Blasonario delle famiglie subalpine



G - Go




Le schede sulle famiglie e le altre informazioni identificate con un * sono tratte dal volume
Onore Colore Identità,
in particolare dalle integrazioni curate da Gustavo Mola di Nomaglio e Roberto Sandri-Giachino. Rimando al libro per ogni ulteriore notizia.



Gabaleone
(da Chieri)
  conti di Andezeno, Baldichieri, Salmour
     
  D’azzurro, al leone d’oro, con il capo d’argento, carico di un gallo di rosso
[Concessione d'arma, 1597]
     
  D’azzurro, al leone d’oro, con il capo d’argento, carico di un gallo di rosso, accompagnato ai fianchi, per concessione, di una rosa di rosso, a destra, e a sinistra da un fiore di cardo, verde
[Ampliamento concesso nel 1613 da re Giacomo d'Inghilterra a Giovanbattista Gabaleone, ambasciatore di Savoia presso la corte inglese]
     
  (il ramo sassone della famiglia, Gabaleon Wackerbarth Salmour)
Partito, di Gabaleone e di Wackerbarth, che è inquartato d'argento e di rosso
     
1 motto: VIGILANTIA SUFFICIENTIA FIDELITAS

Gabella (della)
(da Ivrea)
  (con)signori di Banchette
     
  ARMA IGNOTA

Gabiano (di)
(Gabiani)
(nel Monferrato e in Asti)
  signori di Castel S. Pietro, Cereseto, Gabiano, Gorbio, Tonco; consignori di Rosingo, Serralunga, Solonghello
     
  D'argento, al capo di rosso, con il leone coronato, d’oro, attraversante
[Fiori di Blasoneria]
     
  Troncato di rosso e d'argento, al leone d’oro
[Manno]
     
  (Per i signori di Gorbio, è anche segnalato, pur con qualche dubbio)
Fasciato d'argento e di rosso
[De Orestis e Rabino]
     
motto: COGNITO FUTURA
CUI FIDES VIVE (di Ricaldone)

Gabiano
(in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, al gallo di rosso, allumato del campo, con il capo di verde, carico di tre gigli d'argento, disposti in fascia
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
motto: EQUIS VIGILANTIA FOVENS

Gabioneta
(Gabionetta)
(da Mantova)
  conti di Montiglio, Moransengo
     
  Bandato d'argento e di rosso
     
  D'argento, a tre bande di rosso
     
  Inquartato, al 1° e 4° inquartato in decusse d'oro e d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, al 2° e 3° bandato di rosso e d'argento
[de Gablonetis in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274]
     
  Bandato d'argento e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[arma di D. Franciscus Gabloneta Mantuan, 1605 circa, Archiginnasio di Bologna]

Gabotto
(da Casale Monferrato, in Torino)
nobili, con il predicato di San Giovanni
     
  Partito, al 1° di rosso, alla ruota della fortuna d’argento, sormontata da un leopardo d’oro, al 2° d’oro, a due torri merlate, di rosso, aperte e finestrate del campo, cimate dall’aquila coronata, di nero
[di Ricaldone]
     
  Partito, al 1° di rosso, alla ruota della fortuna d’argento, sormontata da un leopardo d’oro, al 2° d’oro, a due torri merlate, di rosso, aperte e finestrate del campo, cimate dall’aquila coronata, di nero, con il capo di Savoia
     
    motto: OR SOPRA OR SOTTO

Gabriele (de)
  consignori di Arborio, Recetto
     
 

D’azzurro, a tre stelle, con il semivolo destro in abisso, il tutto d'argento


Gabrio
 
     
  (concessione di arma e nobiltà di Carlo Emanuele I al proprio consigliere e procuratore Secondo Gabrio di Battista)
Di verde, alla banda d'oro, ripiena di azzurro, carica di tre stelle e accompagnata da due rose, il tutto d'oro
[archivio parrocchiale di Costigliole, segnalazione di don Paolo Prunotto]

Gabutti
(di Santhià, in Vercelli)
  conti di Bistagno
     
  D'azzurro, a tre fiamme d'oro, 2, 1
[Consegnamento 1613-1614]
     
  D'azzurro, a tre fiamme d'oro, male ordinate
[Spreti]
     
motto: ET PROSUM ET OBSUM

Gabutti
(di Ivrea)
  conti di Graglia; consignori di Romano
     
  Troncato d’oro e d’argento, il secondo alla pianta del pepe di verde, di tre rami, sradicata
     
motto: HIEME PLUS VIGET

Gaeti
(della contea di Nizza)
 
     
  Di rosso, a due leoni d'oro, affrontati e tenenti con la zampa anteriore una galletta, pure d'oro, con il capo d'azzurro, carico di un'aquila troncato d'oro e d'argento
[Rabino]

Gaffodio
(da Mondovì)
 
     
  Partito, di rosso e d’oro, al capo d'argento, il tutto sotto un capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]

Gaffurri
(Gafurro, Caffurro)
(da Milano, in Savigliano)
  consignori di Cervere
     
  Partito di rosso e di Saluzzo, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, linguata di rosso
[Fiori di Blasoneria e de Gafur in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Partito di rosso e d’argento
[de Gafur in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Partito di rosso e d’argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Manno]

Gaffurri
(Gafurri, Cafforio)
  consignori di Borgomale
     
  ARMA IGNOTA

Gagliardi   consignori di Ceva, S. Michele, Scagnello
     
  Troncato d’azzurro e di rosso, alla banda di nero, orlata di argento, carica di tre stelle d’oro, accompagnata in capo da un gallo, d’oro
     
motto: VIGILANTIBUS NON DORMIENTIBUS

Gagna
(da Cherasco)
  consignori di Terruggia
     
  D’argento, a tre fasce di rosso, accompagnate in punta da un giglio dello stesso, con la banda d’oro, attraversante
[Manoscritto Defanti]
     
  D’argento, a tre fasce di rosso, accompagnate in punta da un giglio dello stesso, con la banda d’oro, attraversante, sostenente un leone dello stesso
[Manoscritto Defanti e banco scolpito in chiesa di Cherasco]

Gagna
(da Piverone)
 
     
  Di [...], alla banda d'azzurro, carica di tre stelle d'oro, accompagnata in capo da un'aquila di [...], e in punta da un albero di verde

Gagna
(da Fossano)
 
     
  ARMA IGNOTA

Gagnino
(da Savigliano)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D’azzurro, alla banda d'argento, carica di tre gazze al naturale
     
    motto: IN HUMILITATE REQUIES

Gaieri
(Gaiero)
(di Acqui)
  consignori di Castelletto Uzzone
     
  ARMA IGNOTA

Gaiferi
(di Saluzzo, poi a Barge)
  (una delle 12 famiglie dichiarate nobiles di Saluzzo dal marchese Ludovico I nel 1460, che diede il nome a una delle porte della città)
     
  Di rosso, alla sbarra, accompagnata nel cantone destro da una cinta, d'argento
[Fiori di Blasoneria; blasonatura di Luisa Clotilde Gentile, in Araldica Saluzzese]

Gaina
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, alla fascia d'argento, accompagnata in capo da tre stelle, ordinate in fascia, in punta da una ghiandaia, il tutto d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: ROBORE ET SOLERTIA

Gaio
(da Torino?)
  baroni (registrati come tali nel consegnamento del 16.6.1687)
     
  D’azzurro, alla banda d'argento, accostata a sinistra da tre stelle d'oro, disposte in banda, a destra da una mezzaluna (pure d'oro?)
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: CLARIUS HITIUS

Gaioli Boidi
(da Molare)
  (famiglia decurionale alessandrina)

conti (1835)

     
  D’azzurro, a tre gigli di giardino, al naturale, uno accanto all’altro, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero

Gajal
(de la Chenaye)
(dalla Francia, in Torino)
nobili (1841)

[Manno nota: Alessandro e il fratello Gaspare chiedono il riconoscimento della nobiltà, con il predicato di la Chenaye che asseriscono di essere feudo francese posseduto dal nobile Giovanni, loro antenato. Non avendo date prove, le conclusioni del procuratore generale (1841, 5 giugno) furono favorevoli per la concessione della nobiltà. Creati nobili (patenti, 1841, 5 giugno) per maschi e femmine]

     
  Troncato, al 1° d’azzurro, a tre gigli d’oro, ordinati in fascia, al 2° d’argento, all’albero al naturale, nutrito nella pianura erbosa, di verde

Gal
(di Aosta, oriundi di Nus)
  baroni di Brissogne
     
  Di nero, al gallo d’argento, crestato, barbato e membrato di rosso, con il capo d’argento, carico di un sole orizzontale destro, di rosso

Gal
(Galli, Battalin)
(da Chieri, in Chambéry)
  consignori di Revello
     
  D’azzurro, a due galli d’argento, affrontati, sormontati da tre stelle d’oro, male ordinate
     
motto: CONTRE FORTUNE BATAILLE

Galante
(da Casale, oriundi da Bogogno)
  consignori di Celle
     
  D’argento, al gallo al naturale, ardito, sostenuto da un colle di tre vette, di verde, sormontato da una stella (8) d’oro
[Manno]
     
  D’argento, al gallo al naturale, ardito, sostenuto da un colle di tre vette, di verde, sormontato da una stella (8) d’oro, con il capo d'azzurro, carico di una stella (8), d'oro
[di Ricaldone considera appartenenti a una sola famiglia i consignori di Celle e i baroni di Terruggia e attribuisce ad ambedue quest'arma]

Galante
(da Casale)
  baroni di Terruggia
     
  "Un uccello avente sotto i piedi una barra ed indi cinque palle"
[Manno]
     
  D’argento, al gallo al naturale, ardito, sostenuto da un colle di tre vette, di verde, sormontato da una stella (8) d’oro, con il capo d'azzurro, carico di una stella (8), d'oro
[di Ricaldone considera appartenenti a una sola famiglia i consignori di Celle e i baroni di Terruggia e attribuisce ad ambedue quest'arma]

Galantus   Nel Blasonario Casalese è illustrato questo stemma, attribuito alla famiglia Galantus.

Potrebbe forse trattarsi di una variante delle armi dei Galante di Terruggia o di Celle.

     
  D'azzurro, al gallo al naturale (?), sormontato da tre stelle d'oro, disposte in fascia, con il capo cucito, d'azzurro, carico di un cherubino (?) al naturale (?), sinistrato da un sole, d'oro

Galante   conti di Montaldo di Chieri; consignori di Villanova Solaro
     
  ARMA IGNOTA

Galardi
(da Orta)
  (antica famiglia nobile, estintasi nei Tartagna)
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, al destrocherio vestito e indicante d’oro, posto in palo, e uscente dalla partizione, al 2° di rosso
[segnalazione di Maurizio Bettoja, dallo Stemmario Cremosano]

Galardo
(Galardi)
(da Rosignano)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Galateri
(da Savigliano)
  conti di Genola; consignori di Castelnuovo
     
  Partito, al 1° fasciato di rosso e d’oro, al 2° d’azzurro, alla banda di argento, ripiena di rosso, il tutto con il capo d’oro, carico di un’aquila bicipite, di nero
     
  Partito, al 1° fasciato di rosso e d’oro; al 2° d’azzurro, alla banda di argento, ripiena d'oro, cucito; il tutto con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero
[Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]
     
motto: FACTO ET PROBITATE
SOLI DEO

Galbagnato
(da Torino?)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Fasciato di rosso e d'oro, con il capo del secondo, carico di un'aquila coronata, di nero
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Galea
(da Chivasso, in Monferrato)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso a due leoni d’oro, affrontati, sormontati da un elmo d’argento, il tutto disposto a forma di triangolo
     
motto: LEGIBUS ORNATIOR

Galea
(Gallea)
(da Nizza, anche in Alba)
  baroni de La Maddalena (Magnano Inferiore)
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, alla fenice d’argento, sulla sua immortalità di rosso, fissante un sole d’oro, posto nell’angolo destro, al 2° di rosso, a due leoni d’oro affrontati, sostenenti un elmo di argento; con la fascia d’argento, in divisa, sulla partizione
[Michel Orcel osserva che la prima parte del troncato è l'arma della famiglia nizzarda Arduino]

Galeazzi Salvati
(da Mantova, in Monferrato)
  conti di San Giorgio
     
  Troncato, al 1° d'argento, alla croce patente di rosso, al 2° d’argento, a tre bande di rosso, con la fascia d'azzurro attraversante sulla partizione
[Stemmario Mantovano]
     
  D’argento, a tre bande di rosso, con il capo d'argento, carico di una croce di rosso, sostenuto di verde

Galeazzi
(da Cherasco)
 
     
  D'azzurro, alla campagna mareggiata d'argento, con la galeazza (?) al naturale
[Manoscritto Defanti]

Galeazzo
(da Bistagno, in Genova)
conti del S.R.I. (1898)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, alla corona imperiale al naturale, al 2° d'argento, a tre pali di azzurro, con il lambello di rosso, attraversante

Galeotti
(del Nizzardo)
 
     
  Troncato, al 1° di [...], all'aquila di [...], al 2° di [...], alla galera di [...], accompagnata in capo da due stelle di [...]
[Rabino]
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila d'argento, cucita, al 2° d'azzurro, alla galera d'argento, accompagnata in capo da due stelle d'oro
[Garino, Armorial du Comté de Nice]

Galimberti
(da S. Pietro la Bragola, in Crescentino e poi Torino)
baroni (1831)
     
  Troncato, al 1° d’oro, all’aquila coronata, di nero, al 2° di rosso, al gallo di argento, con la fascia sulla partizione, scaccata di due file e nove pezzi, d'argento e di rosso

*Galimberti Faussone
di Germagnano
(dalla Lombardia, in Milano)
conti
     
  Inquartato di Galimberti e di Faussone
[Nel Catalogo Bolaffi, il tutto sotto un capo di rosso, carico di un nodo di Savoia, d'oro]
    motto: UNA FIDES
ESPERONS EN DIEU

Gallamano
(Gallaman)
(di Asti, in Cherasco)
  (antica famiglia nobile di Asti)
     
  D'argento, alla banda di nero
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
[Tre armi di D. Io. Franc. Galamanus Pedemontanus a Clarasco, 1598-1601, Archiginnasio di Bologna. v. Imago Universitatis n. 1511, 1726 e 1769]
     
    motto: DEO NATURAE ET VIRTUTI

Gallarati
(dal Seprio, in Milano)
  marchesi di Cerano (1646); signori di Piovera
     
  D'argento, alla vite pampinosa, decussata e ridecussata, di verde, con la bordura composta d’oro e d’azzurro
[de Galarate, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Inquartato, al 1° e al 4° d’oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° e 3° d'argento, alla colonna di marmo, al naturale, coronata d'oro, accollata di una vite fruttifera e pampinosa, al naturale; alla bordura composta d’oro e d’azzurro
[Manno e Spreti]
     
  Inquartato, al 1° e al 4° d’oro, all'aquila di nero, con il volo abbassato, coronata del campo, al 2° e 3° d'argento, alla colonna di marmo, al naturale, coronata d'oro, accollata di una vite fruttifera e pampinosa, al naturale, con la bordura composta d’argento e d’azzurro
[Quaderni di Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno]
     
  Inquartato, al 1° e al 4° d’oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° e 3° d'argento, alla colonna di marmo, al naturale, coronata d'oro, accollata di una vite fruttifera e pampinosa, al naturale, con la bordura composta d’oro e d’azzurro
[Spreti]
     
  (i Gallarati in Alessandria)
D'azzurro, alla colonna d'argento, accollata di una vite di verde; con la bordura composta di rosso e d'oro
[De Ferrari]

Gallarati Scotti
(di Milano)
  marchesi di Cerano (1784)

principi di Molfetta; duchi di San Pietro a Galantina; conti; conti di Colturano

     
  Inquartato, al I e IV controinquartato, al 1° e 4° d’oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° e 3° d'argento, a due ceppi di vite fogliati di otto e fruttati di due pezzi, decussati e ridecussati, al naturale, con la bordura composta d’oro e d’azzurro; al II e III palato d’oro e di rosso, il secondo palo d’oro caricato di un’aquila di nero, coronata d'oro
[Manno e Spreti]
     
 

Di rosso, a tre pali d'oro, il secondo palo d’oro caricato di un’aquila di nero, coronata d'oro
[Arma degli Scotti, in Quaderni di Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno]

     
1

Gallardi
  consignori di Terruggia
     
  ARMA IGNOTA

Gallearda
(del Canavese)
  (ramo dei signori di Settimo)
     
  ARMA IGNOTA
     
  (È però probabile che abbiano fatto uso dello stemma dei di Settimo, dal cui consortile i Gallearda derivano)
D'argento, al capo di rosso, con lettera S di nero, attraversante

Galleani
(Galléan)
(da Nizza)
  (Manno osserva che, secondo alcuni studiosi, i Galleani sarebbero tutti di un unico ceppo, diramatosi da Nizza in Liguria, Provenza e Piemonte; ma non trova documenti conclusivi a favore di questa tesi)

conti di Ascros, Caravonica, Todone, Torretta Revest, Utelle; signori di Revest; consignori di Castelnuovo

     
  Bandato d'oro e d'azzurro, con il capo di rosso carico di un leone d'oro, illeopardito
[De Orestis e Rabino]
     
  (alias)
Troncato, al 1° di rosso, al leone coronato e illeopardito, d'oro, al 2° d'oro, a tre bande d'azzurro
     
  Bandato d'oro e d'azzurro, con il capo d'azzurro, carico di un leone coronato d'oro, illeopardito
[Due armi di D. Ulisses Galeanus Nigenus, 1601-1602, Archiginnasio Bologna, v. Imago Universitatis n. 1737 e 1807]
     
    motto: DEO DANTE [De Orestis e Rabino]

Galleani
di Saint Ambroise
(di Ventimiglia)
  (famiglia con memorie dal XV secolo)

baroni (1841)

     
  Bandato d'oro e d'azzurro, con il capo di rosso carico di un leone d'oro, illeopardito
[De Orestis e Rabino]
     
    motto: DEO DANTE
     
    I Galleani di Ventimiglia si considerano dello stesso ceppo dei Galéan del contado Venassino, duchi e principi del S.R.I.
     
  (de Galléan, duchi di Gadagne)
D'argento, alla banda d'oro, orlata di nero, accompagnata da due rose, di rosso

Galleani
(da Dronero, in Saluzzo e Torino)
  conti di Agliano; consignori di Costigliole Saluzzo

conti di Caravonica (1843)

     
  Bandato d'azzurro e d'oro, con il capo di rosso carico di un leone d'oro, illeopardito
     
1 motto: DEO DANTE

Galleani
(da Torino, in Pinerolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Bandato d'azzurro e d'oro, con il capo di rosso carico di un leone d'oro, illeopardito
     
    motto: DEO DANTE

Galleani
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° di rosso, al leone coronato e illeopardito, d'oro, al 2° d'azzurro, a tre bande d'oro

Galleani
(Galeani, Galean)
(da Bologna, in Torino)
  conti di Barbaresco, Canelli, Trezzo
     
  (probabilmente)
D'azzurro, a tre bande d'oro, con il capo del primo, carico di un leone illeopardito, riguardante, del secondo
[due armi di D. Caesar Galleanus a Busca Pedemontanus, 1611-1612, Archiginnasio Bologna, v. Imago Universitatis n. 2444 e 2551]

Galleani
(dal Piemonte, ad Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Di rosso, alla banda d’argento, carica di tre elmi di nero, accompagnata da due stelle d’oro

Galleani
(in Bra)
 
     
  D'argento, a tre bande d'azzurro, con il capo di rosso carico di un leone d'argento, illeopardito
     
    motto: DECUS ET ROBUR

Gallenga
Gallenga Stuart
(da Castellamonte, in Parma, Inghilterra e Roma)
* conti
     
  Troncato, al 1° d’oro, al gallo di nero, barbigliato e crestato di rosso, al 2° di rosso, al leone illeopardito d’argento
     
    motto: VIGIL ET FORTIS

Gallerat (de)
(de Galerax, Gallaro)
  signori di Sauze
     
  ARMA IGNOTA
(Guasco di Bisio e Rabino non escludono possa trattarsi dei Gallarati di Milano, per la cui arma vedi sopra)

Gallesio
Gallesio Piuma
(da Finalborgo)
  Carlo, nominato da Carlo VI barone nel Brabante (1720) e conte palatino (1731)
     
  D’azzurro, al gallo coronato, fissante il sole orizzontale destro, il tutto d’oro, fermo sulla vetta di un monte verdeggiante, al naturale; con il capo d’argento, carico di un leone rosso, illeopardito, passante sulla partizione
     

Galletti
  consignori di Olivola
     
  ARMA IGNOTA

Galli
(da Cherasco)
  conti di Mantica
     
  D’argento, al gallo di nero, ardito, crestato e barbato di rosso, sostenuto da un monte di verde, di tre cime

Galli
(da Como, in Torino)
  conti della Loggia
     
  (arma antica)
D’azzurro, alla campagna di verde, cucita, con il gallo di argento, ardito, barbato e crestato di rosso, coronato d’oro
     
  D’argento, a tre bande di nero, con il capo del primo cucito, carico del gallo del secondo, barbato e crestato di rosso, il tutto con la bordatura composta d’argento e di nero
     
motto: PULCHER IN PACE FORTIS IN BELLO
AIME ET COMBAT DE MESME

Galli
(Gallo)
(da Lucerame)
  signori di Dosfraires
     
  D’argento, al tronco d'albero tagliato, di verde, su una terrazza al naturale, e sostenente un gallo, di nero
[Manno e Rabino]
     
  D’argento, a un albero di verde, radicato su una campagna, al naturale, e caricato sul tronco d'albero da un gallo di nero, attraversante sul tutto
[De Orestis]

Galli
(Gallo)
(da Torino)
  Manno annota: pretesi signori (baroni) di Ceresole
     
  ARMA IGNOTA

Galli
(da Saluzzo)
 
     
  D'oro, al gallo di nero, crestato di rosso, sostenuto da una campagna di verde
[Filippo Ignazio Galli, 1749, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]

Gallia
Gallia Dal Pozzo
(di Alessandria)
  (famiglia decurionale alessandrina)

consignori di Solero

     
  Inquartato, al 1° e 4° di Dal Pozzo, al 2° e 3° bandato di rosso e d’oro
     
  Inquartato, al 1° e 4° di Dal Pozzo, al 2° e 3° d'oro, a tre bande di rosso e d’oro
[De Ferrari]
     
  Inquartato, al 1° e 4° di (...), alla vera di pozzo, d'argento, sostenuta da due draghi di verde, affrontati, con le code intrecciate in decusse sotto il pozzo, al 2° e 3° d'oro, a tre bande di verde
[Scordo, "Armista Tonso"]
     
  Fasciato d'azzurro e d'argento
[De Ferrari, da Armoriale Sardi]

Galliani
(Galliano)
(da Saluzzo)
  consignori di Bollengo
     
  ARMA IGNOTA

Galliari
(da Andorno)
  (famiglia con memorie dal XVIII secolo)
     
  Partito, al 1° d'azzurro, a due gigli d'oro, ordinati in palo, al 2° d'argento, a tre fasce contromerlate, di rosso

Gallieri
(da Chieri)
  consignori di Bressieux, Santena
     
  Palato cucito d’oro e d’argento, con il capo del secondo, carico di tre galli di nero, crestati di rosso, ordinati in fascia
     
motto: ESPERE DE MIEUX

Gallina
(da Milano, in Monferrato)
 

consignori di Camagna, Conzano, Cuccaro, Ozzano
(infeudazioni del 13 Gennaio 1432 non citate da Manno e Guasco di Bisio, ma solo da di Ricaldone)

     
  Fasciato d'azzurro e d'argento, con la prima fascia d'argento carica di un gallo, al naturale, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[de Gallinis, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Fasciato d'azzurro e d'oro, con la prima fascia d'oro carica di un gallo, al naturale, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata del campo
[di Ricaldone]

Gallina
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Bandato d’argento e d'azzurro, con il capo di argento, carico di due leoncini di rosso, affrontati, accompagnati, in capo e in punta, da due semprevivi di verde
     
    motto: ET SIC VIRTUS

Gallina
  arma di Laurentius Gallina Pedemontanus, 1621, loggia inferiore del cortile antico, università di Padova
     
  Troncato, al 1° d'argento (azzurro?), a due leoni d'oro, controrampanti, al 2° bandato d’argento e di rosso

Gallina
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al mezzo volo d’argento, sormontato da tre stelle d’oro
     
    motto: OMNE BONUM DESURSUM

Gallina
(di Asti)
 
     
  Troncato a scaglione d’azzurro e di rosso, con il decusse d’argento sulla partizione e sul secondo campo, il decusse accantonato, in capo, da un gallo al naturale, ardito, ai fianchi e in punta da tre stelle d’oro
     
    motto: IN TENEBRIS OPEROSUS

Gallina
(da Marene, in Torino)
conti (1834)
     
  Di rosso, alla banda d’oro, accompagnata da due galline, al naturale, soranti

Gallinati
(da Torino)
  conti di Parpaglia
     
  D'oro, alla fascia d'azzurro, carica di una mela, fogliata di due pezzi, d'oro, la fascia accompagnata da tre stelle, di rosso
[Consegnamento 1687. In Manno la mela è al naturale]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'argento, a tre stelle, di rosso, al 2° e 3° d'azzurro, a tre mele, d'oro, fogliate di verde
     
motto: VIGILANTI INSTANDO
VIGILANTI

Gallini
(Gallina)
(di Alba)
  (famiglia nobile di commenda)
     
  D’azzurro, al decusse d’argento, accantonato, in capo da un gallo, ardito, ai fianchi, e in punta da tre stelle, il tutto d’oro

Gallis (de)
(di Ivrea)
  (nobile famiglia decurionale)
     
  D'azzurro, al gallo d'oro
     
    motto: STOLIDO NIL SAPIT ISTA SEGES

Gallis (de)
  consignori di Rosignano
     
  ARMA IGNOTA

Galliziano
(Galiziano, Gallitiano)
(da Torino, oriundi di Como)
  conti di Arache, Moransengo
     
  Inquartato, al 1º e 4º d'argento, al gallo di rosso, al 2º e 3º di verde, a tre gigli d'argento, ordinati in fascia
[L'arma scolpita su un banco di San Lorenzo a Torino è leggermente diversa, avendo i quarti invertiti e i gigli del 1° e 4° quarto disposti in capo]
     
  D'argento, al gallo di rosso, con il capo di verde, carico di tre gigli d'argento, ordinati in fascia
[arma nella Basilica Mauriziana di Torino]
     
motto: AEQUIS VIGILANTIA

Gallizio
(da Villafranca Piemonte)
  consignori di Fenile
     
  ARMA IGNOTA

Gallo
(Galli)
(di Asti)
  (famiglia con memorie dal XIV secolo)
     
  Di verde, al gallo al naturale, rivoltato
[Gianluigi Bera, Asti Edifici e Palazzi del Medioevo. In Araldica Astigiana, l'attribuzione dell'arma alla famiglia Galli è puramente ipotetica]
     
    motto: ET SIC VIRTUS

Gallo
(da Mondovì)
  consignori di Battifollo, Scagnello
     
  D’argento, a tre galli di nero, con il capo d’azzurro, carico di un giglio d’oro
     
  D’argento, a tre galli di rosso, con il capo d’azzurro, carico di un giglio d’oro
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]
     
motto: ALS RECHT

Gallo
(da Mondovì)
  (non è escluso che si tratti della stessa famiglia monregalese di cui sopra)
     
  D’oro, al gallo di nero, crestato di rosso, sostenuto da un monte di tre cime, pure di nero
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]

Gallo
(da Ivrea)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Di verde, al gallo d’argento, ombreggiato di rosso
     
    motto: VIGILANTIA

Gallo
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, all’olivo di verde, fruttato di rosso, con il capo di rosso, carico di tre stelle d’oro, 2, 1
[Consegnamento 1687]
     
  D’argento, all’olivo di verde, fruttato di rosso, accompagnato da tre stelle d’oro
[Manno]
     
    motto: SERVAT VIGILANTIA

Gallo
(da Casalborgone)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, al monte di verde, sostenente un gallo, al naturale, sormontato da tre stelle d’azzurro

Gallo
(da Torino)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al gallo ardito, d’oro, sostenuto da un monte d’argento e sormontato da due stelle d’oro

Gallo
(da Benevagienna)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, al gallo al naturale, ardito

Gallo
(in Bra)
 
     
  D'azzurro, al gallo d'oro, sostenuto da un poggio di verde, cucito, muovente dalla punta dello scudo
[Mathis, Storia delle famiglie di Bra]

Gallone
(da Palazzolo, in Casale)
  conti di Montemagno; consignori di Cellamonte, Villanova Monferrato
     
  D'argento, alla banda d'azzurro, sostenente un gallo, dello stesso
[Blasonario Casalese, alla voce Gallonus]
     
  D'azzurro, alla colonna d'argento, sostenente un gallo, dello stesso, crestato di rosso, accompagnata in capo da tre stelle, d'oro, ordinate in fascia, e appoggiata in punta sopra una testa d'angelo, di carnagione, alata d'oro
[di Ricaldone]

*Gallone
(da Palazzolo, in Casale Monferrato e Torino)
nobili
     
  D'azzurro, alla colonna d'argento, sostenente un gallo, dello stesso, crestato di rosso, accompagnata in capo da tre stelle, d'oro, ordinate in fascia, e appoggiata in punta sopra una testa d'angelo, di carnagione, alata d'oro
[Spreti]

Galluzzi
(Galuzzi)
(da Milano, in Acqui)
  (antica famiglia patrizia acquese)
     
  D’azzurro, a tre monti d’oro, quello di mezzo sostenente un gallo, i laterali un fiore nutrito sulla vetta, il tutto al naturale; con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero

Galocio
(da Saluzzo)
  (antica famiglia nobile)
     
 

ARMA IGNOTA


Galperti
(da Chivasso)
  conti della Valle (= Valle di S. Vito)
     
  Troncato, al 1° d’oro, al gallo di rosso, ombreggiato di verde, ardito; al 2° d’argento al castello di rosso

Galussio
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, a due bordoni, decussati, accompagnati in capo da tre stelle, in punta da un gallo, il tutto d'oro, con il capo del secondo, carico di un'aquila coronata, di nero
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno. L'arma Galussio scolpita su un banco di San Lorenzo a Torino è abbastanza simile (le stelle che accompagnano i bordoni sono disposte 2, 1, e il gallo è rivoltato), diverso è invece il motto: TERRET CANTU LEONES]
     
    motto: TEMPORA DISTINGUO

Galvagno
(Galvagni)
  consignori di Candia
     
 

ARMA IGNOTA


Galvagno
(Galvagni)
(da S. Salvatore Monferrato, in Casale)
  conti di Quarti
     
  Troncato, d’azzurro al leone d’oro, nascente dalla partizione, e tagliato d’oro e d’azzurro

Galvagno
(Galvagni)
(da Bubbio, in Acqui e Bistagno)
  (secondo l'Armista Acquese sono originari di Mantova. Per di Ricaldone quelli di Bubbio e quelli di Mantova sono due famiglie distinte - vedi sotto)

conti di Cassinasco; signori di Bubbio

     
  Troncato, al 1° d’azzurro, al leone d’oro, nascente dalla partizione, al 2° partito, d'oro e palato d'azzurro e d’oro
[Manno e Spreti. Di Ricaldone invece assegna quest'arma ai Galvagno di Mantova]
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, al leone d’oro, nascente dalla partizione, al 2° partito d'oro e d'azzurro
[Manno]
     
  (alias)
Partito d'oro e d'azzurro
[Spreti]

Galvagno
(Galvagni)
(da Mantova, in Monferrato)
  (vedi anche sopra)
     
  Troncato, al 1° d’argento, al leone di rosso, nascente dalla partizione, al 2° partito d'oro e d'azzurro
[de Galvagni in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274; arma di D. Alexan. Galvaneus Mantuanus, 1569, Archiginnasio Bologna, v. Imago Universitatis n. 108]
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, al leone d’oro, nascente dalla partizione, al 2° partito, d'oro e palato d'azzurro e d’oro
[Di Ricaldone. Manno e Spreti invece assegnano quest'arma a quelli di Bubbio]

Gamacchio
(Gamach)
(da Montalto Dora, ad Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’oro, a tre pali di rosso, con il capo d’azzurro, carico di due cardellini al naturale, passanti sulla partizione
     
    motto: CANTATE DOMINO CANTICUM NOVUM

Gamaleri
  (nobile famiglia consolare di Bosco)
     
  Troncato, d'oro e d'azzurro
     
* Alcuni, unito il cognome Calleri Gamondi, usano:
Inquartato, di Calleri e di Gamondi, sul tutto di Gamaleri

Gamba
(da Moncalieri, in Torino)
  conti di Perosa Argentina, Pinasca, Porte, Roatto e Maretto
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’oro, all’aquila di nero, coronata, rostrata e membrata del campo, linguata ed artigliata di rosso; al 2° d’azzurro, al leone coronato d’oro, con la coda biforcata, linguato ed armato di rosso; al 3° di rosso, alla gamba armata, al naturale, speronata d’oro; e sul tutto d' Austria, che è di rosso, alla fascia d’argento (carica di due I di nero?)

Gamba
(da Passerano, in Torino)
baroni (1835)
     
  Troncato, d’azzurro e di rosso, alla fascia d’argento accompagnata in capo, da tre stelle d’oro, male ordinate, in punta, da una gamba umana di carnagione, recisa
     
    motto: VIRTUTE AD SIDERA

Gambaloita
(da Milano)
  signori di Terdobbiate; consignori di Olivola, Ottiglio
     
  Partito d’oro e di rosso, con il leone linguato di rosso, partito di nero e d’oro
[de Gambaloitis, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Partito di rosso e d'azzurro, con il leone partito di nero e d’oro
[de Gambaloti, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Inquartato, al 1° e 4° di rosso, all’aquila d'argento; al 2° e 3° partito d’oro e di rosso, con il leone partito di nero e d’oro
[Manno e di Ricaldone]

Gambarana
(di Busca)
  conti di Castiglione Tinella; consignori di Santo Stefano
     
  "Tre M in carattere antico, due, e una, d'argento; quale altri dicono nove gambe umane, accompagnate da cinque stelle d'oro, in campo rosso"
[Consegnamento 1580: dalla frase sembrerebbe che le stelle d'oro siano presenti solo nell'arma con le nove gambe]
     
  Di rosso, a nove gambe d'argento, 6, 3, accompagnate da cinque stelle d'oro
[Consegnamento 1613]
     
    motto: FAVENT ASTRA VIRTUTI

Gambarana
(Gamberani)
(da Chivasso)
  consignori di Monteu da Po
     
  ARMA IGNOTA
[Manno]
     
  (Berruti in Tortona Insigne sostiene che i Gambarana consignori di Monteu da Po sono i Gambarana di Pavia, discendenti dei conti di Lomello, consanguinei dei Langosco e dei Cerreto)
Troncato di rosso e d'azzurro
     
    motto CUM MERO ET MIXTUM IMPERIUM [Gambarana di Pavia]

Gambarotta
(Gambaruti, Gambarova)
 
     
  Di rosso, alla gamba di carnagione, recisa, con il capo d'oro, carico di un’aquila coronata, di nero

Gambarova
(di Biella, forse oriunda novarese)
  (antica celebre famiglia di Biella)
     
  D'argento, a tre bande di nero, accompagnate in capo da una ruota armata, dello stesso
     
    motto: PRO LABORE VIRTUS ET HONOR
     
  D'argento, a tre bande di rosso, accompagnate in capo da una ruota armata, dello stesso
     
    motto: PRO VIRTUTE DECUS ET HONOR

Gambatesa (di)
(da Campobasso, in Provenza e nel Nizzardo)
  Riccardo Gambatesa, siniscalco di Provenza e Forcalquier (vari periodi tra 1302 e 1318), siniscalco di Piemonte (1309)

signori di Roure; consignori di Maria

     
  Di rosso, alla croce scorciata, accantonata da quatto rose, il tutto d'oro
[Rabino]

Gambaudi
(da Saluzzo)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, al capo d'oro, per inchiesta, con un leone d'azzurro, armato e linguato di rosso, attraversante
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Gambazoni   consignori di Torre Bairo
     
 

ARMA IGNOTA


Gambera
(da Rosignano, in Casale)
  conti di Mirabello; signori di Castelgrana, Lodisio; consignori di Altavilla, Cortemiglia, Grana, Rosignano, Terruggia, Villanova
     
  D’azzurro, a due gamberi al naturale, montanti, in scaglione, verso una stella d’argento, con il capo d’oro, carico di una aquila, coronata, di nero
[Manno e di Ricaldone]
     
  D’azzurro, a due gamberi al naturale, montanti in palo verso una stella, d'oro, con il capo d’oro, carico di una aquila, di nero
[di Ricaldone. L'arma senza la stella è miniata sul messale del vescovo Bernardino Gambera]
     
  Di nero, a due gamberi al naturale, posti in palo, accompagnati da una stella (8) d'argento(?), con il capo d’oro, carico di una aquila, di nero
[arma di Co. Antonius Maria Gamber Casalie.sis, 1640, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4144]
     
  Di nero, a due gamberi rossi, con il capo d’oro, carico di una aquila, di nero
[arma di Co. Ant.s Gamberia Casal. Montis Ferrati, 1642, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4163]

Gambera
(da Villafranca Piemonte)
  consignori di Cantogno, Lombriasco
     
  ARMA IGNOTA
[Il Consegnamento 1687 è andato disperso]

Gambera
(da Mondovì?)
 
     
  D'azzurro, al gambero di rosso, posto in palo, sormontato da tre stelle d'oro, con il capo di rosso, cucito, carico di un'aquila coronata, di nero, cucita
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]

Gambera
(da Fossano)
 
     
  Di nero, al gambero di rosso, cucito, posto in palo, accostato da tre stelle d'oro, male ordinate, con il capo d'argento, carico di un'aquila coronata, di nero
[Giovanni Lorenzo Gambera, 1776, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]
     
  Di nero, al gambero di rosso, cucito, posto in palo, con il capo d'argento, carico di un'aquila coronata, di nero
[Ritratto di Stefano Maria Gambera (+ 1781), citato da Luisa Gentile in L'Araldica a Fossano nel Settecento]

Gamberini
(Gambarini)
(da Alessandria, in Lucca)
  (antica famiglia decurionale)
     
  Troncato cuneato di quattro pezzi, di rosso e d'argento e di rosso
[Documento dotale relativo a un matrimonio Gamondi - Gamberini, 1448: segnalazione di Alberto Gamaleri Calleri Gamondi. Anche in De Ferrari, Stemmi di Famiglie Alessandrine]
     
  D’oro, all’aquila di nero, con il volo abbassato, coronata del campo, caricata in petto di uno scudetto troncato cuneato di quattro pezzi, di rosso e d'argento
[De Ferrari, Stemmi di Famiglie Alessandrine]
     
  Troncato cuneato di quattro pezzi, d'argento e di rosso
[Manno]
     
  D’oro, all’aquila di nero, con il volo abbassato, coronata del campo, caricata in petto di uno scudetto troncato cuneato di quattro pezzi, d'argento e di rosso
[Manno]

Gambetta
  (famiglia nobile con memorie dal XVIII secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Gamondi
(di Bosco Marengo)
  signori di Castellazzo; consignori di Mirabella, Pozzolo Formigaro
     
  D'azzurro, a due leoni d'oro, linguati e unghiati di rosso, affrontati e sostenenti un globo, pure d'oro, cerchiato e crociato d'argento, sostenente un'aquila nera, coronata d'oro
[De Ferrari. In Manno i due leoni sostengono una palla]
     
  D'azzurro, a due leoni d'argento, affrontati e sostenenti un globo del campo, cerchiato e crociato d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila nera, coronata dello stesso
[De Ferrari]

Gandino
(nizzardi)
  conti di Neuville (Les Baumettes)
     
  ARMA IGNOTA

Gandolfi
(da Porto Maurizio)
  marchesi di Melazzo (1619); conti di Ricaldone; signori di Chiusanico e Gazzelli
     
  Troncato di rosso e di verde, al leone d'argento, coronato d'oro
[Manno. In Fiori di Blasoneria il leone non è coronato. Nella partizione dell'arma Alliaga Gandolfi, si ha troncato di rosso e di verde, al leone coronato d'oro]
     
    motto: FIDEM TENE

Gandolfi
(da Mondovì)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, all’orso passante sopra la pianura erbosa, il tutto al naturale, sormontato da sette spighe d’oro, quella di mezzo più alta
     
    motto: TEMPUS ET HORA

Gandolfo
(Gandolfi)
(da Cuneo, a Galveston e New Orleans)
baroni (1833)
     
  D’azzurro, all’orso ritto, tenente una clessidra, al naturale, attraversante sopra una lancia d’argento, posta in palo, accostata da sei lance simili, ma più corte, tre per parte, una accanto all’altra
    motto: TEMPUS ET ORDO

Ganei
  consignori di Terruggia
     
  ARMA IGNOTA


Gani
(da Torino, Monale, Londra)
conti (1884)
     
  Troncato, al 1° d’oro allo scaglione di rosso, al 2° ritroncato d’azzurro e d’oro
[Manno e Spreti]
     
  Troncato, al 1° d’oro allo scaglione di rosso, al 2° ritroncato d’azzurro e di rosso
[Spreti]

Ganteri
(di Barcellonetta)
  (consignori di San Paolo?)
     
  D'azzurro, a due bande d'argento, al lambello di nero, di cinque pendenti, attraversante sul tutto
[De Orestis e Rabino]

Gapeani
(da Nizza)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Garabello
(da Biella)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al castello di due torri, d'oro, merlato alla guelfa, murato, aperto e finestrato di nero, attraversato da una banda cucita, d'argento, carica di tre scaglioni rovesciati, di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Coda, Libro della Blasoneria Biellese. Questo consegnamento del 1687 non è riportato da Manno]

Garagno
(da Chieri)
  conti di Roccabigliera, Piè di Cavallo; baroni di S. Marzanotto
     
 

Inquartato, al 1° e 4° d’oro, al leone coronato, di rosso, con la coda biforcata; al 2° e 3° d’azzurro, a tre ragni, d’oro

     
motto: AEMULA VIRTUS

Garavagno
  conti di Belvedere
     
 

ARMA IGNOTA


Garavetti
(Garavet?)
(da Champorcher, nel Trentino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, alla fascia, accompagnata in capo da due stelle (6), in punta da una stella, il tutto d'argento
[segnalazione di Luciano Borrelli da Tirolisch-Vorarlberg'scher Wappenschlüssel di Konrad Fischnaler]
     
  D'azzurro, alla fascia di rosso, cucita, accompagnata in capo da due stelle (6), in punta da una cometa, il tutto d'argento
[segnalazione di Luciano Borrelli da Tirolisch-Vorarlberg'scher Wappenschlüssel di Konrad Fischnaler]
     
  Interzato in fascia di rosso, d'argento e d'azzurro, la prima fascia carica di due stelle (6) d'azzurro, la terza da una stella d'argento
[segnalazione di Luciano Borrelli da Tirolisch-Vorarlberg'scher Wappenschlüssel di Konrad Fischnaler]

Garavoglia
(da Cigliano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'oro, all’aquila di nero, al 2° d'azzurro, al compasso aperto, d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: STAT CUM RATIONE VOLUNTAS

Garbanna
(da Mondovì)
  (antica famiglia di Mondovì)
     
 

ARMA IGNOTA


Garbella
(della Garbella, Garbelli)
  consignori di Terruggia
     
 

ARMA IGNOTA


Gardini
(di Asti)
  signori di Magliano, Monale
     
  D'oro, a tre colonne in palo, sormontate da tre stelle, il tutto d'azzurro

Gardini
(di Asti, in Cherasco e Vigone)
  signori di Mongardino
     
  Inquartato, al 1° e 4° vaiato di verde e d’oro, a quattro file; al 2° e 3° di rosso, a tre conchiglie d’argento

de Gardinis
de Alexandria
  Nello Stemmario Trivulziano è raffigurato questo stemma, attribuito alla famiglia de Gardinis de Alexandria, di cui non compaiono notizie nei testi disponibili.
Si potrebbe forse ipotizzare che si tratti di un ramo dei Firoffini, che portano di rosso, alla banda d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero.
     
  Di rosso, alla banda d'oro, carica di tre gigli d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero, linguata di rosso

Gardini
(forse da Cassinasco)
  (famiglia patrizia acquese)
     
  Troncato, semipartito, al 1° d'azzurro, alla torre addestrata da una stella, il tutto d'argento, al 2° bandato d'argento e di rosso, al 3° d'argento, all'albero di rovere, al naturale; con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Armista acquese]
     
    motto: ACCEDAM NON CEDAM

Garelli
(da Ceva)
  signori di Rifreddo
     
  ARMA IGNOTA

Garelli
Garelli Colombo
(da Asti)
(famiglia con memorie dal XVII secolo)

conti (1879)

     
  Troncato, al 1° d’oro, a tre pini di verde, nutriti sulla partizione, quello di mezzo più alto e sostenuto da un leoncino di rosso, affrontato al tronco, al 2° d’azzurro
[Manno e Spreti]
     
  Troncato, al 1° d’oro, a tre pini di verde, nutriti sulla partizione, quello di mezzo più alto e sostenuto da un leoncino di rosso, affrontato al tronco, al 2° d’azzurro, a tre colombe d'argento, 2, 1
[di Ricaldone]
     
    motto: ET VIGILAT SUB UMBRA

Garelli
(da Villanova Mondovì)
 
     
  Di rosso, a tre gigli d'argento, con il capo di (...), carico di un leone nascente, d'argento
[Araldica cuneese]
     
    motto: FORTITER ET SUAVITER

Garezzo
(Garessio, Garresio)
(di Bene Vagienna)
  conti di Castel del Bosco
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al sole d’oro, al 2° d'argento, al filare di vite ("ghersa" in dialetto) sostenuto da quattro pali decussati, due a due, nutrito sulla pianura erbosa, al naturale

Garganetti
(già Veneziani)
(da Pinerolo)
  (antichi in Pinerolo)
     
  ARMA IGNOTA


Gariazzo
(da Ponderano)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, al destrocherio vestito d'azzurro, tenente nella mano di carnagione un ramoscello di rosa, al naturale, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro, ordinate in fascia
[Coda, Libro della Blasoneria Biellese]
     
    motto: IN BRACHIO VIRTUS

Garibbi
(del Nizzardo)
 
     
  Di rosso, a tre stelle d'oro, con il capo d'argento, carico di un'aquila coronata, di nero
[Rabino]

Garicii
(da Sandigliano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA
[Il consegnamento è andato disperso]

Garidelli
(da Nizza)
  conti di Quincinetto
     
  D’azzurro, alla croce di calvario d’oro, patente, con la punta aguzza, accompagnata verso la punta da due triangoli, d’argento
[Manno ]
     
  D’azzurro, alla croce patente, d'oro, accompagnata in punta da due triangoli, d’argento
[De Orestis e Rabino]

Garigliatti
(da Rivarolo)
  (A pagina 446 della Storia della Chiesa di Ivrea a cura di Giorgio Cracco, Viella editore, 1998, Nicola Garigliatti, vescovo di Ivrea dal 1485 al 1500 viene definito dei signori di Rivarolo, appartenendo a una delle linee dei San Martino)
     
  D'azzurro, alla fascia d'argento, accompagnata in capo da in leone d'oro, nascente dalla fascia, e in punta da un crescente d'argento
[Fiori di Blasoneria, non riportato da Manno]

Garimberti
  consignori di Cuccaro e Terzo
     
 

ARMA IGNOTA


Garimondi
(da Chieri)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Bandato d'argento e di rosso
     
    motto: DEI GRATIA SUMUS QUOD SUMUS

Garin
(Garino)
(da Nizza)
  conti di Cocconato; baroni di Castelnuovo
     
  Di rosso, allo scaglione d’oro, accompagnato in capo da due stelle, d’argento, e in punta da una rosa dello stesso, gambata e fogliata, di verde
     
  (linea di Castelnuovo)
Inquartato di Garin e di Fighiera
[Spreti: partito di Garin e di Fighiera]
     
motto: FLORES MEI FRUCTUS

Garini
(di Alba)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Partito, d'oro e bandato di rosso e d'oro


Garino
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, a tre pali d'oro, con il capo del secondo, carico di tre stelle, di rosso
[Consegnamento 1687, non riportato da Manno, di Domenico Garino, come da privilegio del 1614]

Garino
(Garini)
(del Canavese)
  (Gustavo Mola di Nomaglio, ne La Castellata di Settimo Vittone, non esclude che possano identificarsi con la famiglia precedente)

consignori di Castellamonte, Cesnola, Colleretto, Quincinetto, Settimo Vittone

     
  ARMA IGNOTA
[Manno. Vedi però anche la scheda precedente]
     
  (la linea di Castellamonte e Colleretto, forse di altra stirpe)
D’argento, alla pianta di limone di verde, fustata e fruttata d’oro, accompagnata da due pappagalli, di verde
[Manno]

Garlaschi
 
     
  Troncato, al 1° di verde, alla croce d’oro, formata da cinque rombi, accollati e appuntati al 2° d'argento, a tre melograni di rosso


Garneri
(da Dronero, Savigliano, Cavallermaggiore)
  consignori di Costigliole Saluzzo
     
  Scaglionato di rosso e di verde, i pezzi orlati d'argento, con il palo dello stesso
     
motto: À DIEU SERVIR
A DIO BEN SERVIR

Garneri
(di Cuneo)
  (antichissima famiglia nobile di Cuneo)
     
  ARMA IGNOTA

Garneri
(in Cavallermaggiore)
 
     
  Partito controscaglionato d'argento e di rosso

Garnieri
(Garneri)
(nizzardi?)
  consignori di Sant'Antonino
     
  D’argento, a tre scaglioni di rosso, con il capo d'oro, cucito
[De Orestis e Rabino]

Garofoli
(da Tortona)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)
     
  D'azzurro, al sole radiante d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]
     
    motto: DEO DANTE FLOREBO

Garombo
(Garombi)
(da Bra, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’azzurro, al leone d'oro, al 2° e 3° di rosso, allo scudo di guerra, d'argento
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: MUNIT ET HORNAT

Garove
(Garovo, Garroue)
(dal Canton Ticino, in Chieri
  (Michelangelo, architetto, ingegnere civile e militare)
     
  Troncato dentato d'oro e d'argento, al 1° all'aquila coronata, di nero, al 2° al serpente di verde, ondeggiante in palo, sinistrato da uno scorpione di nero
[Albert Windlin, 1900 Jahre Alpiniacum, 600 Jahre Bürgergemeinde Alpnach]

Garra
(Gara)
(da Benevagienna)
  consignori di Scagnello
     
 

ARMA IGNOTA


Garretti
(Garetti)
(di Asti)
  signori di Cellarengo e Menabò; consignori di Arignano, Cisterna, Ferrere, Lavezzole, Marentino
     
  Fasciato ondato d'oro e di rosso
     
  D'oro, a tre fasce ondate di rosso
[Araldica Astigiana]
     
1 motto: FAR E NON DIR
VIRTUTE PROBATA
NOXIA PELLO

Garretti
(Garetti)
(di Nizza)
  (con)signori di Castelnuovo
     
  (forse)
Fasciato ondato d'oro e di rosso
[Rabino]

Garretto
(da Savigliano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  "Una banda rossa carica di tre scaglie di corazza d'argento traversato da una linea piccola di azzurro ed un bottone pur di azzurro sopra altra banda pur d'argento in campo azzurro"
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]

Garrone
(da Cuneo)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)
     
  D'argento, all'aquila di nero, coronata e membrata di rosso
     
    motto: TENDIT AD ASTRA

Garrone
(Garone)
(da Chivasso e Torino)
  signori di Larizzate
     
  Partito, di rosso, all’olivo, e d'oro, al grifone, dello uno nell’altro, il tutto con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero
[Manno osserva che in un'attestazione (1730) del blasonatore l'albero è invece definito "quercia sradicata con le ghiande": vedi scheda seguente]

Garrone
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
 

Troncato, al 1° d'argento, all'aquila coronata di nero, al 2° partito, d'azzurro, alla quercia sradicata d'oro, e d'argento, al grifone di nero
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno; vedi sopra]

     
    motto: TENDIT AD ASTRA

Gaschi
(da Bagnasco)
  conti di Bourget e Villarodin
     
  (probabile arma antica)
D'azzurro, alla sbarra d'oro, accompagnata in capo da una stella d'argento, in punta da un sole dello stesso, nascente dall'angolo sinistro della punta
     
  (successivamente)
Inquartato, di rosso, al giglio d'argento, e d'oro, alla rosa di rosso
     
  (infine)
Inquartato in decusse, di rosso, al giglio d’oro, e d’oro, alla rosa, di rosso

Gasconibus (de)
(di Cherasco)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVII secolo)
     
  Bandato, cucito, di rosso e d’azzurro, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero

Gaspardi
(de Gaspardo)
(di Alba)
  (antica famiglia nobile del consortile dei signori di Arboro e Recetto)
     
  ARMA IGNOTA

Gaspardi
(da Pianezza)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVII secolo)
     
  Di verde, a due leopardi d’argento, macchiati di nero, uno sull’altro, accompagnati in capo da una stella, e attorno da sette foglie d’olivo, il tutto d’oro e ordinate in cinta

Gaspardone
(da Casale, in Asti e Moncalvo)
  conti di Castelletto Merli; consignori di Altavilla, Cortemiglia, Terruggia
     
  Interzato in scaglione, d'oro, d'azzurro e di rosso, l'azzurro carico di tre stelle d’oro, 1, 2
[Consegnamento 1613]
     
  D’oro, calzato di rosso, con tre stelle d’oro, attraversanti sulla partizione
[Manno e di Ricaldone]
     
  Troncato d'oro e di rosso, con lo scaglione rovesciato, d'azzurro, carico di tre stelle, d'oro
[Blasonario Casalese e di Ricaldone, per cui però le stelle sono d'argento]
     
motto: HONOR SUPERIS

Gassa
(di Costigliole d'Asti)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Fasciato di quattro, di [...] e di [...], con il capo di [...], carico di un'aquila coronata di [...]
[segnalazione di don Paolo Prunotto, da sigillo di fine 1700 del notaio Ludovico Gassa]

Gassante
(Gassanti)
(da Fossano e Savigliano)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Fasciato di verde e d’oro, col capo del secondo, carico di un’aquila, di nero
     
    motto: ANCORA SPERO

Gastaldenghi
(di Alba)
  consignori di Govone, Perno [Manno]
     
 

ARMA IGNOTA


Gastaldi
(da Torino, Moncalieri e Ciriè)
  conti di Trana; consignori di Cocconato, Piazzo
     
    Manno include in un'unica scheda i Gastaldi da Torino, Moncalieri e Ciriè, ma nel testo specifica che quei di Moncalieri e di Ciriè consegnano, nello stesso anno (5 luglio, I, 182 v) lo stesso cimiero e lo stesso motto, ma coll’arma della banda accostata dai gigli.
In realtà il consegnamento 1613 di Gabriel Gastaldo, dimorante in Moncalieri, riporta il motto QUI ENDURE
     
  Trinciato, al 1° d’argento al ramoscello di viole mammole, al naturale; al 2° d’azzurro al leone d’oro, illeopardito; con la banda sulla partizione, indivisa, troncata di rosso e di nero; e con il capo d’oro carico di tre gigli d’azzurro, ordinati in fascia
     
motto: EX CASTALIO AD IPSOS

Gastaldi
(da Torino)
  consignori di Forno di Lemie, Usseglio
     
  D'argento, alla banda accostata da sei gigli, il tutto di rosso
     
motto: QUI ENDURE

Gastaldi
(da Sommariva Bosco e Ceva, in Torino)
(famiglia con memorie dal XVII secolo)

* nobili

     
  D'argento, alla banda accostata da sei gigli, il tutto di rosso
     
    motto: DAT INCREMENTA DEUS [Consegnamento 1613]

Gastaldi
(da Busca, in Cuneo)
  (una delle prime famiglie signorili insediatesi a Cuneo)

consignori di Cervasca, Vignolo

     
  D'azzurro, alla gemella d'argento

Gastaldi
(da Torino)
  signori di Camburzano, Mussano
     
  ARMA IGNOTA

Gastaldi
(Violi)
(di Saluzzo)
  (antica famiglia saluzzese, che adotta le armi dei Gastaldi di Torino)
     
  D'argento, alla banda accostata da sei gigli, il tutto di rosso

Gastaldi
(da Breglio)
  conti di Neuville (Les Baumettes)
     
  ARMA IGNOTA

Gastaldi
(da Piazzo)
  consignori di San Sebastiano
     
  ARMA IGNOTA

Gastaldi
(da Savigliano)
  baroni di San Gaudenzio (Ruata dei Sansoldi)
     
  D'argento, alla banda accostata da sei gigli, ciascuno posto in sbarra, il tutto di rosso

Gastaldi
(da Alessandria e Tortona)
 
     
  Di rosso, al monte di tre cime di verde, uscente dalla punta e sostenente un ramo fogliato, dello stesso, posto in palo fra due stelle (6) d'azzurro, cucite
[Berruti, Tortona Insigne]

Gatti
(Gatto)
(da Carmagnola)
  (una delle famiglie de hospitio dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Manfredo IV nel 1312)
     
  D’azzurro, a tre stelle d'oro, con il gatto d'argento, in abisso
     
    motto: SIC ITUR AD ASTRA

Gatti
(da Tortona)
  (famiglia decurionale di Tortona)
     
  D'azzurro, al gatto seduto al naturale, trattenente tra le zampe anteriori un topo, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Gattico (di?)
(da Novara)
 
     
  D’oro, al castello di rosso, con il capo d’azzurro, a cinque gigli d’argento, alternati dai sette denti di un lambello, di rosso
[Manno]
     
    È nota un'omonima famiglia lombarda, diramatasi nel ducato di Mantova. Se ne riportano due armi, simili a quella della famiglia novarese. Non si sono trovate indicazioni di un possibile collegamento tra le due famiglie.
     
  D’argento, al castello di rosso, con il capo d’azzurro, a cinque gigli d’oro, alternati dai denti di un lambello, di rosso
[di Gatico in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274]
     
  D’azzurro, al castello d'argento, accompagnato in capo da cinque gigli d’oro, disposti in arco di cerchio
[Stemmario Mantovano]

Gattinara
(da S. Germano Vercellese, in Vercelli e Torino)
  conti di Zubiena; signori di Arborio e Recetto, Gattinara; consignori di Cerrione
     
  D’azzurro, al decusse d’argento, ancorato, accantonato da quattro gigli d’oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Manno: è l'arma Arborio]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’azzurro, al decusse d’argento, ancorato, accantonato da quattro gigli d’oro, al 2° e 3° d'oro, carico di un'aquila di nero
[Consegnamento 1613]
     
    motto: AUT VINCENDUM AUT MORIENDUM

Gattinara
(in Scalenghe e Villastellone)
  (non è chiaro se il consegnante Giovanni Antonio, notaio collegiato, appartenga alla famiglia precedente)
     
  Interzato in fascia, al 1° d'oro, all'aquila di nero, al 2° d’azzurro, al decusse d’argento, ancorato, accantonato da quattro gigli d’oro, al 3° di rosso, al gatto (inferocito?) d'argento
[Consegnamento 1687]
     
    motto: AUT VINCENDUM AUT MORIENDUM

Gattinara
(da Biella)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al gatto d'argento, inferocito, armato di nero
[Coda, Libro della Blasoneria Biellese]
     
    motto: AGILITAS RECTA

Gatto
(Gatti)
(di Torino e Asti)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, alla banda d’azzurro, ondata, carica di un gatto d’argento, macchiato di nero
     
    motto: MICANS IN TENEBRIS AGENS

Gaudi
(da Cuorgnè)
  (antichi in Cuorgnè)
     
  Palato d'argento e d’azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero

Gaudino
(Gandini?)
(nizzardi)
  baroni di Coarazze; consignori di Falicon, Roccasparvera, (Roccasterone)
     
  ARMA IGNOTA
[Rabino. Per Guasco di Bisio il nome è Gandini]

Gauthier
Gauthier Vignal
(nizzardi?)
  conti (concessione papale)
     
  D’azzurro, alla banda d'oro
[De Orestis e Rabino]
     
    motto: DROICT ET ADROICT

Gautier   La Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì del 1827, alla voce Gautier riporta l'arma che segue.
     
  Di [...] (argento?), alla sbarra di nero, doppiomerlata, carica di due gigli e due stelle, alternati, (a piombo?), il tutto d'oro, e accompagnata da due leoncini, rivoltati, di [...]

Gautier
(da Torino)
conti di Confiengo (= podere presso None) (1837); baroni (1838)
     
  D’argento, allo scaglione di rosso, accompagnato in punta da una torre dello stesso, merlata alla ghibellina di tre pezzi, aperta e finestrata del campo, fondata sulla pianura, di verde, con il capo d’azzurro, attraversante la sommità dello scaglione, carico di tre stelle d’argento, male ordinate
[Spreti. Nel Blasonario delle Famiglie Piemontesi, lo scaglione è scorciato]
     
  Di rosso, allo scaglione d'oro, accompagnato da una torre dello stesso, uscente dalla punta, con il capo d’azzurro, attraversante la sommità dello scaglione, carico di tre stelle d’argento, ordinate in fascia
[Spreti]

Gauttieri
(dal Poggetto, in Venezia e Roma)
* conti
     
  D'azzurro, a tre monti all'italiana, d'argento, quello di mezzo sostenente un usignolo, al naturale, sormontato in capo da tre stelle d'oro, in fascia, quella di mezzo con una coda serpeggiante, d'argento
[De Orestis e Spreti]
     
    motto: SANS AVOIR [De Orestis e Rabino]

Gavalia
(da Cavallermaggiore, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, alla fascia d'oro, con tre piante di canapa sopra il tutto, moventi da una stessa radice, ciascuna fogliata di cinque foglie, il tutto d'argento
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Gavarini
  consignori di Cortanzone
     
 

ARMA IGNOTA


Gavazzoni
(Gavazzone)
(di Asti)
  consignori di Valfenera
     
 

ARMA IGNOTA


Gavi (di)
  (antica famiglia marchionale obertenga con diritti feudali nel Tortonese e dintorni)
     
  ARMA IGNOTA E FORSE INESISTENTE
     
  (In Tortona Insigne, Berruti attribuisce loro dubitativamente lo stemma della comunità di Gavi, scolpito su una lapide al di fuori della chiesa parrocchiale e databile 1336)
D'argento, a tre fasce di rosso
[Nel sito del comune di Gavi, l'arma è però rappresentata come fasciato di rosso e d'argento]

Gavigliani
(Gaviani)
(di Alessandria)
  (nobile famiglia decurionale di Alessandria, forse discendente dagli antichi consignori di Ussecio)
     
  D'oro, alla fascia d'azzurro, accompagnata da due rose, di rosso
[Manno e De Ferrari, da Armoriale Sardi]
     
  D'argento, alla fascia d'azzurro, accompagnata da due rose, di rosso
[De Ferrari e Scordo, "Armista Tonso"]
     
motto: SIC VIGENT

Gavini
(da Mondovì)
 
     
  D’azzurro, alla banda d'argento, carica di tre gazze al naturale
[Manno annota che è l'arma dei Gagnino di Savigliano]
     
    motto: IN HUMILITATE REQUIES

Gavotti
(di Genova)
  signori di Carrosio
     
  Scaccato di nero e di argento, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero, nascente
[In Spreti si tratta di un troncato]

Gavotti
(da Chieri)
  baroni di Sant'Elena (= tenimento di Gamenario, con Tetti di Girò e Briocca, Chieri)
     
  D’oro, alla aquila coronata, troncata, di nero e scaccata d’argento e di nero
     
motto: CONSTANTER

Gay
(Gaijo)
(da Moncalieri)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D’oro, al leone di nero, linguato di rosso, sostenente con la zampa anteriore destra una gazza ghiandaia, al naturale, alla fascia di rosso attraversante
[Manno]
     
  "Un leone di nero linguato e lampassato di rosso traversato da una banda rossa con una ghiandaia, o sia gay nella sommità d'essa in campo d'oro"
[Consegnamento 1613, che indica una banda anzichè una fascia. Questa raffigurazione appare più coerente con lo stemma Gay presente nel catasto di Moncalieri, segnalazione di Michelangelo Ferrero, da "Armi nei Catasti di Moncalieri", a cura di Marco Di Bartolo]
    motto: MITIS FORTEM PLACAT

Gay
(dell'Astigiano, in Torino)
  marchesi di Lesegno e Roasio (1891); conti di Monteu da Po, Quarti
     
  D’oro, al leone di nero, armato di rosso, coronato del campo, sostenente con la zampa destra anteriore una gazza ghiandaia, al naturale, con la fascia di rosso, attraversante
[Manno. Nel consegnamento 1613 il leone è però attraversato da una banda di rosso]
     
 

(marchesi di Lesegno)
Partito di Gay e di Del Carretto

     
motto: MITIS FORTEM PLACAT

Gay
(da San Paolo d'Asti, in Torino)
conti di Montariolo (1843)
     
  D’oro, al leone di nero, armato di rosso, coronato del campo, sostenente con la zampa destra anteriore una gazza ghiandaia, al naturale, con la fascia di rosso, attraversante
     
    motto: HONOR SUPREMALIS
     
    Manno cita un diploma di concessione di stemma del 1573, a Giacomo Gay di San Paolo d'Asti, che riguarderebbe per l'origine i conti di Montariolo
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, alla stella (8), con tre scintille, muoventi in pergola dalla stella, il tutto d'oro, al 2° di nero, alla colonna d'argento, con base e capitello d'oro, e due foglie di granturco di verde, muoventi dalla base

Gay
(di Asti)
 
     
  D’oro, a tre gazze, al naturale
     
    motto: INTENTIONES CUNCTIM

Gay
(da Vigone)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, alla fascia d'oro, carica di una gazza, al naturale

Gay
(da Avigliana)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, alla banda d’oro, carica di tre gazze ghiandaie, al naturale

Gay
(da Torino)
  (baroni dell'Impero Francese, 1808)
     
  ARMA IGNOTA
[È nota solo l'arma napoleonica]

de Gay   Nello Stemmario Trivulziano è illustrato questo stemma, attribuito alla famiglia de Gay, che qui si riporta per conoscenza.
     
  Di rosso, a sei stelle (8) d'oro, 3, 2, 1

Gaya
(Gaja)
(di Caselle Torinese?)
  consignori di Ala di Stura, Caselle, Lanzo
     
  ARMA IGNOTA

Gays
Gays Rasino
(da Villarbasse)
  conti di Bollengo; consignori di Villarbasse
     
  D’oro, partito da un filetto di nero; il 1° al leone di nero, linguato di rosso, con la fascia di rosso, attraversante; il 2° al castello di rosso; il tutto con il capo d’argento, sparso di plinti di nero, con il leone del secondo, linguato di rosso, nascente
     
motto: MITIS FORTEM PLACAT

Gays
(del Monferrato)
  conti palatini (da Carlo V)
     
  ARMA IGNOTA
[È nota solo l'arma napoleonica]

Gaysa
(da Avigliana)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Troncato, al 1° d’oro, all’aquila bicipite, di nero, coronata del campo, al 2° di rosso, al braccio sinistro d’argento, vestito di verde, con il manipolo d’argento, e la mano aperta
     
    motto: APERTUR AMICIS

Gazelli
(Gazzelli)
Gazelli Bruco
(da Porto Maurizio, in Oneglia e Torino)
  conti di Rossana; signori di Selve; consignori di Cocconato, S. Sebastiano

conti di Ceresole e Palermo (1881)

     
  (conti di Rossana)
D'azzurro, al leone d'oro, fissante una stella del medesimo, posta nell'angolo destro del capo, con la fascia di rosso, attraversante
     
  (conti di Ceresole e Palermo)
Partito di Gazelli e di Bruco
     
motto: FORTITUDINE ET CELERITATE [Gazelli]
(a destra) FORTITUDINE ET CELERITATE, (a sinistra) SOLI DEO [Gazelli Bruco]

Gazini
(Gazino, Gazzino)
(da Mantova)
  marchesi di Olivola (1651)
     
  D’argento, al leone di nero, tenente un castello di rosso
[Stemmario Mantovano e di Ricaldone]
     
  D’argento, al castello di rosso, con il leone di nero, passante, sostenuto dalle due torri
[Stemmario Mantovano]
     
  D’argento, al leone d'oro, cucito, tenente un castello di rosso
[Manno]
     
  Troncato, al 1° d'argento, al leone sostenuto dalla partizione, e sostenente con la branca anteriore destra un castello torricellato di due pezzi, il tutto di rosso, al 2° di rosso, alla fascia contradoppionebulosa minuta di verde, bordata da due fasce simili d'argento
[di Gasinis in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274. Per questa non semplice blasonatura, ringrazio il noto araldista Maurizio Carlo Alberto Gorra)
     
  D’azzurro, al leone d'oro, tenente un castello di rosso, cucito
[di Ricaldone]

Gazini
(Gassini, Gazino)
(da Vercelli)
  consignori di Rhins
     
  D’azzurro, a quattro punte, alternate da tre fiamme, il tutto d’oro e rovesciate, moventi dal capo, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero
[Manno]
     
  D'azzurro, alla sfera del fuoco d'oro, scintillante verso la punta, carica di un'aquila di nero, coronata, armata e rostrata di rosso
[De Tillier, Chronologies du Duché d'Aoste, alla voce Petrus IV, vescovo di Aosta]
     
    motto: E PUR SPERO

Gaztelu
(Gastellù)
(dalla Biscaglia, in Fossano)
 
     
  ARMA IGNOTA
     
    Si riportano le armi di alcune delle numerose famiglie con questo nome, tratte da Hubert Lamant-Duhart, Armorial du Pays Basque; Fernando González-Doria, Diccionario Heraldico y Nobiliario; Vicente de Cadenas y Vicent, Repertorio de Blasones de la Comunidad Hispánica.
     
  (i Gaztelu di Gaztelu, Guipúzcoa)
Di rosso, al castello d'oro, sormontato da una croce d'argento, e accostato da due pini di verde, ciascuno carico di un lupo di nero, il primo rivoltato
     
  (i Gaztelu di Arrieta, Vizcaya, e di Gaviria, Guipúzcoa)
Di rosso, alla banda d'oro, accostata dadue castelli d'argento, aperti d'azzurro
     
  (i Gaztelu di Abadiano, Vizcaya)
D'oro, alla banda di rosso, accompagnata da due caldaie, di nero, con la bordura di rosso, carica di una catena d'oro
     
  (una linea in Navarra)
Troncato, al 1° d'oro, alla croce di rosso, al 2° d'argento, alla panela di verde, con la bordura d'argento, carica di otto aspas, di rosso
     
  (un'altra linea in Navarra)
Di rosso, alla croce fiorita d'oro, accantonata da quattro castelli, dello stesso

Gazza
(Gazzo?)
(da Ovada)
 
     
  D'azzurro, alla gazza d'argento, posata su una montagna di verde, nell'atto di guardare un sole d'oro, muovente dal cantone destro del capo
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Gazzano
(Gazano)
(da Mondovì)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, all’olivo sostenente una gazza, con il tronco sostenuto da un leone, il tutto al naturale
     
  D’azzurro, all’olivo sostenente una gazza, con il tronco sostenuto da un leone, il tutto d'oro
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]
     
    motto: PACI ET FORTITUDINE

Gazzera
(Gazzaro, olim Preposito)
  (una delle quattro casate militari di Benevagienna)
     
 

Inquartato in decusse, d’argento, alla rosa di rosso, e d'azzurro, alla rosa d’argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero


Gazzero
(da Benevagienna, in Mondovì)
nobili (1834)
     
  * Inquartato in decusse, d’argento, alla rosa di rosso, e d'azzurro, alla rosa d’argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
     
  Inquartato in decusse, d’argento, alla rosa di rosso, e d'azzurro, alla rosa di rosso, cucita, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Collezione armi gentilizie di Mondovì]
     
  Inquartato in decusse, d’azzurro, alla rosa d'argento, e d'argento, alla rosa di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Spreti]
     
  D'argento, al decusse di [...], accantonato da quattro stelle di [...], con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Manno e Spreti]

Gazzone
(Gazone)
(da Rosignano)
  conti di Valmacca; baroni di Rosignano
     
 

D’azzurro, allo scaglione d’oro, sostenente due colombe d’argento, affrontate, sormontate da un giglio d’oro, accompagnate in punta da tre torri d’argento, fondate nel lembo inferiore dello scudo


Gebennis (de)
(de Genève)
  (linea spuria dei conti di Ginevra)

(una delle 12 famiglie dichiarate nobiles di Saluzzo dal marchese Ludovico I nel 1460)

     
  Cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro, con un decusse composto d'argento e di rosso, attraversante

*Geisser
e Geisser Celesia di Vegliasco
(da Altstätten, in Torino, Roma e Stati Uniti)
baroni di San Vito
     
  D’azzurro, a tre stelle (6), 2, 1, accompagnate in punta da un crescente montante, il tutto d’oro

Gemelli
(da Orta)
 
     
  Di rosso, allo scudetto accostato da due scettri (?) curvi, d’oro, lo scudetto fasciato d’azzurro e d’argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero

Generis
(Genero)
(da Biella)
  consignori di Castellengo
     
 

Troncato di rosso e d'argento, al leone dell'uno nell'altro, con la fascia d'azzurro attraversante, carica di tre stelle, d'oro
[Promis ha la fascia scorciata, attraversante la sola figura del leone]

     

Genève (de)   (vedi Blasonario Transalpino)

marchesi di Pancalieri (1619); baroni di Brissogne; signori di Isasca, Sarre e Chesalet

     
  (quella che segue è la blasonatura migliore trovata da de Foras)
D'oro, seminato irregolarmente da sei biglietti, d'azzurro, a piombo
[SDF, da controsigillo di Rodolfo, conte di Ginevra (1253-1265)]
     
  D'oro, alla croce d'azzurro, forata del campo
[SDF, da altri sigilli dei conti di Ginevra, fine XIII]
     
  D'argento, alla banda d'azzurro, accompagnata da due leoni, dello stesso
[de Foras, da Armorial Genevois di Galiffe e Mandrot]
     
  (arma adottata dai marchesi di Lullin)
Cinque punti d'oro, equipollenti a quattro d'azzurro
     
  (linea di Brissogne)
Inquartato di Geneve e di Montagny
[De Tillier]
     
6 motto: APTE NON ARCTE

Genevosio
(da Volpiano, in Torino)
  (famiglia nobilitata nel 1744)
     
  ARMA IGNOTA

Genevro   vedi Giunipero

Genna
(da Cherasco, oriundi di Polonghera)
  conti di Cocconato; signori di Cocconito; consignori di Marcorengo
     
  D'argento, a tre fiamme di rosso

*Gennari Curlo
(da Torino)
marchesi
     
  D’oro, all’aquila dal volo spiegato, di [...], coronata ed illuminata del campo

Genoesi
(da Genova, in Sospello)
 
     
  Di rosso, al grifone passante, d'oro, con il capo di Genova
[De Orestis e Rabino]

Genoino
(Ginoino)
(nizzardi)
 
     
  D'azzurro, a tre besanti d'oro, ciascuno carico di una croce patente di rosso, accantonata da quattro stelle, pure di rosso
[Rabino]

Genova (de)
(da Biella)
  conti di Pettinengo
     
  D'azzurro, all'aquila bicipite e coronata, d'oro, carica in petto di uno scudetto d'argento, crociato di rosso

Genovese
(Genovesio)
(di Carmagnola)
 
     
  Inquartato d'oro e di nero, con il capo d'argento, carico di un'aquila di nero
[Ghietti, Memorie di Carmagnola]
     
    motto: ORNAT ET ARMAT

Genta
(de Gentis)
(da Alba, in Asti)
  (antica famiglia nobile di Alba e Asti)
     
  D'argento, a tre ghiande d’oro, gambate di verde
     
    motto: FORSAN ET HAEC OLIM

Genta Ternavasio
(da Alba, in Asti, Cherasco, Cavallermaggiore e Torino)
baroni (1980)
     
  Inquartato, d'azzurro, a tre ghiande d'oro, fogliate d'argento (Genta), e di Ternavasio
    motto: FORSAN ET HAEC OLIM

Gente
(nizzardi)
 
     
  D'azzurro, a tre ghiande d'oro, il gambo in alto
[De Orestis e Rabino]

Gentil
(da Nus, a Châtillon)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Inquartato, al 1° e 4° di Carrel, che è d’azzurro, alla pianticella di frumento, d’oro, di tre spighe, al 2° e 3° di Gentil, che è d’oro, a tre lacrime, di rosso
     
  (per informazione si riporta l'arma dei Gentil del Chiablese e del Genevese, che hanno anche lo stesso motto)

Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, a tre spighe d'oro, al 2° e 3° d’oro, a tre berretti, di rosso
[Baud]

     
    motto: DE COEUR GENTIL

Gentile
(in Chieri, Riva e Torino, oriundi da Buttigliera d’Asti)
  conti di Buttigliera, Castelgentile, Solbrito; signori di Sassi
     
  D'azzurro, alla croce d'oro, carica di uno scudetto del campo, al cuore di rosso, cucito
[Fiori di Blasoneria]
     
  D'azzurro, alla croce d'oro, carica di uno scudetto del campo, al cuore d'argento
[Manno]
     
    motto: SOLA FIDES

Gentile
(di Genova)
  marchesi di Corticelle (1750, Gentile-Ricci); signori di Cassinelle, Mollare, Tagliolo
     
  Cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro

Gentili
(Gentile)
(da Voghera, in Tortona)
  (antica famiglia consolare e decurionale di Tortona)

signori di Casalnoceto (?)

     
  D'oro, al leone coronato, di nero
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D'argento, al leone di nero, linguato di rosso
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D'oro, al leone di rosso
[Berruti, Tortona insigne]

Geoffroy
(da Cuébris)
 
     
  D'argento, al crescente di nero, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro
[Rabino. L'arma ricorda notevolmente quella dei de Jouffrey de Sainte Cécile.]

Georgia
  consignori di Cortandone
     
  ARMA IGNOTA

Gerardi
(di Strambino, in Torino)
  conti di Frassino e Melle
     
  Di rosso, a tre bande d'oro, con il capo del campo, cucito, carico di un'aquila, d'oro
     
motto: GAUDET ET ARDET

Gerardi
(da Desana, in Casale e Vercelli)
  consignori di Cellamonte, Rosignano
     
  D'argento (?), al castello torricellato di due torri, d'azzurro (?), sostenente un'aquila sorante, di nero (?)
[Blasonario Casalese, alla voce Gerardus]

Gerbaldi
(Gerbaldo)
(da Cherasco)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, alla banda d'argento, ripiena di nero
     
    motto: AD NULLIUS PAVET OCCURSUM [motto di Melchior Gerbaldi, 1650, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592]

Gerbaudi
(da Ciriè)
  signori di Barbania
     
  ARMA IGNOTA

Gerbi
(Del Gerbo)
(da Chieri, in Saluzzo)
  signori di Moretta; consignori di Villarfocchiardo
     
  Partito d’argento e d’oro, alla campagna di verde, con tre pini dello stesso, nodriti sulla medesima, il pino di mezzo più alto

Gerbino
(da Cuneo)
  conti di Rittana
     
  ARMA IGNOTA

*Gerbore
(da Saint Nicholas, in Aosta e Torino)
baroni
     
  D’oro, incappato d’azzurro, il 1° a sei monti al naturale, 3, 2, 1, i tre in capo brizzolati d’argento, il 2° a due covoni d’oro, legati di rosso

Germano
Germano Tonduti
(da Villafranca)
  conti di Villafranca; consignori di Peglione, Toetto Scarena
     
  D'azzurro, a tre spighe di grano nutrito sopra una zolla, il tutto d'oro

Germano
(da Sordevolo, ad Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’argento, all’aquila di nero, membrata di rosso, con il capo d’azzurro, carico di tre stelle d’oro, ordinate in fascia, al 2° e 3° d’oro, a quattro gigli di rosso, 2, 2

Germonio
(da Sale Langhe)
  (antica famiglia decurionale de populo di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)

marchesi di Castelnuovo (1606), Priero (1645); conti di Castell'Alfero, Mongardino, Montezemolo, Vigliano; signori di Peveragno, Sale Langhe; consignori di Ceva

     
  D'argento, al pioppo di verde
     
  Inquartato, di Germonio e di Ceva
     
motto: CITO GERMINAT

Gerodetti
(da Andorno)
  (famiglia con memorie dal XVIII secolo)
     
  D'azzurro, al pino nutrito nella pianura erbosa nell'angolo sinistro dello scudo, il tutto al naturale, con il sole d'oro, nell'angolo destro del capo

Gervasio
(da Mondovì, in Torino)
baroni (1824)
     
  D’argento, al ponte di rosso, di un arco, fortificato da due torri, con un fiume d’argento, scorrente sotto il ponte, e un luccio, al naturale, nuotante, con il capo d’oro, cucito, carico di un’aquila di nero, coronata del campo

Ghesio
Ghesio Volpengo
(da Mondovì)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, a tre ramarri di verde, posti in palo e ordinati in fascia, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro, ordinate in fascia
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]

Ghibaudo
(da Cuneo)
  conti di Pistolesa
     
  ARMA IGNOTA

Ghietti
(olim Ghiglietti)
(di Carmagnola)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, mantellato di rosso
[Ghietti, Memorie di Carmagnola]

Ghiglieri
(da Cuorgnè, in Roma)
conti (1881)
     
  D'azzurro, a tre bande d'oro, la prima caricata da una piccola aquila bicipite, di nero, coronata sulle due teste, attraversante sul campo

Ghignone
(da Chieri)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo
     
  "Un'ancora di mare in campo mezzo azzurro e mezzo bianco con due stelle in campo azzurro"
[Consegnamento 1580 non riportato da Manno]

Ghiga
(di Costigliole d'Asti)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Inquartato, al 1° e 4° di [...], a tre monti uniti e ristretti di [...], sormontati da una stella di [...], al 2° e 3° di [...], all'albero di [...], nutrito nella pianura di [...]
[segnalazione di don Paolo Prunotto, da sigillo del 1787 di don Giovanni Battista Ghiga]

Ghigo
(Guigo)
(di Druento)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, alla stella (8) d’argento, al 2° mareggiato d’azzurro e d’argento, con l’isola d’argento e un un monte fondato sulla medesima, di verde, il monte aperto, dentro al quale vi è un cavallo d’oro
     
    motto:

Ghilini
Ghilini Pettinari
(Ghiglini)
(di Alessandria)
  marchesi di Gamalero (1726), Maranzana (1670); conti di Asuni [Sardegna], Pavone, Rivalta, Sezzè; signori di Borgoratto, Castelceriolo
     
  D'azzurro, al leone coronato d'argento, armato e linguato di rosso
     
  D'azzurro, al leone d'argento, linguato di rosso
[de Gillinis in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270. L'arma di Benedetto Ghilini, ante 1599, Archiginnasio di Bologna, vedi Imago Universitatis n. 5529, sembra avere i colori invertiti]
     
  (Ghilini Pettenari)
Partito, semitroncato, al 1° d'azzurro, al leone coronato d'argento, al 2° d'oro, all'aquila coronata, di nero, al 3° d'argento pieno, con la fascia di rosso, carica di due pettini d'argento, uno accanto all'altro, attraversante sulla troncatura
[De Ferrari e Scordo, "Armista Tonso"]

Ghilione
(Ghiglione)
  consignori di Moriondo di Villareggia
     
  Troncato di rosso e d’azzurro, a cinque pugnali d’argento, uscenti dalla partizione, due rovesciati nel primo campo, tre alternati ai primi, nel secondo

Ghiliossi
(Ghigliossi, Ghigliozzi)
(da Mondovì)
  conti di Lemie
     
  D'azzurro, a due bande d'argento, con un giglio dello stesso nel capo
[Consegnamento 1613]
     
  D'azzurro, a due bande d'argento, con un giglio d'oro nel capo
[Manno]
     
  Di rosso, a due cotisse d'oro, con un giglio del secondo nel capo
[Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]
     
motto: NON PEREO

Ghiliotti
(Ghigliotti)
(da San Germano)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’azzurro, a tre bande di rosso, cucite, al 2° e 3° d’azzurro, al leone (quello del terzo punto rivoltato) d’oro
     
    motto: AUT VINCERE AUT MORI

Ghiotti
(da Casale)
  consignori di Villanova Monferrato
     
 

Troncato, al 1° d'oro al leone (?) di rosso, al 2° d'oro al capopalo di [...], con tre bande d'azzurro passanti
[Blasonario Casalese, alla voce Ghiottus]


Ghisi
(da Nizza)
  conti di Saint Sauveur; signori di Castelnuovo; consignori di Fogassieras, Gorbio
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, a tre stelle d’argento, male ordinate; al 2° di rosso, a due colombe, al naturale, affrontate, tenenti ciascuna con il becco un ramoscello d’olivo, di verde; con la fascia d’argento sulla partizione

Ghislarengo
(de Ghislarengo)
(da Vercelli?)
 
     
  Partito d'azzurro e di rosso, al corno di nero sul tutto, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Mario Coda, Blasonario Bulgaro del secolo XVII]
     
    motto: MAXIMUM SCUTUM EST VIRTUS MORTALIBUS

Ghislieri
(Ghisilieri)
(di Sale di Tortona, in Bosco)
  [marchesi di Sommo (1673)]

conti di Ronsecco

     
  D'oro, a tre bande di rosso
     
  Bandato d'oro e di rosso
     
    motto: JUSTITIA OMNIUM DOMINATRIX

Ghislieri
(da Sale, in Torino)
nobili; marchesi (1899)
     
  D'oro, a tre bande di rosso
     
  Bandato d'oro e di rosso
     
    motto: JUSTITIA OMNIUM DOMINATRIX

Ghisolfi
(Ghisulfi)
(di Cuneo)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato di rosso e d'azzurro, al grifone d’oro
     
    VOLENTI NIHIL DIFFICILE
     
    Numerose famiglie di questo nome sono attestate a Mantova, Cremona e Vimercate.
     
  Troncato di rosso e d'azzurro, al grifone d’argento
[de Ghixsulvis in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270; Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno]
     
  Troncato d'azzurro e di rosso, al grifone d’argento
[arma di D. Alexander Ghisulfus Mediolanensis, 1581, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 631]

Giaccarello
(del Canavese)
  consignori di Montestrutto
     
  ARMA IGNOTA

Giacobi
(da Contes)
  baroni di Santa Felicita (= tenuta de La Conca, Nizza)
     
  D'azzurro, a due bordoni da pellegrino di rosso, cuciti, decussati, accantonati in capo da una stella, ai fianchi da due conchiglie, il tutto d'oro
     
motto: UNA TANDEM ANIMA

Giacobi
(da Barcellonetta)
 
     
  D'azzurro, a tre bordoni da pellegrino d'oro, posti in banda, accompagnati da due conchiglie dello stesso, ai lati del bordone centrale, con il capo d'azzurro, cucito, carico di tre gigli d'oro
[De Orestis e Rabino]

Giacomelli
Giacomelli Magnan
(Giacomello)
(da Ciriè e Pinerolo)
  consignori di Grosso Canavese, Villarfocchiardo
     
 

D'azzurro, alla banda d’oro, accompagnata da due stelle (8) dello stesso, una in capo e l'altra in punta

     
    motto: GENIO ET INGENIO

Giacometti
(da Cuorgnè)
  consignori di Campo e Muriaglio
     
 

ARMA IGNOTA


Giacometti
(da Piacenza)
  creati nobili da Carlo Emanuele III nel 1748
     
  D’oro, alla torre al naturale, merlata di tre pezzi alla ghibellina, aperta e finestrata di nero
[Spreti]

Giacone
(Giaccone)
 
     
  Partito, al 1° di verde, a tre pesci d’argento, uno sull’altro, al 2° di rosso, a tre spade, al naturale, appuntate e rivoltate, con il capo d’azzurro, carico di tre stelle d’oro, ordinate in fascia
     
    motto: HUMILITATE VINCITUR

Giacone
(Giaccone)
(in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, alla fascia doppiodentata d'oro, accompagnata in capo da due spade d'argento, decussate, in punta da un giaco di maglia ("fusto da guerra all'antica"), pure d'argento, con girelli d'azzurro alle spalle e ai fianchi
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno. Ringrazio Daniele Pascale per la conferma dell'interpretazione del "fusto da guerra all'antica": la presenza del giaco nell'arma ne fa un'arma parlante]
     
    motto: SOLUTI NON PARCIMUS

Giaglione (di)   vedi Aschieri

Giaime
(da Costigliole Saluzzo)
  conti di Pralognan
     
  ARMA IGNOTA

Giampietro
(del Canavese)
  conti di Cesnola, Montestrutto, Nomaglio, Quincinetto, Settimo Vittone, Tavagnasco,
     
  Interzato in fascia, al 1° d'azzurro, a una stella d‘oro, al 2° di rosso, al 3° d'argento, all’alloro di verde, di tre rami
     
  (usarono anche l'arma dei di Settimo, in quanto derivanti da questo consortile)
D'argento, al capo di rosso, con la lettera S, di nero, attraversante
     
motto: LIBERA ME DOMINE

Gianazzo
(Gianasso, Gianassi, Gianazio)
(da Carignano)
  conti di Belvedere Mondovì, Pamparato; signori di Castellino de' Voltis, Montechiaro; consignori di Ceva
     
 

D'azzurro, a tre bande d'oro, con il capo del primo, cucito, carico di tre stelle d'argento, ordinate in fascia

     
motto: AUSPICIIS FIRMATA SUIS

Gianfilippi
(Joanfilippi, Zanfilippi, Sanfilippi)
(da Verona)
  marchesi (1788)

(Ringrazio Franco Benucci per i blasoni che seguono, tratti dall'Armoriale Veronese di Morando di Custoza)

     
  D'argento, all'albero al naturale, sostenuto da una terrazza di verde
     
  D'argento, all'albero sradicato, al naturale, le quattro fronde decussate
     
  D'azzurro, all'albero sradicato, al naturale, le quattro fronde decussate
     
  Troncato, d'azzurro, al sole d'oro, e d'argento, all'albero sradicato, di verde, le quattro fronde decussate
     
  Troncato, d'argento, al sole d'oro, cucito, e d'azzurro, all'albero sradicato, di verde, le quattro fronde decussate

Gianoli
(da Cherasco)
 
     
  D'azzurro, a sei rombi e due mezzi d'argento, accollati, posti in fascia, accompagnati in capo da un giglio e in punta da un leone passante guardante, il tutto d'oro
[Manoscritto Defanti]

*Gianoli
(da Ghemme, in Milano)
conti d'Artogna di Campertogno
     
  Partito, al 1° di rosso, a due bande d'argento, con la lettera G maiuscola, di nero, caricata in cuore, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero, al 2° d'azzurro, alla croce trifogliata d'argento e di rosso, alternati
[Nel Catalogo Bolaffi, il secondo campo è d'argento e la croce trifogliata è alternata d'azzurro e di rosso]
    motto: RECTE RAPTIM

Gianolio
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'argento, all'aquila di nero, al 2° d'azzurro, allo scaglione, accompagnato da tre stelle, il tutto d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: PREVIDENTIA

Gianotti
(Giannotto, Giannotti)
(da Bairo, in Ivrea)
  baroni di Fiorano; consignori di Bairo, Castellamonte
     
  Partito, al 1º fasciato d'argento e di rosso, al 2º d'argento, al pino di verde, il tutto sotto un capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
     
motto: RENOVABITUR UT AQUILAE JUVENTUS

Gianotti
(da Niella e Mondovì)
 
     
  Di rosso, al leone coronato, tenente una mazza gigliata nel capo, d’oro, con la sbarra d’argento, attraversante
     
    motto: QUI A FOI EN DIEU A TOUT POUVOIR [Consegnamento 1613]

Gianotti
(da Torino)
baroni (1898)
     
  Interzato in fascia, al 1° d’oro, all’aquila coronata d’azzurro, con il volo abbassato, al 2° d’azzurro, al leone coronato d’oro, nascente dalla troncatura, tenente una mazza d’armi, al 3° sbarrato d’oro e di rosso
     
    motto: FIDEM SERVA

Gianotti
(da Locana, anche nel Chiablese)
(famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° inquartato in decusse d’oro e d'azzurro, ciascun quarto alla stella dell’uno nell’altro, al 2° di nero, vestito d'argento
[Consegnamento 1687 e Baud]
     
    motto: DIVERSUS ET IDEM

Gianotti
(da Giaveno, in Torino)
(antica famiglia con memorie dal XVII secolo)

conti (1836)

     
  Troncato, al 1° inquartato in decusse d’argento e d'azzurro, ciascun quarto alla stella dell’uno nell’altro, al 2° di rosso, al rombo d'argento
     
  Troncato, al 1° inquartato in decusse, d’argento e di nero, ciascun quarto alla stella dell’uno nell’altro, al 2° d'argento, alla testa di Gian bifronte al naturale
[Dizionario Araldico Valsusino, per i Gianotti di Torino]
     
    motto: DIVERSUS ET IDEM

Gianotti
(da Torino)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre stelle d'oro, male ordinate, al 2° d'oro, al rombo di rosso
[Manno, dal manoscritto Beraudo]

Gianselmi
  consignori del Melle
     
  ARMA IGNOTA

Gianti
(da Dronero)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, alla quercia di verde, fruttata d'oro, nascente dalla pianura di verde, con il capo d'azzurro, carico di una stella d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Gianuzzi
(da Asti)
  vedi Busca Gianuzio

Giauna
(del Nizzardo)
 
     
  D'oro, all'aquila di nero, tenente negli artigli a destra una palma di verde, a sinistra un ramoscello d'alloro, dello stesso, accompagnata in capo da tre stelle d'oro, poste in fascia
[De Orestis e Rabino]

Giauselletti
(del Poggetto)
 
     
  Inquartato in decusse, al 1° e 4° di verde, al 2° e 3° d'argento, il 1° a una violetta gambuta, al naturale, accompagnata in capo da una stella d'azzurro, cucita, il 2° a due altre violette gambute, al naturale
[De Orestis, Rabino e Rietstap, con qualche leggera differenza di blasonatura]

Giausseran
(Giausserandi)
(del Nizzardo)
 
     
  Inquartato d'oro e di verde, alla croce dentata, d'argento
[Riestap e Garino]

Giaveno
(da Pinerolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, a quattro losanghe di rosso, accollate in fascia, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle, d'oro
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Giavino
(Giavin)
(da Biella, ad Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’azzurro, a tre conchiglie d’argento, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero
     
    AUDACI FORTUNA FOELIX

Gibellini
Gibellini Tornielli Brusati
(da Novara)
  (antica famiglia decurionale novarese)

signori di Casalvolone

conti (1825)

     
  Troncato d'argento e di rosso, a due tortelli nel primo, a un bisante nel secondo, dell’uno nell’altro, con il capo d’oro, cucito, carico di un’aquila coronata, di nero
[Manno e Spreti, alla voce Gibellini Tornielli Boniperti]
     
  Troncato di rosso e d'argento, a due bisanti nel primo, a un tortello nel secondo, dell’uno nell’altro; con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero
[segnalazione di Giovanni Curti, da stemmi della famiglia Gibellini presenti nella villa Gibellini Tornielli a Ponte Sesia]

Gibellini
(da Gattinara, in Valperga)
  conti di S. Pietro di Manzano con Malboschetto, Rittamiglio e Mantovetto; consignori di Salto e Priacco
     
  Troncato d'argento e di rosso, a due tortelli nel primo, a un bisante nel secondo, dell’uno nell’altro, con il capo d’oro, cucito, carico di un’aquila coronata, di nero
     
motto: INCLITA PERPETUUM VIVAT GIBELLINA PROPAGO

*Gibellini
(da Valperga, in Torino)
nobili
     
  Troncato d'argento e di rosso, a due tortelli nel primo, a un bisante nel secondo, dell’uno nell’altro, con il capo d’oro, cucito, carico di un’aquila coronata, di nero

Gibello
(Gibelli)
(da Cacciorna d'Andorno)
  (famiglia consolare, con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, alla montagna di verde, ardente di una fiamma all'estremità, accompagnata da due cammelli al naturale, controrampanti sulla montagna stessa
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
    motto: PER SAXA PER IGNES

Gibello
(Gibelli)
(da Casale)
 
     
  D'azzurro, con la punta di rosso, carica di tre stelle d'oro, male ordinate, con l'aquila di nero, uscente dalla partizione
[Blasonario Casalese]

Gibuini
(Gebuini)
  signori di Altessano Inferiore
     
  ARMA IGNOTA

Gigli
(Gillio, Gilli)
(da Nizza Marittima)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al giglio sormontato da tre stelle, male ordinate, il tutto d’oro
     
  D’azzurro, al giglio d’oro, sormontato da un rastrello dello stesso, di cinque denti
[De Orestis e Rabino, che precisano che il giglio è posto quasi in punta]
     
    motto: HAC DUCE

Gignod (de)
(della Val d'Aosta)
  signori di Gignod, Doues, Ollomont, Valpelline
     
  D'oro al castello di rosso sostenente un uccello di nero

Giletta
(Gilletta)
(da Levenzo, in Torino)
  conti di San Giuseppe (1833)
     
  D’azzurro, a tre stelle, con il giglio in abisso, il tutto d’oro
[Manno e Rabino]
     
  D’azzurro, al giglio d'oro, in abisso, sormontato da tre stelle, dello stesso, disposte in fascia
[Spreti]
     
    motto: NOBILITAS SOLA VIRTUS

Gili
(da Chiavazza)
 
     
  D'azzurro, al giglio d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Blasonario Biellese]

Gilliet
(di Gignod)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Di rosso, a due rami di palma decussati, accantonati da quattro stelle, il tutto d’oro

Gillio
(da Santhià)
  consignori di Carisio
     
  Troncato, al 1º di rosso alla testa di leone d'oro, al 2º d'oro alla banda di rosso

[Nel Blasonario Bulgaro viene indicata quest'arma
d'oro, al tronco d'argento, da cui escono quattro rametti fogliati dello stesso, tre di sopra, uno di sotto, con il capo d'argento (?), al giglio cucito, d'oro]

     
motto: IN LABORIBUS REQUIES

Gillio
(Gili, Giliacus)
(da Pinerolo)
  signori di Buriasco
     
  D'argento, al giglio di rosso

Gillio
(Giglio, Masino Gillio)
(da Chieri)
  consignori di Mombello della Frasca
     
  ARMA IGNOTA

Gillio
(da Biella)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, alla pianta di giglio di verde, fogliata dello stesso, sradicata d'argento, fiorita di tre giglio, pure d'argento, accompagnata da due rami di mughetto, dello stesso
[Coda, Libro della Blasoneria Biellese; Consegnamento 1613]
     
motto: MUTUA NOBILITATE REFULGENT

Gillone
(da Villanova Monferrato)
  consignori di Villanova Monferrato
     
  D’argento, al leone d'azzurro, tenente con le branche anteriori un giglio d'oro, gambato di rosso, con la banda d'oro, carica della legenda GILONES, attraversante
[Di Ricaldone]
     
  D’argento, al leone coronato, d'azzurro, con la banda d'oro carica della legenda GILONES, attraversante
[Blasonario Casalese]
     
motto: IN AETERNUM

Gina   consignori di Bergolo, Torre Bormida
     
  D’oro, al ginepro di verde, con la fascia d’argento carica di tre gigli d’azzurro, attraversante
     
motto: SEMPER VIRESCIT

Ginesi
(Ginesy)
(da Puget-Thenier)
  conti di Venanzone
     
  Inquartato, al 1° d'argento, a tre fasce di rosso, al 2° d'azzurro, alla stella d'oro, al 3° d'azzurro, al trifoglio di verde, cucito (d'oro ?), al 4° d'oro, alla ginestra, nutrita su una zolla, il tutto di verde
[Pierre Garino, Armorial du Comté de Nice]
     
  Inquartato, al 1° d'argento, a tre fasce di rosso, al 2° d'azzurro, alla stella d'oro, al 3° d'azzurro, al trifoglio di verde, cucito (d'oro ?), al 4° d'oro, alla ginestra, nutrita su una zolla, il tutto di verde, con il capo di rosso
[Rabino]

Gini
(da Nizza)
  (non è detto che i due stemmi seguenti appartengano alla stessa famiglia: potrebbe trattarsi di due famiglie omonime)
     
  Di verde, al leone rivoltato d'argento, coronato d'oro
[De Orestis e Rabino]
     
  Troncato d’azzurro e di rosso, alla volpe d’oro, ritta e fissante una stella dello stesso, posta nel punto destro del capo
[Manno]

Gioannetti
(da Bologna, a Mirandola e in Monferrato)
  marchesi di San Raffaele (1656)
     
  Troncato, con la fascia d'oro sulla troncatura, al 1° d'Angiò, al 2° di rosso, a sei losanghe d'oro, accollate e poste in fascia, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Blasone Cesenate e Araldica Vaticana; le immagini però non chiariscono bene la struttura dell'arma]

Gioberti
(da Barcellonetta, in Cherasco)
 
     
  Di rosso, a tre gigli d’oro, 2, 1, accompagnati in punta da un giglio dello stesso, nascente

Gioberti
(del Nizzardo)
 
     
  D'azzurro, a tre scaglioni d’oro
[De Orestis e Rabino]

Gioffredo
(Gaufridi)
(da Roccasterone)
  conti (signori?) di San Giovanni d'Aurelia; baroni di Cainea; signori di Rocchetta del Varo; consignori di Entraunes
     
  Trinciato di rosso e d’argento
     
motto: GAUFRID

Gioggia
(Giugia, Giogia, Gioia)
(da Ceva)
  Manno distingue i Gioggia, consignori di Cortandone, e i Gioia antichi in Ceva. Potrebbe però trattarsi della stessa famiglia.

consignori di Cortandone [Manno. Non trovo menzione di questo feudo in Guasco di Bisio]

     
  ARMA IGNOTA
[Manno, per i Gioggia]
     
  Fasciato di oro e di nero, alla banda di nero, carica di tre G gotici d'oro
[Manno per i Gioia, dai Libri di Blasoneria di Carlo Emanuele I]
     
  Fasciato di oro e di nero, alla banda d'azzurro, carica di tre G gotici d'oro
[Manno, dai Libri di Blasoneria di Carlo Emanuele I]

Gioia
(da Mondovì?)
  (per la somiglianza degli stemmi delle due famiglie, si veda anche Zoia di Asti. Non sono però riuscito a trovare indicazioni sulla possibilità che si tratti della stessa famiglia)
     
  D'oro, a quattro gigli di rosso, 2 e 2, con il capo d'azzurro, carico di un giglio, d'argento, accantonato da due stelle, del campo
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì, alla voce Gioia]

Gioia
(da Cherasco)
 
     
  D'argento, allo scaglione di rosso, accompagnato in capo da due rose, dello stesso, in punta da un uccello (?), d'azzurro (?), con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro, ordinate in fascia
[Manoscritto Defanti]

Giolito
de Ferrari
(da Trino, anche in Venezia)
  (celebre famiglia patrizia di tipografi e di librai dei secoli XV e XVI)
     
  (forse)
Di [...], alla fenice sulla sua immortalità, di [...], uscente da un'urna alata di [...], fissante un sole di [...] posto nel cantone destro del capo
[La marca tipografica della Gabriel Giolito de Ferrari riprende lo stemma paterno]
     
    motto: SEMPER EADEM

Gionferri
(Giofferri)
  (antica famiglia patrizia di Acqui, con memorie dal XV secolo)
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila coronata, di nero, al 2° d'azzurro, a tre monti di verde (? cuciti?), addestrati da un sole e sinistrati da una stella (6), il tutto d'oro
[Armista acquese]
     
  Troncato, al 1° di porpora, all'aquila con il volo abbassato di nero, rivoltata e coronata d'argento, al 2° d'azzurro, al monte di tre cime al naturale, sormontato a destra da un sole raggiante d'oro e a sinistra da una stella (6) dello stesso
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Giordanino
(de Giordani)
(da Ivrea)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, al fiume ondeggiante di verde, con il capo d'azzurro, carico di una mezzaluna crescente, pure d'argento
[Consegnamento 1613 non riportato in Manno]

Giordanino
(Giordani)
(da Salussola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, al fiume ondeggiante di verde, con il capo d'azzurro, carico di una mezzaluna crescente, pure d'argento
[Blasonario Biellese]

Giordano
(Giordana)
(da Entracque)
  conti di Clans; consignori di Borgo San Dalmazzo
     
  D'azzurro, alla banda d'argento, accompagnata in capo da una mezzaluna montante dello stesso
[Araldica cuneese]
     
  (I Giordani di Genova)
Interzato in banda, al 1° d'oro all'aquila di nero, al 2° d'azzurro, al serpente al naturale, ondeggiante in banda, al 3° di verde
[Rabino menziona quest'arma, ma non l'assegna ai conti di Clans, come invece fa Pierre Garino nell'Armorial du Comté de Nice]

Giordano
(da Nocera)
  consignori di Chiusa Pesio
     
  Di rosso, alla banda composta di rosso e di oro, accostata in capo da due rose, d'argento, in punta da una fiamma d’argento, scorrente in banda
[Manno]
     
  Partito, al 1° di rosso, alla banda composta di rosso e di oro, accostata in capo da due rose, d'argento, in punta da una fiamma d’argento, scorrente in banda, con il capo di Savoia, al 2° di Ceva
[Manno: arma del capitano Menicone (Domenico)]
     
  D'azzurro, alla banda composta di rosso e di oro, accostata in capo da due rose, d'argento, in punta da una fiamma d’argento, scorrente in banda (riviera), con il capo di Savoia
[Fiori di Blasoneria]
     
motto: REBUS AD CUNEUM PRAECLARE GESTIS
IORDANES CONVERSUS EST RETRORSUM

Giordano
(da Torino)
  (antichi in Torino)
     
  Troncato, di rosso, alla stella d’oro, e d’argento, a tre fasce d’azzurro, ondate

Giordano
(de Giordani,
già Longo)
(da Saluzzo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’oro, all’aquila bicipite di nero, coronata di rosso, al 2° e 3° d’azzurro, a tre stelle d’oro, ordinate in fascia, sormontate da un fiume d’argento
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’oro, all’aquila bicipite di nero, coronata del campo (?), al 2° e 3° d’azzurro, a tre stelle d’oro, ordinate in fascia, poste nella metà superiore della partizione e sovrastanti un fiume (d’argento?) posto nella metà inferiore
[matrice lignea, segnalazione di Marco Di Bartolo]
     
    motto: QUOD IRRIGO FOECUNDO

Giordano
(Giordani)
(da Casale)
  (famiglia con memorie dal XVIII secolo)
     
  D'oro, alla palma di verde, carica di uno scaglione rovesciato, di [...], con la scritta IOR. DANUS
[Di Ricaldone, da quadro di Francesco Federico Jordanus, sacrestia della cattedrale di Casale]
     
  D'azzurro, all'albero al naturale (?), accostato da due ali d'oro (?), uscenti dal tronco
[Blasonario Casalese]

*Giordano delle Lanze
(dall'Aquila, in San Benigno Canavese, Torino)
conti
     
  Di rosso, alla fascia ondata d’azzurro, accompagnata, sopra, da due rose, d’oro sotto, da tre lance moventi a ventaglio dalla punta, e ornate da un nastro pendente in due lembi, quelli della prima e seconda lancia verso destra, quello della terza verso sinistra, il tutto d’oro, con la bordura dello stesso
[Spreti]
    motto: IN LABORE HONOR ET VIRTUS

Giorello
(da Bra)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, alla gru d’oro, con la sua vigilanza d’argento, accompagnata ai fianchi da due stelle d’oro, con il capo troncato, dentato di rosso e d’argento
     
    motto: EX PONDERE QUIES

Giorgi
(Georgi, De Giorgi)
(da Bubbio, in Asti)
  conti di Bubbio, Castiglione Tinella
     
  Scaccato d'oro e d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
     
  Scaccato d'azzurro e d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero, membrata, rostrata e linguata di rosso
[arma di D. Franciscus Georgius Aquensis, 1575, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 260]
     
  Scaccato d'argento e d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata del campo
[Di Ricaldone, per la linea di Bubbio]
     
motto: NULLA CERTIOR CUSTODIA


Giorgis
(Georgis)
(da Viù e Lemie, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
 

Scaccato d'azzurro e d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero

     
motto: NULLA CERTIOR CUSTODIA


Giosselet
(da Puget-Theniers)
  signori di San Paolo (= 25 giornate di beni alla Condamine)
     
  ARMA IGNOTA

Giovanetti
(da Torino)
  consignori della Piè di Lirano
     
  D’azzurro allo scaglione, accompagnato da tre stelle scintillanti, il tutto d’oro
     
motto: DE SURSUM NESCIA LUDI

Giovanetti
(Giovannetti)
(da Orta, in Novara)
nobili (1845)
     
  D’argento, a tre fasce d’azzurro, la prima caricata di una stella d’argento, la seconda di due stelle dello stesso
     
  D’argento, a tre fasce d’azzurro, la prima caricata di una rosa d’argento, la seconda di due stelle dello stesso

Giovanni (de)
(De Gioanni)
(da Cuneo)
  conti di Gualtieri (= Ruata Gautieri con Marchi)
     
  D’argento, a tre spighe di frumento, al naturale, impugnate, legate di rosso

Giovanni (de)
(da Vignale, anche in Casale)
  consignori di Vignale
     
  D'argento, a tre filetti di nero, in fascia, accompagnati da dieci stelle d'azzurro, 4, 3, 2, 1, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Blasonario Casalese]

Giovanni
(del Nizzardo)
 
     
  Di rosso, al leone d'oro
[Rabino]

Giovenale
(da Saluzzo)
  (antichi nel Saluzzese)
     
  ARMA IGNOTA

Giovenone
(da Vercelli)
  conti di Robella
     
  D’azzurro, alla testa di giovane biondo, di carnagione, in profilo, coronato di una ghirlanda di verde; con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero

Gippa
(dal Vercellese, in Val d'Aosta)
  consignori di Hône
     
  ARMA IGNOTA

[Lin Colliard in Familles nobles et notables du Val d'Aoste, pubblica l'immagine di un'ipotetica arma della famiglia]


Giraldi
(dalla Sardegna, nel Nizzardo)
 
     
  D'azzurro, alla ruota d'oro, sostenuta da cinque pali, pure d'oro, uscenti dalla punta dello scudo, quattro disposti a scaglione, uno in palo, sormontati da un'aquila al naturale, sotto tre stelle d'oro, disposte in fascia
[Rabino]

Giraud
(Giraudi)
(da Coarazze)
  signori di Rocchetta del Varo; consignori di Sauze
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, alla stella (6) d’argento, al 2° e 3° d'oro, al leone d'azzurro
[De Orestis]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, alla stella (6) d’argento, al 2° e 3° d'oro, al leone passante, d'azzurro, linguato di rosso
[Rabino e Armorial du Comté de Nice]

Girelli
(Girello)
(da Sordevolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, a una ruota di rosso, mossa da un vento d'azzurro, e sostenuta da un palo dello stesso, posato sopra un monte di verde, di tre cime
[Coda, Libro della Blasoneria Biellese, da Consegnamento 1689]
     
  D'azzurro, alla ruota d'argento, sostenuta da un monte di tre cime, pure d'argento, e mossa da un vento, di rosso, nel cantone destro del capo
[stemma Girelli nella chiesa della Santissima Trinità, Sordevolo: lo stemma non è di facile lettura, invece di un vento potrebbe trattarsi di un sole]
     
    motto: DONEC REQUIESCAT

Girino
(da Frassineto Po)
  (famiglia de commune Casalis, sec. XVI)
     
  ARMA IGNOTA

Giriodi
Giriodi Panissera
(da Rossana, in Costigliole Saluzzo, Torino, Genova e Modena)
  conti di Monastero di Lanzo; baroni di Costigliole Saluzzo; signori di Bardassano e Tondonito
     
 

D’azzurro, alla banda scaglionata d’argento e di rosso, accompagnata da due stelle, d’oro

[Lo stemma nella tomba Giriodi del cimitero monumentale di Torino ha la banda con gli scaglioni rovesciati]

     
  Partito, di Giriodi e di Panissera

     
motto: OCULI MEI AD DOMINUM

*Giriodi
(da Rossana, in Costigliole Saluzzo, Torino e Benevagienna)
  nobili dei conti di Monastero di Lanzo; nobili dei baroni di Costigliole Saluzzo
     
 

D’azzurro, alla banda scaglionata d’argento e di rosso, accompagnata da due stelle, d’oro

     
motto: OCULI MEI AD DOMINUM

Girodo
(canavesani)
  (famiglia com memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Gisalberti
(Ghisalberti, Giralberti?)
(da Mombaruzzo)
  (famiglia con memorie dal XV secolo)

signori di Maranzana

     
  ARMA IGNOTA

Gismondi
(del Nizzardo)
 
     
  Palato d'oro e di rosso, con il capo d'azzurro, carico di una stella d'oro
[De Orestis e Rabino]

Giudice
(di Tortona, in Genova)
  (antica famiglia consolare di Tortona)

consignori di Lerma (?)

     
  (i Giudice di Genova, ramo nell'albergo Calvi)
Trinciato di rosso e d’azzurro, alla banda d'argento, attraversante sul tutto
[Berruti, Tortona insigne]

Giudici
(de Giudici)
(da Nizza e Ventimiglia)
  consignori di Castelnuovo
     
  D’oro, alla banda d'azzurro, carica di tre gigli del campo

Giudici
(da Garessio)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° di rosso, a tre gigli d’argento, al 2° d’azzurro, a due bastoni nodosi, d’oro, decussati, accantonati nei fianchi da due stelle, dello stesso
     
    motto: IUSTE ET PIE

Giudici (de)
(del Nizzardo)
 
     
  D’oro, alla testa di moro, al naturale, attorcigliata d'argento
[Rabino]

Giuganino
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, a quattro bande d'oro, ciascuna carica di una stella di rosso
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
motto: TIBE SIDERA SEQUAR

Giugia
(da Montanera)
 
     
  Troncato, d'azzurro e fasciato di rosso e d'oro, a tre spighe di grano, d'oro, uscenti dalla punta
[Bartolomeo Giugia, 1821, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]

Giuglaris
(Juglaris)
  consignori di Castelnuovo
     
  Troncato, di rosso, allo scaglione d’argento, scorciato, accostato da tre rami di rosaio, al naturale; d’azzurro, alla torre d’argento uscente da un mare dello stesso, fluttuoso d'azzurro

Giulia (di Santa)   vedi Santa Giulia (di)

Giulia
(di Tortona)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)
     
  (i Giulia di Genova)
Fasciato d'azzurro e d'oro
[Berruti, Tortona insigne]

Giuliani
(Giuliano)
(da Saluzzo)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Di verde, a tre bande ondate, d’argento

Giuliano
detti Melone
(da Torino)
 
     
  D'argento, al melone al naturale, accompagnato da tre stelle di rosso, (2, 1?)
     
    motto: OMNE BONUM DESURSUM

Giunipero
(Ginepro)
(da Robella, in Savigliano)
  signori di Corteranzo
Genevro
(Genevri, Ginevri)
(da Castelnuovo d'Asti)
  consignori di Costigliole Saluzzo
     
    Giovanni Giunipero di Corteranzo segnala che si tratta di due rami della medesima famiglia. Manno invece presenta tre schede distinte.
     
  Troncato di rosso e di azzurro, alla fascia del secondo, carica di tre stelle d’oro, sulla partizione, il 1° all’aquila coronata, d’oro, il 2° al ginepro, nutrito nella pianura, al naturale
[Manno, per i Giunipero; di Ricaldone]
     
  D’argento, al ginepro al naturale, nutrito nella pianura di verde, con il braccio vestito d’azzurro, tenente il tronco colla mano di carnagione
[Manno, per i Ginevri, dai Libri di Blasoneria di Carlo Emanuele I]
     
  D'argento, al ginepro al naturale, nutrito nella pianura di verde, con il capo d'oro, all'aquila coronata, di nero, sostenuto da una fascia d'azzurro, carica di tre stelle d'oro
[arma usata fin dai primi del '700 dai Giunipero, segnalazione di Giovanni Giunipero di Corteranzo]
     
  D'argento, al braccio vestito d'azzurro, tenente con la mano di carnagione un ramo di ginepro, di verde, con il capo d’oro, carico di un'aquila di nero
[segnalazione di Giovanni Giunipero di Corteranzo, da Manno, alla voce Genevro. Anche Blasonario Casalese, alla voce de Juniperis]
     
    motto: OMNI TEMPORE VIRENS [Giovanni Giunipero di Corteranzo, come motto di tutti i rami; Manno, per i soli Genevro]

Giusiana
(della Val Maira, in Cuneo e Saluzzo)
  conti di Primeglio e Schierano, San Giorgio (= Passatore, borgata di Cuneo); consignori di Cocconato, Collobiano
     
  Troncato, al 1º d'oro, all'aquila coronata, di nero, al 2º bandato d'oro e d'azzurro, le bande d'azzurro cariche di quattro stelle d'argento, 1, 2, 1
[Consegnamento 1687]
     
  Troncato, al 1º d'oro all'aquila coronata, di nero, al 2º d'oro a tre bande d'azzurro, cariche di quattro stelle (6) del campo, due sulla banda di mezzo e una su ciascuna delle laterali
     
motto: PACE ET BELLO

*Giusiana
(da San Rocco Castagneretta, in Torino)
nobili
     
  Troncato, al 1º d'oro, all'aquila coronata, di nero, al 2º d'oro a tre bande d'azzurro, cariche di quattro stelle (6) del campo, due sulla banda di mezzo e una su ciascuna delle laterali
[Manno]

Giusti
(di Susa)
  visconti di Baratonia; consignori di Bussoleno, Lemie, Mocchie, Usseglio, Viù
     
  ARMA IGNOTA

Giustiniani
(di Genova, anche nel Nizzardo)
  signori di Verolengo
     
 

Di rosso, al mastio d'oro, torricellato di tre torri, quella di mezzo più alta, aperto del campo, con il capo d'oro, carico di un'aquila nascente, di nero, coronata d'oro


Glandèves (de)
(del Nizzardo)
  signori di Ascros, Cainea, Castelnuovo d'Entraunes, Cigala, Clanzo, Conségudes, Entraunes, Falicon, Giletta, Ilonza, Lieucia, Maria, Mas, Penna, Puget-Théniers, Revest, Rigaud, Rimplas, Roccasterone, St. Sauveur, Santa Margherita, Todone, Torretta Revest, Val di Blora, Villanova d'Entraunes, Villar del Varo
     
  Fasciato d'oro e di rosso
     
  (brisura dei signori di Falicon)
Fasciato d'oro e di rosso, con una speronella (6) d'azzurro (o di nero), nel cantone destro del capo
[Rabino]
     
motto: TÉMÉRITÉ ET FIERTÉ

Glassard
(dalla Tarantasia, in Aosta
  signori di Issogne
     
 

D’oro, allo scaglione di rosso, accompagnato da tre fiori di garofano, dello stesso


Gloria
e Gloria Serpi
(da Vercelli, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

conti (1825)

     
  D’azzurro, a due rami di palma, decussati e infilati in una corona ducale, il tutto d’oro, con il capo del secondo, carico di un’aquila coronata di nero
     
    motto: PRAEMIUM LABORIS
GLORIA PRAEMIUM

Gnerro
(del Canavese)
  consignori di Montestrutto, Nomaglio
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’oro, allo scaglione di verde; al 2° e 3° d’argento, alla croce di rosso
[Gustavo Mola di Nomaglio, La Castellata di Settimo Vittone]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’oro, allo scaglione d'azzurro; al 2° e 3° d’argento, alla croce di rosso
[Manno, alla voce Guerra (Guerro) di Ivrea]
     
    motto: SIC VISUM SUPERIS

Goffi
Goffi de Guglielmetti
(da Giaveno, in Chieri e Lanzo)
  consignori di Balangero e Calveterra, Cantoira, Caselle, Giaveno
     
  D’azzurro, al ramo di gelsomino d’oro, fiorito di tre pezzi, d’argento, male ordinati, quello in capo sbocciato e accompagnato da due stelle, d’oro, gli altri socchiusi

     
    motto: SOL INCREMENTA DABIT [Ghietti, Memorie di Carmagnola]

Goiran
(del Nizzardo)
 
     
  D'azzurro, alla banda d'oro, accompagnata da due colombe d'argento, beccate e membrate d'oro, una in capo e l'altra in punta, con la bordura dentata d'oro
[Rabino]

Goletti
(di Fossano)
 
     
  Di rosso, al cane corrente, d'argento, con il capo d’azzurro, cucito, carico di una mezzaluna crescente, d'argento, accostata da due stelle (6), d'oro, i tre pezzi male ordinati
[serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]

Golzio
(di Andorno)
  consignori di Cerrione, Cossato, Netro, Occhieppo
     
  Interzato in fascia, al 1° d'oro all'aquila coronata, di nero; al 2° d'azzurro a tre stelle d'oro (8), ordinate in fascia; al 3° palato d'oro e di rosso
[Blasonario Biellese. È lo stesso stemma dei Gozio conti di Porte. Leggermente diversa la blasonatura data da Manno, che scrive di un troncato ... con fascia ...]

Gombert (de)
(provenzali)
  (antichissima e celebre famiglia con numerosi feudi in Provenza)

signori di Châteauneuf

     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, al leone d'oro, al 2° e 3° di rosso, al mastio torricellato di tre torrette, quella di mezzo più alta, d'oro
     
motto: STABUNT, ME CUSTODE

Gondolo
(da Peveragno, in Cuneo)
  conti di La Riva, S. Martino; baroni di Villasco
     
  D’azzurro, alla campagna mareggiata, d’argento, con la gondola veneziana vogante, d'oro, sormontata da una stella (16), pure d’oro
     
  D’azzurro, alla campagna mareggiata, d’argento, con la gondola veneziana vogante, d'oro, con il felze di rosso, sormontata da una stella (16), pure d’oro
     
motto: HAC DUCE PERGE VIAM

Gonella
Gonella Pacchiotti
(da Carrù, in Torino, Fossano, Milano, Genova))
nobili; nobili di Orvieto
     
  Interzato in fascia, al 1° d’azzurro, a tre stelle d’oro ordinate in fascia, al 2° d’argento, al leone illeopardito di rosso, al 3° d’oro, a tre bande di rosso, con una fascia d’azzurro, attraversante in divisa fra il 2° e 3° punto
     
  (Gonella Pacchiotti)
Partito, di Gonella e fasciato ondato, d’azzurro e d’oro (Pacchiotti)
     
    motto: TEMPORIBUS PROPRIIS

Gonetto
(Gonnet? Gonet?)
(dal Delfinato, in Torino)
  Nel consegnamento 1687, il consegnante Giovanni viene registrato come signore di Lorial in Delfinato
     
  Di rosso, allo scaglione d'oro, accompagnato (in punta) da un crescente d'argento, con il capo d'oro, carico di tre trifogli, di verde
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: NUMQUAM SENESCIT VIRTUS

Gonneto
(in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, alla fascia di rosso, carica di tre leoncini del secondo, con il capo d'azzurro, carico di tre speronelle d'argento, ordinate in fascia
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: NESCI LABI VIRTUS

Gontar
(Gontard)
(della Val d'Aosta)
  consignori di Châtellargent
     
  D'argento, alla campagna di rosso, dentata di cinque pezzi

Gonteri
(oriundi francesi, in Torino)
  marchesi di Cavaglià (1671); conti di Albugnano, Faule, Gorrino, Montegrosso, Ormea; signori di Rivarotta, S. Albano; consignori di Cocconato
     
  D'azzurro, a tre stelle ordinate in banda, accostate da due bande, il tutto d'oro

Gonzaga
  marchesi [1536], poi duchi [1575] di Monferrato

marchesi di Bianzè (1624), Borgo San Martino (1590), Fontanetto (1600), Fontanile (1619), Fubine (1627), Incisa (1619), Mombaruzzo (1624), Morbello (1624), Occimiano (1562), Palazzolo (1595), Pomaro (1608), San Salvatore Monferrato (1627), Tricerro (1608); conti di Castagnole Monferrato, Odalengo Piccolo; signori di Cassinasco, Pontecurone, San Giorgio, Viguzzolo; consignori di Castelnuovo Belbo

     
 

Fasciato d'oro e di nero

     
 

Inquartato, al 1° e 4°, di rosso, al leone d'argento, coronato d'oro, con la coda doppia, decussata e ridecussata (Boemia); al 2° e 3° fasciato d'oro e di nero

     
  D'argento, alla croce patente di rosso, accantonata da quattro aquile, di nero, affrontate a due a due; sul tutto uno scudetto inquartato, al 1° e 4° di rosso, al leone d'argento, coronato d'oro, con la coda doppia, decussata e ridecussata, al 2° e 3° fasciato d'oro e di nero

     
 

D'argento, alla croce patente di rosso, accantonata da quattro aquile, di nero, affrontate a due a due; sul tutto uno scudetto partito di due e troncato di due: al 1° dell'Impero d'Oriente, al 2° di Boemia, al 3° di Gonzaga, al 4° di Gerusalemme, al 5° d'Aragona, al 6° di Monferrato, al 7° di Sassonia, all'8° di Bar, al 9° di Costantinopoli

     
 

D'argento, alla croce patente di rosso, accantonata da quattro aquile, di nero, affrontate a due a due; sul tutto uno scudetto partito di due e troncato di due: al 1° dell'Impero d'Oriente, al 2° di Boemia, al 3° di Gonzaga, al 4° di Gerusalemme, al 5° d'Aragona, al 6° di Monferrato, al 7° di Sassonia, all'8° di Bar, al 9° di Costantinopoli; nel punto d'onore, di rosso, alla fascia d'argento (Austria), timbrato da corona arciducale

     
  (Gonzaga Nevers)
     
  (Gonzaga Nevers)
Inquartato, al I e IV Gonzaga di Mantova; al II e nel III troncato, il primo partito di tre, il secondo di due, che dà sette quarti, al 1° di Clèves; al 2° di La Marck; al 3° di Artois; al 4° di Brabante; al 5° di Borgogna-Nevers; al 6° di Rethel; al 7° d' Albret d'Orval; sul tutto d'Alençon
     
    A titolo di curiosità, si riporta l'arma della nobile famiglia polacca Gonzaga Myszkowski: nel 1597 Zygmunt e Alexander Myszkowski furono adottati da Vincenzo Gonzaga e fu loro concesso di affiancare il cognome Gonzaga al loro.
     
  D'argento, alla croce patente di rosso, accantonata da quattro aquile, di nero, affrontate a due a due; sul tutto uno scudetto inquartato, al 1° e 4° di rosso, al leone d'argento, coronato d'oro, con la coda doppia, decussata e ridecussata, al 2° e 3° fasciato d'oro e di nero; sul tutto del tutto, d'azzurro, al ferro di cavallo d'oro, rivoltato, con in cuore una crocetta patente, pure d'oro (Myszkowski)]


Gorena
(Goarena, Guarena)
(da Savigliano)
  consignori di Genola
     
  (i Gorena di Savigliano, originari da Fossano e Asti)
D'argento, al leone di rosso
     
  (i Gorena, antica famiglia guelfa di Savigliano)
D'azzurro, al leone d'argento

Goria
Goria Gatti
(da Villafranca d'Asti)
  consignori di Dusino
     
  Trinciato, d'oro, all'aquila di nero, e d'azzurro, al leone d'oro, con la banda di rosso, sulla partizione, carica di tre gigli d'oro
[Fiori di Blasoneria; segnalazione di Federico Goria, da "Blazoneria" di Beraudo; cappella di Maria Ausiliatrice, cimitero di Altavilla Monferrato. Per di Ricaldone invece di un leone è raffigurato un gatto passante con la testa in maestà]
     
  Trinciato, d'oro, all'aquila di nero, e d'azzurro, al leone passante, d'oro, con la banda di rosso, sulla partizione, carica di tre gigli d'oro
[arma di Giacomo Goria, vescovo di Vercelli (1611-1648), segnalato in Coda, Blasonario Bulgaro]
     
  Trinciato, d'oro all'aquila di nero, e di rosso, al leone d'oro, con la banda d'azzurro, sulla partizione, carica di tre gigli d'oro
[Manno]

Gorla
  consignori di Monteu da Po
     
  ARMA IGNOTA

Gorni
(Gorno)
(da Mantova)
  consignori di Popolo (frazione di Casale)
     
  D'oro, al decusse diminuito, alzato e abbassato, e alla verghetta attraversante, con sei stelle (8), poste negli intervalli, il tutto d'argento, cucito
[di Gorni in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274. Anche in Stemmario Mantovano, Blasonario Casalese e di Ricaldone: in quest'ultimo l'immagine è corretta, mentre la blasonatura è imprecisa]
     
  Troncato in scaglione, al 1° d'azzurro, a due stelle (6), d'oro, il 2° d'oro, a una stella cometa di rosso, in palo, con lo scaglione troncato d'oro e d'azzurro sulla partizione
[Stemmario Mantovano]

Gorra
(de Gorra)
(da Saint Rhémy)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D'azzurro, alla rupe di due vette, d'argento, allo stambecco d'oro, slanciato dall'una all'altra
     
    ARDUA VIRTUTE

Gorresio
(da Bagnasco)
 
     
  Di [...], al salice di [...], nutrito nella pianura di [...]
[segnalazione di Michelino Oggerino, da stemma su casa Gorresio a Bagnasco]

Gorret
(Gorretta, Gorretto)
(da Chambave)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Troncato, al 1° d'argento, al salice di verde, al 2° d'azzurro, al leone d'oro, tenente una clava d'argento

Gorretto
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA
[Il Consegnamento 1687 è andato perso]

Gorzano
(di Asti, in Saluzzo, Cherasco, Torino)
  (una delle sei famiglie riconosciute come nobili e magnatizie nel comune di Torino; con Beccuti, della Rovere e Borghesio, una delle quattro famiglie con gli onori del Baldacchino nella processione del Corpus Domini a Torino)

signori di Gorzano, Isolabella, Margarita, Monticello, Valfenera; consignori di Castellar, Cisterna, Drosso, Ferrere, Lavezzole, Marcellengo, Montaldo Roero, Pralormo, Serralunga

     
  D'argento, al leone d'azzurro
[segnalazione di Gianluigi Bera, stemma sul sepolcro trecentesco dei Da Gorzano nel convento di S. Francesco in Asti]
     
  (quelli di Cherasco, detti Gorzegno)
Bandato d'oro e d'azzurro
[Manno, da Fiori di Blasoneria e manoscritto Defanti. Il consegnamento del 1613 è: d'azzurro, a tre bande d'oro]

(in De Tillier "Chronologie du Duché d'Aoste" lo stemma di Antonio da Gorzano, cittadino di Torino, balivo di Aosta e castellano di Châtellargent, è bandato d'oro e di rosso, di 10 pezzi; vista l'arma, potrebbe però trattarsi di un del Carretto di Gorzegno)

     
  (alias dei Gorzegno)
Bandato d'oro e d'azzurro, con il capo del primo, carico di un'aquila, di nero
[manoscritto Defanti]
     
    motto: HOC CAESAR MIHI DONAVIT [manoscritto Defanti]

Gosla
(Gossola, Goslo, Gozzoli)
  consignori di Monteu da Po
     
  ARMA IGNOTA

Gotio
(Gotto, Gotti, Gothi)
(da Cherasco)
  conti di Salerano
     
  Di rosso, a tre fasce d'oro
     
motto: NEC FULMINE NEC HYEME

Gotti
(Gothi)
(da Vercelli?)
 
     
  Palato di rosso e d'argento, con il capo di [...], sostenuto da una fascia d'azzurro, carica di tre rose d'argento
[Coda, Blasonario Bulgaro]
     
    motto: OCULI MEI SEMPER A DOMINO

Gourdon
  consignori di Cuebris
     
  D'oro, alla croce di Malta, rossa, con il capo d'argento carico di un'aquila, di nero
[Rabino]

Goveano
(Govean, Govea, Gouveia)
(dal Portogallo, in Torino)
  marchesi di Riva di Chieri (1619); conti di Dubbione e Pinasca; signori di Fenile, Grugliasco; consignori di Casalborgone, Villanovetta
     
  D'azzurro, alla croce di rosso, orlata d'argento, carica di sei sfere armillari, d'oro, e accantonata da quattro castelli, d'argento; con la bordatura di porpora, carica di otto teste di leone, d'oro, tre in capo, una in ciascun fianco, tre in punta
[Consegnamento 1687, ripreso da Manno: leggermente diversa l'arma descritta in Fiori di Blasoneria]
     
    Ritengo interessante aggiungere una piccola appendice. António de Gouveia (Antonio Goveanus, 1510?- 1566) nasce a Beja da Inês de Gouveia e da Afonso López de Ayala. È è un famoso umanista portoghese (filologo, giurista, professore di diritto e poeta neolatino); dal 1530 insegna in varie università francesi, poi nel 1563 il duca Emanuele Filiberto lo chiama a insegnare all'università di Mondovì, da lui fondata nel 1560. La sua biografia riporta che apparteneva a una famiglia non nobile, ma assai rinomata. È probabile che l'arma illustrata poco sopra sia stata adottata dai discendenti di Antonio, visto che le armi delle famiglie di origine sono sostanzialmente diverse.
     
  (I López de Ayala)
D'argento, a due lupi passanti di nero, uno sull'altro, con la bordura di rosso, carica di otto decusse scorciati, d'oro
     
  (I Gouveia)
Partito, di Melo e di Castro

Govone
(Govoni)
(di Alba)
  (una delle dodici famiglie de platea di Fossano)

signori di Govone, Piozzo, Priocca; consignori di S. Martino, Serralunga

     
  Trinciato d'oro e di rosso, a due stelle dell'uno nell'altro
     
motto: OMNIS DIES MELIOR

*Govone
(da Asti, in Isola d'Asti, Torino)
nobili; conti
     
  Trinciato d'oro e di rosso, a due stelle dell'uno nell'altro
motto: OMNIS DIES MELIOR

Gozio
(Gotio, Gottio, Gosio, Gossio)
(da Torino)
  conti di Porte
     
  Interzato in fascia, al 1° d'oro, all'aquila coronata di nero; al 2° d'azzurro, a tre stelle (8), d'oro; al 3° palato d'oro e di rosso

Gozio
(Gosio)
(da Mondovì)
 
     
  D'azzurro, alla fascia d'oro carica di tre uccelli gosii di nero, beccati e membrati di rosso
     
    motto: VOLENTI NIHIL DIFFICILE

Gozio
(Gosio)
(da Mondovì)
 
     
  D'azzurro, alla fascia d'oro carica di tre uccelli di nero
     
    motto: NIHIL TIMEAS NIHIL AUFERTUR

Gozio
(Gosio)
(da Dronero)
 
     
  D'azzurro, alla fascia d'oro carica di tre uccelli gosii di nero, beccati e membrati di rosso
     
    motto: TIMENS INCLITA VIRTUS

Gozzani
(Gozani)
(da Omegna, in Casale Monferrato)
  marchesi di Perletto e Olmo (1682), Treville (1699); conti di Brassicarda, S. Giorgio Monferrato, Odalengo; baroni di Cly; consignori di Pontestura, Villanova
     
  Inquartato, al 1º e 4º d'azzurro, al giglio d'argento, al 2º e 3º d'oro, alla testa di moro al naturale, attortigliata d'argento
[Manno]
     
  Inquartato, al 1º e 4º d'azzurro, al giglio d'argento, al 2º e 3º d'oro, alla testa di moro al naturale, attortigliata d'argento, con la fascia scaccata di due file, di nero e d'argento, sulla partizione della troncatura
[Blasonario Casalese. Per di Ricaldone, i quarti sono scambiati e la fascia è scaccata di nero e d'oro]
     
  (la linea austriaca)
Inquartato, al 1º e 4º d'azzurro, al giglio d'argento, al 2º e 3º d'oro alla testa di moro al naturale, attortigliata d'argento, con la fascia scaccata di due file, d'argento e di rosso, sulla partizione della troncatura
[Manno]

Inizio | A | B - Be | Bi - Bu | C - Ca | Ce - Cu | D - F
Gr - L | M - Me | Mi - N | O - Pe | Ph - Pu | Q - R | S | T - Z


Ultimo aggiornamento 25 Giugno 2015
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