oro
[Di Crollalanza]

[l'arma di D. Ant. Nigrellius Saxolensis nell'Archiginnasio di Bologna è di difficile lettura, ma è blasonabile come un monte di tre colli d'argento, due più alti posti sul fianco sinistro dello scudo, e il centrale molto più basso, attraversante su un campo di spighe di grano d'oro in cui becca un gallo al naturale posto sul monte più alto]

     
  (il ramo marchesale di Ferrara)
Inquartato, al 1° e 4° d'oro, all'aquila bicipite di nero, coronata da una sola corona imperiale, al 2° e 3° d'azzurro, al gallo rivolto e coronato, di nero, fermo sopra un monte di due cime, di verde, e tenente nel becco una spiga d'oro, in palo, con il palo d'azzurro, caricato di una spiga d'oro, attraversante sull'inquartato
[Di Crollalanza]

Nitardi
(Nittardi)
  vedi Littardi

Nizzati
(da Busca)
  baroni di Bojone
     
  D'argento, alla croce di rosso, accantonata in capo da due leoni, d'azzurro, nascenti dalla traversa, affrontati, ciascuno tenente una bandiera appoggiata sulle spalle, con la fiamma d'azzurro, crociata d'oro
[Manno]
     
  D'argento, alla banda di verde, accompagnata da una stella e da una mezzaluna montante, il tutto di rosso
[Consegnamento 1613]
     
motto: NI SATIS AUGE
VELOCITATE PRAESTAT [Consegnamento 1613]

Nobili
(da Fermo)
  consignori di San Giorgio Scarampi
     
  Partito d'argento e di rosso, al giglio partito di rosso e d'oro

Noce (della)
(da Genova, in Fubine)
  consignori di Ottiglio, Sala Monferrato
     
  D'argento, al noce di verde
     
  D'azzurro, al noce sradicato, sostenente un merlo appollaiato sulla cima, il tutto al naturale

Nocte (de)
(da Mirabello)
  consignori di Castelgrana
     
  ARMA IGNOTA

Nomis
(da Susa, in Collegno, Torino)
  signori di Altessano, Meana, Pianezza

La famiglia si divise poi in tre linee:
- conti di Castelletto Cervo, Cossila, Pollone, Valfenera
- conti di Cossila, Villanova Solaro; consignori di Lisio
- conti di Pollone

     
  D'argento, al pino di verde, con il capo d'azzurro
[Consegnamento 1613]
     
  D'argento, al palmizio di verde, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila di nero
[Fiori di Blasoneria]
     
  D'argento, al palmizio di verde, con il capo d'azzurro, carico di un'aquila coronata, d'oro
[Consegnamento 1687]
     
  D'argento, al palmizio di verde, sradicato, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila coronata, di nero
[Blasonario delle Famiglie Piemontesi. In Spreti, l'albero di palma esce dalla punta dello scudo]
     
motto: DIVO IOHANNI

Norzi
(in Fossano)
 
     
  D'azzurro, alla torre d'argento, fondata sulla campagna al naturale, accompagnata da tre teste, una in capo e due in punta
[Ketubah (1750) di Todros De Benedetti e Mikhal Norzi, citata da Luisa Gentile in L'Araldica a Fossano nel Settecento]

Nota
(da Torino)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVII secolo)

baroni (1838)

     
  Interzato in fascia, al 1° d’azzurro, alla mezzaluna montante, d’argento, al 2° d’oro, al leone d’azzurro, linguato di rosso, illeopardito, al 3° palato d’oro e di rosso
     
  D’oro, a tre bande di rosso, quella di mezzo caricata di una stella d’argento
[In Spreti la stella è rappresentata a piombo]
     
motto: SIC RERUM VICISSITUDO

Novanà
(da Chieri)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, alla croce di rosso
[Consegnamento 1580 non riportato da Manno]

Novara (da)
(già Ploti)
(oriundi novaresi, in Ferrara)
  conti di Odalengo Piccolo
     
  D'azzurro, alla ruota di Santa Caterina, d'oro, accompagnata in capo da due compassi aperti, d'argento, in palo con le punte volte in basso
[Nuara, in Insignia Ferrariensium, BSB c.i. 274]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° e 3° d'argento, partito da un filetto di nero, a tre fasce doppiomerlate, d'oro, per inchiesta, addestrate da tre stelle d'oro, in palo; e sul tutto di verde, alla ruota di Santa Caterina, d'oro, accompagnata in capo da due compassi aperti, d'argento, montati d'oro, in palo con le punte volte in basso
[Manno]
     
motto: EXITUS VERUM PRUDENTIA METITUR

Novarese
(da Torino)
 
     
  Troncato, al 1° d’oro, all’aquila di nero, al 2° d'azzurro, all’albero al naturale, accostato da due stelle (6) d’oro, con il castello di rosso attraversante sul tronco

Novaresio
(da Carmagnola)
  (una delle 14 famiglie dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Ludovico II nel 1476)
     
  Palato di sei pezzi, il 1° e 4° di verde, il 2° e 5° d'azzurro, il 3° e 6° di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero

Novaretti
(Novaretto)
(di Occhieppo Inferiore)
  (antica famiglia con memorie dal XIV secolo)
     
  Troncato, al 1° d'argento, a due torri di rosso, aperte e finestrate del campo, accompagnate nel mezzo dello scudo da una stella, di rosso, al 2° di rosso, alla torre d'argento, aperta e finestrata del campo, fiancheggiata da due stelle, d'argento
     
    motto: IUVAT INDULGERE LABORI

Novarina
(da Torino)
  marchesi di Spigno (1769); conti di S. Sebastiano; signori di Pertengo; consignori di Cocconato
     
  D'argento, all'ulivo, al naturale, con il capo d'azzurro, carico di un leone d'oro, nascente

Novellino
(da Biella)
  consignori di Castellengo
     
  Troncato di rosso e di nero, alla pianticella, fustata di verde, e fiorita di cinque pezzi, d'argento
     

Novellino
(di Asti)
  conti di Quarto e Portacomaro
     
  D’argento, a tre foglie di felce, di verde, con il capo d’azzurro, carico di tre stelle d’oro, ordinate in fascia
[In Fiori di Blasoneria le tre felci sono nutrite nel verde]
     
motto: ET FRUCTUM DABIT IN TEMPORE SUO

Novellis
(Novelli, Novello)
(da Trino, anche in Alba e Casale)
  (antichi in Trino)
     
  Inquartato, al 1° e 4° troncato di rosso e d'argento, a tre N gotiche, 2, 1, (dell'uno nell'altro), al 2° e 3° troncato d’argento e di nero, al leone dell’uno nell’altro
[scultura colorata databile 1510-1520, cripta del duomo di Alba]

Novellis
(da Saluzzo)
  baroni di Coarazze
     
  Inquartato, di rosso, alla N d’oro, gotica, e troncato d’argento e di nero, al leone dell’uno nell’altro
[De Orestis: leone linguato e armato di rosso]
     
motto: MEDIA SOLA VIRTUTE (De Orestis: VIRTUS)

Novi (da)
(da Novi Ligure, in Genova)
  (nome assunto da alcune famiglie originarie da Novi, che si trasferirono a Genova)

Paolo da Novi, doge di Genova

     
  D'azzurro, al grifone troncato di verde e d'oro
[Scorza e di Crollalanza]

Noyer (du)
(da Gignod, in Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Di rosso, al palo d’argento, carico di tre noci d’oro, senza mallo

Nus (di)
(da Aosta)
  baroni di Nus; signori di Rhins; consignori di Ceva, Lesegno, Roascio, Torricella
     
  Di rosso, a sei rose d'argento e sei gigli d'oro, ordinati 3, 3, 3, 3, in quattro fasce alternate di rose e di gigli
     
  Inquartato, di Nus e di Rhins
     
  (da fine 1600 adottarono)
Inquartato, di Nus e di Ceva

Nuvoli
(Nivoli)
(da Mantova, in S. Damiano e Moncalieri)
  conti di S. Giuseppe; baroni di Thénézol; consignori di Grinzane
     
  D’azzurro, al sole d’oro, uscente da una nuvola d’argento, con la bordatura indentata, d’argento e di rosso
     
  D’azzurro, al sole d’oro, uscente da una nuvola d’argento
[Armi nei Catasti di Moncalieri, Marco Di Bartolo]
     
motto: CUM SOLE NOVUS
UTRAQUE DUCE [Armi dei Catasti di Moncalieri]

Nuvoloni
(Nuvolone, Novellone)
(da Mantova, in Monferrato)
  conti di Salabue; consignori di Scandeluzza
     
  Piumettato d'argento (ogni piuma carica di una moscatura di ermellino, di nero), con il capo di rosso, carico di un grifone passante, senza ali, d'oro
[de Nuvolonis in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274]
     
  Troncato, al 1° di rosso, al grifone passante, d'oro, al 2° piumettato d'argento (ogni piuma carica di una moscatura di ermellino, di nero)
[Stemmario Mantovano]
     
  Troncato, al 1° di rosso, al grifone passante, d'argento, al 2° d'azzurro, caricato nella metà superiore da nuvole d'argento
[Stemmario Mantovano e di Ricaldone]

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Ultimo aggiornamento 9 Novembre 2016
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