Blasonario delle famiglie subalpine



C - Ca




Le schede sulle famiglie e le altre informazioni identificate con un * sono tratte dal volume
Onore Colore Identità,
in particolare dalle integrazioni curate da Gustavo Mola di Nomaglio e Roberto Sandri-Giachino. Rimando al libro per ogni ulteriore notizia.



Cabaliaca
(da Biella)
  vedi Cavaglià

Cacchiardi
(Cachiardi, Cacciardi)
(da Breglio)
  baroni di Montfleury (= tenimento dell'Airale, Chieri)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre stelle d'oro, male ordinate, al 2° bandato d'oro e d'azzurro
[De Orestis, Rabino]
     
  D'oro, a tre bande d'azzurro, con il capo del secondo, carico di tre stelle del primo, male ordinate
[Manno]
     
    motto: ASSIDUO LABORE

Cacchiotti
(Caciotti)
(di Agliè, a Ivrea)
  signori di Montestrutto, Quincinetto, Settimo Vittone; consignori di Nomaglio
     
 

D’oro, alla banda d’azzurro, carica delle sigle E.T.S.I. d’argento


Caccia
(da Novara)
  marchesi di Briga (1691); conti di Camiano, Landiona, Romentino, Sizzano; signori di Alzate, Borgolavezzaro, Caltignaga, Casaleggio, Castellazzo, Cavagliano, Cilavegna, Fisrengo; consignori di Orfengo, Pombia, Sillavengo
     
  Fasciato di rosso e d'argento
     
     
  Fasciato d'argento e di rosso
[arma de Cazis de Novaria, Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
motto: HUMILITAS OMNIA VINCIT
     
Caccia
(linea detta di Varallo Pombia)
(in Varallo, Milano e Piacenza)
nobili (1761); conti (1834)
     
  Fasciato di rosso e d'argento
     
Caccia Dominioni
(in Milano e Nerviano)
conti (1759 dal duca di Parma); baroni (dell'Impero Austriaco nel 1850); signori di Sillavengo; nobili (tutti i titoli furono riconosciuti con Decreti Ministeriali del 1891 e 1897)
     
  Fasciato di rosso e d'argento
    motto: NIHIL DIFFICILE VOLENTI

Caccia
(da Torino)
  consignori di Villarbasse
     
  Fasciato di rosso e d'argento
[Manno]
     
  Fasciato d'argento e di rosso
[Consegnamento 1613 dei Caccia signori di Villarbasse]

Caccia Marmusino
(da Ceresole)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Fasciato d'argento e di rosso

Cacciardi
(da Nizza)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)

baroni di Berra (1826); signori di Roquefort (Provenza)

     
  Bandato d'oro e di rosso, con il capo del secondo, carico di tre stelle del primo, ordinate in fascia
[De Orestis]
     
  Bandato d'oro e di rosso, con il capo del secondo, carico di tre stelle del primo, male ordinate
[Rabino]

Cacherano
(di Asti)
  marchesi di Denice (1702), Lanzo (1725), Loazzolo (1702), Montaldo (1702); conti di Bricherasio, Castelletto Uzzone, Coassolo, Envie, Mombello, Rocca d'Arazzo, Villafranca; signori di Balangero, Bubbio, Moasca, Montechiaro, Montesoro, Osasco, Pralormo, Roletto, S. Secondo, Serralunga; consignori di Cavallerleone, Corneliano, Revigliasco, Villanova
     
  Fasciato (contro)innestato d'argento e di nero
     
  (conti di Rocca d'Arazzo)
Inquartato, al 1º e 4º, d'oro all'aquila coronata di nero; al 2º e 3º, di rosso a tre monticelli d'argento, ristretti, sostenuti da un breve dello stesso, svolazzante in fascia, carico del motto "Mit Zeit", in minuscolo gotico, ciascun monticello carico di una pianta di semprevivo, al naturale; e sul tutto, fasciato (contro)innestato, d'argento e di nero
     
  Inquartato, al 1° e 4° di Cassotti, al 2° e 3° d'argento, all'aquila coronata, di nero, nel cantone sinistro della punta, fissante un sole d'oro, posto nel cantone destro del capo, sul tutto di Cacherano
[Arma di Giovanni Battista Cacherano, cavaliere dell'Annunziata, 1763]
     
  (Vittorio Cacherano di Osasco Challant)
     
4 motti: SURETÉ
LEVE (conti di Envie)
NE DERELINQUAS NOS DEUS (linea di Cavallerleone)

*Cadorna
(da Pallanza, in Milano e Roma)
conti; nobili
     
  D’oro, al castello di rosso, merlato alla ghibellina, turrito di due, aperto e finestrato di nero, sormontato di un’aquila coronata, di nero
     
1

Caffarato
(da Cavour)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al gatto passante d'argento, tenente tra i denti un ratto d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: INFIDA SOCIETAS

Caffarelli
(da Nizza Monferrato, in Ivrea)
  consignori di Castelnuovo Calcea, Settimo Vittone
     
  D'azzurro, al leone d'oro, tenente con le zampe anteriori un'alabarda al naturale (alias rossa) in palo, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
     
motto: NEC SOLE NEC FULMINE

Caffarelli
 
     
  D'azzurro, alla fascia di rosso, cucita, carica di tre rose d'argento
[Manno, citando il manoscritto araldico di Carlo Emanuele I]

Caffaro
(di Tortona)
  (una delle famiglie costitutrici del comune signorile di Tortona)
     
  (arma dei Caffaro di Genova)
Partito, al 1° d'azzurro, al leone d'oro, al 2° inquartato in decusse, d'oro e di rosso
[Berruti, Tortona insigne]

Caffino
(Caffini, Cafino)
(da Mantova)
  conti di Tricerro
     
  D'argento, a due leoni rampanti affrontati, che sostengono un vaso, sormontati in capo da tre stelle (6), ordinate in fascia, il tutto d'oro, cucito, e sostenuti da uno scaglione abbassato, scaccato d'argento e di rosso, sulla punta di verde, carica di una stella (6), d'oro
[Di Ricaldone e Stemmario Mantovano]

Cagliani
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, al ramo d’olivo, di verde, con il capo d’azzurro, carico di tre stelle d’oro

Cagnis
(del Canavese, in Torino)
  signori di Castellamonte, Lessolo

     
  D'azzurro a tre monti d'oro, ciascuno caricato da un trifoglio di verde rovesciato, e sormontato da un pappagallo di verde con la testa rivoltata
     
motto: EST MIHI PRO DOMINO DEXTRA PARATA MEO

Cagnola
(da Milano)
  signori di Granozzo
     
  Di rosso, al castello sostenuto da due levrieri collarinati d’azzurro, il tutto d’argento
     
  Di rosso, al castello d'oro di due torri, merlato alla guelfa e finestrato del campo, sostenuto da due levrieri d’argento
[Stemmario Trivulziano]
     
  Secondo alcuni, anche i Cagnoli di Alba (vedi sotto) discendono da questa famiglia: infatti nelle prove mauriziane di Carlo Francesco Morozzo, l'arma dell'ava materna Cagnoli è una di quelle precdenti

Cagnoli
Cagnoli Centorio
(da Vercelli)
  marchesi di La Chambre (1683); visconti di Maurienne; signori di La Chapelle; consignori di Desana
     
  Scaccato d'argento e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata e rostrata di rosso
     
  Scaccato di rosso e d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Arma di D. Caesar Cagnolus Vercellen.s, 1642, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4185]
     
  (a titolo di curiosità segnalo anche quest'arma, citata da di Ricaldone alla voce Centori)
D'oro, a tre cinghiali di rosso, 2, 1, i due superiori affrontati
[di Ricaldone]
     
1 motto: MAJOR PRUDENTIA FATO

Cagnoli
(del Nizzardo)
  * È probabile che le varie famiglie del Nizzardo discendano dallo stesso stipite

conti di Massoins (stabiliti in Villafranca di Nizza)
conti di Sant'Agnese (da Nizza)

     
  Scaccato d'argento e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Manno. Per De Orestis e Rabino l'aquila è coronata e membrata di rosso]
     
    motto: MAJOR PRUDENTIA FATO [De Orestis e Rabino]

Cagnoli
(Cagnola)
(da Alba)
  signori di Grinzane, con Borzone e Babellino
     
  Scaccato d'argento e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Manno]
     
  Di rosso, al castello sostenuto da due levrieri collarinati d’azzurro, il tutto d’argento
[arma Cagnola su prove mauriziane di Carlo Francesco Morozzo, metà XVII secolo]
     
  Di rosso, al castello d'oro di due torri, merlato alla guelfa e finestrato del campo, sostenuto da due levrieri d’argento
[arma Cagnola su prove mauriziane di Carlo Francesco Morozzo, metà XVII secolo]

Cagnoli
(di Valenza Po)
  (antica famiglia con memorie dal XIII secolo)
     
  D'argento, al pino di verde
[di Ricaldone]

Cairaschi
(Caras, Caraccio, Carasio, de Cayrasco)
(da Lantosca e Sospello)
  consignori di Castelnuovo
     
  D’azzurro, alla fascia d’argento, accompagnata in capo da una stella d’oro, in punta da un melo al naturale, fruttato d’oro, nutrito nella pianura erbosa, di verde
[È anche citato un alias con la fascia d'oro]

Caire
(in Casale?)
 
     
  Scaccato d'oro e d'azzurro, con il capo d'argento, carico di una stella (8), d'oro, cucita
[Blasonario Casalese]

Cairo
(da Milano)
  Francesco Cairo, pittore, signore di Peglia
     
  ARMA IGNOTA

Cais
(Cays)
(da Nizza, in Torino)
  conti di Pierlas
     
  D'azzurro, al cuore di rosso, cucito, accompagnato in capo da una stella d'oro, e in punta da un crescente, montante, d'argento
[De Orestis e Rabino]
     
  D'azzurro, al cuore di rosso, cucito, accompagnato in capo da una stella, e in punta da un crescente, montante, il tutto d'oro
[Manno]
     
motto: EN ADVERSE FORTUNE BON COEUR

Caissotti
(Cassotti)
(da Nizza, originari di Puget Theniers)
  marchesi di Verduno (1739); conti di Santa Maria; signori di Santa Vittoria
     
  D’oro al braccio di carnagione movente da una nuvola, tenente una rosa gambuta e fogliata, il tutto al naturale, con il capo di rosso carico di tre stelle d’oro
     
motto: SIC SUB COELO TRIUMPHAT

Caissotti
(Cassotti)
(da Nizza, in Torino e Cuneo)
  conti di Ascros, Chiusano, Perrero, Ponte d'Assio, Revest, Rigaud, Robbione, Todone; baroni di Massoins; signori di Cinaglio, Pocapaglia, Torretta Revest
     
  (arma antica)
Troncato d'argento e di rosso, al braccio armato al naturale, tenente una mazza d'armi d'argento posta in sbarra
     
  (ampliamento del 1590)
D'oro, all'aquila di nero, con il volo abbassato, coronata del campo, armata e linguata di rosso, caricata nel cuore di uno scudo troncato d'argento e di rosso, al braccio armato al naturale, tenente una mazza d'armi d'argento posta in sbarra
[In Fiori di Blasoneria la mazza è d'oro]
[Due armi di D. Io. Paulus Caisottus Nicensis, 1610-1611, sono presenti nell'Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 2432 e 2467]
     
motto: CERTATIM
     
Caissotti
du Mas
  signori di Aiglun, Le Mas; consignori di Dosfraires

per questa linea dei Caissotti, Franchi Verney fornisce stemma e motto differenti, che vengono riportati con riserva da De Orestis e accettati da Rabino

     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al leone d'oro, coronato di rosso, nascente dalla partizione, al 2° di rosso, alla scala d'argento
     
motto: GRADATIM
     
Caissotti
Gallean
  conti di Ascros, Todone, Torretta Revest per successione Gallean, 1752
(blasonatura citata in Araldica Cuneese, ma non presente in Rabino e de Orestis)
     
  D'oro, all'aquila di nero, con il volo abbassato, coronata del campo, armata e linguata di rosso, caricata nel cuore di uno scudo troncato d'argento e d'azzurro, al braccio armato, tenente una mazza d'armi posta in sbarra, il tutto d'oro
[Araldica Cuneese]

Calandra
(da Acceglio, in Busca e Saluzzo)
  conti di S. Germano, S.ta Croce
     
  D'argento alla callandra sostenuta da un colle erboso, e tenente nel becco un ramo d'olivo, il tutto al naturale; con il capo d'azzurro carico di quattro stelle d'oro, ordinate in fascia

Calastro
(da Cuneo)
  (famiglia nobile, infeudata di beni a Rivalba e Sciolze)
     
  Troncato, d’oro, all’aquila di nero, e d’azzurro, al leone d’oro
     
    motto: EVEXIT AD AETHERA

Calcagno
(da Torino)
  signori di Cavoretto
(Ottavio è indicato come conte nel Consegnamento del 1687)
     
  Palato di vaio e di rosso, con il capo d'oro
     
  Inquartato, al 1° e 4° palato di vaio e di rosso, con il capo d'oro, al 2° e 3° d'oro, a due bande di rosso, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila di nero
     
    motto: AUDENTES IUVO

Calcagno
(di Asti)
  signori di Viale

(per Guasco di Bisio, i Calcagno signori di Viale sono i Calcagno di Torino, vedi sopra)

     
  ARMA IGNOTA

Calcagno
Carroccio Calcagno
(dalla Val di Susa, in Torino)
  consignori di Sant'Antonino
     
  Palato d'azzurro e di rosso, i tre pali d'azzurro caricati ciascuno di tre calcagni d'argento, con il capo d'oro
     
    motto: QUASI SEMPER MORITURUS

Calcagno
(Calcagni, Carcagno)
(da Giaveno)
  (antica famiglia valsusina con memorie dal XIV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Calcagno
(di Murisengo)
  consignori di Corteranzo, Murisengo
     
  Bandato di verde e d'argento, con il capo di rosso, carico di una gamba umana d'oro, con la bordura dentata d'argento
[di Ricaldone. L'arma è quasi identica a quelle Coscia / Cossa - vedi relative schede]
     
    motto: AUDENTES IUVO

Calcagno
(da Orbassano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al cavallo ritto, troncato d’argento e di rosso
     
    MOTTO: QUASI SEMPER MORITURUS

*Calcagno Olivazzi
di Quattordio
(da Valenza, in Chieri)
     
  (usarono stemma e motto degli Olivazzi)
D’oro, al castello di rosso, merlato alla ghibellina, turrito di due, aperto e finestrato di nero, sormontato di un’aquila coronata, di nero
     
motto: SICUT NOVELLAE OLIVARUM

Calcamuggi
Calcamuggi Firuffini
(da Alessandria)
  conti di Cascinagrossa, Monleale; signori di Mandrogne; consignori di Pozzolo Formigaro, Sezzè
     
  Di rosso alla banda d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
     
    motto: FIDES

Calcaterra
(da Milano, in Torino)
  conti di Settimo Vittone
     
  D’azzurro, all’erpice d’oro, l’anello in punta, con il capo d'oro carico di un'aquila coronata, di nero
     
motto: VERTIT ET AEQUAT

Calcinara (di)
(da Tortona)
  (una delle famiglie costitutrici del comune signorile di Tortona)
     
  D'oro, al leone rampante in maestà, di rosso, con il capo d'azzurro, carico di tre gigli del primo
[Stemmario Trivulziano]
     
  D'oro, al leone di rosso, con il capo d'azzurro, carico di tre gigli d'oro
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata in capo da tre conchiglie dello stesso, ordinate in fascia
[Berruti, Tortona insigne]
     
  (arma dei Calcinara tortonesi ascritti all'albergo De Franchi di Genova)
Di verde, al leone d'argento
[Franchi-Verney; Berruti, Tortona insigne]
     
  Di verde, al leone rampante in maestà, d'argento
[Berruti, Tortona insigne]

Caldera
(da Ivrea, in Mondovì)
  conti di Monesiglio; consignori di Camerana, Mombarcaro, Prunetto
     
  Bandato d'oro e di nero
     
    motto: VINCIT VERITAS

Caldera
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al leone d’oro, armato e linguato di rosso, carico di una banda d’argento orlata di rosso, il leone accompagnato in capo, a destra da un sole d’oro orizzontale, a sinistra da una mezzaluna rivoltata, d’argento
[Nel Consegnamento 1613, è indicata solo una cotissa d'argento senza orlo]
     
    motto: VINCIT VERITAS

Calderari
(di Mondovì)
  consignori di Grinzane
     
  Di rosso, a due bande d'oro

Calderari
(di Tortona)
  signori di Torre Calderari
     
  ARMA IGNOTA
     
  (a titolo informativo, si riporta l'arma de Calderariis in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270: potrebbe essere l'arma della famiglia tortonese, ma anche quella antica dell'omonima famiglia di Milano)

D'argento, al calderone di nero, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero, linguata di rosso

     
  (arma più recente dei Calderari di Milano, marchesi di Turano e conti di Palazzolo)
Interzato in fascia, al 1º d'oro, all'aquila bicipite di nero, ciascuna testa coronata del campo, al 2° di rosso, al leone illeopardito d'oro, al 3º d'argento, alla caldaia di nero ripiena del campo

Calderoni
(Calderone)
(di Ovada)
 
     
  D'oro, al calderone di nero, con il capo di Savoia
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Calderoni
(da Cannero, a Milano)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, al calderone di rosso, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila bicipite, di nero
[Di Crollalanza]

Caldora
(Chiardora, Caldore)
(da Roccaforte, in Mondovì)
  (famiglia patrizia, con memorie da fine del XVI secolo)
     
  Troncato cuneato di cinque pezzi, d’oro e d’azzurro
     
  (altri portavano)
Inquartato, d’oro e d’azzurro
[Questo è anche lo stemma dell'omonima, celebre famiglia napoletana]

Caligaris
(da Mongrando)
  (antichissima famiglia nobile di Mongrando, con memorie dal XIII secolo)
     
  Bandato di rosso e d'argento, con il capo d'azzurro, carico di un leone illeopardito, coronato, d'oro
[Blasonario Biellese e Mario Coda, Blasonario Bulgaro del XVII secolo]
     
  Bandato di rosso e d'argento, con il capo d'azzurro, carico di un leone illeopardito, coronato, d'argento
[Manoscritto Beraudo]

Caligaris
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, a tre bande di rosso, con il capo d'azzurro, carico di un leone illeopardito, coronato, d'oro
[Ghietti, Memorie di Carmagnola, citando il Manoscritto Chianale]
     
    motto: LAEDENTEM LAEDO

Calleri
(Caleri)
(da Garessio)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, al leone d'oro, con la banda d'azzurro in divisa, attraversante
     
    motto: ET NON PARTA SEQUOR

Calleri
(da Carrù)
  conti di Sala
     
  Di rosso, al leone d'oro, con la banda d'azzurro in divisa, attraversante
     
    motto: ET NON PARTA SEQUOR

Calleri Gamondi
(da Bosco Marengo)
  (famiglia nobile del Bosco)
     
  D'oro, a tre bande di rosso, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila di nero
     
  * Alias: Partito, di Calleri e di Gamondi

Callieri
(da Giaveno)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, alla banda d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, membrata di rosso
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
motto: CRESCENT DUM CRESCIT

Calori
(Callori)
(da Vignale, in Canale)
  conti di Montemagno, Vignale; signori di Andoglio; consignori di Cavagnolo, San Raffaele
     
  D'argento, al grappolo d'uva di rosso, fogliato di verde, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Libri d'arma di Carlo Emanuele I]
     
  Inquartato, al 1º e 4º, d'oro all'aquila di nero; al 2º e 3º, d'argento al grappolo d'uva di rosso (?), (fogliato di due pezzi, al naturale?)
[Blasonario Casalese]
     
  Inquartato, al 1º e 4º, d'oro all'aquila di nero; al 2º e 3º, di verde al grappolo d'uva di rosso, fogliato di due pezzi, al naturale
     
  (Calori Provana Balliani)
Inquartato, al 1º d'oro, all'aquila di nero; al 2° di Balliani, al 3° di Provana, al 4° di verde, al grappolo d'uva di rosso, fogliato di due pezzi, al naturale
[Ex libris Callori Provana Balliani]
     
  (Calori Provana Balliani)
Inquartato, al 1º d'oro, all'aquila di nero; al 2° bandato d'oro e d'azzurro, al 3°, di verde al grappolo d'uva di rosso, fogliato di due pezzi, al naturale, al 4° di rosso, alla colonna d'argento, coronata d'oro, con la pianta di vite accollata, al naturale
[Spreti]

Calusio
(Caluxio)
(da Vigone e Cumiana)
  signori di Caluso, Rocca di Corio; consignori di Fenile
     
  Troncato, al 1º d'oro all'aquila coronata, di nero, al 2º d'argento alla rosa fiorita, gambuta e fogliata al naturale 

Calusio
(da Pinerolo)
  consignori di Lovensito
     
  Di rosso a tre fasce d’azzurro, con il leone d’oro, coronato dello stesso, attraversante 

Calvi
(di Avigliana)
  signori di Chianocco; consignori di Bussoleno, Mattie, S. Giorio, Villarbasse
     
  Scaccato di rosso e d'argento
motto: AD NUMINA
UNDIQUE

Calvi
(da Oneglia, in Torino)
conti (1814); conti di Bergolo (1837); nobili
     
  Di rosso, alla fascia d’argento, accompagnata in capo da due teste calve, di carnagione, affrontate, in punta da tre gigli d’oro, 2, 1
     
1

Calvi
(da Vercelli?)
 
     
  D'argento, a quattro cotisse di rosso, con il capo d'argento, cucito, carico di una testa umana calva, di carnagione, posta in profilo verso destra
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Calvino
(di Tortona)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)
     
  D’azzurro, al grifone d'oro, sostenente con la zampa anteriore sinistra un libro aperto, d'argento
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D’azzurro al sole d’oro, raggiante, carico di un’aquila coronata, di nero
[Manno]

Calvo
(Calvi)
(in Casale?)
 
     
  Sbarrato d'azzurro e d'argento, di quattro pezzi, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, sostenuto d'argento, alla testa umana calva, di [...]
[Blasonario Casalese]

Calza
(da Saluzzo)
  consignori di Costigliole
     
  D'oro alla banda d'azzurro, carica di tre stelle d'argento

Calzamiglia
(da Oneglia)
  conti di Villaguardia; consignori di Saluggia
     
  D'azzurro, alla torre d'argento fondata sopra uno scoglio d'oro, sostenuta a sinistra da un leone d'oro, controrampante, e sormontata da una colomba d'argento, tenente in becco un ramo d'olivo, d'oro
     
    motto: PAX VIRTUTI COMES

Camasio
(dalla Spagna, in Valenza Po)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA
     
    a puro titolo informativo, si riporta l'arma dei catalani Çamaso
     
  Di rosso, al capo d'argento

Cambiano
(di Cambiano, in Savigliano e Torino)
  marchesi di Ruffia (1779); conti di Cartignano, Castelmagno, Lemie, Ormea, Paglières, Usseglio; baroni di Casalgrasso; signori di Cambiano,Celle, Cumiana, Dronero, Manigod; consignori di Carmagnola, Ceva, Chieri, Lisio, Perlo, Perno, Priola, Santena
     
  Di rosso, alla banda d'azzurro orlata d'oro, carica di tre scudetti pure d'oro
     
  Di rosso, alla banda d'azzurro orlata d'argento, carica di tre scudetti pure d'argento
[arma di D. Philipp. Cambianus de Rofeia Taurinens., 1593, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 1211]
     
  Inquartato di Cambiano e di Ceva
[arma di Carlo Ascanio Cambiano, conte di Cartignano, palazzo del Governatore, Saluzzo (Cn)]
     
motto: À BON COMPTE

Cambiaso
(da Savona)
  signori di Carrosio
     
  D’azzurro, alla scala di sette pioli, fondata nella pianura erbosa al naturale, sostenuta da due cani affrontati controrampanti, il tutto d'argento
     
  D’argento, al capo d’azzurro, con la scala di sette pioli d’azzurro, fondata nella pianura erbosa al naturale, attraversante sul capo, sostenuta da due cani di nero, affrontati, controrampanti
[Manno]
     
  D'argento, alla scala di sette pioli d'oro, posta in palo, sostenuta da due levrieri controrampanti al naturale, muovente dal terreno di verde, con il capo d'azzurro
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Cambis (de)
(della Provenza, originari di Firenze)
  signori di Auvare
     
  D'azzurro, a un albero (quercia?) sostenuto da un monte e accostato da due leoni, affrontati, il tutto d'oro

Camera
(Cameri, Camara, da Tortona)
(di Tortona)
  signori di Carbonara Scrivia, Momperone, Monleale, Sardignano, Sarezzano, Volpedo
     
  (arma di Perino Cameri, signore di Volpedo)
Di [...], a due leoni di [...], tenenti un ferro di cavallo di [...], con la scritta PAX
[bassorilievo fatto scolpire dalla Fabbrica del Duomo di Milano, in ricordo della donazione del castello di Volpedo]
     
  (probabile arma dei Camera di Tortona e di Pavia)
D'argento, alla casa di rosso, aperta d'oro, gli spioventi del tetto merlati di tre pezzi, alla ghibellina, con il capo d'oro, (cucito), carico di un'aquila di nero
[Berruti, Tortona insigne]
     
  [arma de Camera, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]

Camera
(di Ovada)
 
     
  D'azzurro, alla casa d'argento, vista in prospettiva, coperta di rosso, aperta e finestrata di nero, fondata su una terrazza di verde, con uno scorpione al naturale, nell'atto di arrampicarsi sulla facciata, il tutto accompagnato in capo da tre stelle (6) d'oro, male ordinate
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Camera
(di Acqui)
  signori di Melazzo d'Acqui
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro alla stella (8) di rosso, al 2° e 3° d'azzurro alla stella (8) d'oro, con il capo d'argento, carico di un leone passante d'oro, portante in spalla uno stendardo di tre punte dello stesso, e sul tutto una rotella d'argento, alla croce di rosso
     
    motto: SIC VOLO

Camera
(da Genova, in Fresonara e Roma)
nobili
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro, alla stella (8) di rosso, al 2° e 3° d'azzurro, alla stella (8) d'argento, sul tutto una rotella d'argento, alla croce di rosso
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'argento, alla stella (8) di rosso, al 2° e 3° d'azzurro, alla stella (8) d'argento, sul tutto una rotella d'argento, alla croce di rosso
[Spreti]
     
  (i Camera de Asarta)
Partito, di Camera e di de Asarta

Camerana
(da Costigliole d'Asti, in Torino)
conti (1879)
     
  D’argento, alla torre di rosso, aperta e finestrata di nero, merlata alla ghibellina, con il capo d’oro, cucito, carico di un’aquila di nero, rostrata e membrata di rosso, coronata del campo
    motto: SERVA FIDEM

Camerano
(di Asti)
  signori di Camerano; consignori di Burio, Casasco, Montiglio, Riva
     
  Di rosso, a due fasce d'argento, cariche di tre foglie d'edera di verde, 2 e 1

Camerano
(Cameran)
(da Nizza, oriundi di Barcellonetta)
  consignori di Briga
     
  D'argento, a tre bordoni di rosso posti in palo e ordinati in fascia, con il capo d’azzurro, al leone d’oro, armato e linguato di rosso, nascente
[De Orestis e Rabino]
     
  Troncato, d’azzurro al leone d’oro armato e linguato di rosso, nascente, e d'oro a tre mazze d’armi, di nero, capovolte
[Manno]
     
    motto: VIGILANTIA ET CURA

Camerone
  consignori di Costigliole Saluzzo
     
  ARMA IGNOTA

Caminata
  signori di Terruggia
     
  ARMA IGNOTA

Camola
(da Alessandria)
  (antica famiglia nobile)
     
  ARMA IGNOTA
[famiglia citata in De Ferrari]

Camora
(Assenco)
(da Fossano)
  (famiglia citata da Manno, ma solo con due rimandi incrociati tra i Camora e gli Assenco)
     
  Interzato in fascia, d'oro, d'azzurro e d'argento, il 1° carico di un'aquila, di nero
[Franchi Verney e Di Crollalanza]
     
    motto: POR TU REY Y POR TU LEY [Franchi Verney e Di Crollalanza]

Camossio
(da Savigliano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al camoscio corrente, al naturale
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]

Camotti
(de Melleto, Caimotto)
(di Chieri)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D’argento, al capo di rosso, carico di tre ferri di cavallo d’argento, chiodati di nero, ordinati in fascia

Camotto
(monferrini)
  consignori di Ottiglio
     
  ARMA IGNOTA

Campagna
(da Moncalieri)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'argento, al leone passante, di rosso, al 2° palato d'argento e di rosso, di otto pezzi
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
    motto: EQUIDEM SPERO

Campagna
(da Villanova)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, interzato in fascia, al 1° all'aquila di nero, il 3° alla banda, accostata da due stelle, il tutto di nero
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Campana
(da Levaldigi)
 
     
  D'azzurro, alla campana d'oro
[Giovanni Francesco Campana, 1820, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]
     
    motto: ET LAETA ET TRISTIA NUNTIAT

Campana
(da Peveragno)
 
     
  D'azzurro, a tre campane d'oro, male ordinate
[Araldica Cuneese, da stemma scolpito a casa Campana, Peveragno - segnalazione di Roberto Albanese]

Campassi
(Campaccio)
(da Bioglio)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, alla fascia d'argento, accompagnata in punta da un'aquila, d'oro
[Coda, Libro della Blasoneria Biellese]
[Il Consegnamento di Ottobre 1687 indica uno scudo di gueules ad una fascia d'argento soprastante ad un'aquila d'oro, ma potrebbe riferirsi alla famiglia che segue]

Campassi
(da Carmagnola)
 
     
  Di rosso, all'aquila d'oro, il tutto alla fascia d'argento
[Ghietti, Memorie di Carmagnola; Consegnamento 1687, non riportato da Manno]

Campastro
(di Ovada)
 
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, alla rosa di rosso, cucita, al 2° e nel 3° d'oro (o di verde?); sul tutto uno scudetto inquartato in decusse di rosso e d'argento
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Campeggi
(da Pavia, nel Tortonese)
 
     
  D'oro, a tre fasce d'azzurro
[Berruti, Tortona insigne; Spreti]
     
  Fasciato d'oro e d'azzurro
[Berruti, Tortona insigne]

Campeggio
(da Torino?)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Partito, d'oro, alla mezz'aquila bicipite, di nero (uscente dalla partizione?), e d'oro, al cane rampante, di nero
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

[Quest'arma è sostanzialmente uguale a quella della famiglia Campeggi di Mantova e Bologna, illustrata per esempio in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274, alla voce Campezzi e nello Stemmario Mantovano alla voce Campezi]

     
motto: VIVIT POST FUNERA VIRTUS

Campigliè
(Campiglia, de Campiglis)
(in Canavese, forse originari di Campiglia)
  (famiglia com memorie dal XV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Campione
(da Mantova, in Cherasco e Torino)
  consignori di Vernone
(Fiori di Blasoneria e Manno segnalano diritti anche sulla Bastita di Mondovì)
     
  D'azzurro, a due fasce di verde, al palo d'argento, con il capo d'oro carico di un'aquila bicipite di nero
[Fiori di Blasoneria]
     
  Fasciato d'azzurro e di verde, al palo d'argento, con il capo d'oro carico di un'aquila bicipite di nero
[Manno e manoscritto Defanti]

Campistron (de)
(della Linguadoca)
  marchesi di Penango e Cioccaro (1704)
     
  D’azzurro alla fascia d’oro, alzata, accompagnata in capo da quattro stelle d’argento, ordinate in fascia, e in punta da un gallo d’oro ardito, sostenuto da una stella d’argento e accompagnato da due stelle pure d’argento

Campo (del)
(da Milano, in Valenza e San Salvatore)
  (famiglia signorile, con memorie dal XVI secolo)

signori di Rischèlde [sic] nelle Fiandre

     
  Di rosso, al castello d’oro, con il capo del secondo, carico di un'aquila di nero
     
    motto: VIRTUS OMNIA VINCIT

Campo
(da Genova, anche nel Tortonese)
 
     
  (arma dei Campo di Genova, che potrebbe essere stata usata anche dalla famiglia in Tortona)
D'azzurro, al volo d'argento
[Berruti, Tortona insigne]

Campofregoso
(Fregoso)
(di Genova)
  conti di Gavi; signori di Dernice, Novi
     
  Troncato, di nero e d'argento
     
motto: NI MATAR ME NI ESPANTAR ME

Campora
(da Genova, in Vercelli)
  conti di Pezzana
     
  D'azzurro alla fascia d'argento, accompagnata in capo da tre stelle d'oro ordinate in fascia, in punta da un levriere d'argento, collarinato di rosso, corrente

Campredon (de)
(da Perpignano, in Torino)
  conti di Albaretto e Lottulo
     
 

Partito: al I partito, al 1° d’oro al mondo d’argento, cerchiato e crociato d’azzurro, al 2° d’oro alla banda d’azzurro, carico di tre bisanti d’argento, innestato in punta d’oro, alla vacca di rosso passante (Campredon); al II d’argento, al decusse di rosso (Ponte)


Camurati
(da S. Salvatore Monferrato)
  conti di Roncaglia
     
  D'azzurro alla casa d'argento, sormontata da tre stelle d'oro ordinate in fascia

Camutio
(da Torino)
 
     
  Troncato, al 1° d'oro, a due camosci di nero, rampanti contro una pianta d'alloro, di verde, al 2° d'azzurro, a tre stelle d'oro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: TUTIORA PETO

Canale
(Canali)
(da Chieri)
  (antichi in Chieri)
     
  Inquartato di rosso e d’oro, al leone dell’uno nell’altro
[Fiori di Blasoneria]

Canale
(da Racconigi)
  signori di Carpenea
     
  ARMA IGNOTA

Canali
(Canale)
(da Amelia, Terni e Rieti)
  marchesi di Altavilla (1635)
     
  Di rosso, al palo d'argento
[Spreti e Di Crollalanza, per i Canali di Rieti, marchesi di Altavilla]
     
  D'azzurro, al cane alato d'argento, fissante un sole d'oro, posto nel cantone destro del capo
[probabile arma antica del ramo primigenio]
     
  D'azzurro, alla croce patente di rosso, accantonata da quattro aquile, di nero, sul tutto d'azzurro, al cane alato d'argento, fissante un sole d'oro, posto nel cantone destro del capo
[secondo alcune fonti, è l'arma adottata da Ludovico Canali, in occasione dell'investitura del feudo di Altavilla]
     
  D'azzurro, alla croce patente d'argento, accantonata da quattro aquile, di nero, sul tutto d'azzurro, al cane alato d'argento, fissante un sole d'oro, posto nel cantone destro del capo
[Potrebbe trattarsi dell'arma del ramo ternano]
     
  D'argento, alla croce patente di rosso, accantonata da quattro aquile, di nero, sul tutto d'azzurro, al cane alato d'argento, fissante un sole d'oro, posto nel cantone destro del capo
[Spreti. Potrebbe trattarsi di una variante dell'arma del ramo reatino]
     
    motto: SEMPER FIDELIS
ALATUS CANIS EVOLAVIT

Canalis
(da Castellar, in Cumiana, Pinerolo, Villar e Torino)
  marchesi di Spigno (1731); conti di Cumiana, S. Giorio; consignori di Bruino, Cantogno, Caselle, Caselette, Genola, Givoletto, S. Martino, Stoerda, Villafranca, Villarfocchiardo
     
  D'oro, al leone di nero, armato e linguato di rosso, con la banda del terzo attraversante
     
  D'argento, al leone di nero, armato e linguato di rosso, con la banda del terzo attraversante
[arma de Canalibus de Turino, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
2 motto: TEM(P)S VIENDRA

Canalis
(da Savigliano)
 
     
  D'oro, al leone di nero, con la banda del secondo attraversante
[Consegnamento 1687]
     
    motto: INFESTIS RESISTIT

Canaparo
(da Saliceto, in Torino)
  consignori di Belvedere
     
  D’oro, al monte di tre colli di verde, sostenente due leoni coronati, di nero, affrontati, con lo scaglione di rosso in divisa attraversante
     
    motto: ET VIRIBUS ET ANIMO

Canaveri
(da Borgomanero)
  (baroni dell'Impero Francese)
     
  Fasciato d'oro e d'argento, di quattro pezzi, con la campagna mareggiata d'azzurro, alla pianta di canapa di [...] attraversante sul tutto, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle (6) d'oro, ordinate in fascia (alias male ordinate)
[Manno]

Canaveri
(da Morozzo)
 
     
  Fasciato d'oro e d'argento, di quattro pezzi, alla pianta di canapa di verde attraversante sul tutto, con il capo di rosso, carico di tre stelle (6) d'oro, male ordinate
[Giovenale Canaveri, 1833, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]

Canavero
(in Bra)
 
     
  D'oro, allo scaglione di rosso, accompagnato in punta da due leoni di nero, affrontati
[Mathis, Storia delle famiglie di Bra]

Canavesio
(Canavosio)
(da Fossano, in Torino)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XV secolo)
     
  ARMA IGNOTA
[Il Consegnamento 1614 è andato perduto]
     
  "Una pianta di tre rami di canapa verde, con le sementi d’argento"
[Consegnamento 1613 di un mercante Canavesio, cittadino di Fossano]

Cancellieri
  (famiglia decurionale di Alessandria)
     
  ARMA IGNOTA

Candela
(Candelo)
(da Moncalieri)
  (famiglia con memorie dal XIV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Candiani
(da Pavia, in Casale)
  conti di Olivola
     
  Interzato in fascia, al 1º d'oro all'aquila coronata, di nero, al 2º d'azzurro alla torre d'argento, al 3º d'argento a tre pali di rosso

Cane
(da Vercelli, in Torino)
  signori di Frassineto Po
     
  D'argento, all'aquila di nero
[Fiori di Blasoneria, per i Cani casalaschi; Blasonario Casalese, alla voce Canis]

Cane
(del Monferrato, oriundi di Pavia)
  conti di Biandrate, Monteu da Po; signori di Albugnano, Borgo S. Martino, Casaleggio, Gavi, Parodi, Rosignano; consignori di Bassignana, Bergoglio, Cellamonte, Cuccaro, Fubine, Montaldeo, Ottiglio, Rivarone, Ticinetto
     
  Di rosso, al cane bracco d'argento, rampante, linguato di rosso, collarinato d'oro, sostenente con le zampe anteriori uno scudetto d'argento crociato di rosso
[Di Ricaldone aggiunge che nel XVIII secolo alzavano un capo d'azzurro, con sopra scritto il motto NON ALITER]
     
motto: NON ALITER

Cane
(del Monferrato, in Torino)
  (famiglia signorile, con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al cane d’argento, rampante, collarinato di rosso, sostenuto da un monticello di verde
     
motto: IMMITIS IN HOSTES

Cane
(da Buttigliera d'Asti, in Savigliano e Torino)
  conti di Ussolo; signori di Chavannaz
     
  D'azzurro al levriere d'argento, rampante, linguato, armato e collarinato di rosso, chiodato d'oro, sostenuto da un monte di verde
     
motto: VIRTUTE CLARUS ET FIDE

Cane
(di Alessandria)
  (famiglia decurionale)
     
  D'azzurro, all'albero di verde, nutrito sulla pianura dello stesso, attortigliato da una serpe d'oro, la testa rivolta, sinistrato da un mastino d'argento, in atto di avventarsi contro la serpe, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata d'argento
[De Ferrari; in Scordo, "Armista Tonso", la serpe è d'argento]

Canefri
(di Alessandria)
  (antica famiglia decurionale)

conti (1747); signori di Fresonara, Rocchetta Palafea; consignori di Borgoratto, Rovereto

     
  Di rosso, alla banda scaccata di tre file, d'azzurro e d'argento
     
  Di rosso, alla banda scaccata di tre file, d'argento e d'azzurro, accompagnata in capo da una stella d'argento
     
motto: GRANDIS CAUSA

Canella
  (antica famiglia consolare di Tortona)
     
  (arma dei Canella genovesi, ipotizzabile anche per i Canella di Tortona)
D'azzurro, addestrato d'argento, la partizione innestata nebulosa, alla banda di rosso attraversante
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D'azzurro, addestrato d'argento, la partizione innestata nebulosa, alla banda di rosso attraversante, con il capo d'argento, alla croce di rosso
[Canella in Insignia Genuensium, BSB c.i. 279; Berruti, Tortona insigne]

Canelli (di)
(da Canelli)
  (ramo dei conti di Acquosana)

signori di Canelli; consignori di Loazzolo, Malamorte, Moasca, Mombercelli, Monticello, Ricaldone, San Marzano, Vigliano

     
  (riporto, con molti dubbi, l'arma atttribuita ai signori di Canelli da di Ricaldone. Si veda l'arma simile proposta per i conti di Acquosana; la medesima croce azzurra su campo oro è presente anche nell'arma Accusani)

D’argento, alla croce d'azzurro, patente, di dodici punte
[di Ricaldone]


Canelli
(da Torino, a Valfenera)
 
     
  D’azzurro, a tre stelle d’oro, con la mezzaluna d’argento, montante, in abisso
     
    motto: D'ARDENT DESIR

Canera
(da Pinerolo)
  conti di Salasco
     
  Di rosso a tre piante di canna d'oro, una accanto all'altra, con il capo d'azzurro, cucito, carico di tre stelle d'oro (6) ordinate in fascia
     
motto: FRAGILES PRUDENTIA FIRMAT

Caneri
(Canero)
(da Susa)
  (antica famiglia con memorie dal XV secolo)
     
  Di nero, al decusse d'argento, con una pianta di canna attraversante, in palo, movente dalla punta dello scudo, d'oro
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
motto: FLECTAMUR NON FRANGIMUR [Dizionario Araldico Valsusino]

Canetti
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, a tre canne di verde, ordinate in fascia, con il drago dello stesso, volante sopra quella di mezzo
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: VIRTUS AD ASTRA TOLLIT

Canevari
(da Vercelli, in Tortona)
 
     
  D'azzurro, a due chiavi decussate, d'argento, legate d'oro, accompagnate da tre gigli dello stesso, 1, 2, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Cani Bisnati
(da Lodi, ad Alessandria)
  signori di Monleale, Pietra Marazzi
     
  D’azzurro, al palmizio nutrito sulla pianura, il tutto di verde, con il col serpe d’oro, accollato al tronco, la testa rivoltata, l’albero adestrato da un mastino d’argento, rivoltato, rampante sul tronco, in atto di mordere il serpe (con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero)

Canina
(di Casale Monferrato)
  (famiglia signorile con memorie dal XVI secolo)
     
  Troncato d’argento e di nero, al cane al naturale, rampante
[Manno]
     
  Troncato d’argento e di nero, al cane dell'uno nell'altro, rampante, linguato di rosso
[Blasonario Casalese]

Canobbio
da Canobbio
(da Canobbio, in Novara, Milano Cremona)
  (Si indicano qui gli stemmi di alcune famiglie che presero il nome da questo luogo di origine e che si diramarono non solo a Novara e Milano, ma anche a Cremona, Bologna, Modena. Una di queste famiglie era nota in Cannobio anche come de Homatiis o Omaccini)
     
  da Canobio
Partito, d'azzurro e di rosso, a quattro fasce ondate a onde grosse, d'argento
[Stemmario Trivulziano]
     
  da Canobio
D'argento, al leone troncato di rosso e d'azzurro, rampante contro una canna arcuata recisa e fogliata di verde, con l'infiorescenza terminante in pannocchial al naturale
[Stemmario Trivulziano]
     
  da Canobbio
D'argento, alla canna fogliata di verde, sradicata d'oro, con in apice la sua infiorescenza a pannocchia, al naturale
[Stemmario Trivulziano e arma de Canobio, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  da Canobbio
Partito, al 1° d'azzurro, alla donzella ritta di profilo e rivoltata, crinita al naturale, indossante una veste d'argento, al 2° ripartito, di rosso, e d'argento, al triangolo di verde, poggiante a destra e a sinistra, sostenente uno scaglione, di rosso, alla canna gogliata di verde, sradicata al naturale, con in apice la sua infiorescenza, dello stesso, attraversante sulla prima partizione e sostenuta dalle mani della donzella
[Stemmario Trivulziano e, con qualche leggera differenza, arma de Canobio, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Canobbio di Milano
Fasciato d'oro e di rosso, alla pianta di canapa d'argento, attraversante sul tutto
[arma de Canobio, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270; in di Crollalanza la pianta di canapa è verde ed è fiorita d'argento]
     
  Canobbio di Milano
Di rosso, a tre fasce ondate d'oro, con il capo d'azzurro, carico di un'aquila nascente, d'argento
[di Crollalanza]
     
  Canobbio di Bologna, detti anche Sessa di Ticinallo
Di rosso, al castello d'argento, torricellato di due pezzi, aperto e finestrato del campo, con un cigno bianco posto tra le due torri
[Canetoli, Blasone Bolognese. Di Crollalanza aggiunge ... e avente nel becco un nastro con la legenda SOLA FIDES SUFFICIT, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero]
     
  Canobbio di Bologna, detti anche Mazza di Traffiume
D'azzurro, al destrocherio armato d'argento, con la mano di carnagione, impugnante una ascia d'armi, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[in di Crollalanza manca il capo e la mano impugna una mazza d'armi]

[È interessante notare l'assonanza dei nomi e la somiglianza delle armi con la famiglia Canubi di Borgo San Dalmazzo: si potrebbe forse ipotizzare una comunanza di origine]

     
  Canobbio di Cremona
D'argento, al castello di rosso, torricellato di due pezzi, con un uomo posto sopra la torricella di destra, vestito d'azzurro, tenente in mano una fiaccola acccesa, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[di Crollalanza. Nell'Archiginnasio di Bologna è raffigurata l'arma di D. Iulius Canobius Cremonen. databile 1589, in cui il campo è azzurro e l'oggetto tenuto in mano non è facilmente identificabile]
     
  Canobbio di Modena
D'argento, alla colonna di nero (? al naturale?), cimata da un paiolo, dello stesso, con la bordura di rosso
[Canobi, Biblioteca Estense Universitaria. In questa fonte compare anche una seconda arma Canobi, che presenta all'esterno una seconda bordura, forse interpretabile come composta d'oro e di nero]
     
  Canobbio di Modena
D'argento, alla colonna di nero, cimata da un paiolo, dello stesso
[di Crollalanza]
     
  Canobbio di Modena
D'azzurro, alla colonna con piedestallo e capitello d'argento, piantata sopra una terrazza di verde, sormontata da un vaso o cesto, pure d'argento, con la bordura di rosso
[di Crollalanza]
     
  Canobbio di Novara, detti Omaccini
D'argento, al castello di rosso, torricellato di due pezzi, con il ponte levatoio calato, il tutto terrazzato di verde, sopra il ponte levatoio e contro la porta sta ritto un uomo selvatico armato di un grosso bastone nell'atto di cacciare un leone, al naturale, che cerca di entrare nel castello, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila di nero
[di Crollalanza]

Canonica
  signori di Borgomale
     
  ARMA IGNOTA

Canossa (di)
(da Verona)
  marchesi di Calliano, Castagnole e Moncalvo (1604), Rosignano (1677)
     
  Di rosso, al cane bracco d'argento, rampante, collarinato e affibbiato d'oro, tenente fra i denti un osso, al naturale
[Manno, Stemmario Mantovano e di Ricaldone]
     
  Di rosso, al cane bracco d'argento, collarinato e affibbiato d'oro, tenente tra i denti un osso, al naturale
[Famiglie nobili delle Venezie]

Canova
(da Biella)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, alla casetta d'argento, aperta, finestrata e coperta di nero, con il capo d'azzurro, cucito, carico di tre stelle d'oro, ordinate in fascia

Canova (di)
(da Domodossola)
 
     
  Troncato, al 1° di rosso, al castello d’argento, munito del solo mastio, merlato alla guelfa, aperto e finestrato del campo, con un leone d’oro, balzante e fuoruscente, in fascia e a metà corpo, dal portone, al 2° bandato di nero e d’argento
[Stemmario Trivulziano]

Cantacapra
  signori di Frascata
     
  ARMA IGNOTA

Cantatore
(da Mondovì)
  signori di Pasco, Val d'Ellera
     
  Troncato d'azzurro e di rosso, a tre cigni d'argento attraversanti
     
  Di verde, a tre cigni d'argento, male ordinati
[Armi Gentilizie di Mondovì]

Canton
(da Chieri)
  (antichi in Chieri)
     
  D'azzurro, a tre triangoli d’argento, sormontati da una stella d’oro

Cantone
(da Alba, anche in Monferrato)
(famiglia con memorie dal XVI secolo)

conti di Castiglione (1839)

     
  Troncato, al 1° d’oro all’aquila coronata, di nero, al 2° d’azzurro, a tre triangoli d’argento
     
  Troncato, al 1° d’oro all’aquila coronata, di nero, al 2° d’azzurro di rosso, a tre triangoli d’argento

Cantoni
(da Sale, originari di Pavia)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d’oro, all’aquila di nero bicipite, coronata del campo, e d'azzurro a tre triangoli d’argento


de Cantono
  Nello Stemmario Trivulziano è illustrato questo stemma, che (come sostiene Berruti in Tortona Insigne) potrebbe essere l'arma antica della famiglia tortonese.
     
  D'azzurro, a tre triangoli d'argento


Cantoni
(da Alessandria)
  (famiglia decurionale alessandrina)
     
  Di [...], all'aquila di nero, portante in petto uno scudetto d'azzurro, al triangolo montante, d'argento
[De Ferrari]

Cantono
(da Andorno)
  (antica famiglia di Andorno, con memorie dal XIII secolo)
     
  Semipartito e troncato, il primo di rosso, il secondo di verde, il terzo di porpora, al triangolo d'argento
[I fratelli Giovanni Bartolomeo, Gianfrancesco e Paolo Giorgio Cantono da Andorno essendo stati (1593) aggregati ai Cantoni di Alessandria, chiesero e ottennero l’assenso Sovrano (patenti 1593) per usare la loro arma, che consegnarono nel 1613]

[Nello stesso anno i Cantono Petia consegnarono Uno scudo d'argento con un monte di nero movente dalla punta dello scudo, dalla cui sommità nasce una petia e dai lati due rose rosse bottonate d'oro con sei rami e foglie verdi: vedi Pezzia]


Cantono
(da Andorno, in Ronco, Vercelli e Roma)
  (forse sono dello stesso ceppo della famiglia precedente)

nobili dei signori del marchesato di Ceva, Lisio, Battifollo e Pamparato (1840); baroni (1823); marchesi (1982)

     
  Semipartito e troncato, il primo di rosso, il secondo di verde, il terzo di porpora, al triangolo d'argento

Cantù
(da Carmagnola?)
 
     
  D'oro, al gelso al naturale, nutrito sulla pianura erbosa, sostenuto a sinistra da un leone, di rosso
[Ghietti, Memorie di Carmagnola, citando il Promis]

Canubi
(Cannubio, Canubbio)
(di Borgo S. Dalmazzo)
  conti di Torretta Levenzo; visconti di Demonte; consignori di Ceva, Castelnuovo, Torricella
     
  Troncato, al 1º d'argento, all'aquila di nero, armata e rostrata di rosso, al 2º d'azzurro, al braccio armato d'argento, reciso, impugnante un'ascia (alias: alabarda) d'oro
[Manno, De Orestis e Rabino. Nell'Armorial du Comté de Nice di Garino, il 1° è in realtà un capo d'oro all'aquila di nero]
[È interessante notare l'assonanza dei nomi e la somiglianza delle armi con una delle famiglie da Canobio: si potrebbe forse ipotizzare una comunanza di origine]
     
  D'azzurro, a tre canne d'oro, una accanto all'altra, poste in palo, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata di nero
[Albero genealogico del conte Francesco Maria Mattia, documento inviatomi da Roberto Albanese. Lo stesso stemma compare anche nell'Armorial du Comté de Nice di Garino]
     
  (Canubi Bolleris)
Partito di Canubi e di Bolleris, con la bordatura composta di otto pezzi alternati di Gerusalemme e d'Angiò
[Araldica Cuneese, da Santuario di Madonna degli Angeli, Cuneo, e chiesa di Demonte - segnalazione di Roberto Albanese]
     
motto: FRAGILES PRUDENTIA FIRMAT

Capalla
  signori di Revello
     
  ARMA IGNOTA

Capallardi
(Capalardi)
  consignori di Terruggia
     
  ARMA IGNOTA

Capella
(Chiopello, Copella)
  consignori di Salto, Torre Canavese
     
  ARMA IGNOTA

Capella
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato d’argento e d’azzurro, il 1° a due rami di palma verde, decussati, caricato di un cappello di nero, il 2° al braccio armato, con spada, d’argento, accompagnato in capo e punta da due stelle d’oro
     
    motto: TUETUR ET ORNAT

Capella
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, al leone di nero, coronato di rosso, con la fascia d'ermellino attraversante
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: NEC VINCLA RETARDANT

Capellini
(Cappellini)
(da Mondovì)
  conti di Montelupo
     
  D'argento, al cappello di nero, cordonato d'oro
     
  D'argento, al cappello di nero
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]
     
motto: AB AESTU ET TEMPESTATE

Capelli
(Capello, Capel)
(da Torino)
  consignori di Salto e Priacco, Villanova
     
  D’argento, a tre cappelli prelatizi, a un fiocco, di verde

Capello
(Capel, Capeu)
(de La Turbie)
  consignori di Castelnuovo, Coarazze, Peglione
     
  (arma antica)
D'oro, al cappello di nero, all'antica
     
  Troncato cuneato, d'azzurro e d'oro
[arma dei Revellati]
     
  Troncato cuneato, d'oro e di rosso
     
  D'argento, a tre cappelli cardinalizi, di rosso
[Fiori di Blasoneria]
     
motto: IUSTUS UT PALMA FLOREBIT

Capello
(da Chivasso)
  consignori di Cortandone, Monteu da Po
     
  D'argento, a tre cappelli prelatizi, di rosso
[Manno]
     
  D'argento, al cappello prelatizio, di nero
[di Ricaldone e Blasonario Casalese, alla voce Capellus]
     
  Troncato, d'oro, all'aquila, di nero, e d'argento, al cappello prelatizio, di nero
[di Ricaldone]

Capello
(da Carmagnola?)
 
     
  Troncato, al 1° di verde, a due cappelli prelatizi, di nero, al 2° d'argento, al cappello prelatizio, di nero
[Ghietti, Memorie di Carmagnola]

Capello
(da Caramagna)
  conti di S. Franco (= pascolo della Pieve, Landa, Vivero e Pallera, Moncalieri)
     
  Troncato, al 1° d’argento, a tre cappelli di nero all’antica, male ordinati, al 2° di rosso, al leone d’oro

*Capello
(dal Monferrato, in Torino, Assisi e Roma)
conti
     
  D’azzurro, alla spada d’argento, guarnita d’oro, posta in banda, la punta all’insù, accompagnata in capo da una stella d’argento (6)
     
    motto: IN CRUCE VICTORIA

Capello
(da Fossano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, a tre cappelli di nero, con cordoni e fiocchi rossi, 2, 1
[Consegnamento 1613]
     
    motto: SICUT PALMA
[Mathis per i Capello in Bra indica anche JUSTUS UT PALMA FLOREBIT]

Capello
(da Pinerolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, alla ghirlanda di rami fogliati di verde, con i fiori d'azzurro
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Capello
(da Carrù)
 
     
  Fasciato d'argento e di nero, con il capo di [...], carico di un cappello prelatizio, di nero
[Pietro Lorenzo, 1671, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592]

Capello
(Capella)
(da Rivoli)
 
     
  D'oro, al cappello di rosso, accompagnato da tre stelle d'azzurro (2, 1?)
[Dizionario Araldico Valsusino; questa è l'arma antica degli Antonielli]

Capi
(Cappi)
(da Mantova)
  Per Manno i Capo (Cappo) signori di Cerro sono astigiani

signori di Cerro Tanaro
(nei documenti ufficiali della corte sabauda, Ludovico Capi, gentiluomo al servizio di Emanuele Filiberto e governatore della cittadella di Torino, viene indicato come "marchese del Cerro")

     
  Fasciato d'argento e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, linguata di rosso, il capo sostenuto di rosso, con un testa di leone d'oro, guardante
[di Cappi in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274]
     
  Di rosso, a due fasce d'argento, con il capo del secondo, carico di una testa di leone d'oro
[Stemmario Mantovano, alla voce Capi]
[Nelle due armi di D. Capus de Capis Mantuanus, 1605-1606, presenti nell'Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 2158 e 2303, la testa di leone è guardante. Fondo e capo della prima sembrano quasi azzurri, fondo e capo della seconda sono d'oro]
     
  Di rosso, a tre conchiglie d'argento, 2, 1, con la ruota (?) di di quattro raggi, d'oro, in abisso
[Stemmario Mantovano, alla voce Cappi]

Capis
(da Domodossola)
  conti palatini
     
  D’azzurro, al cane di [...], trattenuto da un braccio di [...] movente dal fianco sinistro, sormontato da un sole, [di ...]
     
    motto: FATO PRUDENTIA MAIOR

Capisano
(da Andorno, in Chieri)
  (famiglia nobile, con memorie da metà del XVI secolo)
     
  Troncato, d’oro, all’aquila di nero, e di rosso, alla fascia doppio addentellata di due pezzi e scorciata, d’argento, con un filetto di nero sulla partizione
     
    motto: CON IL TEMPO

Capitani
(in Casale)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, alla fascia di rosso, accompagnata in capo da tre giglio, d'azzurro, in punta da una croce trifogliata, di nero
[di Ricaldone]

Capitani di Settala
(di Milano)
  consignori di Sardigliano
     
  Di rosso, a sette ali spiegate, d'oro, poste in fascia, 3, 3, 1

Capizucchi
de Bologna
(da Barcellonetta, in Torino e in Russia)
  conti di Mompantero; signori di Cassine di Strà

Il ramo passato in Russia ebbe il titolo di conte e usò il cognome Cassini (dal nome del feudo)

     
  D'azzurro, alla banda d'oro
     
  (per informazione, si riporta l'arma della famiglia francese de Boullogne, derivante dai Capizucchi, confermata nella nobiltà nel 1667)
Inquartato, al 1° e 4° d'oro, a quattro tortelli di rosso (2, 2?), al 2° e 3° di rosso, seminato di gigli d'oro, sul tutto d'azzurro, alla banda d'oro
[D'Hozier, Armorial Général de France]

Cappa Bava
(da Garlasco, in Torino e Milano)
baroni (1876)
     
  D’oro, a tre bande d’azzurro, alla torre di rosso attraversante sul tutto, aperta a finestrata di nero, merlata alla guelfa di quattro pezzi, torricellata di un pezzo

*Cappia
(dalla Lombardia, in Omegna)
nobili
     
  Inquartato, al 1° d'azzurro, a tre conchiglie rovesciate, d'argento, male ordinate, al 2° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, con il volo abbassato, al 3° di rosso, a due pali d’oro, con il capo dello stesso, al 4° palato d'argento e di rosso
[In Spreti l'aquila non ha il volo abbassato]

Cappone
(Capponi)
(da Montecasciano, in Torino)
  consignori di Caselette
     
  D'azzurro, al cappone al naturale, sostenuto da un monte di verde
[Nelle due armi di D. Amadeo Capponus Taurinensis de Monte Cassiano presenti nell'Archiginnasio di Bologna, 1600-1601, v. Imago Universitatis n. 1661 e 1751, il cappone è sostenuto da un terreno al naturale. Amedeo Capponi, che consegnò l'arma nel 1613, fu giudice e poi sindaco di Torino nel 1631]
     
    motto: HAUD SINE NUMINE

Capponi
(Cappone)
(da Pinerolo)
  consignori di Fiano, Mollare, Salmour
     
  Trinciato di nero e d'argento

Capponi
(da Limone)
 
     
  D'argento, al cappone al naturale, sostenuto da un monte di verde(?), con il capo di nero
[Giovanni Capponi, 1751, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]

Capra
(da Rivoli)
  (con)signori di Rivoli
     
  ARMA IGNOTA

Capra
(da Novara, in Asti)
  conti di Azzano; signori di Crevacuore
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’oro, all’aquila di nero, al 2° e 3° d’oro, alla capra saliente di nero, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila di nero; sul tutto, per concessione, di Savoia moderna
[Fiori di Blasoneria. La concessione è del 1568]]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’oro, all’aquila di nero, al 2° e 3° d’oro, alla capra saliente sopra una quercia, al naturale; sul tutto, per concessione, di Savoia moderna
[Manno]
     
  (i Capra del Milanese, da cui probabilmente derivano i Capra di Asti)
D'oro, al capro saliente, di nero
[Stemmario Trivulziano]
     
  (alias)
D'oro, al capro saliente, di nero, con il capo d'oro, cuicto, carico di un'aquila di nero
[Fiori di Blasoneria]
     
motto: VIRTUTE ELATA


Capra
(Capri)
  consignori di Corteranzo
(secondo Guasco di Bisio, i signori di Corteranzo appartenevano alla famiglia precedente)
     
  D'argento, alla capra di nero, saliente sopra una quercia di verde (al naturale?), con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Blasonario Casalese, alla voce Capris]

Capra
(da Tronzano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, al monte di verde, ombreggiato di nero, con una capra di nero, saliente sopra il medesimo
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
    motto: MEUM EST

Capra
(da Chivasso?)
  Carlo Francesco, dei signori di Canelli
(laureato in giurisprudenza, 18.8.1717, vedi Gioacchino Grasso, Dell'Università degli Studi in Mondovì, 1807. Non ho però trovato traccia di questo cognome tra quelli delle famiglie del consortile di Canelli, citati da Guasco]
     
  ARMA IGNOTA

Capra
(da Lu Monferrato)
  (antica famiglia nobile)
     
  Partito, al 1° d'oro, alla testa di capra, di nero, al 2° di rosso, al leone d’argento, tenente una torre d’oro
[di Ricaldone, da scultura sepolcrale in San Domenico di Casale]
     
    motto: TIMENTIBUS NIHIL DEHEST

Capra
(da Fossano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, alla capra saliente, d'argento
[Giovenale Capra, 1691?, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592. Il consegnamento 1687 è andato disperso]
     
    motto: (illeggibile)

Capriata
(di Alessandria)
  marchesi di S. Giuliano (1743); signori di Capriata
     
  Interzato in fascia, al 1º d'oro, all'aquila coronata, di nero; al 2º d'azzurro, alla croce scorciata accostata da due stelle (6), il tutto d'oro; al 3º di rosso al leopardo coronato, sostenuto da da due ossa umane, decussate, il tutto d'oro
     
  Di rosso, al leone passante, d'oro, accompagnato in punta da due ossa umane, al naturale, decusate, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[De Ferrari e Scordo, "Armista Tonso"]
     
  Troncato, al 1° d'argento, alla capra passante, al naturale, al 2° bandato di dieci pezzi, di rosso e d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Capriata
(da Frugarolo)
  consignori di Sardigliano
     
  ARMA IGNOTA

Caprioli
(Capriolo)
(da Mantova?)
  consignori di Rosignano
     
  ARMA IGNOTA
[Manno]
     
  D'azzurro, al capro (?) saliente, di rosso, cucito
[Stemmario Mantovano]
     
  Di [...], alla pianta di [...], allo scaglione passante, d'argento, con il capo d'azzurro, carico di un giglio d'oro, sormontato da tre stelle d'argento, ordinate in fascia
[di Ricaldone]

Capris
(Collocapra)
(di Biella)
  conti di Cigliè e Roccacigliè, Montemarzo (Guasco di Bisio indica signorato); baroni di Maria; consignori di Candia e Castiglione, Mongrando, Rosignano
     
  D'oro al capo e collo di capra di nero, reciso
     
motto: SPERA IN DEUM ET FAC BONUM
TIMENTIBUS DEUM NIHIL DEEST

Capuccino
(Capuccini, Cappuccino)
(da Biella, in Caselle Torinese)
  (celebre dinastia di proprietari di cartiere in Caselle)
     
  Troncato, al 1° di [...], all'aquila di nero, nascente, al 2° di [...], al monte ristretto di tre vette, la centrale più alta, di [...], con la fascia troncata, di [...], a tre pali di [...], e di [...], a tre stelle di [...], disposte in fascia, la fascia attraversante sulla partizione
[stemma talora presente nella filigrana della carta prodotta dalla cartiera di famiglia]

Cara
(di Cara)
(da S. Germano Vercellese)
  signori di Altesano, Borgaro; consignori di Pinerolo
     
  Trinciato d'oro e di rosso, con il capo d'azzurro, carico di un leopardo, d'oro
     

Caracca (de)
(Caraca, Caraqua, Carrach, Kraeck)
(da Haarlem, in Torino)
  (il noto pittore Giovanni Caracca nel 1604 riceve in dono da Carlo Emanuele I beni feudali in Altessano. Carlo e Francesco citati da Manno sono certamente suoi figli)

consignori di Altessano Superiore

     
  ARMA IGNOTA

Caracciolo
(Caracciolo Rossi)
(di Napoli)
  signori di Vespolate
     
  Bandato d'oro e di rosso, con il capo d'azzurro

Carafa
(di Napoli)
  consignori di Roddi
     
  Di rosso, a tre fasce d’argento

Caramelli
(da Cavallermaggiore, in Fossano e Alba)
  marchesi di Clavesana (1778); consignori di Castiglione Falletto, Rodello
     
  Partito d'argento e d'azzurro, allo scaglione dell'uno nell'altro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, coronata e diademata di rosso

[Il Consegnamento del 1613 non è molto comprensibile Uno scudo bipartito in fascia, la parte inferiore ha sei bande divise in palo tre d'argento e tre di azzurro e la sinistra una d'argento e due di azzurro, e la superiore in campo d'oro ha un'aquila volante negra]

     
  [varie armi Caramelli, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592]
     
  Partito d'argento e d'azzurro, allo scaglione dell'uno nell'altro, carico di uno scudetto troncato d'azzurro e d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila bicipite di nero, coronata d'oro e diademata di rosso
[Spreti]
     
motto: SPERA IN DEO ET FAC BONITATEM

Carandini
(di Modena, anche in Canavese)
  (il ramo secondogenito di questa famiglia modenese fu significativamente presente a Colleretto e Parella, in Canavese
     
  D'argento, allo scaglione d'azzurro, carico di due spighe di grano, d'oro, con il leone d'oro, nascente dalla punta dello scudo
[Biblioteca Estense Universitaria]
     
  D'argento, allo scaglione d'azzurro, carico di due spighe di grano, d'oro, con il leone d'oro, nascente dalla punta dello scudo, con il capo d'oro carico di un'aquila di nero

Carandoletti
(Carandoletto, Caramandoletti)
(di Savigliano)
  (famiglia patrizia, con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, alla banda accompagnata da sei bisanti, il tutto d’oro
     
    motto: DA GLORIAM DEO ET SERVA MANDATA

Carano (de)
(da Tortona)
  (famiglia nobile con memorie dal XV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Carassi
(Carrassi, Carasso, Carrazzo
(da Benevagienna, in Fossano)
  marchesi di Villar Pellice (1774); conti di Pramollo; consignori di Saluggia
     
  D'argento, al palo di nero, accollato a due tralci di vite, fogliati di verde, fruttati di nero, muoventi dai due angoli della punta, passati in doppia croce di Sant'Andrea, con il capo d'azzurro, carico di una stella (6), d'oro
[Consegnamenti 1613 e 1687]
     
  Inquartato, al 1º e 4º d'azzurro, alla cometa d'oro posta in palo; al 2º e 3º al bastone di nero, con due tralci di vite al naturale, accollati, intrecciati e reintrecciati in croce di S. Andrea
     
motto: GEMENDO GERMINAT
PRAETERITA IN OMNIBUS RESPICE FINEM

*Caratti
e Caratti di Valfrei
(da Acqui)
nobili
     
  Palato d’argento e di nero di otto pezzi, con il capo d’argento, carico di due leoni nascenti dalla partizione, controrampanti e tenenti, quello di destra con la branca sinistra, quello di sinistra con la branca destra, un anello gemmato, il tutto d’oro

Caravadossi
(da Nizza)
  conti di Aspromonte; baroni di Toetto Scarena
     
  D'azzurro, a due leoni coronati, d'oro, affrontati, sostenenti un fiordaliso d'argento, e accompagnati in punta da un cuore di rosso, al naturale, infiammato
     
motto: CANDOR ILLAESUS

Caravaschini
(Cravaschini)
(da Nizza)
  consignori di Gorbio, Torretta Levenzo, Revel e Sant'Andrea
     
  Troncato di rosso e d’oro, all’ermellino d'argento, sostenuto da un piatto di verde
[Manno. Per De Orestis e Rabino l'ermellino è sostenuto da una zolla erbosa]

Caravesana
(del Nizzardo)
 
     
  Troncato d'argento e d'azzurro, alla stella in cuore allo scudo, dell'uno nell'altro
[De Orestis e Rabino]

Carbonara
(da Genova)
  consignori di Sardigliano

conti (1815)

     
  D'azzurro, alla rotella di rosso, per inchiesta, carica di un leone d'oro
[Berruti, Tortona insigne; Scorza]
     
  D'azzurro, alla rotella di rosso, cucita, carica di un leone d'azzurro, cucito
[Carbonera in Insignia Genuensium, BSB c.i. 279]

Carbonaria
(da Cocconato)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, al leone di rosso, con una banda d'azzurro, carica di tre rose, d'oro, passante, accompagnato in capo da una fiamma, al naturale
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Carbone
(Carboni)
(da Saluzzo)
  consignori di Sanfront
     
  ARMA IGNOTA

Carbonello
(Carbonelli)
(nella valle di Susa)
  (con)signori di Reano e Villarfocchiardo
     
  ARMA IGNOTA

Carburi
(da Cefalonia, in Torino)
  Giovanbattista, medico personale di Carlo Emanuele III e professore all'università di Torino, conte (1761)
     
  D'oro, all'aquila imperiale bisantina
[Eugène Rizo Rangabè, Livre d'Or de la Noblesse Ionienne]
     
  D'argento, all'aquila coronata di nero, tenente una spada e un ramo d'ulivo, caricata in petto da uno scudo d'azzurro, alla croce scorciata d'argento, accantonata da quattro stelle (6), d'oro
[arma del conte Carburi, in Gelli, 3500 ex libris italiani]

Carcano
(da Milano)
  (antica famiglia milanese, signori di Nicorvo, Vigevano)

conti (da Vittorio Amedeo II, 1688)

     
  Di rosso, al cigno d’argento, beccato e piotato d’oro, sormontato da una scure d’argento, manicata d’oro, posta in fascia
[Manno e Stemmario Trivulziano]
     
  Di rosso, al cigno d’argento, piotato di nero, sormontato da una scure d’argento, posta in fascia
[arma de Carchano, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  (i signori di Nicorvo)
Di rosso, al cigno d’argento, beccato e piotato d'oro, fermo sulla vetta di un monte erboso, al naturale, muovente dalla punta dello scudo, esso cigno sormontato da una scure d’argento, manicata d'oro, posta in fascia, con il motto AMOR ET LABOR scritto di nero, sopra una lista d'argento, svolazzante in fascia, muovente dalla cima del monte
[Manno]

Carcassola
  (antica famiglia decurionale di Tortona)
     
  ARMA IGNOTA

Carchi
(da Alessandria)
  (famiglia decurionale alessandrina)
     
  ARMA IGNOTA

Cardellona (di)
(di Cardalona)
  signori di Cardellona (luogo presso Crea, ora distrutto)
     
  D'argento, allo scaglione di rosso, accompagnato da tre cardi fogliati di verde, fioriti di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Blasonario Casalese, alla voce Cardellona]
     
  D'azzurro, allo scaglione d'oro, accompagnato da tre cardi fogliati di verde, fioriti di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Di Ricaldone]
     
  D'argento, allo scaglione d'azzurro, accompagnato da tre cardi fogliati di verde, fioriti di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Di Ricaldone]

Cárdenas (de)
(dalla Spagna, in Valenza e Torino)
conti di Valeggio (Pavia)
     
  Partito, d’oro, a due lupi d’azzurro, uno sull’altro, e di verde, a due caldaie di nero, cucite, ripiene di rosso, una sull’altra, con la bordatura sul tutto d’azzurro, carica di sei lettere S alternate con sei crocette di Sant'Andrea, il tutto d’oro
     
  (i de Cárdenas spagnoli)
D’oro, a due lupi di nero, uno sull’altro
     
  (i de Cárdenas duchi di Maqueda)
D’oro, a due lupi di nero, uno sull’altro, con la bordatura di rosso, carica di otto lettere S alternate con otto conchiglie, il tutto d’oro

Cardona (de)
(Folc de Cardona)
(catalani)
  marchesi di Occimiano (1544); conti di Visone; consignori di Rocchetta Tanaro
     
    Le armi di questa celebre famiglia catalana sono numerossisime: se ne riportano alcune.
     
  Di rosso, a tre cardi d'oro
[Citati anche in Fiori di Blasoneria]
     
  Di rosso, al cardo d'oro
[Ugo II conte di Cardona, Armoriale Gelre]
     
  Inquartato, al 1° partito di Aragona e d'Anjou, al 2° e 3° di Cardona, al 4° di Manoel de Vilhena
[Pedro de Cardona, conte di Golisano, cavaliere del Toson d'Oro, 1451, in Jean Baptiste Maurice, Le blason des armoiries de tous les chevaliers de l'ordre de la Toison d'Or, 1667]
     
  Inquartato in decusse, al 1° e 4° di Aragona, al 2° e 3° di Cardona
[Armas de los Condes, Vescondes etc. de Cataluña, de Castilla, de Portugal, BSB c.i. 290]
     
  Inquartato in decusse, al 1° e 4° di Aragona, al 2° di Cardona, al 3° d'Anjou
     
  Partito, al I inquartato in decusse, al 1° e 4° di Aragona, al 2° di Cardona, al 3° di Anjou, al II inquartato in decusse, al 1° e 4° di Aragona, al 2° e 3° di Urgel
[i duchi di Cardona. L'arma di Ferdinando Raimondo, duca di Cardona, insignito del Toson d'Oro nel 1519, inquarta l'arma illustrata a fianco con quella dei conti di Pallars, che è d'oro, all'aquila bicipite di nero, coronata del campo, caricata in cuore da uno scudetto di rosso, a tre bande d'oro]
     
  Inquartato, al 1° e 4° di Cardona, al 2° e 3° inquartato in decusse, d'Aragona e d'Anjou, sul tutto di Navarra
[don Sancho de Cardona, ammiraglio d'Aragona]
     
  D'argento, a tre cardi di verde, fioriti d'azzurro
[Di Ricaldone]

Cardonato
(Cardonat, Cardonati)
(da Pinerolo)
  (famiglia signorile, con memorie dal XVI secolo)
     
  D’argento, alla pianticella di cardo, al naturale
     
    PATERE AUT ABSTINE

Carea
(di Chieri)
  (famiglia signorile, con memorie dal XVI secolo)
     
  Troncato, d'argento alla sedia, al naturale, e di rosso, al cane d'argento, passante
     
    VIGILANTIA ET FIDE

Carelli
(da Varallo, in Torino, Moncalieri e Savoia)
  conti di Bassy, Brandizzo, Cevins
     
  Partito, al 1º fasciato d'azzurro e d'argento, al 2º di rosso, al carro rustico di due ruote d'argento, con il timone alzato, sormontato da una stella d'oro
[Consegnamento 1687 e Fiori di Blasoneria]
     
  Troncato, al 1º di rosso, al carro rustico di due ruote d'argento, con il timone alzato, sormontato da una stella d'oro, al 2º fasciato d'azzurro e d'argento
[Manno]
     
  (la linea savoiarda)
D'azzurro, al carro rustico di due ruote d'argento, sormontato da una stella d'oro nel cantone destro del capo
[De Foras. Il consegnamento del 1687 di Francesco Maria Carello baron di Bassy e Vitry, terre del suddetto Ducato è però uguale a quello del ramo rimasto in Piemonte]
     
motto: À TOUT AZARD

Carelli
(da Ottiglio)
  consignori di Castelletto Merli, Ottiglio
     
  ARMA IGNOTA

Carena
(di Asti)
  (ramo dei conti di Acquosana)

signori di Bruno, Lanerio, Magliano; consignori di San Marzano

     
  D’azzurro alla croce ancorata, accompagnata da quattro stelle, il tutto d’oro
[Manno, citando i Libri di Blasoneria di Carlo Emanuele I]

Carena
(di Carmagnola)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVI secolo)
     
  Mareggiato d’argento e d’azzurro, a due delfini di verde, addossati, sostenenti un’ancora di nero, gomenata di rosso, con il capo d’azzurro, carico di tre stelle d’oro, ordinate in fascia
     
    FAVET FIDUCIA SORTI
FAVET FORTUNA SORTI

Caresana
(da Vercelli)
  marchesi di Maranzana (1656); conti di Carisio, Larizzate; signori di Caresanablot, Nebbione; consignori di Lagnasco
     
  (probabile arma antica)
Di nero, a due leoni d'oro illeoparditi, uno sull'altro
     
  Inquartato, al 1º e 4º di nero, a due leoni d'oro illeoparditi, uno sull'altro; al 2º e 3º d'oro, al castello di tre torri di nero, murato d'oro
     
  "Campo rosso con un mezzo brazzo armato con un bastone in mano ed un'aquila negra in campo giallo di sopra"
(arma di Giuseppe Caresana, 1561, governatore di Savigliano, abbandonata in seguito alla concessione dello stemma precedente]
     
  (la linea detta Caresana - Cusani)
Partito, di Cusani, che è di cinque punti d’oro equipollenti a quattro di verde, e di Caresana
     
motto: VIRTUTE ET FATO
NESCIA FLECTI [Caresana Cusani]

  Di Ricaldone e il Blasonario Casalese illustrano questo stemma Caresana, che di Ricaldone attribuisce a un ramo dei precedenti, trasferitosi da Balzola in Casale.

Interzato in fascia, al 1° d'azzurro al sole d'oro, al 2° d'oro, all'aquila di nero, al 3° di rosso, al cane passante, d'oro
[Di Ricaldone identifica un cane, ma potrebbe anche trattarsi di un leone]


Manno nel Patriziato Subalpino attribuisce erroneamente la concessione del titolo di marchese di Maranzana alla famiglia Ceresara da Mantova (Erezione di Maranzana in Marchesato, a favore di G.B. Francesco Ceresara).

Però lo stesso Manno nel Dizionario Feudale e Guasco di Bisio la assegnano correttamente a favore di Giovan Francesco Caresana, figlio di Filippo, conte di Maranzana nel 1611.

Per le armi Ceresara, si rimanda alla relativa voce.



Caresana (de)
(Carezzano)
(da Pinerolo, a Bricherasio)
  (famiglia con memorie dal XIV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Caresana (di)
 
     
  Troncato, al 1° d'argento, a due tronchi d'albero, di rosso, con i rami spezzati, decussati, al 2° scaccato d'argento e di rosso
[Di Ricaldone: arma concessa al capitano Antonio di Caresana, da Carlo V nel 1556. Lo scaccato nel 2° punto potrebbe farne ipotizzare l'appartenenza alla famiglia di Biella]
     
    motto: PER BEN SERVIRE

Caresana
(Carazzana, Carasana)
(di Biella)
  (antichissima famiglia nobile di Biella)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, al 2° e 3° e scaccato d'argento e di rosso
[Blasonario Biellese]
     
  Inquartato, al 1° e 4° scaccato d'argento e di rosso, al 2° e 3° d'azzurro
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Caresana
  (non mi è chiaro se si tratta di un ramo di una delle omonime famiglie precedenti)
     
  D'azzurro, al castello fortificato di una sola torre, merlato alla ghibellina, di rosso, cucito
[Coda, Blasonario Bulgaro]

de Carexana   Nello Stemmario Trivulziano è illustrato questo stemma, assegnato alla famiglia de Carexana.

Si potrebbe forse ipotizzare che si tratti dell'arma dei Caresana, antichi nobili di Asti, citati da Manno nel Patriziato Subalpino, di una variante dell'arma dei Caresana vercellesi o dell'arma di qualche famiglia collegata al feudo di Carezzano nel Tortonese.

     
 
    La stessa arma è rappresentata in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270, alla voce de Carexana
     
 


Carignani
(da Sanfré, in Savigliano)
  conti di Chianocco
     
  Di rosso al levriero d'argento, rampante

Carignani
(da Torino)
  conti di Valloria (1902)
     
  Troncato, al 1° di azzurro a tre stelle d’argento, al 2° di rosso, al braccio armato, d’argento, tenente un ramo di palma, di verde, posto in banda

Carisio
(da Cellamonte)
  consignori di Cellamonte
     
  ARMA IGNOTA

Carisio
(da Ponderano, in Ivrea)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, al palo di rosso, accompagnato da due rami d’olivo, fruttati e fogliati di verde, posti in palo, con il capo d’oro, sostenuto di rosso, carico di un’aquila di nero
     
    motto: RITE ET RECTE

Carletti
(da Vernante)
 
     
  D'azzurro, a tre stelle (6) d'oro, 2, 1
[Giovanni Antonio Carletti, 1788, serie dei canonici del duomo di Fossano]

Carlevaris
(Carlevaro, Carlevero)
(da Chieri, in S. Damiano d'Asti)
  conti di S. Damiano; signori della Motta di Candiolo; consignori di Torre Mondovì
     
  D'azzurro, a tre bande d'argento
[Manno, da consegnamenti 1580 e 1613]
     
  D'argento, a tre bande d'azzurro
[Manno]
     
  D'argento, al leone di rosso, con il capo d'oro carico di un'aquila coronata, di nero
[Spreti e Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]

Carli (de)
(da Biella, in Novara)
  (antica famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, al leone coronato d'argento
[Manno]
     
  Di rosso, al leone coronato d'oro
[quarti de Carli nell'arma della Porta Carli]

Carli (de)
(da Prelà)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al leone d'oro, con la fascia di rosso, carica di tre stelle d'oro
     
    motto: SAPIENS DOMINABITUR ASTRIS

Carlini
(da Ovada)
 
     
  Di verde, al leone rivoltato di rosso, tenente tra le branche una lancia al naturale, posta in palo
[Stemmi della Comunità di Ovada: gli smalti sono di difficile lettura]
     
  (i Carlini in Genova, originari di Novi Ligure)
D'azzurro, al leone d'oro, tenente una lancia in palo, d'argento, terrazzato di verde, e fissante una nube d'argento, muovente dall'angolo destro del capo
[Scorza]

Carmaglieri
(di Acqui)
  (famiglia consolare acquese)
     
  Interzato in fascia, al 1° d'azzurro, al 2° d'argento (alias: d'oro) alla colomba d'azzurro, tenente nel becco un ramoscello di ulivo al naturale, al 3° di verde
[Armista acquese]

Carmagne
(dalla Savoia, in Aosta)
  consignori di Bosses, La Tour
     
  D’argento, a due pianticelle di verde, sradicate, decussate e ridecussate e passate in tre anelli di rosso

Carmagnola
(da Carmagnola, in Saluzzo)
  (una delle famiglie de hospitio dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Manfredo IV nel 1312)
     
  ARMA IGNOTA

Carmagnola
(da Carmagnola, in Genova)
  (ascritti alla nobilità genovese nel 1449)
     
  Troncato d'oro, al leone coronato di nero, e di rosso, alla torre d'argento
[Manno]
     
  Di rosso, al castello d'argento di tre torri, quella centrale più alta, con il capo d'argento, carico di un'aquila coronata, di nero
[Carmagnola in Insignia Genuensium, BSB c.i. 279]
     
  Di rosso, al mastio d'argento, merlato alla guelfa, aperto del campo, fortificato di tre torri pure merlate, con il capo d'argento, all'aquila di nero, nascente, coronata d'oro

Carnari
(da Ivrea)
  (antica famiglia nobile)
     
  ARMA IGNOTA

Carnevale
(da Tortona)
  (antica famiglia decurionale)

conti (1836)

     
  Fasciato doppiomerlato di rosso e d'argento, le fasce di rosso moscate d'argento
[de Carnevalis in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Troncato, al 1° d’oro, all’aquila di nero, sormontata da una corona all’antica, sostenente una stella (6), il tutto del campo; al 2° d’azzurro, a tre fasce, in divisa, d’argento, doppio merlate
[Manno]
     
  D'argento, a due fasce doppiomerlate, di rosso moscato di nero, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D'argento, a tre fasce doppiomerlate, d'azzurro, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Carnevale
(Chiarnevale)
(da Annemasse, in Torino)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Inquartato, al 1° al 4° di rosso, alla torre d’argento, al 2° al 3° d’argento, allo scaglione d’azzurro, carico di una stella d’oro, accompagnato da tre trifogli di verde
[Consegnamento 1687]
     
  Inquartato, al 1° al 4° di rosso, a un rombo d’argento, al 2° al 3° d’argento, allo scaglione d’azzurro, carico di una stella d’oro, accompagnato da tre trifogli di verde
[Manno annota: l'armerista (Franchi Verney), scambio del rombo, mette una torre]
     
    VOLATU NEMINI

Caroelli
(da Galliate, in Milano)
  marchesi di Garbagna (1767), Nibbiola (1767); conti di Vespolate; baroni di Bussoletto, Montarsello
     
  D’azzurro, al castello d’argento, accompagnato in capo da due stelle (8) d’oro, in punta da un agnello passante, d’argento

Caroelli
(da Laveno, poi in Trino)
 
     
  D’azzurro, al castello d’argento, accompagnato in capo da due stelle (8) d’oro, in punta da un agnello pasquale passante, d’argento, con la banderuola crociata di rosso

Caroli
(de Caroli, Carli)
(da Montemale, in Saluzzo, Dronero, Grenoble)
  (una delle 12 famiglie dichiarate nobiles di Saluzzo dal marchese Ludovico I nel 1460)
     
  Di rosso, al leone d'oro

Caroli
(de Caroli, Carli, Carles)
(da Susa)
  (tra le principali famiglie segusine del XVI e XVII secolo)

(Nel Dizionario Araldico Valsusino si ipotizza che discendano dai Caroli saluzzesi e - pur con qualche riserva - si attribuisce loro la stessa arma)

     
  Di rosso, al leone d'oro

Caroli (de)
(di Biella)
  (antica famiglia di Biella, con memorie dal XIII secolo)
     
  Di rosso, al leone d'oro, con la banda d'azzurro, carica di tre stelle d'oro, attraversante
     
motto: SAPIENS DOMINABITUR ASTRIS

Caroli
(da Nizza)
  (famiglia nobile con memorie dal XV secolo)
     
  Di rosso, al leone d'oro
[De Orestis. Manno non dà lo stemma]

Carolis (De)
(da San Damiano d'Asti)
 
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al sole d'oro, al 2° d'argento, al leone di rosso, con la fascia di nero sulla partizione, carica di tre stelle, d'oro
[segnalazione di don Paolo Prunotto, due quadri nella chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano, San Damiano d'Asti]

Caron
 
     
  "Un scudo azurro ad una croce rossa e sopra una punta d'oro carica d'una croce patente rossa accompagnata da quattro crescenti di luna, montanti verdi"
[mia interpretazione del consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: UNICUIQUE SUUM

Carossio
(da Voltaggio)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, al leone d'azzurro, linguato di rosso, con la campagna del campo, carica di tre sbarre d'argento
[Patenti nobilitazione 1593]
     
    motto: INFESTUS INFESTIS

Carpani
(da Tortona)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

conti (1825)

     
  D'azzurro, al maschio d'argento, torricellato di due pezzi, aperto del campo, fondato sulla pianura erbosa, con un carpino, nutrito siulla pianura davanti alla porta, attraversante, con il capo d'oro, all'aquila di nero, coronata dello stesso

Carpani
(Carpano)
(da Bioglio)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, al carpino decussato, di verde, movente dalla punta, accompagnato da tre stelle, di rosso, una in capo, due in punta
     
    motto: IN HONORE VIRTUS

Carpano
(da Bioglio, in Biella)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al pesce carpio d'argento, posto in palo

Carpasio
(Carpasia)
(da Ovada)
 
     
  Partito, al 1° d’oro, alla mezz'aquila bicipite, di nero, coronata di rosso, uscente dalla partizione, al 2° d'argento, a tre fasce di rosso
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Carpinel
(da Carmagnola, in Savoia)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D’argento, a tre fasce di verde, la superiore e l’inferiore caricate di quattro stelle ciascuna, quella di mezzo di una stella, il tutto d’oro
     
  D’argento, a tre fasce di verde, la superiore e l’inferiore caricate di quattro stelle ciascuna, quella di mezzo di una gemella, il tutto d’oro
[de Foras]
     
    motto: DE LA VERTU VIENT LA GLOIRE

*Carrara Cagni
(da Bergamo, in Genova e Torino)
conti con il predicato di Bu Meliana
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, al cane lupo d’argento, linguato di rosso, nascente dalla partizione, accompagnato nel cantone destro del capo di una stella (6), dello stesso, al 2° d’oro, a tre stelle (6) d’azzurro, male ordinate

Carrara (da)
(da Padova)
  Francesco Novello signore di Cortazzone (1389)
     
  D'argento, al carro all'antica di rosso, veduto in proiezione

Carraris (de)
(da Mosso Santa Maria)
  (famiglia con memorie dal XIV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Carrasia
(Manno)
Carraria
(Armoriale Bulgaro e Blasonario Casalese)

(da Vercelli,
in Casale)
  (una delle famiglie de civitate Vercellarum)

consignori di Villanova Monferrato

     
  ARMA IGNOTA
[Manno e Blasonario Bulgaro]
     
    Si potrebbe ipotizzare che l'arma presente nel Blasonario Casalese alla voce Cararia sia quella l'arma dei consignori di Villanova
     
  D'argento, al carro all'antica (?) di rosso (?), sostenente una sirena, tenente le due code con le mani, al naturale (?), accompagnata da due stelle, di rosso (?), con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Blasonario Casalese, immagine di difficile lettura]

Carrega Bertolini
(di Genova)
  principi di Lucedio (1877)
     
  Partito d’oro e di rosso al leone, illeopardito, dell’uno nell’altro
[Caregha, in Insignia Genuensium, BSB c.i. 279]
     
  Partito d’oro e di rosso al leone, illeopardito, dell’uno nell’altro, tenente con la zampa anteriore destra un giglio d’azzurro
     
 

Inquartato, al 1° e 4°, partito d’oro e di rosso al leone, illeopardito, dell’uno nell’altro, tenente con la zampa anteriore destra un giglio d’azzurro; al 2° e 3°, d’azzurro alla fascia di rosso orlata d’oro, accompagnata sopra da una mezzaluna montante d’argento, sormontata a destra da una stella (8) d’oro; sotto da due mezzelune montanti d’argento, una sull’altra, la prima sinistrata da una stella (8) d’oro

     
 

Partito di rosso e d'oro, al leone di nero, attraversante sulla partizione, tenente con la zampa anteriore destra un giglio d’oro
[Stemmario della Comunità di Ovada]


Carrel
(della Valtournanche)
  baroni di Brissogne
     
  D’azzurro alla pianticella di frumento d’oro, di tre spighe
     
  Inquartato, al 1° e 4° palato di rosso e d'argento, con il capo del secondo (probabile imperfezione nel rappresentare l'arma Montagny, che è d'oro a tre pali di rosso, con il capo d'argento), al 2° e 3° di nero, al gallo d’argento, crestato, barbato e membrato di rosso, con il capo d’argento, carico di un sole di rosso orizzontale destro (Gal), sul tutto di Carrel
[De Tillier, per Jean Jacques Carrel vicebalivo del Ducato di Aosta]

Carrel
(Carrella)
(da Milano, in Biella e Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Interzato in fascia, al 1° d’argento, all’aquila di nero, allumata e armata di rosso; al 2° d’azzurro, al castello d’argento, mattonato di nero, al 3° d’argento, a tre sbarre di nero

Carrelli
(dalla Tarantasia, in Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Partito, d’azzurro alla mezz’aquila d’oro, movente dalla partizione, e d’oro, a due fasce di rosso, cariche di tre colombe d’argento, due sulla prima fascia
[Manno]
     
  Partito, d’azzurro alla mezz’aquila d’oro, linguata e armata di rosso, movente dalla partizione, e d’oro, a due fasce di rosso
[De Tillier]
     
    motto: UNUS MIHI UNA FIDES UNUS PRINCEPS

Carretto (del)   (una delle famiglie marchionali di discendenza Aleramica, olim marchesi di Savona)

marchesi di Bagnasco (1532), Balestrino (1448), Bossolasco (1471), Camerano (1702), Carretto (sec. XII), Caselle (1679), Clavesana (1322), Dego (1434), Farigliano (1534), Finale (1268), Garessio (1639), Gorzegno (1224), Grana (1652), Lesegno (1657), Moncrivello (1700), Monforte e Novello (1448), Saliceto (1251), Torricella (1697), Verduno (1697), Zuccarello (sec. XIII); conti di Garlenda, Gorrino, Loreto, Millesimo; signori di Aquila, Arnasco, Barolo, Benevello, Bergolo, Bistagno, Borgomale, Bormida, Borzoli, Bosia, Bozzole, Bubbio, Cairo Montenotte, Calice, Camerana, Camo, Castelvero, Castino, Cengio, Ceretto, Denice, Gottasecca, Lequio, Lodisio, Mallere, Margarita, Massimino, Mioglia, Mombaldone, Mombasiglio, Mombercelli, Monesiglio, Murialdo, Pareto, Ponti, Prunetto, Retorto e Portanova, Roccaverano, Rocchetta Palafea, Ruffia, Sala, S.ta Giulia, Sassello, Serralunga, Sessame, Sinio, Spigno, Strevi, Ticineto, Torre Bormida, Vesime, Volpiano; consignori di Arguello, Castelletto d'Erro, Castelletto Uzzone, Castellinaldo, Castellino Torinese, Ceva, Cocconato, Conzano, Felizzano, Genola, Loazzolo, Mombarcaro, Montechiaro, Murisengo, Orsara, Ottiglio, Perlo, Priola, Quattordio, Roascio, Roccasterone, S. Stefano

     
  D'oro, a cinque bande di rosso
Lo scudo in cuore a un'aquila bicipite, di nero, posta sopra un carro, tirato da due leoni, il tutto d'oro
     
  D'oro, a cinque bande di rosso, lo scudo in cuore a un'aquila bicipite, di nero, posta sopra un carro, tirato da due leoni, il tutto d'oro
[arma di D. Dominicus Donatus ex Marchionibus de Carretto, 1638, Archiginnasio Bologna, v. Imago Universitatis n. 4100]



4

(Fabrizio del Carretto, Gran Maestro dell'Ordine di Malta, 1513-1521)
Inquartato, dell'Ordine di Malta e di del Carretto






motto: AD MELIORA
CELERITATE ET MORA

Carro (de)
(in Casale?)
 
     
  Di [...], al pianale da carro (?), con due ruote, il tutto di [...], sostenente un'aquila coronata, di [...]
[de Carro in Blasonario Casalese]

Carroccio
Carroccio Fiocchetto
(da Rivarolo, poi in Lanzo e Torino)
  marchesi di Bussoleno con Antignasco e Castel Borello (1788); conti di Castellamonte, Oglianico, S. Giorgio, Villarfocchiardo; consignori di Barbania, Brosso, Lessolo, Piè di Lirano
     
  D'azzurro, al carretto d'oro, di due ruote
[Consegnamento 1613 e Fiori di Blasoneria]
     
  (conti di Villarfocchiardo)
D'azzurro, al carro all'antica, d'oro, in pianta e di quattro ruote
     
  (conti di Villarfocchiardo)
Inquartato, al 1° e 4° di Castellamonte, al 2° e 3° di Fiocchetto, sul tutto di Carroccio
[ex libris di Antonio Maria, conte di Villarfocchiardo]
     
  (conti di Villarfocchiardo)
Un scudo contornato a beneplacito d'oro a tre ramicelli di trifoglio li due di sopra finienti alla radice di tre monti carichi di tre pappagalli contornati di sinopia sopra la fronte d'azzurro
[Consegnamento 1687 di Bernardino Carossio (e fratelli Pietro Ignazio, Giuseppe Amedeo, Tommaso), conte di Villarfocchiardo e San Giorgio]
     
     
  (marchesi di Bussoleno)
Interzato in palo, al 1º d'azzurro, al carro d'oro di quattro ruote, montanti (Carroccio), al 2º di rosso al cavallo d'argento, gaio, ritto e rivoltato (Westfalia), al 3º di rosso a tre fiocchi d'argento, sormontati da una corona d'oro (Fiocchetto)
     
motto: FIDELIS CURRO
SI À DIEU PLAIT TOUT BIEN SERA
FIDELI TOLERANTIA (Carroccio Fiocchetto)

Carroccio
(da Vernante)
  conti di Monale e Bastia
     
  D'azzurro, al carro d'oro di quattro ruote, montanti
[Nel Catalogo Bolaffi il carro è posto in banda]
     
     
  "Uno scudo d'oro troncato di sangue a un leone posato sopra una ruota d'azzurro, il tutto dell'uno nell'altro"
[Araldica cuneese, forse da un consegnamento del 2.2.1670]
     
motto: DUM VOLVITUR STO

Carron
(da Chambéry, in Torino)
  marchesi di Aigueblanche e St. Thomas (1680), Avigliana (1702), Cambiano (1699), N. D. de Briançon (1680), Sommariva Perno (1644); conti di Buttigliera, Carpenea, Cerrione, Rosta, Vottignasco; baroni di Valgrana; signori di Aime, Balangero, Barone, Bellecombe, Bozel, Castagnito, Castagnole Lanze, Marcelaz, Moncucco, Monteu Roero, Neive, Pogliano, Settime, Villa del Bosco; consignori di Montaldo Roero, Roasenda, S. Stefano Roero
     
  Inquartato in croce di S. Andrea di due foglie di sega di rosso, al 1º e 4º d'oro, al 2º e 3º d'azzurro a due fasce d'oro
     
  (successivamente)
Inquartato in croce di S. Andrea di due foglie di sega di rosso, al 1º e 4º d'oro, al 2º e 3º d'azzurro a due fasce d'oro; e sul tutto uno scudetto d'azzurro a tre biglietti d'argento, 2 e 1
     
  (La variante qui a fianco è attestata in numerosi stemmi acquarellati dell'archivio della famiglia Carron di S. Tommaso, conservato nell'Archivio Storico del Comune di Buttigliera Alta)
     
3 motto: LUCE SOLA DUCE

Carruffo
(Caruffo)
(da Mondovì)
  (famiglia nobile, con memorie da fine XVI secolo)
     
  D’azzurro, alla figura della fortezza di Chiusa, cioé di un castello di due torri, d’argento, fondato sopra una rocca al naturale, uscente da un fiume d’argento, fluttuoso del campo, scorrente in fascia
     
    motto: VIRTUS SIBI MERCES PULCHERRIMA
PULCHERRIMA VIRTUS [Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì

Carta
(da St. Genix, in Torino)
  consignori di Montaldo e Pavarolo
     
  D'azzurro, alla croce di rosso, orlata d'argento

Carutti
(da Villafranca Piemonte, in Moretta, Villanova, Solaro e Cumiana)
  consignori di Cantogno
     
  D'argento al carpino di verde, con il capo d'azzurro carico di tre stelle d'oro ordinate in fascia
     
motto: CLARIOR IN TENEBRIS

Casale
(da Vercelli)
 
     
  D'argento, alla torre, accompagnata da una fune spezzata, il tutto di rosso
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Casalet
(da Châtellargent)
  (antica famiglia nobile con memorie fino al XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Casalini
(da Abbiategrasso, in Vercelli)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D’oro, a tre tronconi d’azzurro, ciascuno posto in banda, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila, di nero

Casalino
(Casalini)
(in Vercelli)
 
     
  D’argento, a tre bande doppiomerlate, di rosso
[Mario Coda, Blasonario Bulgaro]

Casalupa (de)
(da Asti?)
  signori di Corveglia
     
  ARMA IGNOTA

Casalvolone (di)
(de Casale Gualono)
(in Vercelli)
  (Forse dello stipite, forse dei consortili degli Avogadro. Antichi signori di Casalvolone)
     
  D'argento, al castello di nero, merlato alla ghibellina, aperto del campo e fondato su un terrazzo, di verde, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Coda, Blasonario Bulgaro, da manoscritto Arborio Mella]

Casana
(da Dronero)
  (ramo dei signori di San Damiano Macra)
     
  Trinciato d'argento e d'azzurro, alla banda di rosso
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     

Casana
(da Leynì, in Dronero e Torino)
baroni (1852)
     
  D’argento, alla fascia di rosso, accompagnata in capo da due stelle di rosso poste in fascia, in punta da una torre di rosso, merlata alla ghibellina, aperta e finestrata del campo

Casana
(da Leynì, in Dronero e Torino)
conti (1911); nobili dei baroni
     
  D’argento, alla fascia di rosso, accompagnata in capo da tre stelle, due di rosso e quella di mezzo d'azzurro, poste in fascia, in punta da una torre di rosso, merlata alla ghibellina
    motto: VIRTUS, LABOR, CHARITAS, GAUDIUM

Casanova
(dalla Guascogna)
  (famiglia aggregatasi ai signori di Costigliole)
     
  Di rosso, a dieci costole umane d'oro, poste in fascia, una sull'altra, cinque per parte

Casanova
(del Nizzardo)
 
     
  D'azzurro, alla casa sostenuta da una terrazza, sormontata da una colomba, con il capo rivoltato e tenente nel suo becco un ramo d'ulivo, il tutto d'argento
[De Orestis e Rabino]

Casanta
(del Cuneese)
  (antica famiglia signorile di Cuneo)
     
  D’azzurro, alla fascia d’oro ripiena di rosso, sostenente un leone d’oro illeopardito, sormontato da tre rose d’oro, ordinate in fascia, la fascia accompagnata, in punta, da tre pali d’oro

*Casartelli Colombo
di Cuccaro
(da Como, in Torino)
conti; nobili dei baroni
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’azzurro, alla casa d’oro, murata di nero e chiusa di quattro pezzi, coperta di rosso, accompagnata in capo da una stella (6) d’oro e fondata sopra una campagna di verde, sostenuta da una fascia d’argento (Casartelli); al 2° e 3° di Colombo

Casasco (di)   conti di Castiglione d'Asti; signori di Casasco
     
  Di rosso, al castello d'oro, di tre torri coperte
     
    motto: RESPICE FINEM [Consegnamento 1613]

Casati
(del Milanese)
  conti di Borgolavezzaro; signori di Alzate, Castelletto Ticino, Fontanetto, Momo
     
  D'argento, al mastio di rosso, aperto del campo, racchiuso tra due treccie di capelli di rosso, incurvate
[de Caxate, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  D'argento, al mastio di rosso, aperto del campo, merlato alla guelfa di otto pezzi, il tutto racchiuso tra due treccie di capelli di rosso, passanti in croce di Sant'Andrea in punta dello scudo e con le punte combaciantesi in alto
     
  (il ramo primogenito)
D'argento, al mastio di rosso, aperto del campo, merlato alla guelfa di otto pezzi, il tutto racchiuso tra due treccie di capelli di rosso, passanti in croce di Sant'Andrea in punta dello scudo e con le punte combaciantesi in alto, con il capo d’azzurro, al Fert d’oro, in caratteri gotici, accostato da due rose, quella di destra d’oro, bottonata d’argento, quella di sinistra d’oro, bottonata di rosso
     
1 motto: INSUETUM PER ITER
TENEZ DROIT

Casaverde
(di Chieri)
 
     
  D’azzurro, a tre stelle poste in palo, accostate da dodici mezze lune montanti, sei per parte, una sull’altra, il tutto d’argento

Casazza
(da Monastero)
  conti di Valmonte (= borgata di Vuò, Tortona)
     
  D'azzurro, alla casa (d'argento?), con le due estremità laterali infiammate (di rosso?), sostenente nel mezzo un gallo ardito e rivoltato (al naturale?), fissante tre stelle (d'oro?), male ordinate, poste nel cantone sinistro del capo
[mia interpretazione di un sigillo di Vittorio Casazza di Valmonte, inviatomi da Tomaso Ricardi di netro]

Casea
(da Biella)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Casei
(Fromage)
(di Aosta)
  signori di Quart
     
  D’argento, al castello di rosso, la torre di sinistra più bassa e più piccola, con una grande porta, del campo, trilobata, e un orso di nero, legato alla porta dello stesso, passante nella medesima
     
    motto: BIEN FAIRE PASSE TOUT

Casella
(da Revello)
  conti di Selve
     
  D'argento, al mastio di rosso

Casella
(da Tortona)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)

conti di Villa Romagnano

     
  D'argento, alla torre di due palchi, di rosso, merlata alla ghibellina rispettivamente di quattro e tre pezzi, nascente dalla punta e aperta del campo
[Berruti, Tortona insigne]

Casetti
(da Trino)
  consignori di Monromero
     
  ARMA IGNOTA

Cassano
(Cassena, Casseni)
(dell'Astigiano)
  consignori di Agliano, Calosso, Coazzolo
     
  D'argento, a tre fasce di rosso

Cassano
(del Tortonese)
  (antica famiglia consolare di Tortona)

consignori di Agliano, Cassano Spinola

     
  Di rosso, a tre cassetti d'argento
[de Cassano, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Di rosso, a tre cassette d'oro
[Berruti, Tortona insigne]
     
  D'azzurro a due fasce d'argento, caricate rispettivamente di due e una cassetta di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Cassano
(da Savigliano)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

*Cassano
(da Terranova Monferrato, in Pray e Torino)
nobili
     
  D'oro, a tre fasce d'azzurro, con il capo del secondo, carico di un crescente d'argento, montante

Cassardo
(da Trofarello, a Moncalieri)
  consignori di Trofarello
     
  D’azzurro, al liocorno d’argento passante, sormontato da una stella d’oro

Cassinetto
(da Salasco)
  consignori di Salasco
     
  Fasciato d’argento e di rosso, con il capo d’oro, carico di un ristretto di campo con una casa (cascinetta) al naturale
     
    motto: FUNDAVIT DOMINUS EAM

Cassini
(da Perinaldo, poi in Francia)
(è la famiglia dei celebri astronomi)
     
  D’azzurro, alla fascia, accompagnata da sei stelle, il tutto d’oro
[Per De Orestis e Rabino le stelle sono a sei punte]

Cassini
(da Torino)
(antichi in Torino)
     
  Fasciato di rosso e di argento, con il capo del primo, carico di una cascina del secondo

Cassinis
(da Lessona, in Masserano, Torino e Roma)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Fasciato d'argento e di rosso, con il capo d'oro, carico di una casina, di rosso
[Blasonario biellese e Consegnamento 1613]
     
  Troncato, al 1° d'argento, alla casa di rosso, al 2° fasciato d'oro e d'azzurro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno; Coda, Libro della Blasoneria Biellese]
     
    motto: QUIA ODISTI INIQUITATEM

Cassino
(Cassini)
(da Cherasco)
  conti di Mérindol
     
  D'argento, a tre fasce di rosso
     
     
motto: POTIUS MORI QUAM FOEDARI

Cassio
(da Tenda, poi in Oneglia)
  baroni (1834)
     
  ARMA IGNOTA

Cassone
(Cassoni)
(da Moncalvo)
  consignori di Castelletto Merli
     
  ARMA IGNOTA

Cassotti
(Caissotti)
(da Vigone)
  conti di Casalgrasso, Ceresole, Mongrando, Primeglio e Schierano, Robbione; consignori di Costigliole
     
  Di rosso, alla fascia scaccata d'argento e d'azzurro, sormontata da tre stelle d'argento male ordinate
[Manno]
     
  Di rosso, alla fascia scaccata d'argento e d'azzurro, accompagnata da tre stelle d'oro, 2, 1
[per esempio, quarti Cassotti nell'arma di Giovanni Battista Cacherano, cavaliere dell'Annunziata, 1763]
     
motto: VIRTUTE TUETUR

Cassuli
(da Cazulo)
(da Carmagnola)
  (una delle famiglie dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Manfredo IV nel 1312)

consignori di Montaldo Roero, Pocapaglia

     
  Di rosso, al leone coronato d'oro

Castagna
(da Moncalieri)
  conti di Gayraud
     
  D'oro al castagno di verde, sradicato
     
motto: PASCO BONOS PUNGOQUE MALOS

Castagna
(da Carmagnola)
  conti di San Biagio
     
  D'oro, al castagno di verde, fruttato, poggiante sulla pianura erbosa
[Nicola Ghietti]
     
  ARMA IGNOTA
[Manno, per cui l'arma di sopra è quella dei nobili Castagna, da Genova a Lanzo e Susa]

Castagna
(di Casale)
  (famiglia de commune Casalis del XVI secolo)
     
  Bandato d'oro e di rosso, con il capo di rosso, carico di un ramo di castagno d'oro, sostenuto d'argento
[Blasonario Casalese, alla voce Castanea]

Castagna
(da San Salvatore Monferrato, in Acqui)
  (famiglia patrizia acquese)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al riccio di castagno al naturale, al 2° bandato d'azzurro e d'oro, con la fascia d'argento passante sulla partizione
[Armista acquese. Si noti la somiglianza con l'arma che precede]

Castagneri
(Castagnery)
(da Lanzo, poi in Torino e Savoia)
  baroni di Castelnuovo; consignori di Ceres
     
  D’oro, al castagno nudrito sulla pianura erbosa, il tutto al naturale
     
motto: PASCO BONOS PUNGOQUE MALOS

Castagnole (di)
(di Castagnole Monferrato)
  signori di Castiglione di Castagnole, Cinzano, Cercenasco
     
  Di verde, alla fascia formata da tre fusi e due mezzi, d'argento
[Stemmario Trivulziano]

Castella-
monte (di)

(del Canavese)
  (una delle famiglie comitali di origine Arduinica, discendenti dai conti del Canavese. Dal consortile dei conti di Castellamonte discesero numerosissime famiglie, tra le quali si ricordano: Cagnis, Capris, Cognenco, di Lessolo, Merlo, di Montalenghe)

conti del Canavese, di Castellamonte, Front; signori di Agliè, Ardon, Balangero, Baldissero, Brosso, Nomaglio, Rivarolo, Strambinello

     
  D'azzurro a tre monti d'oro, ciascuno caricato da un trifoglio di verde rovesciato, e sormontato da un pappagallo di verde con la testa rivoltata
     
  D'oro, a tre pappagalli di verde, imbeccati del campo, sostenuti da tre monti d'azzurro uscenti dalla punta
     
motto: EST MIHI PRO DOMINO DEXTRA PARATA MEO
JE L'ENDURE
QUI LA DURE

Castellane (de)
(della Provenza)
  signori di Ayglun, Auvare, Bairols, Cadenetta, Castelnuovo, Clanzo, Daluis, Massoins, Penna, Pietrafuoco, Puget Rostand, Roccasterone, Roure, St. Sauveur, S. Stefano, Val di Blora, Venanzone
     
  Di rosso, al castello di tre torri, d’oro, murato di nero
     
    motto: MAS D'OUNOUR QUE D'OUNOURS

Castellani
Castellani de' Merlani
Castellani Varzi

(di Alessandria)
  (celebre famiglia ghibellina di Alessandria)

[vedere anche Merlani]

conti di Arache (1895, per successione ai Bertalazzone)

     
  D’argento, a tre bande d’azzurro, con il capo d’oro cucito, carico di tre merli di nero, beccate e membrate di rosso, ordinate in fascia
     
  D’azzurro, a tre bande d’argento, con il capo d’oro, carico di tre merli di nero, beccate e membrate di rosso, ordinate in fascia
     
  (Castellani Varzi)
Partito di Castellani e di rosso, al leone coronato, d'argento (Varzi)
     
  (Castellani Varzi)
Inquartato di Castellani e di Varzi
[tomba Castellani Varzi, cimitero monumentale di Torino, segnalazione di Giorgio Rossi]
     
  (Castellani Varzi)
Troncato, semipartito, al 1° d'oro, a tre merli di nero, ordinati in fascia, al 2° d'argento, a tre sbarre d’azzurro, al 3° di rosso, al leone coronato, d'argento
[Angelo Scordo, "Armista Tonso"]
     
  (linea comitale)
Partito di Castellani e di Bertalazzone
     
    motto: OMNE BONUM DESURSUM

Castellani
(Castellani Fantoni, Castellani Tettoni)
(da Novara)
  conti di Briona, Solarolo
     
  D'azzurro, alla torre, sostenuta da due leoni affrontati, con un'aquila nascente dalla sommità, il tutto d'oro
     
motto: STA FIRMITER ET SPERA

Castellani
(da Chieri)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, al castello di rosso, sormontato da un’aquila coronata, di nero
     
    motto: IN VIRTUTE TUA

Castellani
(da Santhià, in Vercelli)
  (antica famiglia nobile con memorie nei secoli XIII e XIV)
     
  Troncato, d’argento, al castello di rosso, e d’azzurro, a due fasce d’oro

Castellani
(Castellane)
(da Castellamonte, in Chivasso)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d’oro, al castello di tre torri, di rosso, e d'oro, a tre bande di rosso

Castellano
(Castellani)
(da Entracque)
  (famiglia nobile, con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, al castello d'argento, fortificato di due torri, sormontate da un'aquila coronata, d'oro, poggiante sulle due torri
[Araldica cuneese, da copia del Consegnamento 19 Ottobre 1688 in archivio Toesca di Castellazzo - segnalazione di Roberto Albanese]
     
    motto: MUNIT CUSTODIA CASTRUM [Araldica cuneese]

Castellari
(da Grumello, in Monferrato)
  (signori di Grumello)

consignori di Viarigi, (Cellamonte?)

     
  ARMA IGNOTA

Castellet
(da Châtillon)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Di rosso, al liocorno d’argento, accompagnato in capo da una stella, in punta da tre rose ordinate in fascia, il tutto d’oro
     
  Troncato, d’azzurro, alla stella d’oro, e di rosso, al liocorno d’argento, con la fascia d’argento sulla partizione, carica di tre tortelli di rosso
[De Tillier]
     
  Di rosso, al liocorno d’argento, carico di due bisanti d’oro e accompagnato in punta da un terzo bisante, d’oro, il liocorno sormontato da una stella d’oro
[De Tillier]

Castelletto (de)
(di Settimo Vittone)
  consignori di Cesnola, Settimo Vittone, Tavagnasco
     
  ARMA IGNOTA

Castelletto (di)
(di Castelletto d'Orba)
  signori di Castelletto d'Orba
     
  ARMA IGNOTA
     
  (i Castelletto di Genova)
Partito d'argento e d'azzurro, alla sbarra d'oro

Castelli
(del Nizzardo)
  consignori di Faraone
     
  Partito di rosso e d'argento, al castello di due torri, senza porta, mattonato di nero, dell'uno nell'altro, accostato da tre stelle per parte, disposte in palo, dell'uno nell'altro, con il capo d'oro, carico di due stendardi di rosso, in decusse
[De Orestis e Rabino]
     
    motto: NEC LEVIS AD AURAS

Castelli
(da Torino)
  conti di Sessant; consignori di Costigliole
     
  Troncato, al 1º d'oro, a due stendardi d'azzurro decussati, al 2º partito d'argento e di rosso, al castello dell'uno nell'altro, accostato da sei stelle, dall'uno all'altro
     
motto: QUANTO LACERA PIÙ TANTO PIÙ BELLA

Castelli
(da Cherasco)
  conti di Cornegliano
     
  Troncato, al 1º d'oro, all'aquila di nero bicipite, coronata sulle due teste, al 2º d'argento, al castello di rosso a tre torri
     
  (successivamente)
Inquartato, al 1° e 4° d’oro all’aquila di nero, bicipite e coronata sulle due teste, al 2° e 3° d’argento alla torre (castello), di rosso
     
  (più tardi ancora)
Inquartato, al 1° e 4° d’oro all’aquila di nero, bicipite e coronata sulle due teste, al 2° e 3° d’argento alla torre (castello), di rosso, sul tutto d'azzurro, al leone di San Marco d'oro, con il vangelo d'argento
     
  D'azzurro, al castello di due torri d'argentgo, finestrato d'oro e aperto del campo, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Manoscritto Defanti]
     
motto: NON OBSIDO

Castelli
(da Chieri)
  (Manno la considera una famiglia diversa dalle omonime famiglie chieresi e ne blasona l'arma in base al manoscritto Stemmi di Chieri. Potrebbe però trattarsi della famiglia Castello / Bosio)
     
  D'argento, all'aquila di nero, con la torre di rosso, attraversante

Castelli
(da Chieri)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, al castello di rosso, di tre torri
[Consegnamento 1580]
     
    motto: DE SAN VOLAR

Castelli
(da Rosignano)
  consignori di Celle
     
  ARMA IGNOTA
[Nell'Archiginnasio di Bologna è presente, ma totalmente illeggibile, l'arma di D. Nicolaus [C]Astelius a Cas. Mon. Ferrati, 1619, v. Imago Universitatis n. 2898. Potrebbe forse trattarsi di un appartenente a questa famiglia]

Castelli
  (famiglia decurionale di Alessandria)
     
  Partito, d'azzurro, alla torre di mattoni, al naturale, e di rosso, a tre pali d'argento
[De Ferrari]
     
  Partito, di rosso a tre pali, d'argento, e d'azzurro, alla torre cucita, di rosso
[Angelo Scordo, "Armoriale Tonso"]

Castelli
(dalla Liguria, in Torino)
  conti (1869)
     
  D'oro, alla torre di rosso
     
    motto: CUIQUE SUUM

Castellinard
(già Gorgerin)
(da Nizza Marittima, in Roma)
conti (1832, da papa Gregorio XVI; poi 1861, Regio decreto)
     
  Di rosso, al castello d’oro, murato, finestrato e aperto di nero, fondato sopra una rupe al naturale, con il capo d’argento, al leone illeopardito d’azzurro, allumato e linguato di rosso
     
    motto: VIRTUTE PROBATUS

Castellini
(Castellino)
(da Mondovì)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D'azzurro, al castello di tre torri, d'argento, sormontato da una stella, d'oro
[Consegnamento 1613 e Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]
     
  D'azzurro, al castello d'argento di tre torri, quella di mezzo più alta, sormontato da tre stelle d'oro, male ordinate
[Manno]
     
    motto: VIVIT POST FUNERA

Castello
(Bosio, Bosco)
(da Chieri)
  signori di Carpenea, Cavallerleone; signori di Cantogno, Fortepasso
     
  D’argento, al castello di rosso, di tre torri, murato, finestrato e aperto di nero
     
  (signori di Carpenea)
D’argento, al castello di rosso, di tre torri, murato, finestrato e aperto di nero, sostenente un'aquila di nero
[Manno]
     
  (signori di Carpenea)
D’argento, al castello di rosso, di tre torri, murato, finestrato e aperto di nero, con l'aquila di nero, coronata d'oro, muovente e nascente dietro il castello
[Consegnamento 1613]
     
motto: CHI ALTRI CACCIA SE STESSO NON RIPOSA
NON OBSIDO
CHI ALTRUI CACCIA PER SE STESSO NON RIPOSA [Consegnamento 1580]

Castello
(da Racconigi)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, al castello di rosso, sostenente un'aquila di nero, coronata di rosso
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: PACE ET BELLO

Castello
(da Belvedere, nel Nizzardo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al castello di tre torri d'argento, sopra un mare al naturale
[Rabino]

Castelnuovo (di)
(de Châteauneuf)
(nizzardi)
  signori di Ascros, Aspromonte, Castelnuovo, Clanzo, Contes, Cuebris, Rocchetta del Varo, Toetto Scarena, Torretta Levens
     
  Di rosso, a tre torri d'oro (male ordinate ?)
[Pierre Garino, Armorial du Comté de Nice. Rabino non indica la disposizione delle torri]]

Castelnuovo
(da Cigliano, in Vercelli e Torino)
  conti di Montanaro, Torrazza, Torrazzo; baroni di Meane e S. Bartolomeo
     
  D'azzurro, al castello di tre torri, sormontato da una stella, il tutto d'argento

Castelvecchio (di)
(da Bricherasio)
  (diramazione degli antichi signori di Bricherasio. Ab antico si suddivisero nei Castelli, Eschefino, Roletto e Castelvachero)
     
  D'argento, al leone di nero, membrato di rosso
     
  D'argento, al leone di nero, armato, membrato e lampassato di rosso
[Consegnamento 1613]

Castiglione (di)
(del Monferrato)
  signori di Castiglione di Gassino, Cordova, Ostero
     
  Un castello, con una torre in mezzo, in forma di dongione (mastio), accompagnato da due stelle [...] in campo [...]
[Fiori di Blasoneria]

Castiglione (di)
(Castiglioni)
(da Milano, in Mantova)
  marchesi [per Guasco di Bisio: consignori] di Conzano (1621); conti di Cimena e Berzano, (Olengo Novarese?), Odalengo Piccolo; signori di Castelvairo, Marano
     
  Di rosso, al leone d’argento (coronato d’oro), tenente un castello d’oro di tre torri
[Manno]

(In Araldica Vaticana lo stemma Castiglioni dei Papi Celestino IV e Pio VIII è:
Di rosso, al leone d’argento, sostenente con le branche anteriori una torre d’oro, merlata alla guelfa, aperta e finestrata di nero)

     
  Di rosso, al leone d’argento, tenente un castello di tre torri, dello stesso
[Stemmario Mantovano; di Crollalanza, per i Castiglioni di Milano]
     
  Inquartato, al 1° e 4° di rosso, al leone d’argento, coronato d'oro, tenente un castello dello stesso, al 2° d'argento, a un serpente ondeggiante in palo, d'azzurro, coronato d'oro, ingoiante un fanciullo, di rosso, al 3° palato di nero e d'oro
[di Crollalanza, per i Castiglioni di Mantova]

Castiglione (di)
(da Milano, in Saluzzo)
  (ramo della famiglia precedente, trasferito a Saluzzo nel XV secolo)
     
  Di rosso, al leone d’argento, coronato d’oro, tenente un castello d’oro di tre torri
[Manno. Nel Consegnamento 1613 il leone non è coronato]
     
    motto: DEUM FORTITER SUSTINEAM AB HOSTE NON CONFUNDAR

Castiglioni
(Castiglioni)
(di Busca)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)
     
  Di rosso, al leone d’argento, coronato d’oro, tenente un castello di tre torri, d’oro
[Manno. Nel Consegnamento 1613 il leone non è coronato]
     
    motto: SUSTINES ID NON CONFUNDAT

Castignorio
  consignori di Celle
     
  ARMA IGNOTA

Castro (de)
(da Scalenghe)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di verde, al castello di tre torri, d'argento, sormontato da una stella d'oro
     
    motto: FIDE ET OPERE

Castrucci
(Castruccio, Castruzzo, già detti Paolotti)
(da Mondovì)
  consignori di Roascio, Torre Mondovi, Torricella
     
  D'azzurro, a due scettri gigliati, d’oro, decussati
[Consegnamento 1613 e Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]
     
  Di rosso, a due scettri gigliati, d’oro, decussati
[Fiori di Blasoneria e Manno]
     
motto: SPE ET TIMORE

Castruzzone
(Castrusson)
(del Canavese)
  (All'estinzione della linea maschile dei Castruzzone, il nome e lo stemma sono adottati - almeno per una generazione - dai figli del primo e secondo matrimonio di Giacometta, sorella dell'ultimo Castruzzone, che sposa prima Luigi Astesani e poi Ardizzone di Montjovet)

signori di Castruzzone, Cesnola, Montestrutto, Nomaglio, Settimo Vittone, Tavagnasco

     
  Bandato d'oro e di rosso, le bande cariche di quattordici gigli a piombo, dell'uno nell'altro, 2, 3, 2, 3, 2, 2, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Manno]
     
  Bandato di rosso e d'argento, le bande rosse cariche di sette gigli d'oro, quelle d'argento di sette gigli rossi, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Fiori di Blasoneria e Consegnamento 1613]
     
motto: IN DOMINO CONFIDO

Catalano
(da Barge)
  signori di Roccasparvera; consignori di Barge, Manta
     
  Trinciato di rosso e d'oro

Catena (de)
(di Asti)
  signori di Antignasco e Castelborello, Corsione, Mombercelli, Rocchetta Palafea; consignori di Belvedere e Malamorte, Bussoleno, Corticelle, Solonghello
     
  D'azzurro, alla catena d'oro formata in cerchio
     
  (secondo altre fonti)
D'azzurro, a tre catene d'oro ordinate in palo

Catocchio
(da Viù)
  (antichi in Chieri)
     
  D’oro, alla torre di rosso, sostenente un’aquila di nero, fondata su tre monti di verde, accostata da due gigli d’azzurro, con un ramo d’alloro, di verde, nutrito nel lembo inferiore dello scudo, accostante la torre

Cattaneo
(Cattani, De Capitani)
(di Novara)
  conti di Proh; consignori di Barengo, Briona, Momo, Romentino
     
  Troncato d’azzurro e d’argento, a tre conchiglie dell’uno nell’altro
[Due armi di D. Io. Baptista Cataneus Novariensis presenti nell'Archiginnasio di Bologna, 1604-1606, v. Imago Universitatis n. 1946 e 2082]
     
  Troncato di verde e d’argento, a tre conchiglie dell’uno nell’altro

     
  D’azzurro, a tre conchiglie d’argento [Catalogo Bolaffi: male ordinate], con il capo d'oro carico di un'aquila coronata, di nero
     

Cattaneo
Cattaneo della Volta
(di Genova)
  marchesi di Belforte (1652); conti di Mallere; consignori di Carpeneto
     
  Fasciato d'azzurro e d'argento, al palo bandato di rosso e d'argento, con il capo d'oro, carico di un aquila di nero, nascente, coronata del campo
[Il palo bandato ricorda l'arma della Volta. In Spreti invece: d'argento, a tre fasce d'azzurro, con il palo di rosso, a tre bande d'argento, con il capo d'oro, carico di un aquila di nero, nascente, coronata del campo. Quest'arma è inoltre assegnata anche ai Cattaneo Adorno]
     
  Troncato, al 1° d’oro all’aquila di nero, nascente dalla partizione, coronata del campo, al 2° d’azzurro, a due fasce d’argento, caricate di un palo di rosso, sopracaricate di tre bande d’argento
[Manno]
     
  Fasciato d'azzurro e d'argento
     
  Fasciato d'azzurro e d'argento, con il capo d'oro, carico di un aquila di nero, nascente, coronata del campo
[Spreti assegna quest'arma anche ai Cattaneo Adorno]
     
  (Cattaneo Adorno)
Partito, al 1° fasciato d'azzurro e d'argento, al 2° d'oro, alla banda scaccata di tre file, d'argento e di nero, con il palo bandato di rosso e d'argento, il tutto sotto un capo d'oro, carico di un aquila di nero, nascente, coronata del campo
     
  (Cattaneo Adorno Giustiniani)
Partito, al 1° ripartito, al I partito, a) fasciato d'azzurro e d'argento, b) bandato di rosso e d'argento, il tutto al capo d'oro, carico di un aquila di nero, nascente, coronata del campo, al II d'oro, alla banda scaccata di tre file, d'argento e di nero; al 2° di Giustiniani

Cattaneo Mallone
(da Genova, in Savigliano)
  vedi Mallone

*Cattaneo Mallone
(da Genova e Novi)
nobili di Novi; conti di Pierlas
     
  Partito, al 1° fasciato d'argento e d'azzurro (Mallone), al drago coronato e alato d'oro, con le ali caricate di due aquilotti di nero, coronati dello stesso (Cattaneo), al 2° di Cais di Pierlas
    motto: BENE MERERI

Cattaneo
(di Mantova)
  marchesi di Morano (1612), Ponzano (1612)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al leone nascente di rosso, cucito, al 2° bandato doppiomerlato di rosso e d'azzurro
[di Catani in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274]
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al leone nascente di rosso, cucito, al 2° d'azzurro, a tre bande doppiomerlate di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Stemmario Mantovano]
     
  Interzato in fascia, al 1° d'oro, all'aquila di nero, al 2° d'azzurro, al leone nascente, di rosso, cucito, al 3° d'azzurro, a quattro sbarre doppio merlate, di rosso
[di Ricaldone]

Cattaneo
(di Pontecurone)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)

baroni del S.R.I.

     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila di nero, al 2° d’oro, a tre pali di rosso
     
  D’oro, a tre pali di rosso
[Berruti, Tortona insigne]
     
  Troncato, al 1° d'argento, all'aquila di nero, coronata d'oro, al 2° d’oro, a tre pali di rosso
[Berruti, Tortona insigne]
     
    motto: FIDES

Cattaneo
(Cattanei)
(da Vercelli)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Bandato d'oro e d'azzurro, con il capo d'argento, carico di un'aquila di nero
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]
     
motto: SOLO RECOGNOSCO FOETUM (sic)

Cattarelli
(Catarelli)
(da Masserano)
  (antichi in Masserano)
     
  Fasciato d’oro e di rosso, ogni fascia d’oro carica di quattro grappoli d’uva nera, al naturale, con il filetto di nero in palo, attraversante sul tutto, con il capo d’azzurro, carico di un’aquila di nero, cucita
[Manno]
     
  Fasciato d’oro e di rosso, le prime due fasce d’oro carica di quattro grappoli d’uva nera, al naturale, la terza di due grappoli, partite da un filetto di nero posto in palo, con il capo d’azzurro, carico di un’aquila di nero, cucita
[Blasonario Biellese]

Cauda
(Coda)
(da Asti, nel Biellese e in Torino)
  conti di Balangero, Caselette, Gravere; signori di Losa, Meana; consignori di Bairo, Mathi, La Piè di Lirano, Robassomero
     
  D'azzurro, a tre code di cavallo d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, linguata di rosso
     
  D'azzurro, a tre code di cavallo d'oro, una accanto all'altra, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Consegnamento 1613 dei Cauda di Andorno e di Asti; Blasonario Biellese]
     
  Troncato, d'oro all'aquila coronata, di nero, e d'azzurro, a tre code di cavallo d'oro, una accanto all'altra
[Consegnamento 1613 dei Cauda di Biella; Blasonario Biellese]
     
motto: MORTIS VICTORIA VIRTUS

Cauda
(da Dogliani, in Peveragno, Torino e Roma)
nobili (1900)
     
  Di rosso, alla fenice d’argento, sulla sua immortalità d'oro, fissante un sole d'oro, posto nel cantone destro del capo
     
    motto: MORTIS VICTORIA VIRTUS

Caulis
(in Torino Cavour)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al tetraedro d'oro, con il capo del secondo, carico di tre ancore d'azzurro, trabeate d'argento, legate di rosso
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: UNDIQUE SURSUM

Caussa
(Causa, Calzia, Calza)
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato d'azzurro e d'argento, alla banda di rosso, carica di tre stelle, d'oro

Cauvin
(Cauvino)
(nizzardi)
  consignori di Castelnuovo
     
  (forse)
D'azzurro, alla stella (6), d'oro
[Rabino]
     
    motto: SUM RADIIS SAT CLARA MEIS

Cauvini
(Cauvin)
(da L'Escarène)
 
     
  D'azzurro, al sole d'oro in cuore, accompagnato in capo da tre stelle dello stesso, ordinate in fascia
[De Orestis e Rabino]
     
    motto: SUM RADIIS SAT CLARA MEIS

Cavaglià (de)
(Cavagliati, Cabagliati, de Cabagliate)
  (antichissima famiglia signorile dei conti di Cavaglià, divisa in numerose stirpi, tra le quali quelle denominate di Frassineto, di Ticineto e di Valmacca)

conti di Cavaglià; signori di Alice, Andorno e Bioglio, Caresana, Casanova, Frassineto, Montosolo, Roppolo, Ticineto, Valmacca; consignori di Borgaro Torinese

     
  (l'arma illustrata a fianco, anche secondo il parere di Luisa Clotilde Gentile, ha buone probabilità di appartenere a questa celebre e antica famiglia)

Scaglionato, d'argento e di rosso
[de cavaglate, fregio araldico del castello di Lagnasco]

     
  Di rosso, a tre teste di cavallo d'oro, ordinate in fascia
[È il consegnamente 1614 dei Cabaliaca da Biella (da Occhieppo Superiore nel Blasonario Biellese). Manno lo indica come arma dei consignori di Borgaro Torinese]
     
  Di rosso, a tre teste di cavallo d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[di Ricaldone]
     
  D'oro, a tre gigli d'azzurro, con il capo d'azzurro, al cavallo passante, d'oro, sellato di rosso
[di Ricaldone, per la linea monferrina di Frassineto, da arma in chiesa di San Domenico, Casale; Blasonario Casalese, alla voce Cavilliatus]
     
    motto: VIRTUS PACEM SEU BELLA

Cavagna
(da Voghera, in Pavia)
  conti di Gualdana
     
  Di rosso, al leone d'oro, con la fascia d'azzurro attraversante, carica di un cesto d'oro, con il capo d'oro carico di un'aquila coronata di nero

Cavagna
(da Biella)
  (antichissima famiglia nobile di Lessona)
     
  ARMA IGNOTA

Cavagnetto
  vedi Corte

Cavagnolo (di)
(da Cavagnolo, a Fubine)
  signori di Cavagnolo, Monteu, Tonengo
     
  ARMA IGNOTA
[Manno]
     
  D'argento, alla cesta d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Blasonario Casalese]
     
  Di rosso, alla cesta d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[di Ricaldone]
     
  D'argento, alla cesta di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero, sostenuto di rosso
[di Ricaldone]
     
    motto: A VIRTUTE NOBILITAS

Cavagnolo
(da Fubine, in Torino)
conti (1836)
     
  Di rosso, alla cesta d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
    motto: A VIRTUTE NOBILITAS

Cavalca
(da Parma)
  (Guasco di Bisio li dice originari di Firenze)

conti di Asigliano; signori di Boglio con Peona e Sauze

     
  ARMA IGNOTA
     
  (Cavalchi di Modena)
Troncato, d'azzurro, al cavallo d'argento, nascente, e di rosso, con la fascia di verde attraversante sulla partizione
[Biblioteca Estense Universitaria, Modena]
     
  (Cavalchi di Bologna)
Troncato, d'azzurro, al cavallo d'argento, nascente, imbrigliato di rosso, e di rosso
[Blasone Bolognese, Biblioteca Archiginnasio]
     
  (Cavalca di Pesaro)
Di rosso, al cavallo rampante di nero, con la fascia d'azzurro attraversante
[arma di D. Franc. Maria Cavalca Pisaurensis, 1626, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 3386]
     
  (Cavalca di Pesaro)
D'azzurro, alla fascia cucita di rosso, accompagnata in capo da un cavallo d'argento, imbrigliato di rosso, nascente
[Di Crollalanza]

Cavaletto
(da Rivarolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d'azzurro, al cavallo d'argento, e d'argento, a tre bande d'azzurro
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Cavalleri
(da Benevagienna)
  conti di Groscavallo, Rivarossa
     
  Inquartato d'oro e di rosso
     
motto: QUAND À DIEU PLAIRA

Cavalleri
(da Cirié)
  signori di Ciriè e Vauda di S. Maurizio, Grosso Canavese; consignori de La Piè di Lirano
     
  Inquartato d'oro e di rosso
     
motto: QUAND À DIEU PLAIRA

Cavalleri
(da Carmagnola)
  (una delle famiglie dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Ludovico II nel 1476)
     
  Inquartato d'oro e di rosso
     
  Inquartato d'azzurro e d'oro
[Fiori di Blasoneria]
     
motto: VIRTUS IN ARDUIS

Cavalleri
(da Carmagnola, in Racconigi e Sanremo)
nobili (1961)
     
  Inquartato d'oro e di rosso
     
motto: VIRTUS IN ARDUIS

Cavalleri
(da Cuneo)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)
     
  D'oro, a tre mazze d'armi d'azzurro
     
motto: AURIBUS ET CONSILIO

Cavalleri
(da Cartosio, in Acqui)
  (famiglia patrizia acquese)
     
  D'azzurro, al cavaliere armato e montato d'argento
[Armista acquese e di Ricaldone]

Cavallero
(da Casale Monferrato, in Torino e Roma)
conti (1928)
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° di rosso, a tre pali d'argento, con la sbarra d'azzurro, attraversante, carica di tre stelle (8), d’oro

Cavallero
(da Alessandria)
  (famiglia decurionale con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Cavallerone
di Caravana
(di Crescentino)
  baroni di Piverone
     
  D’azzurro, allo scaglione, accompagnato da tre stelle, il tutto d’oro, con il capo del secondo, carico di un’aquila coronata, di rosso

Cavalli
(da Vigevano e San Salvatore Monferrato)
  conti di Olivola, San Germano e Vallara
     
  D'azzurro, al cavallo d'argento, ritto, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata di nero
[Una delle due armi di D. Io. Bapt. Caballus a S. Salvatore, 1610-1611, presente nell'Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 2441, ha il fondo più nero che azzurro]
     
  Di rosso, al cavallo d'argento, ritto, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata di nero
[Seconda arma di D. Io. Bapt. Caballus a S. Salvatore, 1610-1611, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 2458]
     
  D'azzurro, al cavallo d'argento, ritto
[di Ricaldone]
     
  D'argento, al pegaso di rosso, passante sulla pianura erbosa
[Cappella Cavalli nella chiesa parrocchiale di San Germano Vercellese. Il Consegnamento 1687 del capitano Cavallo di San Germano e del colonnello Cavallo sono andati dispersi]
     
    motto: DOMAT ET PARCIT [Chiesa parrocchiale di San Germano Vercellese]
ANTIQUITUS AUCTOR REGUM [Chiesa parrocchiale di San Germano Vercellese]

Cavalli
(Cavallo)
(da Cuneo)
  (antica famiglia decurionale de populo di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)
     
  Fasciato di nero e d'argento

Cavalli
(da Cumiana)
  signori di Cumiana, Givoletto
     
  ARMA IGNOTA

Cavalli
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, al cavallo di nero, in corsa, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro, ordinate in fascia
[Ghietti, Memorie di Carmagnola]
     
    motto: QUO DUCUNT ASTRA SEQUAR

Cavalli
e Cavalli Lucca Ardizzoni Calvi
(da Sale Tortonese)
nobili (1899)
     
  Di rosso, al cavallo gaio, passante, accompagnato nel cantone destro del capo da una stella, il tutto d’argento
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila coronata di nero, al 2° di rosso, al cavallo gaio d'argento, galoppante sulla campagna di verde
[Berruti, Tortona Insigne]

Cavallini Bono
(da Pallanza)
conti (1921)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al cavallo spaventato, sormontato da tre stelle (8) in fascia, il tutto d'argento, al 2° partito, a destra d'azzurro, alla colomba d'argento, rivoltata, posta su un terreno al naturale, a sinistra di rosso, alla vite fogliata, fruttata e sostenuta da quattro pali, il tutto d'argento

Cavanna
(da Novi Ligure)
  signori di Gazzo; consignori di Pozzolo Formigaro
     
  Di rosso, alla banda d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila nascente di nero, coronata del campo
[Berruti, Tortona insigne]

Cavasanti
Cavasanti Reischio
(di Alessandria)
  conti di Cuccaro
     
  D'azzurro, alla banda accompagnata da sei mondi ordinati in cinta, il tutto d'oro, con il capo d'oro, all'aquila coronata, di nero
[Manno, di Ricaldone e De Ferrari]
     
  Interzato in fascia, al 1° d'oro, all'aquila di nero, coronata d'argento, al 2° d'azzurro, alla banda d'argento, accostata da sei globi d'oro, crociati d'argento, al 3° d'argento, all'aquila bicipite coronata, di nero
[Angelo Scordo, "Armoriale Tonso". Di Ricaldone blasona un'arma sostanzialemente uguale, ma troncata e con il 1° punto ritroncato]

Cavassa
(da Carmagnola, in Saluzzo)
  (una delle 12 famiglie dichiarate nobiles di Saluzzo dal marchese Ludovico I nel 1460 e delle 14 famiglie dichiarate nobiles di Carmagnola dal marchese Ludovico II nel 1476)

signori di Cervignasco; consignori di Beinasco, Costigliole

     
  D'azzurro, al cavedano (quagliasco) d'argento, posto in banda
     
motto: DROIT QUOI QU'IL SOIT

Cavazzi
(della Somaglia)
(di Milano)
  signori dell'Ossola Superiore
     
  Bandato d'azzurro e d'oro, le pezze del secondo cariche di un filetto di rosso, alla testa di moro al naturale, attortigliata d'argento, attraversante in cuore; con il capo d'argento, carico di tre vipere viscontee d'azzurro con le scaglie rilevate di rosso, i denti d'argento, le fauci spalancate e ingollanti un saraceno ignudo di rosso, invocante aiuto con le braccia distese; le vipere, ondeggianti in palo e ordinate in fascia sono finite da una corona rialzata di tre fioroni visibili, d'oro
[Stemmario Trivulziano per i de Gavaziis de la Somalia]
     
  D'azzurro, a tre bande d'oro, cariche di un filetto di rosso, alla testa di moro, di nero, attraversante in cuore
[arma de Cavazis, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Inquartato, al 1° d'oro, al cavaliere vestito e coperto di rosso, montato sul cavallo d'argento, bardato di rosso, passante, al 2°e 3°controinquartato: a) di rosso, a tre anelli d'oro male ordinati e intrecciati; b) di rosso, alla spazzola d'oro; c) d'azzurro, a due fasce d'argento controinnestate, d) di rosso, al morso di cavallo, all'antica, d'argento, posto in sbarra; al 4° d'azzurro, a tre bande d'oro ripiene di rosso, con la testa di moro, bendato di argento, attraversante (Cavazzi); il tutto con il capo d'argento, carico di tre biscioni viscontei d'azzurro, coronati d'oro, con il putto uscente di carnagione, ordinati in fascia, la coda di quello di mezzo accostata dalle sigle FR e SF, d'azzurro
[Spreti]
     
1 motto: MEMINISSE IUVABIT

Cavazzoni
(Cavassoni)
(di Asti)
  consignori di Valfenera
     
  ARMA IGNOTA

Caveglia
(da Monastero)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato d'oro e d'azzurro, il 1° a tre piante di semprevivo (al naturale), il 2° alla casa d’argento
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: ANTIQUA VIRESCO

Cavoretto
(da Moncalieri)
  marchesi di Denice (1781), Loazzolo (1781), Montaldo (1781), Salussola (1625); conti di Belriparo, Belvedere, Pecetto, Villafranca; signori di Borgaro, Bubbio, Castelletto Uzzone, Cavoretto; consignori di Carpice, Cavallerleone, Stupinigi, Vinovo
     
  D'argento, alla banda di rosso
     
  D'argento, alla banda di rosso, con la bordura di nero
[Consegnamento 1580 di Bernardino e Alessandro Cavoretto]
     
motto: ET MIEUX ENCORE

Cavriani
(da Mantova, in Monferrato)
  marchesi di Colcavagno (1638); consignori di Sala Monferrato
     
  Bandato di nero e d'argento
[di Cavriani in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274; Stemmario Mantovano]
     
  D'argento, a tre bande di nero
[Manno]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'argento, a tre bande di nero, al 2° e 3° d'argento, all'aquila bicipite, di nero, coronata d'oro; alla croce patente di rosso, attraversante sull'inquadratura
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'oro, a tre bande di nero, al 2° e 3° d'oro, all'aquila bicipite, di nero, coronata del campo
[arma di Francesco Cavriani, marchese di Colcavagno, 1633, Palazzo Ducale, Mantova]

Caxa de Leruela
(spagnoli, in Napoli e Milano)
  vedi Leruela y Caxa (de)

Cayre
(Caire)
(da Barcellonetta, in Piemonte e Provenza)
  signori di Lauzet
     
  Di rosso, alla banda di nero, orlata d’argento, con un cane levriere, dello stesso, [De Orestis: collarinato d'oro] passante sulla banda, con il capo d’azzurro, cucito, carico di tre stelle d’oro, ordinate in fascia
     
motto: TENDIT AD AETHERA SUDOR

Cayre
(Caire)
(da Carmagnola)
 
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre stelle d'oro, ordinate in fascia, la centrale delle tre è cometa, al 2° di rosso, alla banda d'argento
[Ghietti, Memorie di Carmagnola]
     
motto: PRUDEN DONABITUR ASTRIS

Cayre
(Caire)
(da Sanfront)
 
     
  Palato d'argento e di rosso
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Cays
(Cais)
(da Nizza)
  conti di Caselette, Clanzo, Giletta; visconti di Demonte; signori di Contes, Rorà; consignori di Centallo, Falicon, Peglione, Roccasparvera, Rocchetta del Varo, San Salvatore, Toetto Scarena
     
  D'oro, al leone d'azzurro, coronato, linguato e unghiato di rosso
     
motto: FORTIOR IN ADVERSIS

Cazami
(da Novara, in Vercelli)
  (antica famiglia con memorie dal XV secolo)
     
  Di rosso, a tre mestoli d'argento, coricati in fascia, uno sull’altro
[de Cazamis, in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270]
     
  Fasciato di rosso e d’argento, allo scudetto d’azzurro, carico di tre mestoli d'argento, coricati in fascia, uno sull’altro
[Manno]
     
  Fasciato di rosso e d’argento, allo scudetto di rosso, carico di tre mestoli d'argento, posti in palo
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Cazzola
  consignori di Montabone [di Ricaldone. In Manno e Guasco di Bisio non trovo menzione di questa investitura]
     
  D'azzurro, alla banda di rosso, carica di un cazzuola d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, sostenuto di nero
[Blasonario Casalese]
     
motto: ET STABIT LABOR [Blasonario Casalese]

Cazzola Hofmann
(dalle Marche, in Torino e Roma)
conti di San Michele (1982)
     
  Inquartato, al 1° e 4° di Solaro, al 2° e 3° di Curbis; sul tutto d’azzurro, alla fascia d’argento, accompagnata sopra da tre stelle (6) d’oro, ordinate in fascia, sotto da una colomba al naturale, tenente nel becco un ramoscello di olivo, poggiante su di un monte dello stesso, uscente dalla punta (Clementi)

Cazzuli
(Cassulo, Cassulli)
(di Molare)
 
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, all'aquila di nero, cucita, al 2° di rosso, al leone d'argento, tenente un mestolo al naturale, posto in palo
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Cazzulini
(Cassulini)
(da S. Salvatore Monferrato, in Acqui)
  (famiglia consolare acquese)
     
  Di nero, al mestolino d'oro, con il capo del secondo, carico di un'aquila, del primo
[Armista acquese]
     
  (un'omonima, antica famiglia di Albenga, di cui però non sono noti eventuali collegamenti con la famiglia di Acqui, portava l'arma a fianco)
Troncato d'oro e di rosso, a un mestolino d'argento in palo
[armi di D. Hugo Casulinus Ligur Ingaunus, 1575, e di D. Io. Cazzulinus Genuensis 1579, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 257 e 479]
     
  Troncato d'oro e di rosso, a tre mestolini d'argento in palo, 2, 1, quelli superiori nel 1° ai lati dello scudo e attraversanti sulla partizione, quello centrale appeso alla linea di partizione
[arma di D. Marcus Antonius Casulinus Ligur I(n)gaunus, 1589, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 915]

Cazzulini
(Cassulini)
(di Cremolino)
 
     
  D'azzurro, a due braccia d'argento, vestite di rosso, poste una sopra l'altra, impugnanti un mestolo al naturale, posto in palo, il tutto accompagnato nel capo da tre gigli d'oro, male ordinati
[Stemmi della Comunità di Ovada]

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Ultimo aggiornamento 21 Gennaio 2017
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