Blasonario delle famiglie subalpine



D - F




Le schede sulle famiglie e le altre informazioni identificate con un * sono tratte dal volume
Onore Colore Identità,
in particolare dalle integrazioni curate da Gustavo Mola di Nomaglio e Roberto Sandri-Giachino. Rimando al libro per ogni ulteriore notizia.



Dabormida
(da Bubbio, in Verrua Savoia e Torino)
conti (1863)
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, a tre stelle d’oro, male ordinate, al 2° mareggiato d’argento e d’azzurro, al pesce natante al naturale

Dabray
(D'Abray)
(del Nizzardo)
  consignori di Mérindol, Monteolivo
     
  D’argento, a tre trifogli di nero, con la mezzaluna montante, di rosso, in abisso

     
  D’argento, alla mezzaluna, di rosso, accompagnata da tre trifogli di nero, uno in capo e due in punta
[Rabino]

Dachery
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, a cinque bande di rosso
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]
     
    motto: MODERATA DURANT

Daddei
(Dadeo, Daddeo)
(da Mondovì)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D’azzurro, alla fascia d'oro, ripiena d'azzurro e carica di tre monti d’oro all’italiana (3), ristretti, con una stella (8) d’oro, nel primo punto, avente il raggio di punta prolungato sino alla fascia
     
  D’azzurro, alla fascia d'oro, ripiena di rosso e carica di tre monti d’oro all’italiana (3), ristretti, con una stella (8) d’oro, nel primo punto, avente il raggio di punta prolungato sino alla fascia
[Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]
     
    motto: PAX IN VIRTUTE TUA

Dagna
(da Mombaruzzo, in Acqui)
  (antica famiglia consolare acquese)

consignori di Cuccaro (?)

     
  Di rosso, a tre gigli di argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero, sostenuto d'argento
[Manno e di Ricaldone]
     
  Di rosso a tre gigli di argento, con il capo d'azzurro (cucito), carico di un'aquila di nero (cucita)
[Armista acquese]
     
  (Dagna Sabina)
Partito, al 1° di rosso, a tre gigli di argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, al 2° di rosso, al ramo di salvia al naturale, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Armista acquese]

Dagna
(da Calliano)
  consignori di Monteu da Po
     
  ARMA IGNOTA

Dagna
  consignori di Altessano Superiore
     
  ARMA IGNOTA


Daideri
(Dayderi, Deideri)
(da Nizza)
  conti di Castelnuovo (usavano però comunemente il predicato di Saint Laurent)
     
  Partito di rosso e di nero, al leone illeopardito, accompagnato da tre gigli, male ordinati, il tutto d’oro
[Manno]
     
  Partito di rosso e di nero, al leone illeopardito, accostato da due gigli e sormontato da un terzo giglio, il tutto d’oro
[De Orestis e Rabino]

Dalaqui
(Dalachi)
(del Nizzardo)
 
     
  D'oro, a tre sbarre ondate, d'azzurro, con il capo cucito d'oro, carico di due serpenti addossati, accollati e attorcigliati in doppio decusse, di verde
[De Orestis e Rabino]

Dallian
(D'Allian)
(della Valle di Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’azzurro, a tre ghiande d’oro, rovesciate

Dalmazzo
(da Cuneo, in Saluzzo e Avigliana)
  (antichissima famiglia con memorie dal XIV secolo)
     
  Di rosso, alla tigre d’oro, tenente una torre d’argento
     
    motto: MAGNANIMITATE ET ROBURE

Dalmazzo
(da Cuneo)
 
     
  Di rosso, al leone d’oro, tenente un castello d’argento
[Consegnamento 1687]
     
    motto: MAGNANIMITATE ET ROBURE

Dalmazzo
(da Fossano)
  conti di Forno
     
  Di rosso, al leone d’oro, tenente un castello d’argento


Dalmazzo
(Dalmassi)
(da Nizza)
  signori di Castelnuovo, Faraone
     
  Partito, al 1° di rosso, al leone d’oro, tenente una torre d’argento, al 2° d’oro, al capo di rosso

Dalmazzo
(Dalmassi)
(da Nizza)
 
     
  Partito semitroncato, d'argento, di rosso e d’argento
[Rabino]

Dalmazzo
(Dalmasso)
(da Cuneo)
  signori di S. Defendente
     
  D’azzurro, a tre stelle d’argento, 2, 1 (alias: male ordinate), con il cuore di rosso, cucito, in abisso


Dalmazzo
(Dalmasso)
(da Cuneo, oriundi di Limone)
  baroni di Garzegna
     
  Rombeggiato di rosso e d'argento, al palo d'azzurro

Dalmazzone
(da Niella Tanaro)
  conti di Belvedere Langhe
     
  D'oro, a tre pini, nutriti sulla pianura erbosa, al naturale, fruttati del campo

     
motto: UNO AVULSO NON DEFICIT ALTER

Damas
(francesi)
  marchesi di Banchette (1619); baroni di Salerano e Samone
     
  D'oro, alla croce di rosso, ancorata

     
1 motto: FIDELLE ET VALEREUX

Damiano
(Damiani)
(di Asti)
  marchesi di Saliceto (1752); conti di Priocca, Verduno; consignori di Castelletto Merli, Castellinaldo, Piobesi, Ponzano
     
  Di rosso, alla stella (8) d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Consegnamenti 1613 e 1687; arma di D. Andreas Damianus Astensis, 1604, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 1965]
     
  Di rosso, alla stella (8) d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
     
     
  (dopo l'eredità Del Carretto nel marchesato di Saliceto)
Inquartato, di Damiano e di Del Carretto
     
  (la linea provenzale dei de Damian, signori di Vernègues e Vallon)
Di rosso, alla stella (8) d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Rabino]
     
1 motto: AL RECHT, AL RECHT

Damilano
(Damillano, Damillani)
(da S. Albano, in Savigliano, Fossano e Cherasco)
  consignori di Castiglione Falletto
     
  D’oro, a tre pali di rosso, con il capo del primo, carico di un'aquila di nero
     
  (la linea di Cherasco)
D’oro, a tre pali di rosso, con il capo del primo, carico di un'aquila di nero, il capo sostenuto d'azzurro
     
motto: MODERATA DURANT

Damilano
(da Fossano)
  (potrebbe essere la stessa famiglia che precede)
     
  Sbarrato d'azzurro e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Carlo Damilano, 1797, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]

Dandini
(da Cesena, oriundi di Siena)
  conti (Ercole, creato conte dal duca di Savoia, 1653)
     
  Trinciato d’azzurro e d’oro, a tre stelle dell’uno nell’altro, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero
[Manno]
     
  Trinciato d’azzurro e d’oro, a tre stelle d'argento sulla partizione, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero
[Blasone Cesenate]

Daneo
(da Serralunga)
  signori di Castelvello presso Ponzano
     
  ARMA IGNOTA


Danese
(in Biella)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA
[Il Blasonario Biellese cita la famiglia come proveniente da Mantova e presente in Biella fin dal 1577. Pietro Gerolamo è compreso nella consegna dei gentiluomini della città di Biella]
     
  Di [...] al cavallo (?) di [...], tenente con la zampa anteriore destra un giglio (?), di [...]
[Arma di Defendens Hieronymus Danesius de Bugella, 1661, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4804]

Danesi
(Danesio, Danese, Danesy)
(da Bibiana, Pinerolo e Saluzzo)
  (famiglia con memorie dal XV secolo)

conti (1826)

     
  D'oro, allo scaglione di rosso, carico di tre bisanti del campo, accompagnato da tre rose di rosso, bottonate d'oro, 2, 1, con il capo d'azzurro, carico di un leone passante guardante, d'argento
[segnalazione di Roberto Danesi, da documenti di famiglia]
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al leopardo d'oro, illeonito e rivoltato, al 2° d'oro [sic], allo scaglione accompagnato da tre stelle, il tutto d'oro, e carico di tre bisanti, d'argento
[Manno]
     
    motto: IN ARDUIS VIRTUS [segnalazione di Roberto Danesi]

  Anche Rabino cita una famiglia Danesi e ne blasona lo scudo. Per la sua somiglianza con i due stemmi precedenti si potrebbe forse supporre che si tratti di un ramo della famiglia di Bibiana.
     
  Troncato, di [...] e d'azzurro, con la fascia in divisa di [...] passante sulla partizione, accompagnata in capo da un leone passante di [...], in punta da uno scaglione di [...], carico di tre bisanti di [...], e accompagnato da tre stelle (6) di [...]
[Rabino]

Dani
(da Torino)
  conti di Magnano Superiore
     
  D'azzurro, al daino d'argento, slanciato verso una stella di sei raggi, d'oro, posta nel punto destro del capo

Dani
(del Nizzardo)
  conti di Villafranca
     
  D'oro, al daino al naturale, rivoltato e controrampante contro un albero di verde, nutrito nella pianura erbosa, pure di verde
[De Orestis e Rabino]
     
  D'oro, all'albero nutrito nella pianura erbosa, il tronco sostenuto da un daino, il tutto al naturale
[Manno]

Dania
(da Ovada)
 
     
  Troncato, al 1° di rosso, all'aquila rivoltata con il volo abbassato, di nero, cucita, coronata d'oro, al 2° d'oro, al mare d'azzurro, con l'anatra rivoltata natante d'argento
[Stemmi della Comunità di Ovada]

Danieli
(da Verzuolo, in Saluzzo)
  consignori di Roccasparvera, Solere, Verzuolo, Villafranca
     
  ARMA IGNOTA

Danna
(da Monastero, in Savigliano)
  consignori di Usseglio
     
  D'argento, mantellato d'azzurro, questo carico di due colombe del primo, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero


Danso
(De Anso)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Troncato, al 1° d'argento, a due galli di rosso, affrontati, al 2° scaccato d'oro e di rosso

     
    motto: TODO ES NADA DE FAVOR

Daprotis
(del Nizzardo)
 
     
  Troncato d'azzurro e d'oro, l'azzurro caricato di tre dardi d'oro, posti in palo, la punta in alto
[De Orestis e Rabino]

Darmello
(Darmelli, D'Armelli)
(da Testona, in Moncalieri)
  signori di La Loggia, Robassomero
     
  D'argento, alla mano d'aquila, di nero
[Consegnamento 1580]

Datta
(Data)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, a tre bande d'azzurro
     
    motto: LUCE A SOLE DATA

Daun
(del Palatinato)
  Wirich Philipp Lorenz von und zu Daun, comandante della piazza di Torino nell'assedio del 1706
     
  D'oro, inferriato di rosso
     
  D'oro, inferriato di rosso, al cantone destro d'azzurro, carico di due gigli d'argento
[Siebmacher Wappenbuch]
     
    motto: POTIUS ESSE QUAM VIDERI

Daveo
(da Saorgio)
 
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, al tralcio di vite fogliato e fruttato, d'argento, posto in palo, al 2° e 3° d'argento, a tre leoni passanti guardanti, di nero, uno sull'altro
[De Orestis]

Davico
Davico Cozio
(Avico, D'Avico, De Vico)
(da Fossano)
  conti di Quittengo, Salabue; signori di Vezza
     
  Di rosso, al palo d'argento, accostato da due viti d'oro
     
  Di rosso, alla fascia d'argento
[Serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592]
     
motto: VAE VI DE VI

David
(da Torino, oriundi di Biella)
  conti di Serravalle
     
  D'oro alla vite di verde, sbarbicata, con due tralci passati e ripassati in croce di S. Andrea, e accostata da due basilischi al naturale, crestati e linguati di rosso

     
motto: INNOXIA VIRTUS

Daviso
(Davise, Davisod)
(da Aosta, in Torino)
  baroni di Charvensod
     
  D’azzurro, al leone d’oro, linguato e armato di rosso, fissante il sole d’oro, orizzontale destro

     
    motto: QUI TOST AVISE TARD SE REPENT

Daziani
(Daciani)
(da Mondovì)
  signori della Margarita
     
  Quattro punti di azzurro equivalenti a cinque d'oro

     
    motto: LABORANS QUIESCO

Deati
(di Asti)
  signori di Castelcebro, Murisengo, Villa; consignori di Colcavagno
     
  ARMA IGNOTA

Decosse
(D’ecosse, Descosses)
(da Saint Genix d'Aosta, in Francia)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)

baroni (in Francia, 1825)

     
  D’azzurro, al cuore d’oro, sostenente un falcone d’argento, accompagnato da tre lagrime dello stesso

     
  Inquartato, di Decosse e d’azzurro, alla fascia d’argento, accompagnata in capo da due sparvieri d’oro, e in punta da una speronella, dello stesso (Gondrecourt)


Decré
(in Aosta, oriundi di Gignod)
  consignori di Emarese
     
  Di rosso, alla banda d’argento ripiena di azzurro, carica di dieci fasci di raggi d’oro, cinque per parte, moventi dagli orli, alternati


Defera
Defera Lascaris
(da Ivrea, in Torino)
  consignori di Gorbio
     
  D’azzurro, al braccio vestito d'oro, tenente con la mano di carnagione una palma, attraversante su un cartiglio con il motto EX ALTO, eaddestrata in capo da un sole, il tutto d'oro
[arma di Giovanni Maria de Fera, in Statuti antichi e nuovi del Collegio dei filosofi e medici della città di Torino, 1664]
     
  D’argento, all’aquila coronata di nero, con il capo d’oro, cucito, carico di un braccio di carnagione, tenente una palma di verde, addestrata da un sole di rosso
[Manno]
     
  Inquartato, al 1° d'oro, all'aquila (bicipite) coronata, di nero, al 2° e 3° fasciato d'argento e di rosso, al 4° d'azzurro, al destrocherio al naturale, tenente una palma d'argento, addestrata da un sole d'oro
[De Orestis e Rabino]
     
    motto: EX ALTO

Degazio
  consignori di San Sebastiano
     
  ARMA IGNOTA

Degiovanni
(di Costigliole d'Asti)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Partito, al 1° di [...], a tre stelle di [...], 2, 1, al 2° di [...], all'agnello passante, di [...], con il capo di [...], carico di un'aquila di [...]
[segnalazione di don Paolo Prunotto, da sigillo del 1817 del notaio Antonio Francesco Degiovanni]

Delbene
(Del Bene)
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA


Delfini di Vienne
  Signori sovrani del Delfinato
(fino al 1713 includeva Bardonnêche e la sua valle)
     
  D’oro, al delfino d'azzurro, crestato, linguato, orecchiato, barbato, alettato e caudato di rosso, posto in palo
     
  (Jean, signore di Châteauvilain, figlio naturale di del delfino Guigues VIII e della figlia di François de Bardonnêche)
D’oro, al delfino d'azzurro, crestato, linguato, orecchiato, barbato, alettato e caudato di rosso, posto in palo, con la sbarra di nero, attraversante
[Gustave de Rivoire de La Bâtie, Armorial du Dauphiné]
     
  (la linea discendente da Amédée de Viennois, signore di Oisans, figlio naturale del delfino Humbert II)
D’oro, al delfino d'azzurro, crestato, linguato, orecchiato, barbato, alettato e caudato di rosso, posto in palo, con la sbarra di rosso, attraversante
[Gustave de Rivoire de La Bâtie, Armorial du Dauphiné

Delfino
(da Cuneo)
  conti di Trivero
     
  D'azzurro, al delfino al naturale, sormontato da una stella d'argento
[Nel Consegnamento 1613 la stella è d'oro]
     
motto: ACQUIESCAT RATIONI VOLUNTAS
DEORSUM NUMQUAM [Consegnamento 1613]

Delfino
(da Verolengo)
  consignori di Lavriano, Monteu da Po, Piazzo, S. Sebastiano
     
  ARMA IGNOTA

Delfino
(da Caraglio)
  consignori di Castelmagno
     
  D’azzurro, al delfino d’argento, sormontato da una stella (6) d’oro

Delfino
(da Savigliano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, al giglio di rosso, sormontato da due pappagalli al naturale, con un delfino d’argento in punta che abbocca il giglio

Delfino
(Delfini)
(da Cherasco)
 
     
  D’azzurro, al delfino d’argento, coronato d'oro e sormontato da una stella d’argento

Delfino
(da Genola)
  consignori di Costigliole Saluzzo
     
  D’azzurro, al delfino d’argento, sormontato da una stella dello stesso
     
motto: ACQUIESCAT RATIONI

Delfino
(Delfini)
(da Genova, in Acqui)
 
     
  D'oro, al delfino di nero, posto in banda tra due bande in divisa, di rosso, con il capo d'oro, alla croce di rosso
[di Ricaldone e Scorza]

Delfino
(dal Piemonte, in Roma)
conti (1946)
     
  D’azzurro, a tre delfini d’argento, posti in fascia, l’uno sull’altro, volti a sinistra

Dellala
(da Cuneo, originari del Faucigny)
  consignori di Beinasco, Castagnetto
     
  D'azzurro, alla banda d'argento, carica di tre stelle, di rosso
     
motto: IN DOMO SUPERAS

Dellaria
  consignori di San Martino di Pinerolo
     
  ARMA IGNOTA

Dellera
(da Faule)
  baroni di Corteranzo
     
  ARMA IGNOTA


Delpino
(da Saluzzo)
  (antichi in Saluzzo)
     
  D'oro, al pino al naturale, fruttato d'argento

     
    motto. UTROQUE VIRET

Delsolio
(Del Solio)
(da Pagno)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo))
     
  D'argento, alla fascia di nero, sormontata da una colomba, al naturale

Demonte
(del Nizzardo)
 
     
  D'azzurro, alla croce pomettata d'oro, caricata in cuore da un'altra crocetta di rosso, trifogliata
[De Orestis]

Demurs
(de Muris)
(di Villafranca)
  signori di Clans; consignori di Castellar
     
  Di rosso, al muro d'argento
[De Orestis]
     
  Di rosso, al muro di nero
[Rabino]

Denabian
(della Val d'Aosta)
  consignori di Gressoney
     
  D’oro, al leone di rosso, nascente da un muro d’argento, merlato alla guelfa, innalzato fino al capo dello scudo
[Manno]

[De Tillier: merlato alla ghibellina]

     
motto: IN DEO SPES MEA

Dentis
(da Caramagna, in Torino)
  conti di Bollengo; consignori di Capriglio, Cavallerleone, Cocconato, Mombello
     
  Sbarrato d’oro e d’azzurro, le sbarre d’azzurro cariche di 5 denti d’argento, 2, 2, 1, con il capo di rosso
     
  Sbarrato d’oro e d’azzurro, le sbarre d’azzurro cariche di 5 denti d’argento, 2, 2, 1, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro, male ordinate
[Consegnamento 1613 del nobile Giacomo Dentis di Carmagnola]
     
  (il ramo rimasto a Caramagna portava anche)
Di [...] a cinque zampe di leone, di [...], ordinate in decusse
     
motto: NI DECEPTUS VINCITUR

Depetra
(del Nizzardo)
 
     
  D'oro, al leone di rosso, rampante contro una grande pietra di nero
[De Orestis e Rabino]

Dernice
(del Tortonese)
  (antica famiglia consolare di Tortona)

signori di Dernice, Montebore

     
  (i Dernice di Genova)
D'azzurro, al leone d'argento
[Berruti, Tortona insigne]

Derriard
(di Courmayeur)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’argento, allo scaglione di rosso, accompagnato da tre uccelli di nero

Dertona (da)
(di Tortona)
  (una delle famiglie costitutrici del comune signorile di Tortona)
     
  ARMA IGNOTA

Deschenaux
(De Canalibus)
(di Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’azzurro, alla banda accompagnata da due leoncini, il tutto d’oro

Despres
(De Pratis)
(della Valpelline)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’oro, all’ombra di sole, di rosso

Desson
de Saint Agnan
(dalla Normandia, in Nizza)
 
     
  D'azzurro, alla torre d'oro, accompagnata da tre crescenti, d'argento
[Rabino]

Dettati
(Dettat, Detati)
(del Nizzardo)
  consignori di Torretta Levenzo
     
  D’oro, a tre scaglioni d'azzurro, al palo del primo attraversante, carico di un leone del secondo, armato, linguato e coronato di rosso
     
  (la linea Dettati Doria)
Partito di Dettati e di Doria
[Rabino. L'arma di D. Petrus Ignatius de Tat et Dauria Nicensis, 1653, è presente nell'Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4695]

Dezotti
(Desotti)
(da Rueglio)
  consignori di Loranzè
     
  ARMA IGNOTA

*Dho
(da Frabosa, in Triora, Milano e Seveso)
nobili
     
  Troncato, al 1° d'argento, al castello di rosso, torricellato di due, merlato alla guelfa, mattonato di nero, aperto e finestrato del campo, sormontato da un leone d'azzurro, tenente con la branca destra un giglio, di rosso, con la sinistra un ramoscello d'olivo, di verde, al 2° d'oro, a due sbarre d'azzurro, ciascuna carica di una stella d'oro
    motto: IN LUCE GRADITUR

Dialey
(Dialley)
(da Montjovet, in Verres)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’argento, al ginepro sostenente un tordo, il tutto al naturale

Dian
(Diana)
(da Carmagnola, poi in Savoia)
  (famiglia nobile)
     
  (arma antica)
D’oro, alla banda d'azzurro, carica di tre stelle del campo
[Fiori di Blasoneria]
     
  D’azzurro, a tre stelle d’oro, poste in banda, accostate da due filetti d’argento

Didier
(dalla Savoia, a Torino)
  conti della Motta
     
  Di rosso, alla sbarra d’argento
[Spreti]
     
  D'azzurro, allo scaglione, accompagnato in punta da una stella (6), il tutto d'oro
[Massucci, Nobiliario e Blasonario del Regno d'Italia; Libro d'oro della nobiltà italiana, vol. IV, 1916-1919]]

Diesbach
(del Bernese)
  (Jean Rodolphe de Diesbach colonnello comandante dell'omonimo reggimento bernese al servizio di casa Savoia, 1737)
     
  Partito di rosso e d'argento, al crescente dell'uno nell'altro
[arma di Claus von Diesbach fino al 1434]
     
  Di nero, alla banda a spinapesce d'oro, accostata da due leoni dello stesso, lampassati di rosso
[Concessione 1634 dell'imperatore Sigismondo a Claus von Diesbach]
     
  Inquartato, al 1° e 4° partito di rosso e d'argento, al crescente dell'uno nell'altro, al 2° e 3° di nero, alla banda a spinapesce d'oro, accostata da due leoni dello stesso, lampassati di rosso
[Ampliamento 1718 dell'imperatore Carlo VI]

Dionisio
(da Savigliano, in Fossano)
  (una delle dodici famiglie de platea di Fossano)

consignori di Levaldigi, Lovensito e Moriondo

     
  Troncato di verde e d'argento
     
motto: CON EL TEMPO

Dionisio
(da Candelo, poi in Vercelli)
  signori di Caresana
     
  D'argento, al leone di nero, armato di rosso
     
  D'argento, al leone trinciato di nero e di rosso
[Manno, citando il manoscritto Mella]
     
motto: POST TENEBRAS SPERO LUCEM

Dionisio
(da Torino)
 
     
  D'azzurro, alla banda d'argento, accompagnata in capo da una stella, in punta da un leoncino illeopardito, il tutto d'oro
[L'arma di D. Valerius Dionisius Taurinen., 1607, presente nell'Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 2254, è sfortunatamente cancellata]

Discalzo
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d'oro, all'aquila coronata, di nero, e d'argento, al castello di tre torri, d'azzurro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: VIRTUTE ET PACE

Dodolo
(da Chieri e Casale)
  consignori di Brusasco
     
  D'argento al capo di rosso, carico di tre conchiglie d'oro ordinate in fascia

Dogliani
(da Cherasco)
 
     
  Troncato, al 1° d'argento, alla croce biforcata di rosso, con due ali d’argento uscenti dagli angoli superiori, al 2° e 3° d'azzurro, a due cigni d'argento, piotati e linguati di rosso, affrontati, con i due colli intrecciati
[Manoscritto Defanti e precisazione di Alberto Lubelli Prasca]
     
    motto: SUBLEVAT ET HUMILES [Alberto Lubelli Prasca]

Doglio
(Dogli)
(da Rivoli)
  signori di Villarfocchiardo; consignori di Torre Uzzone
     
  D'azzurro, a tre crescenti d'argento ordinati in fascia, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero

Doglio
(da Mondovì)
 
     
  Di rosso, allo scaglione, accompagnato da tre dogli, il tutto d'oro
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]

Doglioli
(dalla Lombardia, in Alessandria)
  (famiglia decurionale alessandrina)
     
  D'azzurro, al doglio d'oro, sormontato da un'aquila, di nero
[De Ferrari e Scordo, "Armista Tonso"]

Dogliotti
  consignori di Altessino
     
  ARMA IGNOTA


Dolce
(da Cuneo)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Dominici
(del Nizzardo)
  consignori di Castelletto di Sauze
     
  ARMA IGNOTA
[De Orestis, a mio parere senza alcun fondamento, attribuisce loro l'arma dei Dominici conti di Almaforte, concessa solo il 18.8.1855. Rabino cita quest'arma ma non la assegna alla famiglia nizzarda]

Dominici
(di Bricherasio)
  conti di Almaforte (1855)
     
  Tagliato d’argento e d’azzurro, al leone dell’uno nell’altro, linguato, immaschito e armato di rosso, impugnante una spada di rosso, guarnita d’oro, posta in sbarra
     
    motto: DOMINUS CUM FORTIBUS

Dominicis (de)
  (antica famiglia consolare di Tortona)
     
  D'argento, alla fascia di nero, carica di tre margherite del campo
[Berruti, Tortona insigne]

Domodossola (da)
  L'arma di questa famiglia compare nello Stemmario Trivulziano.

Nell'edizione Orsini De Marzo, il curatore Carlo Maspoli indica che uno stemma identico è portato dalla famiglia di Luyi; questo stemma è portato anche dalle famiglie de Rhodis, da Baceno e da Breno, della stirpe dei feudatari imperiali della val Formazza.

     
  Di rosso, alla macina da mulino d’argento, finestrata in tondo del campo, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero, linguata di rosso, coronata del campo

Donadei
Donadio
(da Dronero, oriundi di Acceglio)
  (antica famiglia decurionale de populo di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)

conti di S. Marcello; visconti di Demonte (ricon. 1828); signori di Sala

     
  Troncato, al 1º d'azzurro, alla colomba al naturale volante, al 2º di rosso, all'olivo al naturale
[Manno, alla voce Donadei, e di Ricaldone]
     
  D’oro, all’olivo, al naturale, con il capo d’azzurro, carico di una colomba d’argento
[Manno, alla voce Donadio]
     
motto: DONANTE DEO
(PAX) DONUM DEI
NAM HUMANE LOQUOR [di Ricaldone]

Donati
(Donato)
(da Mantova)
  conti di Ponzano
     
  Troncato, al 1° di rosso, al leone coronato, d'argento, il 2° d'argento pieno
[di Ricaldone]

Donati
 
     
  Interzato in fascia, al 1° d'argento, alla croce di rosso (scorciata?), accompagnata da due bisanti d'azzurro (o di verde?), al 2° di verde, alla fascia scorciata d'argento, carica di un ramo di palma, al naturale, al 3° di rosso
[Mario Coda, Blasonario Bulgaro: qui sono definiti consignori di Roasio, ma non ho trovato altre attestazioni di questa investitura]

Donaudi
(da Torino)
  conti di Valle San Niccolò; consignori di Castelcebro, Cavallerleone
     
  D'azzurro, alla torre d'oro, merlata di cinque pezzi
     
motto: FORTIS SUBLIMIA SPERET
FORTIS FORTUNA SPERET

Donaudi
(da Torino)
  conti di Mallere; consignori di Courmayeur
     
  D'azzurro, alla torre d'argento

Donaudi
(da Barcellonetta)
 
     
  D'azzurro, alla torre d'oro, merlata di tre pezzi, aperta e murata del campo
[Rabino]

Dondeo
(da Tortona?)
  (antica famiglia decurionale)
     
  ARMA IGNOTA

Dondi
dall'Orologio
(da Padova)
  marchesi (ebbero il titolo dal duca Carlo Emanuele II nel 1674)
     
  D'argento, alla banda doppiomerlata, d'azzurro
[Manno dà anche l'alias con la banda di rosso: non ho però trovato nessuna conferma di questa versione]

Donesmondi
(da Mantova)
  conti di Odalengo Piccolo
     
  Di rosso, alla banda d'azzurro, cucita, carica di tre stelle (8) d’oro, e accompagnata da due rose d’argento
[Manno, di Ricaldone, Stemmario Mantovano e Spreti]
     
  Di rosso, alla banda d'azzurro, cucita, carica di tre stelle (8), e accompagnata da due rose, il tutto d'oro
[di Donismundi in Insignia Mantuana, BSB c.i. 274]
     
  Inquartato di Donesmondi e di Gorni
[Stemmario Mantovano]

Donna   consignori di Albano e Oldenico
     
  Di rosso, al cavaliere d'argento, con la spada sguainata
     
motto: IN TE DOMINO CONFIDO

Donna
(da Novara, in Torino)
baroni (1946), usano il predicato di Oldenico
     
  Di rosso, al leone d’oro, tenente con la zampa anteriore destra una spiga di grano d’oro, accostata a sinistra del capo da una stella, pure d’oro
     
motto: IN TE DOMINO CONFIDO

Donna
(da S. Germano)
 
     
  D’argento, a tre scaglioni, gli estremi di nero, quello di mezzo di verde con il lambello d’oro attraversante
     
  D’argento, a due scaglionetti di rosso, quello superiore sostenente un rastrello da contadino, posto in palo, d'oro
[Coda, Blasonario Bulgaro]
     
motto: VIRTÙ NON HA NÈ POTRÀ AVERE CHI LASCERÀ L’ONOR PER ACQUISTAR L’AVERE
SUB MILITE FORTI [Blasonario Bulgaro]
VIRTUS ET HONOR FLORENT [Blasonario Bulgaro]

Donne (delle)
(de Dominabus)
  (ramo dei Buronzo)

consignori di Mondonio

     
  (probabilmente)
Troncato di nero e d’argento, al leone dell’uno nell’altro


Donodei
(del Nizzardo)
 
     
  D'argento, a tre calendule, gambute e fogliate, di verde, 2, 1, con la croce trifogliata, con il piede aguzzo, di rosso, in abisso
[De Orestis e Rabino]
     
  D'argento, a tre calendule, gambute e fogliate, di verde, 2, 1
[Rabino]

Donzelli
(Donzelli Bottega)
(da Mondovì)
  conti di Villanova Mondovì; consignori di Robella e Cocconato
     
  D’argento, al muro di rosso, merlato di tre pezzi
     
  (Donzelli Bottega)
Di rosso, a tre pali d’argento
[consegnamento 1613]

Donzello
(Donzel)
(da Seyssel, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° di rosso, al mondo d’oro, accompagnato da due stelle d’argento, al 2° d’oro, all’ancora d’azzurro, coricata

Dorato
(da Casale, in Moncalvo, Trino, Asti)
  (antica famiglia nobile di Casale)
     
  Sbarrato d'azzurro e d'oro, con il capo d'argento, carico di un sole di rosso, raggiato d'oro
[di Ricaldone]
     
  D'azzurro, a tre sbarre d'argento, con il capo d'azzurro, carico di un sole d'oro, sostenuto da una fascia contromerlata, d'oro
[probabile arma Dorato nel trittico Madonna con il Bambino in Trono e Santi, di Macrino d'Alba, Museo Civico d'Arte Antica di Torino]

Doria
(D'Oria)
  (celebre famiglia ligure, un ramo della quale si trasferì in Piemonte nel 1576, ottenendo da Emanuele Filiberto il marchesato di Ciriè in cambio di Oneglia)

marchesi di Caluso (1720), Cavaglià (1789), Capriata (1651), Casaleggio Boiro (1719), Ciriè (1576); conti di Cavallermaggiore, Dusino, Faule, Montaldeo, Montegrosso, Prelà; signori di Bagnara, Bisio, Carrega, Lerma, Montezemolo, Mornese, Ovada, Prasco, Priero, Serravalle Scrivia, Tagliolo; consignori di Carpenetto, Carrosio, Castelnuovo di Ceva, Chiusa Pesio, Montacuto, Murazzano, Sala nelle Langhe

     
  (linea di Ciriè-Oneglia)
Troncato d'oro e d'argento, all'aquila di nero, coronata, rostrata e armata d'oro
     
     
  (linee genovesi)
Troncato d'oro e d'argento, all'aquila di nero, coronata, rostrata e armata di rosso
     
  * (i marchesi Doria, patrizi genovesi e conti di Montaldeo)
Troncato d'oro e d'argento, all'aquila di nero, coronata del campo, rostrata e armata di rosso
     
  (presunta arma antica)
D'oro, alla rotella d'azzurro, caricata di una torre d'argento a due palchi, merlati alla guelfa, fondata di verde
[citato da Berruti, Tortona insigne]
     
4

Dormiglia
(da Torino, in Baviera)
  nobili del Sacro Romano Impero (1671)
     
  D’oro, al leone di rosso, con la fascia d’argento, attraversante e carica di nove rombi accollati, d’azzurro
     
motto: LABORE ET VIGILANTIA

Dotio
(da Milano, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’oro, a cinque monticelli di verde, sorgenti dalla punta, sormontati da un'aquila di nero, coronata d'oro
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Dotta
(da Rivoli, in Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, a tre chiodi d'argento, 2, 1, con il capo d'oro carico di un'aquila di nero
[Consegnamento 1613, citato in Ghietti, Memorie di Carmagnola]

Draghetti
(da Varallo)
  consignori di Borgaro
     
  ARMA IGNOTA


Drago
(Draghi, De Drague)
(Nizzardi, oriundi della Provenza)
  baroni di Bojone, Dosfraires, Ferres; signori di Conségudes, Pierlas; consignori di Trana
     
  D'azzurro, al drago d’oro

     
  D'oro, al drago di verde


Drai
(Draij, Dray)
(da Fossano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al drago (anfittero) d'oro
[segnalazione di Luisa Gentile, da Storia di Fossano, vol. IV, tavola 16.8 e ritratto di Giovan Battista Dray, museo diocesano di Fossano. Il consegnamento 1687 è andato disperso]
     
    motto: CREDO

Draperi
(di Cuorgné)
  consignori di Valpergato
     
  Semipartito e troncato, al 1° di Valperga, al 2° d’oro, al busto di moro, al naturale, al 3° d’azzurro all’albero, nutrito sopra un monte di verde, sostenuto da due leoncini, il tutto al naturale

Drò
(Droenghi, Drous, Droi, Droy)
(da Valperga, in Barbania e Rivoli)
  signori di Barbania, Pertusio; consignori di Bruino, Cuorgné, Druent, Levone, Reano, Rocca di Corio, Valperga
     
  D'argento, alla fascia di rosso, accompagnata da tre pianticelle (di canapa?), (di verde?), di tre rami ciascuna
[data la derivazione dei Drò dai signori di Valperga, è probabile che le tre pianticelle siano di canapa, per richiamare la pianta di canapa usata dal ramo comitale]

Dromont (de) vedi Gombert (de)

Drua
(di Fossano)
  (una delle dodici famiglie de platea di Fossano)

signori di Levaldigi, S. Albano; consignori di Fossano, Romanisio, Val Vermenagna

     
  D'azzurro, al leone d'oro

Dubourg
de la Loubère
  conti di Pino d'Asti
     
  ARMA IGNOTA


Duc
(Duchi, Dux)
(da Moncalieri, oriundi di Asti)
  conti de La Cassa; signori di Cereaglio; consignori di Cocconato, Gorra
     
  Bandato d'oro e d'azzurro
     
motti: SANS FALIR
SOLA VIVIT IN ILLO

Duclos
(da Torino)
  (famiglia nobile)
     
  ARMA IGNOTA
[Aurelius Duclo Nob. Taurinensis nel 1688 è consigliere dell'Università dei Giuristi a Bologna. Non è tuttavia da escludere che possa appartenere a una delle due famiglie savoiarde du Clos]

Ducreton
(da Ollomont, in Aosta)
  baroni di Pont Saint Martin, Torre Balfredo
     
  Di rosso a tre fusi d'argento accollati in fascia

Dugnani
(da Milano)
  (nobile famiglia milanese, con presenze anche nel Cebano)
     
  Troncato, al 1° bandato d'argento e di verde, al 2° di rosso
[Consegnamento fatto a Ceva nel 1613 da tal X Dugnano, del fu Ludovico (consegnamento non riportato da Manno)]
     
    A titolo informativo si riportano le numerose varianti dell'arma, illustrate in alcune fonti
     
  Di rosso, al capo bandato di verde e d'argento
[Stemmario Trivulziano, alla voce de Dugniano]
     
  Inquartato di verde e d'argento, al castello merlato alla guelfa di rosso, attraversante sul tutto, aperto e finestrato del campo
[Stemmario Trivulziano, alla voce de Dugniano]
     
  Troncato, al 1° sbarrato d'argento e di verde, al 2° di rosso
[Stemmario Bosisio]
     
  Troncato, al 1° d'oro, a tre bande d'azzurro, al 2° di rosso
[armi di D. Fabius Dugnanus Med. e D. Iulius Dugnanus Mediolanen., 1609, Archiginnasio Bologna, v. Imago Universitatis n. 2324 e 2347. L'arma di Joseph Dugnanus Mediolanensis, 1661, v. Imago Universitatis n. 4835, è meno leggibile]
     
  Troncato, al 1° d'argento, a tre sbarre d'azzurro, al 2° di rosso
[arma del cardinale Antonio Dugnani, in Araldica Vaticana]

Dupin
  consignori di Villarbasse
     
  ARMA IGNOTA


Duport
(Du Port)
(da Thermignon, in Lione e Torino)
(antica famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)

* baroni

     
  Palato d'azzurro e d'argento, con la fascia del secondo, alzata
     
    motto: CINGIT NON OBSTAT

Dupré
(dalla Franca Contea, in Torino)
(famiglia naturalizzata in Piemonte nel 1696)

* baroni

     
  Di verde, al leone d’oro, linguato di rosso, sormontato da una mezzaluna d’argento montante, con il capo d’azzurro, sostenuto d’oro, e carico di una stella dello stesso, accostata da due mezzelune d’argento, affrontate

Dupuis
(nizzardi)
  (famiglia nobile con memorie dal XV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Durand (de)
Durand de la Penne
(dalla Provenza, in Nizza)
  marchesi (riconoscimento 1876)

consignori di Chaudol, La Penne

     
  Partito d'oro e di rosso, al leone coronato dell'uno nell'altro
[Rabino, per i Durand]
     
  Trinciato di rosso e d'oro, alla fascia d'azzurro attraversante sulla partizione, accostata da leopardi, quello in capo d'argento, quello in punta di rosso, rivoltato
[De Orestis e Rabino, per i Durand de la Penne]
     
  Inquartato, al 1° e 4° partito d'oro e di rosso, al leone di nero coronato d'oro, linguato di rosso, al 2° e 3° d'azzurro a tre cipressi d'oro, posti in fascia, quello di mezzo più alto (Authier)
[Manno, per i Durand de la Penne]
     
    motto: MAI VAU GALAR QUE FOL PARLAR

Durando
(da Savigliano)
  (antica famiglia de hospitio di Savigliano)
     
  ARMA IGNOTA

Durando
(da Torino)
  conti di Villa del Bosco
     
  Inquartato di rosso e d'azzurro, con il capo d'oro carico di un'aquila di nero, rostrata e armata di rosso
     
motto: DURANTES VINCUNT

Durando
(Durante, Durand)
(da Candelo)
  [Per il Blasonario Biellese, la famiglia investita di Villa del Bosco è quella originaria di Candelo, considerata tuttavia dello stesso ceppo di quella di Torino]

consignori di Oldenico

     
  Inquartato d'azzurro e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
     
    motto: DURANTES VINCUNT

Durando
(da Mondovì)
 
     
  Inquartato di rosso e d'azzurro, con il capo d'oro carico di un'aquila di nero, rostrata e armata di rosso
     
2  

Durando
(da Saluzzo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Inquartato d’azzurro e di rosso, con la croce d’oro, orlata di nero, sulla partizione, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
     
    motto: MODERATA DURANT

Durante
(del Nizzardo)
  baroni
     
  Partito di verde e d'azzurro, alla fascia d'argento attraversante sulla partizione, accompagnata in capo sul verde da un sole d'oro, nel cantone destro, e sull'azzurro da due stelle in capo, da un crescente rivoltato in punta, (il tutto d'argento)
[Rabino]

Duranti
(di Fossano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA
[Il Consegnamento 1687 è andato perduto]

  Nella serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592 compare lo stemma seguente. Il nome del proprietario non è di facile lettura, ma è probabile che il religioso appartenga alla famiglia fossanese.
     
  Inquartato di rosso e d’azzurro, con la croce d’oro, (orlata di nero?), sulla partizione, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Franciscus Felix Duren..., 167X]
     
    motto: DURENTES VINC(UNT)

Durando
(Durante, Durand)
(da Ceva)
 
     
  Inquartato d'azzurro e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Manno riporta che Gian Lorenzo Durando da Ceva nel 1614 consegna la stessa arma di quelli di Candelo]

Durando
(da Cherasco)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D’argento, al leone d’oro, linguato di rosso, tenente un bastone noderoso, di verde, posto in banda e reciso
[Manno. Il consegnamento 1613 è invece Un leone d'oro lampassato di rosso, che tiene sotto le zampe un bastone nodoso in campo d'argento]
     
  Di rosso, al leone d’oro, tenente una lancia da torneo, dello stesso
[Immagine del manoscritto Defanti; la blasonatura invece è quella del consegnamento 1613]

Durazzo
(di Genova)
  marchesi di Gabiano (1624), Pontinvrea (1786); baroni di Gattieras; signori di Cerrina
     
  Fasciato di rosso e d’argento, con il capo d’azzurro, carico di tre gigli d’oro, ordinati in fascia
     
  Di rosso, a tre fasce d’argento, con il capo d’azzurro, carico di tre gigli d’oro, ordinati in fascia
[Manno]
     
  D'argento, a tre fasce di rosso, sormontate da tre gigli del secondo
[Rabino, per i baroni di Gattieras]
     
    motto: AGERE ET PATI FORTIA

Durelli
  (ramo dei signori di Montiglio, del consortile di Canelli)

consignori di Montiglio [di Ricaldone]

     
  ARMA IGNOTA

Durio
(da Grignasco, in Novara e Milano)
(antica famiglia con memorie dal XVI secolo)

nobili (1832)

     
  Troncato, al 1° d’azzurro, alla volpe passante nella pianura erbosa e alberata, il tutto al naturale, al 2° d'azzurro, al leone coronato, tenente una lancia, il tutto d’oro, con la fascia d’argento sulla partizione, carica di tre gigli d’oro, cuciti, ordinati in fascia, il tutto sotto un capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero.

Durnasio
(di Asti)
  consignori di Cellarengo
     
  ARMA IGNOTA

Durobin
(da Chambéry, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, a tre bisanti d'oro, 2, 1
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]

Duru
(De Rivo)
(di Aymaville)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)

(consignori di Gressan?)

     
  Troncato d'oro e di rosso, il 1° al leone di nero, linguato di rosso, nascente

Dusio
(da Asti, anche in Bra)
 
     
  D’azzurro, allo scaglione, accompagnato in capo da due stelle, in punta da un gufo (dusio), il tutto d’oro
     
    motto: IN TENEBRIS PERSPICAX

Dutti
(Duti, Dutto)
(di Mondovì)
  (antica famiglia di baldacchino di Mondovì)
     
  Fasciato d'argento e d'azzurro
[Fiori di Blasoneria e Manno]
     
  Fasciato d'azzurro e d'argento
[Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]
     
    motto: DURUS ET CLARUS

Duyn (de)   (vedi Blasonario Transalpino)

consignori di Cavallerleone

     
  D'oro, alla croce di rosso
     
  (arma antica)
Di rosso, a due barbi d'argento, addossati
[Fiori di Blasoneria]
     
1 motto: PORTANTUR STEMMATA COELO

Easton
(inglesi)
  conti de La Torre di Utelle
(Peter Easton, celebre corsaro inglese, nominato conte da Carlo Emanuele I, 1616)
     
  ARMA IGNOTA


Ebrardi
(Berardi)
(da Boyon)
  consignori di Dosfraires
     
  Interzato in banda di rosso, d'azzurro e d'argento
[De Orestis e Rabino]

Eggenberg
(dalla Stiria)
  signori di Livorno Vercellese
     
  D'argento, alla corona d'oro in abisso, con tre corvi di nero, coronati d'oro, volanti, ordinati in pergola, con i becchi rivolti alla corona
     
  D'argento, alla corona d'oro in abisso con tre corvi di nero, coronati d'oro, volanti, ordinati in pergola con i becchi rivolti alla corona, sul tutto di uno scudo di sei quarti di Rosemberg, Gradisca, Aquileia, Adelsberg, Pettau e Radskersburg
[Manno]

Eissautier (d')
(Eyssautier)
(da Barcellonetta, in Provenza)
 
     
  D'azzurro, a tre fasce ondate d'argento, con il capo d'oro, carico di tre rose, di rosso
[De Orestis e Rabino]

Elia
(di Costigliole)
  consignori di Costigliole
     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'argento e di rosso di tre pezzi, accompagnata in capo da un crescente rivoltato, d'argento, e in punta da una stella (6), d'oro


Elia
(di Fossano)
     
  D'azzurro, alla sbarra scaccata d'argento e di nero, accompagnata in capo da un crescente montante, e in punta da una stella (8), il tutto d'oro
[Carlo Matteo Elia, 1747, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]
     
    motto: IN SPE

*Elia
(da Canale, in Torino e Roma)
conti
     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'argento e di nero, di tre file di venticinque pezzi, bordata d’oro, accompagnata in capo da un crescente rivoltato, e in punta da una stella, il tutto d'oro
[Spreti]
     
    motto: IN SPE OFFENDERE NESCIT 

Elioni
(Ellioni, poi Ricchiardi)
(da Saluzzo)
  (una delle 12 famiglie dichiarate nobiles di Saluzzo dal marchese Ludovico I nel 1460)
     
  D'azzurro, al grifone d'oro

     
  Di nero, al grifone d'oro, armato e linguato di rosso
[Consegnamento 1613]
     
motto: RECORDATUS MISERICORDIAE SUAE

Elisi
(da Lucerame, in Nizza)
  baroni (1840)
(il titolo di baroni di Sant'Alberto, richiesto per successione Rainaldi, non fu concesso)
     
  Partito, al 1° d’argento, al pugnale d’oro, in palo, cucito, fra da due rami d’alloro, al naturale, decussati in punta, al 2° d'azzurro, al leone d’oro, linguato di rosso, sostenuto da un monticello di verde
[De Orestis e Rabino]

Embroni
(Embruni)
(del Nizzardo)
  consignori di Bojone
     
  D'azzurro, alla campagna al naturale e al sole d'oro nel cantone destro del capo
[De Orestis e Rabino]

Emé
(Esmes
  (con)signori di Nevâche
     
  D’azzurro, all'agnello (pasquale) passante d'argento, con il capo d'oro, carico di tre rincontri di vacca (o di bue), di nero
[Gustave de Rivoire de La Bâtie, Armorial du Dauphiné]

     
  Di [...], all'agnello di [...], sormontato da una salamandra coronata, di [...], infiammata di rosso
[Dizionario Araldico Valsusino]

     
    motto: VINCO DULCEDINE ROBUR
VIRES DULCEDINE VINCO
SICUT AGNUM MANSUETUS VINCO DULCEDINE ROBUR

Emeri
(Emeric, Emery de Sartoux)
(del Nizzardo)
  (con)signori di Cuébris
     
  Troncato, al 1° di rosso, al leone d'oro, al 2° d'argento, a tre bande d'azzurro
[De Orestis]
     
  Troncato, al 1° di rosso, al leone d'oro, nascente dalla partizione, al 2° d'argento, a tre bande d'azzurro
[Rabino]

Emerico
(Emeric)
(del Nizzardo)
  conti di Saint-Dalmas-le-Sauvage
     
  Di rosso, a due palme d’argento, decussate verso la punta, accantonate in capo da una stella, ai fianchi e in punta da tre crocette di Sant'Andrea, il tutto d’oro
[De Orestis e Rabino]
     
  Di rosso, a due palme, decussate verso la punta, accantonate in capo da una stella, ai fianchi e in punta da tre crocette, il tutto d’oro
[Manno]

Emilio
(da Borgo S. Martino)
  conti di Corteranzo
     
  ARMA IGNOTA


Emmanueli
(Emanuelli)
(da Torino)
  consignori di Villanova Monferrato
     
  Di rosso, alla fascia d’argento, carica di un cavallo passante di nero, insellato e imbrigliato d'oro
[Consegnamento 1687]
     
  Di rosso, alla fascia d’argento, carica di un cavallo baio imbrigliato e insellato, al naturale, passante
[Manno]

Enrici
(Henrici)
(dal Lionese, ad Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  D’azzurro, allo scaglione d’argento, accompagnato da tre speronelle d'oro

Enrici
(Henrici)
(da Romano Canavese)
  (famiglia nobile con memorie da fine del XV secolo)
     
  D’oro, a cinque fasce, una d’azzurro accostata da due di rosso, e queste da due d’argento, cucito

Enrico
(del Canavese)
  conti di Cesnola, Settimo Vittone; signori di Montestrutto, Nomaglio, Quincinetto; consignori di Baio, Montalto Dora, Tavagnasco
     
  ARMA IGNOTA
     
  (È però probabile che la famiglia abbia fatto uso dello stemma dei di Settimo, dal cui consortile gli Enrico derivano)
D'argento, al capo di rosso, con lettera S di nero, attraversante

Enrielli
(Enriello, Henrielli)
(da Ivrea, oriundi di Vestignè, poi in Casale)
  conti di Coazze, Donnaz
     
  D’argento, alla banda di rosso, carica di rombi del campo, appuntati in banda, accompagnata da due castelli, pure di rosso
[Manno]
     
  D’argento, alla banda di rosso, carica di rombi del campo, appuntati in banda, accompagnati da due torri, pure di rosso, accollati a una pianta di verde
[De Tillier]
     
motto: UNDIQUE TUTA

Enriotto
(del Canavese)
  consignori di Settimo Vittone
     
  ARMA IGNOTA

Enríquez
(Henríquez)
(della Castiglia)
  consignori di Villadeati
     
  D'argento, mantellato (ritondato) di rosso, questo carico di due castelli d'oro, aperti d'azzurro, l'argento carico di un leone di rosso
     
  (Enríquez de Ribera)
Partito, al 1° di Enríquez, al 2° d'oro, a tre fasce di verde (Ribera)

Entrèves (d')
(della Valdigne)
  signori di Entrèves
     
  D’argento, al castello sormontato da un sole, il tutto di rosso

Erasca
(da Barge)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, alla banda d'azzurro, accompagnata da due dardi di nero, posti in banda
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]
     
    motto: AD SPEM BONI

Ermengiso (de)
(de Armengiso, de Hermengiso, Elmengiso, Ermengisi)
(da Casale)
  (antichissima famiglia nobile casalasca, con memorie dal XII al XIV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Escoffier
(signori di Boione)
vedi Scoffier

Escoffier
(signori di Lessolo)
vedi Scoffier

Escoffier
(conti di Castellar)
vedi Scoffier

Esmandia (de)
(dalla Catalogna, in Milano)
  signori di Terdobbiate
     
  D'azzurro, alla mano appalmata, d'argento, sormontata da un sole d'oro
[indicazioni di Raúl Maldonado Sánchez]

Este   (ramo trapiantato in Piemonte della famiglia marchionale di origine Obertenga)

marchesi di Borgomanero (1552), Châtelard (1619), Dronero (1646), Lanzo e Groscavallo (1577); conti di Crevacuore, Ormea; signori di Carignano, Lucento, Pamparato, Villareggia; consignori di Cavoretto, Ceva, Priola

     
  Inquartato, al 1º e 4º d’argento, all’aquila bicipite imperiale di nero, al 2º e 3º di Francia (d'azzurro a tre fiordalisi d'oro), con la bordatura indentata di rosso e di argento; sul tutto d'Este (d'azzurro all'aquila d'argento, rostrata, membrata e coronata d'oro), carica in petto di uno scudetto di Savoia moderna
     
  (Ippolito d'Este, vescovo di Moriana e Susa (1564-1567))
D'azzurro all'aquila d'argento, coronata e membrata d'oro
[Dizionario Araldico Valsusino]
     
3

Estouteville (d')
(della Normandia)
  (si riporta l'arma di questa famiglia per l'importante presenza in Valsusa di Guglielmo, vescovo di Moriana e di Susa (1452-1483), cardinale)
     
  Burellato d’argento e di rosso, al leone di nero, coronato, armato e lampassato d'oro, attraversante sul tutto
[Rietstap]
     
  Inquartato, al 1° burellato d’argento e di rosso, al leone di nero, lampassato d'oro, attraversante (Estouteville), al 2° e 3° di rosso, a due fasce d'oro (Harcourt), sul tutto di Borbone
[armi del cardinale Guglielmo, parete del duomo di Susa]
     
  Burellato d’argento e di rosso, al leone di nero, attraversante sul tutto
[arma di Robert d'Estouteville, nell'Armoriale Gelre e nel Ruolo d'Armi Glover]
     
  Burellato d’argento e di rosso, al leone di nero, coronato, armato e lampassato d'oro, attraversante, con il bastone d'oro attraversante sul tutto
[arma di Robert d'Estouteville, Dizionario Araldico Valsusino]

Eulis
(Eula)
(nizzardi)
  consignori di Dosfraires
     
  ARMA IGNOTA

Eusebio
(da Sospello)
 
     
  Di rosso, alla fascia d'oro, carica di tre stelle d'azzurro, accompagnata in capo da un cinquefoglie, in punta da un uccello, il tutto d'oro
[De Orestis e Rabino]

Eusebioni
(Eusebione)
(da Trino, in Casale)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, a tre rami di verde (?), ciascuno carico di un uccello, pure di verde (?), con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila di nero
[Blasonario Casalese: i rami e gli uccelli potrebbero anche essere azzurri]

Èze (d')
(d'Yze, Yse, Ysia)
(del Nizzardo, poi in Provenza e Delfinato)
  (ramo dei visconti di Nizza)

signori di Èze; consignori de La Turbie

     
  (probabile arma precedente)
Di [...], al leone di [...], con la banda di [...] attraversante
[scudo marmoreo reperito nel villaggio medievale di Châteauneuf]
     
  D'argento, al leone di rosso, con la banda d'azzurro attraversante, caricata in capo da un giglio d'oro

Ezemi
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, alla torre di rosso, sostenente una torricella dello stesso, accostata a destra da un leone e a sinistra da una lupa, d'azzurro
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Faà
(da Fontanile, in Casale e Alessandria)
  marchesi di Bruno (1648), Mombaruzzo (1616); conti di Carentino; signori di Fontanile; consignori di Olivola, Terruggia
     
  D'oro, alla fata (Faà) mostruosa, passante sopra una pianura erbosa, il corpo e la testa con l'elmo in maestà, il tutto al naturale, essa fata avente la metà superiore di donna nuda e scapigliata, con le ali di pipistrello, di verde, le gambe di uccello palmipede e la coda di serpe, terminante in saetta
     
motto: NEC FERRO NEC IGNE

Fabar
(Fabari, Fabario, Fabbri)
(da Poirino, anche in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'azzurro, a tre monti d'oro, con tre piante di fava, d'argento, nutrite sui monti e sormontate da due stelle d'oro
     
  D'argento, alla pianta di fava di verde, nutrita sul più alto di tre monti, pure di verde
[Araldica del Pennello, pag. 240]
     
    motto: FAC BONUS NE TIMEAS [adottato dalla linea di Torino]

Fabaro
(Fabario)
(da Bassignana?)
  consignori di Scandeluzza
     
  ARMA IGNOTA


Fabio
(Fabiani)
(da Mondovì)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, alla stella, accompagnata da due giglio, il tutto d'oro, al 2° d'argento, alla pianta di fava, gambuta, fogliata e fruttata di verde
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno; di Ricaldone]
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre stelle d'oro, al 2° d'argento, alla pianta di fava, gambuta e fogliata di verde, fruttata di rosso
[Collezione Armi Gentilizie di Mondovì]
     
    motto: IN TENEBRIS VIRTUS

Fabio
(da Moncalieri)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, alla pianta di fava, di verde, fruttata d'oro verde
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]
     
    motto: IN SUBLIMIS

Fabre
 
     
  Troncato, al 1° a tre stelle, sormontate da una mezzaluna crescente, il tutto d'argento, al 2° d'oro, alla testa di toro, di rosso
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: FABER FORTUNAE VIRTUS

Fabri
(da Sospello)
  signori di Rocchetta del Varo; consignori di Aiglun, Dosfraires e Faraone, Giletta. Gorbio, Mas
     
  D'oro al leone di rosso, con la fascia d'azzurro, carica di tre fiamme d'oro
[Manno: questa versione è confermata anche dall'arma di Sebastiano Fabbri sulla sua casa a Santo Stefano di Tinea - vedere Appendice Fotografica]

     
  D'oro, al leone di rosso, con la fascia d'azzurro, carica di tre trifogli d'oro
[De Orestis e Rabino]
     
motto: FORTIS ET MITIS
FABER FORTUNAE VIRTUS

Fabri
(della Val d'Aosta)
  signori di Cly
     
  D'oro, sparso di chiavi di rosso, l'ingegno in alto, al leone tenente una croce del Calvario, il tutto di rosso
     
  D'oro, sparso di chiavi d'azzurro, l'ingegno in basso, al leone di rosso, tenente un martello al naturale
[arma di D. Ludovicus Fabri Augustanus, 1583, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 820]

Facchinetti
Facchinetti Pulazzini
(da Cravegna, in Bologna, Rimini, Roma)
* conti; patrizi di Ravenna; nobili di Cesena; nobili di Verrucchio
     
  D'argento, al noce di verde, sradicato, fruttato d'oro
[Spreti]
     
  D'azzurro, al palo d'argento, carico di un noce di verde, sradicato, fruttato d'oro, accostato a destra da un volo alzato, d'argento, sormontato da una cometa d'oro, posta in palo, a sinistra da cipresso di verde, sinistrato da un pino, pure di verde, posto in sbarra, entrambi uscenti da terrazzo, di verde, accompagnati in capo da una cometa d'oro, posta in banda
[Spreti]
     
    motto: PULCHRUM PRO LIBERTATE MORI

Faccio
(da Masserano)
 
     
  D'azzurro, al castello di rosso, cucito, fondato sulla campagna di verde, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[lunetta 17, convento di San Teonesto, Masserano, si veda Raffaella Greppi, Arte Francescana a Masserano, DocBi Biella, 2009]

Facconis (?)  
     
  Troncato, al 1° di [...], all'aquila di [...], coronata di [...], al 2° di [...], a tre banda scaccate di due tiri, di [...] e di [...]
[Rabino, dal testamento del 1693 di Anna Maria Malabaila, moglie di Agostino Facconis, signore di Cortigliole]
     
    motto: SPERO

Facelli
(Faccelli, Fasseli)
(di Asti)
  (Per Manno questa famiglia e la seguente sono diverse; per di Ricaldone si tratta di un'unica famiglia, diramatasi da Asti in Colcavagno, Cunico e Cortandone)

consignori di Cortandone, Monale, Villafranca

     
  D'azzurro, a una fiamma al naturale posta verso la punta dello scudo, sormontata da tre stelle d'argento, male ordinate
[Di Ricaldone ovviamente assegna questo stemma anche alla famiglia che segue]
     
motto: TENDENT AD SIDERA FACES

Facelli
(da Cunico)
  consignori di Colcavagno
     
  ARMA IGNOTA

Faciani
(Fagiani)
(da Caluso)
  consignori di Barone, Candia, Terruggia
     
  D'azzurro, a due spade, al naturale, decussate, accompagnate in capo da un libro d'argento, aperto
     
motto: IN OGNI TEMPO

Facino
(del Vercellese?)
 
     
  Troncato d'argento e d'azzurro, a tre torce (?) d'oro, 2 e 1
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Facio
(de Fassio)
(da Strambino o Ivrea)
  (famiglia patrizia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'azzurro, al leone, sormontato da tre stelle male ordinate, il tutto d'oro
     
    motto: FACIENTES BONA LUCESCUNT

Facio
(da Mondovì)
  (forse si tratta di un ramo della famiglia precedente)
     
  D'azzurro, al leone, d'oro, linguato e unghiato di rosso, sormontato da tre stelle male ordinate, pure d'oro
[Taddeo Facio, civis Montis Regalis, 1691?, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592]
     
    motto: FACIENTES BONA LUCESCUNT

Facio
(Faccio)
(da Avigliana, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, allo scaglione d'oro, accompagnato, nel braccio destro da due teste di moro, al naturale, nel braccio sinistro da tre stelle d'oro, ordinate in banda, e sotto, da una testa di moro di nero, bendata d'argento, rivoltata, caricante una rotella d'oro

Facio
(Fazio, Fatio, Fatto)
(da Vogogna, in Ginevra)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

signori di Bonvillars, Duilliers (Vaud)

     
  D'argento, a tre garofani di rosso, gambuti e fogliati di verde, nutriti su tre colli dello stesso, sormontati da due stelle di rosso

Facipecora Pavesi
(da Mantova, in Monferrato)
  conti di Varengo
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al sole d'oro, figurato e raggiante, sormontato da un cartiglio recante il motto PAR UN DESIR, al 2° di rosso, al drago d'argento, rivoltato e seduto, con la bordura dentata d'argento
[arma di Vincentius Facipecora Pavesius, 1670, Archiginnasio di Bologna]
     
  Troncato, al 1° d'oro, al sole di rosso, al 2° d'argento , al drago seduto, al naturale, con la bordura dentata (di rosso?)
[Stemmario Mantovano]
     
  Troncato, al 1° d'oro, al sole di rosso, al 2° d'argento , al drago di nero
[Stemmario Mantovano]
     
  Troncato, al 1° d'argento, al sole di rosso, figurato e raggiante, sormontato da un cartiglio recante il motto PAR UN DESIRE, al 2° d'azzurro, al drago d'argento, (seduto?)
[arma di D. Hercules Pavesius Mantuanus, 1591, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 988]
     
  Troncato, al 1° d'oro, al sole di rosso, sormontato da un lambello a tre pendenti, d'argento, al 2° d'azzurro, al drago di nero, cucito
[Di Ricaldone, probabilmente confondendo il cartiglio con un lambello]
     
  (Pavesi)
Troncato di due e partito di due, al 1°, 3°, 7° e 9° di rosso, al 2° troncato d'argento e di nero, al 4° partito d'argento e di nero, al 5° d'argento, allo scudo pavese, di rosso, al 6° partito di nero e d'argento, all'8° troncato di nero e d'argento, con il capo d'argento, carico di un'aquila di nero
[Stemmario Mantovano]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'argento, alla mezz'aquila di nero, uscente dalla partizione, al 2° e 3° d'oro, a tre pali di rosso
[di Ricaldone]

Facis (de)
(Fasis)

(da Carmagnola)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, alla banda di nero, ripiena d'oro, accompagnata da due busti di puttino, posti in maestà, quello in capo d'oro, l'altro di rosso
     
    motto: OMNE BONUM DESURSUM EST

Fagotto
(da Pinerolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, alla pianta di fava di verde, sradicata, accompagnata da due stelle di rosso

     
    motto: EX COELESTI VIRTUTE

Falameri
(di Alessandria)
  (antica nobile famiglia con memorie dal XV secolo)
     
  ARMA IGNOTA


Falcetti
(da Vigone)
  consignori di Montaldo Roero
     
  D'azzurro, calzato d'oro, con tre mezzelune d'argento addossate
     
motto: FURIT NON FERIT

Falco
(Falchi)
(da Saluzzo)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XIII secolo)
     
  ARMA IGNOTA
     
  (i Falco che risiedevano a Cherasco)
Di rosso, al palo d'argento doppio dentato, con il capo d'oro
[Manno, citando il manoscritto Defanti]
     
  (i Falco che risiedevano a Cherasco)
Di rosso, al palo d'argento doppio merlato, con il capo d'oro
[Manoscritto Defanti]

Falco Bava
(da Peveragno)
  signori di Vallo
     
  ARMA IGNOTA

Falcon
(del Nizzardo)
 
     
  Di verde, al falcone d'argento posato sopra un tronco scorciato, d'argento, posto in banda
[Rabino]

Falcombello
(Falconbelli)
(da Avigliana, in Pinerolo)
  conti di Albaretto e Lottulo, Frassino
     
  (arma antica)
Troncato, al 1° d'azzurro, alla stella d'argento, posta a destra, al 2° d'argento, al falcone al naturale, beccato e membrato di rosso, volante e fissante la stella del primo
[Fiori di Blasoneria]
     
  (ampliamento del 1656)
Troncato, al 1° d'azzurro, al falcone d'argento, allumato, linguato e sonagliato di nero, volante, accompagnato da due stelle d'oro, poste in banda, al 2° d'argento, alla croce di rosso, accantonata da quattro rose dello stesso, barbate di verde
     
motto: SIC SIDERA SCANDIT

Falconieri
(Falconeri)
  (ramo degli Orsini di Rivalta)
     
  D'argento, al falcone al naturale, legato e sonagliato d'oro
[In Fiori di Blasoneria il falcone non è legato, ha il becco rosso e il sonaglio d'oro]
     
  (in seguito)
Inquartato di Falconeri e di Orsini
     
     
  D'oro, al falcone al naturale, fermo sopra una campagna di verde
[de farconeris, fregio araldico del castello di Lagnasco]
motto: CONREISON

Falconieri
(olim Palenga alias Barberi)
  consignori di Borgaro
     
  (probabilmente assunsero lo stemma dei Falconieri di Trana)
D'argento, al falcone al naturale, legato e sonagliato d'oro

[l'arma d'argento al falcone spiegato di nero, beccato, membrato e sonagliato di rosso (cfr. Insignia Sine Nomine) presente in San Domenico di Torino potrebbe essere quella di Giorgio Falconieri, olim Palenga, o quella di un de Montfalcon: si veda l'articolo di Luisa Gentile in Araldica dello Scalpello]


Falconis
(da Centallo)
  conti di Gaiola
     
  Di rosso, al falcone d'oro, posato sopra un tronco scorciato, d'argento, posto in fascia
[Araldica cuneese: è l'arma che De Orestis e Rabino assegnano ai Fulconis, o Falconis, famiglia del Poggetto]

Falla
(da Biella)
 
     
  D'azzurro, alla banda d'argento, carica in cuore da una lettera F di nero, a piombo, e ai lati da tre file di scacchi, scorciate, di rosso e d'oro, quella di mezzo mancante di uno scacco d'oro
[Blasonario Biellese]


Falletti
(Falletto, Faletti)
(di Asti)
  marchesi di Barolo (1730), Beaufort (1770), Castagnole Monferrato (1662); conti di Altezzano, Benevello, Montà d'Alba, Rocchetta Palafea, Rodello, Ruffia, Serralunga, Settimo Torinese, Villafalletto; baroni della Morra; signori di Borgomale, Carpenea, Castiglione Falletto, Cavatore, Lequio, Marescotto, Melazzo, Mombarcaro, Montiggio, Morano, Pollenzo, Racconigi, Roddi, Sanfront, Villa del Bosco, Villarboit, Vottignasco; consignori di Bosia, Cassinasco, Cavallermaggiore, Gerbola, Lagnasco, Leynì, Marsaglia, Monforte, Montaldo Roero, Montemale, Monthoux, Perno, Pinerolo, Pocapaglia, Roascio, Villanova Solaro
     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'oro e di rosso, di tre file

     
1 motti: EN ESPERANCE (o IN SPE)
SANS OULTRAGE

Falletti
(da Fossano)
(ramo illegittimo della famiglia precedente)

conti di Torre d'Ussone

     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'oro e di rosso, di tre file


*Falletti
(da Asti, in Roma)
conti di Villafalletto; signori di Vottignasco; consignori di Montaldo Roero
     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'oro e di rosso, di tre file


Falletti
(da Casale)
  signori di Cellamonte, Castelgrana
     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'oro e di rosso di tre file, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Blasonario Casalese e arma di Franciscus Bernardinus Casalensis, 1640, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4141]

Falletti
(di Asti)
  conti di San Biagio
     
  Bandato di rosso e d'argento

     
motto: IMPAVIDA VIRTUS

Falletti
(da Lessona)
     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'oro e di rosso, di tre file
[Consegnamento 1614]

Falletti
(dal Piemonte, in Provenza)
 
     
  D'azzurro, a tre bande d'argento

Falletti
(da Pont Canavese)
  conti di Champagny; signori di Rivarossa
     
  D'azzurro, alla banda scaccata d'oro e di rosso di tre file, accompagnata da due stelle d'oro
     
    motto: INGENUOS DECET

Falletti
(da Trino)
  conti di Frignano in Garfagnana (da Ercole II duca di Ferrara)
     
  ARMA IGNOTA

Falletti
  conti di Moriondo (Villaregia)
     
  ARMA IGNOTA


Fango (del)
(di Biella)
  consignori di Castellengo e Mottalciata
     
  D'azzurro, a due cordoni color terreo, posti in sbarra, accompagnati da due stelle (6) d'oro
[Carlo Antonio Coda, Storia del Convento e della Chiesa di San Domenico del Piazzo e della Famiglie nobili che ivi hanno sepoltura, Biella, 1649]
     
  D'azzurro, alla banda d'argento, orlata da due cordoni color terreo, accompagnata da due stelle (6) d'oro
[Blasonario Biellese]

Fantaguzzi
(da Castiglione Tinella, in Asti)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al monte di nero, accostato da due rose d'argento, al secondo fasciato di rosso e d’oro, con una banda di [...] attraversante, carica di un serpente (di verde?)
[segnalazione di don Paolo Prunotto]
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, al monte all'italiana di sei vette, di nero, accostato da due stelle d'argento, al secondo fasciato di rosso e d’oro, con un ramo d'alloro, di verde, attraversante in banda
[segnalazione di don Paolo Prunotto]
     
    motto: SURSUM SEMPER

Fantelli [Manno]
(da Mantova)
Fantetti [Guasco]
(da Bologna)
  marchesi di Montiglio (1676)
     
  ARMA IGNOTA


Fanti (de)
(Defanti)
(da Cherasco)
  baroni di Sant'Oberto (= tenimento di Barauda con Freglia, Moncalieri)
     
  D’azzurro, all’elefante al naturale, fermo sopra un ristretto di terreno


Fanti
(da Alba)
  (famiglia nobile con memorie dal XIII secolo)
     
  ARMA IGNOTA


Fantin
(Fantin des Odoards, Fantin La Ribière, Fantin La Tour, Fantin de la Combe)
(da Briançon, anche in Valsusa)
  (famiglia con memorie in valle di Susa dal XVII secolo)
     
  Di rosso, al leone d'oro, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'argento
[Gustave de Rivoire de La Bâtie, Armorial du Dauphiné]
     
  (arma di Georges, signore di Chaumont, abate di San Lorenzo di Oulx)
D'azzurro, allo scaglione d'oro, accompagnato da tre stelle d'argento
[Gustave de Rivoire de La Bâtie, Armorial du Dauphiné]

Fantini
(da Pinerolo)
  signori di Baldissero; consignori di Buriasco
     
  Bandato d'oro e di rosso

Fantini
(da Asti)
  (famiglia nobile con memorie dal XII secolo)
     
  ARMA IGNOTA


Fantino
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, a tre bande scaccate d'oro e di nero, con il capo d'oro, carico di tre steche (= pali?) di rosso
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: INFANTIAE FORTITUDO

Fantolino
(da Costigliole d'Asti)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

[don Paolo Prunotto segnala che il sigillo sul testamento dell'avvocato Sebastiano Fantolino (1817) viene così descritto "Un campo diviso rappresentante da una parte un giglio fra due barre, e dall'altra un leone incoronato con corona al di sopra, palma ed alloro all'intorno (...)"]


Fantoni
(da Biella, in Andorno e Torino)
  conti di Baio; consignori di Ceretto, Montecavallo, Quaregna, Valdengo, Vigliano
     
  D'azzurro, al leone d'oro, tenente una lancia d'argento banderuolata dello stesso
     
motto: NON NOBIS DOMINE SED NOMINI TUO DA GLORIAM

Fantoni
(da Biella, in Torino)
conti (1898); nobili dei signori di Vigliano, Valdengo, Montecavallo
     
  D'azzurro, al leone d'oro tenente con le branche anteriori una lancia d'argento in palo, banderuolata bifida dello stesso, ondeggiante verso sinistra
     
motto: NON NOBIS DOMINE SED NOMINI TUO DA GLORIAM

Fantoni
(da Torino)
  consignori di Mombello
     
  Troncato d’azzurro e d’oro, al leone dell’uno nell’altro, con il capo d’argento, carico di due banderuole di rosso (decussate?)

Fantoni
(da Torino)
  conti
     
  (linea comitale)
Partito, al 1° d’azzurro, a cinque fasce d’oro, al 2° d’argento, al leone al naturale, tenente una banderuola d’azzurro crociata d’oro
     
motto: INDUSTRIA ET LABORE

Fapoco
(Fapoc)
(da Vigone)
  consignori di Altessano Inferiore
     
  D’oro, alla fascia di rosso, accompagnata in capo da un leone nascente, di nero, in punta da tre bande d'azzurro
[L'arma scolpita di Maurizio Fapoc, datata 1650, è presente nel chiostro del Capitolo del convento di Sant'Antonio, Padova: segnalazione di Franco Benucci - vedi Appendice fotografica]
     
    motto: SEDULITATE ET FIDE

Faraggiana
(da Sarzana, in Castellazzo Novarese, Genova e Torino)
nobili (1879)
     
  D'azzurro, alla torre d'argento, di due palchi, merlati alla guelfa, fondata sopra la pianura erbosa, sostenuta da due leoni d'oro, affrontati e controrampanti, con la fenice sulla sua immortalità, al naturale, uscente dalla sommità della torre

Faraudi
(Ferraud, Feraud)
(da Cuneo)
  baroni di Villy
     
  D’azzurro, all’Ercole con la clava, passante nella pianura erbosa, al naturale

     
motto: FORTES CREANTES FORTIBUS

Faraudi
(da Nizza)
  baroni di Castelnuovo
     
  D’azzurro, al covone, accompagnato nel punto destro del capo dal sole, il tutto d’oro
[Rabino e Manno, anche per i baroni di Castelnuovo. Per la linea baronale Rabino indica l'arma Arnaud - vedi sotto]
     
  Trinciato d’azzurro e di rosso, alla banda d’oro, accompagnata in capo da un giglio dello stesso, in punta da due rose d’argento
[Rabino indica che Alessandro Faraudi diventa barone di Castelnuovo maritali nomine e adotta l'arma della moglie Delfina Arnaud]
     
motto: LOQUERE DOMINE

Faraudi
(Faraud)
(da Villafranca di Nizza)
  signori di S.ta Margherita del Poggetto

(Manno riporta due famiglie Faraudi, ambedue con signoria su Santa Margherita, ma con stemmi diversi)

     
  D’oro, alla fiamma di rosso
[Manno]

[A titolo informativo, si segnala che Rabino menziona una famiglia Faraldo di Mentone, la cui arma è d'azzurro, alla fiamma di [...], sormontata da una cometa di cinque raggi, di [..], e il motto: MICAT HINC INDE]


Faraudi
(Feraudi, Faraut)
(del Poggetto di Nizza)
  signori di S. Margherita del Poggetto

(Manno riporta due famiglie Faraudi, ambedue con signoria su Santa Margherita, ma con stemmi diversi. Invece De Orestis e Rabino ricordano solamente questa famiglia)

     
  Fasciato d'oro e di rosso

Farcito
Farcito De Vinea
(da Caluso, in Torino)
conti (1858)
     
  Partito, al 1° d’azzurro, al covone di spighe di farro, d’oro, legato di rosso, sormontato da tre stelle, pure d’oro, ordinate in fascia (Farcito), al 2° d’argento, a due tralci di vite, nutriti nella pianura erbosa, accollati a un palo, piantato nella medesima, ciascuno fruttato di due pezzi, il tutto al naturale, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero (De Vinea)
    motto: AD SIDERA VELOX

Fare (di)
Saluyxio
  Non sono state reperite notizie su questa famiglia (Ferrari? Ferraris? Ferrero? Ferreri?), la cui arma compare nello Stemmario Trivulziano
Si veda anche la scheda de Ferariis de Monteferrato, la cui arma è assai simile a questa
     
  D’argento, al grifo di nero, linguato e osceno di rosso, carico in petto di una stella a otto raggi d’argento, brandente con l’artiglio destro un martello ferrato di nero, con il manico inclinato in sbarra d’oro, accompagnato nel cantone destro del capo da una catena da camino isolata in palo di nero, composta di cinque anelli, di cui due visti di profilo

Fari
(da Chieri)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

(nel consegnamento sono definiti come consignori di Mombello)

     
  D’azzurro, a due bande d'argento
[Consegnamento 1580]

Farina
(da Alessandria)
  (antica famiglia decurionale alessandrina)
     
  Fasciato di rosso e d'argento


Farina
(da Valenza, in Cuneo)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)
     
  Inquartato, al 1° e 4° di rosso, alla stella d’oro, al 2° e 3° d'argento, a tre bande di nero, ondate

     
  Inquartato, al 1° e 4° di rosso, alla stella (8) d’oro, al 2° e 3° fasciato ondato d'argento e di nero, di quattro pezzi
[Stemma sulla casa dei Farina a Cuneo]
     
    motto: MODUS IN REBUS

Farina
(da Rivarolo Canavese)
* nobili
     
  Di rosso, al palo d’argento, ondato, accostato da due sacchi di farina, al naturale, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero
     
    motto: ALPHITON MIELOS ANDRON

Farnese
  famiglia ducale di Parma

marchesi di Novara (1538)
     
  D'oro, a sei gigli d'azzurro, 3, 2, 1


Fasani
(da Garessio)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, alla banda d’argento, accompagnata da due stelle dello stesso, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero, coronata di rosso

Fasanino
(da Sostegno)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  Partito, di rosso e di azzurro, a tre sbarre di rosso, cucite, ciascuna carica di un leoncino d’azzurro cucito
[Coda, Libro della Blasoneria Biellese, Consegnamento 1687]
     
  Partito, di rosso e di azzurro, a tre bande di rosso, cucite, ciascuna carica di un leoncino d’azzurro cucito
[Manno, dal Consegnamento 1613]

Fasanino
(da Sostegno)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’argento, al ramo di verde, sostenente un fagiano al naturale

Fascio
(Fassio, de Fasiis)
(da Revignano)
  baroni (1825)
     
  "Il sole, tre stelle in fascia e due leoni rampanti su di un vaso"
[Manno, dal testamento del barone Pietro]

Fasciotti
(da Cuneo, in Torino)
baroni (1898)
     
  D’argento, a tre stelle d’azzurro 2, 1, con l’aquila coronata, di nero, in abisso, il tutto accompagnato da due rosai, al naturale, fioriti di un pezzo, nutriti sulla partizione della campagna che è di rosso, a tre bande d’argento, ripiene di azzurro

Fasola
(da Maggiora, in Novara)
* nobili
     
  D’azzurro, al pino nudrito nella pianura erbosa, al naturale, il tronco accollato da una pianta di fagiolo, d’oro, e sinistrato da un leoncino fissante un sole orizzontale destro, il tutto d’oro

Fasola
(del Vercellese?)
 
     
  D'argento, al ramo fogliato, di verde, posto in sbarra, sul tutto una banda di rosso, con il capo di [...]
[Mario Coda, Blasonario Bulgaro del XVII secolo]

Fasolis
(in Bra)
 
     
  D'oro, alla pianta di fagiolo, fogliata e fruttata al naturale, con il capo d'azzurro, carico di tre stelle d'oro (ordinate in fascia)
[Mathis, Storia delle famiglie di Bra]

Fassati
(Facerii)
(da Casale)
  marchesi di Balzola (1680), Coniolo (1685); signori di Salabue; consignori di Torcello, Villanova Monferrato
     
  Di rosso, alla banda accostata da due triangoli, il tutto d’argento, con il capo d’oro, carico di un’aquila, di nero
[Stemmario Trivulziano, per i da Coniolo]
     
  Di rosso, alla banda accostata da due lame di falce, la inferiore rivoltata, il tutto d’argento, con il capo d’oro, carico di un’aquila, di nero
     
  (Fassati Roero San Severino)
Inquartato, al 1° e 4° di Fassati, al 2° e 3° partito, di rosso, a tre ruote d'argento, e d'azzurro, sparso di stelle d'oro
     
motto: PER NON FALLIR
NON OTIO SED LABORE (di Ricaldone)

Fassetti
(Fassetto)
(da Alba)
 
     
  D'argento, a tre pali di rosso, con il capo d'azzurro, carico di un uccello (colomba? fagiano?) d'argento
[arma del priore Ambr. Fassettus in Statuti antichi e nuovi del Collegio dei filosofi e medici della città di Torino, 1664. L'uccello in capo sembra passare su un ramo(?) di verde, posto in sbarra]

Fassini Camossi
(da Moncalvo, in Torino e Milano)
baroni (1860)
     
  Di nero, a tre teste umane di carnagione, bendate d’argento e poste in fascia, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila coronata di nero, al 2° d'azzurro, a tre teste di moro al naturale, attorcigliate d’argento, 2, 1
[Spreti]
     
    motto: OSTENDE NOBIS FACIEM TUAM

Fassio (De)
(da Ivrea)
 
     
  D’azzurro, al leone, sormontato da tre stelle male ordinate, il tutto d’oro
     
    motto: FACIENTES BONA LUCESCUNT

Faucon
(Falcone, Falconis)

(da Nizza e Barcellonetta)
  signori di Ascros, Falicon, Lieucia, Santo Stefano e Isola Santo Stefano, Sauze, Rimplas, Roccasterone; consignori di Entraunes, Santa Margherita, La Torre di Utelle
     
  D'oro, a tre falconi di nero, con le ali spiegate, disposti in banda

Faucon
(del Nizzardo)
 
     
  Di rosso, alla zampa di leone d'oro, posta in palo
[Rabino]

Fauzone
(Faussone)
(da Mondovì)
  marchesi di Clavesana (1751), Montaldo (1725); conti di Germagnano, Montelupo, Montmayeur, Moriondo e Lovensito, S. Albano, S. Giorio, Villanova Mondovì; signori di Nucetto, Viola; consignori di Beinasco, Ceva, Govone, Lisio, Priocca, Vicoforte
     
  D'azzurro, alla banda d'oro
[L'arma di D. Theodorus Faustinus (sic) Taurinensis, 1591, è presente nell'Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 996. Anche se il cognome è diverso, il nome Teodoro lo identifica quasi certamente come un appartenente a questa famiglia]
     
  (per i Fauzone di Nucetto è anche documentato)
Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, al 2° e 3° fasciato d'oro e di nero, alla banda d'oro attraversante sul tutto
     
  (Fauzone Bottega conti di Montmayeur, baroni di Villarsallet)
Di rosso, a tre pali d'argento
[De Foras; consegnamento 1613 dei Donzelli Bottega]
     
motti: SI TE FATA VOCANT
EN DIEU
ESPERONS EN DIEU

Fava
  (antichi in Piemonte)
     
  Di nero, a tre rose d’argento, con la fava di rosso, cucita e in abisso
[Manno, dai Libri d'Armi di Carlo Emanuele I]

Fava
(da Rosignano)
  consignori di Lisio, Rosignano
     
  ARMA IGNOTA
[Manno. Invece di Ricaldone considera un'unica famiglia Fava in San Salvatore, Valenza Po e Rosignano e le assegna l'arma che segue]

Fava
(da Valenza Po, in Savigliano)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D’oro, alla pianta di fava al naturale, accompagnata da due stelle d’azzurro
     
    motto: NON ULTIMA FRUGUM

Fava
(di Asti)
  (antichi in Asti)
     
  D’argento, al braccio vestito di verde, tenente con la mano di carnagione tre piante di fava di verde, recise

Fava
(da Bologna)
  conti
     
  Fasciato, innestato di verde e d’argento, con il capo d’oro, carico di un cane levriere al naturale, collarinato di rosso
[Manno e Canetoli, Blasone Bolognese]
     
    motto: TOLLE MORAS

Favetti
(da Savigliano)
  conti di Bosses
     
  Troncato, d'azzurro alla banda d’oro, e d'oro al castello di rosso, di tre torri

Favotto
(da Pinerolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, alla pianta di fava di verde sradicata, accompagnata in capo da due stelle di rosso

Favre
(Fabri)
(da Sembrancher nel Vallese, in Aosta)
  (vedi anche Blasonario Transalpino)

signori di Courmayeur e Entrèves; consignori di Cly

     
  Di rosso, alla banda d’argento, carica di una crocetta del campo, trifogliata, con il piede aguzzo, ritirata verso il capo
     
  Inquartato, al 1° e 4° di Favre, al 2° e 3° d'Entrèves, che è d’argento, al castello sormontato da un sole, il tutto di rosso
[De Tillier, per Rodolfo Roux Favre, vicebalivo del Ducato di Aosta]

Fay
(da Torino)
 
     
  D'azzurro, a tre trifogli d'oro, 2, 1
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: VIRTUTIS AD USU

Faya (la)
(de la Faye? du Fay?)
(dalla Francia, in Torino)
  (non sono riuscito a trovare notizie sulla famiglia di Jean Louis, capitano nel Reggimento di Guardia di SAR, che consegna l'arma il 19 giugno 1687; nel Consegnamento è indicato come barone di Bouchet.
L'unica famiglia con un nome simile e un'arma identica mi è stata segnalata da Arnaud Bunel: si tratta dei La Faye di Augerolles in Alvernia, che annoverano cinque canonici-conti di Brioude)
     
  D'oro, alla fascia di rosso
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Fea
(da Carignano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Fea
(da Casale?)
 
     
  D'azzurro, all'albero d'argento nutrito nella pianura di verde, con la pecora pure d'argento attraversante
[Blasonario Casalese]

Fecia
(Feccia, Fetia, De Feciis, Fesia, Fessia, Fescia)
(del Biellese)
 
     
  Troncato d’argento e di rosso, ciascun punto al tralcio di vite al naturale, con due grappoli a cinque pampini

Fecia
(Feccia, Fetia, De Feciis, Fesia, Fessia, Fescia)
(di Biella)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XV secolo)
     
  Troncato, al 1° di rosso, a due grappoli d'uva al naturale, al 2° d'argento, al tralcio di vite, con due grappoli e due pampini, al naturale
     
    motto: EX OPTIMO ETIAM FECIES

Fecia
(Feccia, Fetia, De Feciis, Fesia, Fessia, Fescia)
(da Candelo, in Biella e Torino)
  conti di Cossato
     
  Troncato d’argento e di oro, con la fascia di azzurro sulla partizione, carica di tre stelle d’oro, e accompagnata da tre grappoli, di uva rossa, al naturale
     
motto: SEMPER LONGIUS ET SEMPER ALTIUS

Fecia
(Feccia, Fetia, De Feciis, Fesia, Fessia, Fescia)
(da Biella, in Strambino, Ivrea)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XV secolo)
     
  Troncato, d'argento, al tralcio di vite al naturale, con due grappoli e due pampini, e di rosso

Fecia
(Fetia, Fezia)
(da Susa)
  (probabile diramazione della famiglia precedente)
     
  Troncato, d'argento, al tralcio di vite al naturale, con due grappoli e due pampini, e di rosso

Fecia
(Feccia, Fetia, De Feciis, Fesia, Fessia, Fescia)
(da Biella, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, a tre grappoli di uva rossa al naturale, con il capo d'azzurro, carico di una stella d’oro
     
    motto: DECORIS EST

Fecia
(Feccia, Fetia, De Feciis, Fesia, Fessia, Fescia)
(di Biella)
 
     
  Troncato, al 1° d'argento, al tralcio di vite di uva rossa al naturale, al 2° di rosso
     
    motto: OPTIMI ETIAM FECIES

Federici
(da Genova)
  conti della Costa (= Costa Vescovato, Al)
     
  Troncato d'oro e d'argento, all'aquila dall'uno all'altro, di nero sull'oro, di rosso sull'argento, coronata d'oro, muovente da un monte di tre colli, di verde
[Spreti]
     
  Troncato d'azzurro e d'oro, all'aquila di nero, coronata d'oro, con il monte di tre cime, di verde, uscente dalla punta
[Spreti]

Feea
(da Biella)
 
     
  Innestato cuneato abbassato, di rosso e d'azzurro, l'innesto orlato d'argento, il campo di rosso carico di tre stelle d'oro, male ordinate
[Blasonario Biellese]

Felisii
(Felici, Felisio, Felice)
(da Rivoli, in Carignano)
  consignori di Villarfocchiardo
     
  Di rosso, alla banda d'argento, carica di tre F, del campo
[Manno, dai Libri d'Arme di Carlo Emanuele I]
     
  Di rosso, alla banda d'argento, carica di tre F, di nero
[Fiori di Blasoneria]
     
  (i de Félix du Muy, provenzali)
Di rosso, alla banda d'argento, carica di tre F, di nero
[Manno]
     
  (i de Félix de Muy, provenzali)
Inquartato, di Felisio e di rosso, al leone d'oro, con la banda d'azzurro attraversante (Nemorso di Frassinello semplificato)
[Dizionario Araldico Valsusino e M. Lainé, Dictionnaire véridique des origines des maisons nobles ou anoblies... , Parigi, 1818]
     
  (i de Félix de Creisset, provenzali)
Inquartato, al di Nemorso di Frassinello semplificato, al 2° e 3° d'oro, al castello di tre torri, di rosso
[M. Lainé, Dictionnaire véridique des origines des maisons nobles ou anoblies... , Parigi, 1818]
     
motto: SI À DIEU PLAIT TOUT BIEN SERA
FELICES FUERUNT FIDELES [il ramo provenzale]

Felissano
(Feliciano)
(da Fossano)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato di rosso e d'oro
     
  (arma di Giuseppe Felissano, vescovo di Asti, 1741-1747)
Troncato di rosso e di nero, con la fascia d'argento sulla partizione
[Nella serie dei canonici della cattedrale di Fossano dal 1725, e in una lapide marmorea del 1744, segnalatami da don Paolo Prunotto, l'arma è timbrata da corona comitale]
[Manno osserva che nelle, araldicamente malfide prove Mauriziane (n. 723), fu ammesso per il quarto Felissano, un’arma di un partito, fasciato e controfasciato di oro e di nero, i cui colori ricordano l'arma a fianco]

Felonia (di) vedi Folonia (di)

Fenochio
(da Garessio)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  "Verso la punta dello scudo due mani in fede di carnagione stringenti due rami di fenochio verde fruttati"
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]

Fenochio
(da Cavour)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, alla pianta di finocchio, fruttata e sradicata, d'oro, accostata da due leoni d'argento, e accompagnata in capo da cinque stelle, pure d'argento, ordinate in fascia
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: À TOUTES SAISONS

Fenoglio
(del Nizzardo)
 
     
  Di rosso, al leone nascente d'oro, accompagnato in capo da due stelle dello stesso, in punta da tre piante di finocchio, di verde
[De Orestis e Rabino]

Fenoglio
de Briga
(da Briga?)
 
     
  Di rosso, al leone coronato d'oro, impugnante con le zampe anteriori un ramo di finocchio, al naturale, in palo
[De Orestis e Rabino]

Fenoglio
(Fenouil, du Fenoil)
(nizzardi)
 
     
  D'azzurro, al toro furioso d'oro, carico di uno scaglione di rosso
[Rabino]

Ferariis (de)
de Monteferrato
  Non sono state reperite notizie su questa famiglia (Ferrari? Ferraris? Ferrero? Ferreri?), la cui arma compare nello Stemmario Trivulziano e in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270.
Si veda anche la scheda di Fare, Saluyxio, la cui arma è assai simile a questa
     
  Di nero, al grifo d’argento, linguato di rosso, carico sull’accattatura dell’ala di una stella a otto raggi, d’oro, brandente con l’artiglio destro un martello d’arme d’argento, manicato d’oro

Feraudi (de)
  conti (1826)
     
  Fasciato d'oro e di rosso, la prima fascia d'oro carica di una stella d'azzurro, con il decusse di rosso, attraversante
[De Orestis e Rabino]

Fererius
(Ferrero, Ferreri)
(di Saluzzo? di Vercelli?)
  Non sono riuscito a verificare l'appartenza o meno a una delle numerose famiglie Ferreri o Ferrero che seguono, di D. Sebastianus Fererius Saluciensis (ma nelle fonti è anche indicato come Vercellensis), dottorato in utraque censura nel 1611 a Bologna.
La sua arma è descritta per i notai della Gabella Grossa, per una successiva raffigurazione sulle pareti dell'Archiginnasio
     
  D’argento, al leone d'azzurro, coronato d'oro

Ferino
(da Craveggia)
  (conti dell'Impero Francese)
     
  (solo arma napoleonica)

Ferla
(da Vercelli)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, al bastone pastorale d'oro posto in palo, con il capo d'azzurro (cucito), carico di un'aquila coronata, di nero (cucita)
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
  D'azzurro, al bastone pastorale d'argento, con il ricciolo d'oro (posto in palo), con il capo di [...]
[Coda, Blasonario Bulgaro]
     
    motto: OMNIA ...

Fernazza
(da Pinerolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato di rosso e d'argento, al leone dell'uno nell'altro
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]

Fernex (de)
(del Paese di Gex, in Torino)
(vedi anche Blasonario Transalpino)

* nobili

     
  Inquartato, d'argento, al leone di rosso, e di rosso, al leone d'argento
[anche in Armorial historique du canton de Vaud, di A. Mandrot, e in Armorial historique genevois, di J.B.G. Galiffe et A. Mandrot]
     
  (de Fernay o Fernex)
D'argento, al leone di rosso
[de Foras, Armorial et Nobiliaire de l'ancien Duché de Savoie]
     
  Inquartato, d'argento, al leone di rosso, e di rosso, al leone, d'oro
[de Foras, Armorial et Nobiliaire de l'ancien Duché de Savoie]
     
  (Fernex de Montgex)
Partito, d'argento, al leone di rosso, coronato d'oro, e d'azzurro, a due lance d'argento, in decusse, accantonate da quattro stelle dello stesso (Lifort di Thonon)

Feroldo
(da Saluzzo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  "Uno scudo rosso caricato di un leone rampante d'oro cinto nel mezzo da due [sic] sbarre, cioè la superiore rossa, la seconda d'azzurro e la terza d'argento"
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
    motto: NUMQUAM DESISTAM

Ferragatta
(di Casale)
  (antica famiglia ghibellina di Casale, con memorie dal XIV secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Ferragatta
(di Biella)
  (famiglia patrizia con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, al gatto inferocito, tenente con le zampe anteriori un'ascia, il tutto d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Blasonario Biellese]
     
  (Gerolamo Ferragatta, vescovo di Aosta nel 1568, per De Tillier appartiene a questa famiglia, ma porta uno stemma simile a quello dei Ferragatta di Carmagnola)
Di rosso, al gatto inferocito, tenente con le zampe anteriori un martello (?), il tutto d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[De Tillier]

Ferragatta
(di Carmagnola)
  (famiglia patrizia con memorie dal XVI secolo)

Gerolamo Ferragatta, vescovo di Aosta, per Manno appartiene a questa famiglia

     
  Di [...], al gatto di [...] rampante, tenente un martello, con il capo d’oro, carico di un’aquila di nero
[Nell'appendice fotografica è rappresentato uno stemma dei Ferragatta di Carmagnola, in cui il gatto è guardante]

Ferran
(nizzardi)
 
     
  Troncato d'azzurro e di rosso, il 1° a tre stelle d'oro, male ordinate, il 2° alla banda d'argento
[Garino e Rabino, che però non specifica il colore dei campi]

Ferrandi
(Ferrando)
(da Susa)
  consignori di Bussoleno, Chiavrie, Giaglione, Mattie
     
  D'azzurro a tre spade, al naturale, le laterali rovesciate, con la fascia d’oro attraversante
[Manno]
     
  Scaccato d'argento e di rosso
[Dizionario Araldico Valsusino]
     
    motto: JUS IN ARMIS

Ferrandino
(da Ivrea)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Trinciato di rosso e d'azzurro, alla banda di nero (cucita), carica di una stella d'argento, accompagnata da un leone nascente d'oro sopra il rosso
[Consegnamento 1613, non riportato da Manno]

Ferrari
(da Rivalta Bormida, in Alessandria e Torino)
  marchesi di Castelnuovo Bormida (1623); conti di Montaldo, Orsara
     
  Troncato, al 1° d'oro, all'aquila coronata, di nero (talora come capo), al 2° d'argento al castello di rosso fondato sulla campagna di verde
     
  D'oro, al castello di rosso, sormontato da un'aquila, di nero
[Fiori di Blasoneria]

Ferrari
(da Alessandria, in Solero)
  conti di Marengo, Spinetta; signori di Castelletto d'Erro; consignori di Olivola, Oviglio, Rocchetta Palafea, Serralunga
     
  Di rosso, alla croce di S. Andrea d'oro, con il capo del secondo carico di un'aquila di nero, coronata d'argento

Ferrari (de)
(di Genova)
  principi di Lucedio (1875)
     
  D’oro, al leone di rosso, coronato del campo

1    

Ferrari (de)
(da Genova e Milano, in Brignano, Alessandria e Torino)
  marchesi di Brignano Curone e Frascata (1720)
     
  Di rosso, al leone sormontato da tre gigli ordinati in fascia, il tutto d’oro, con la banda d’azzurro, abbassata e attraversante sul leone
[Per Manno i gigli sono male ordinati]
     
  (il ramo primogenito)
Di rosso, al leone sormontato da tre gigli ordinati in fascia, il tutto d’oro, con la banda d’azzurro, abbassata e attraversante sul leone, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Manno]
     
  D'oro, al leone di nero, armato e linguato di rosso, sormontato da tre gigli, di rosso, con la banda di nero, abbassata e attraversante sul leone
[Manno]
     
    motto: ARDUA PLACENT

Ferrari
(da Alessandria)
  (antica famiglia decurionale di Alessandria)
     
  Fasciato di rosso e d'oro
[De Ferrari]
     
  D’argento, al leopardo al naturale, illeonito, tenente una palma di verde
[Manno]
     
  Di nero, alla fascia d'oro, carica di tre ferri di cavallo, d'azzurro, con il capo del secondo, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne, da Raccolta di stemmi di Famiglie Alessandrine, attribuita a Canefri. In base alle somiglianza tra questo stemma e quello attribuito alla famiglia di Tortona, Berruti sostiene una comune origine delle due famiglie]
     
  (Si potrebbero forse attribuire a questa famiglia l'arma a fianco e quella che segue, presenti come armi de Ferariis nello Stemmario Trivulziano e in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270)

Di nero, a due fasce d'oro, con il capo del secondo, carico di un'aquila coronata, del primo, accostata da due ferri di cavallo, il tutto di nero
[Stemmario Trivulziano]

     
  Di nero, a due fasce d'oro, quella più in alto carica di tre ferri di cavallo, di nero, con il capo del secondo, carico di un'aquila coronata, del primo
[Insignia Nobilium Mediolanensium]

Ferrari
(da Tortona)
  (antica famiglia decurionale di Tortona)
     
  Troncato, d'azzurro all'aquila coronata, di nero, (cucita), e di rosso, a tre ferri di cavallo, di nero, 2, 1 (cuciti)
[Berruti, Tortona insigne]

Ferrari
(Ferraris?)
(da Novara)
 
     
  Di rosso, all'incudine sormontata da un martello in fascia, il tutto d'argento
[arma di D. Prosper Ferrarius Novariensis, 1580, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 569]

Ferrari
(Ferraris?)
(da Torino)
 
     
  D'azzurro, al leone d'oro (al naturale?), con la fascia d'argento attraversante
[arma di Secundus Ferrarius Taurinensis, 1646, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 4324]

Ferrari
Ferrari Ardicini
(da Oleggio, in Gozzano, Torino e Milano)
(antichi in Oleggio e Gozzano)

baroni (1829, per i Ferrari. Manno precisa che il cognome Ardicini non è riconosciuto per la linea baronale)
nobili (riconoscimento 1894, per i Ferrari Ardicini)

     
  Di rosso, a due fasce d’oro, con il capo del secondo, carico di un’aquila di nero, coronata del campo

Ferraris
(Ferrari, Ferrero)
(di Verolengo?)
  consignori di Barone, Candia, Orio [Guasco attribuisce alla famiglia anche la cosignoria di Candelo, non citata però da Manno]
     
  ARMA IGNOTA

Ferraris
(da Crescentino)
  conti di Mombello
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’argento, al chiodo di passione di nero, legato d'azzurro, al 2° e 3° bandato d’argento e d’azzurro; il tutto al capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero
[Consegnamento 1613]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’argento, al chiodo di passione di nero, legato di rosso, al 2° e 3° bandato d’argento e d’azzurro; il tutto al capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero
[Consegnamento 1687]
     
motto: NON INFERIORA

Ferraris
(da Biella, anche in Austria)
  conti di Occhieppo Inferiore

(conti di Taufer)

     
  Fasciato d'oro e di rosso, con il capo d'oro cucito, carico di un leone di rosso, nascente
     
  Di nero, a due fasce d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Fiori di Blasoneria, per i Ferraris di Biella]
     
  (il ramo austriaco, presente anche in Trentino)
Troncato, al 1° d'oro, al leone d'azzurro, lampassato di rosso, nascente, al 2° di rosso, a due fasce d'oro
[segnalazione di Luciano Borrelli]
     
  (alias per il ramo austriaco)
Inquartato, al 1° e 4° d’argento, al leone d’azzurro, al 2° e 3° partito, I) troncato, a) d'oro, al leone d'azzurro, lampassato di rosso, nascente, b) di rosso, a due fasce d'oro, II) d’oro, all’aquila bicipite di nero, coronata del campo
[segnalazione di Luciano Borrelli, stemma dipinto su un altare della collegiata di Stams]
     
motto: BIEN SOUFFRIR À TEMPS

Ferraris
(da Cherasco)
  conti di Ticinetto, Torre d'Isola
     
  Fasciato d'oro e di rosso, con il capo d'oro cucito, carico di un leone di rosso, nascente
[Manno]
     
  Fasciato di rosso e d'oro, con il capo d'oro, carico di un leone di rosso, nascente
[Manoscritto Defanti]

Ferraris
(da Cuneo, originari del Pavese)
  conti di Celle
     
  D'oro, alla croce di Sant'Andrea d'azzurro, con il capo del primo, cucito, carico di un'aquila coronata, di nero
     
motto: PRO FULMINE CRUCEM

Ferraris
(Ferrari)
(di Casale)
  conti di Ticinetto
     
  Troncato di rosso e d'azzurro, con la fascia d'argento sulla partizione, al leone, tenente una graticola, il tutto d'oro, attraversante sul tutto
[di Ricaldone e Blasonario Casalese]
     
  D'azzurro, al leone tenente una graticola, il tutto d'argento
[di Ricaldone]

*Ferraris
(da Sostegno, in Torino)
conti
     
  Partito, al 1° d’argento, all'inferriata al naturale che carica tutto il campo, al 2° d’ azzurro, al leone d’oro, linguato di rosso, con il capo concavo d’oro, carico di un’aquila di nero, linguata di rosso
    motto: TAURINI SOSTINUI LABORE AUXI

Ferraris
(da Biella, in Vercelli e Torino)
  consignori di Rodello
     
  Fasciato d'oro e di rosso, con il capo d'oro cucito, carico di un leone di rosso, nascente
     
motto: CHI BEN SERVE E FACE ASSAI DOMANDA

Ferraris
(da Villanova d'Asti, in Savigliano)
  conti di Genola
     
  D'oro, al leone di nero, linguato e armato di rosso, con la fascia dello stesso, attraversante
     
motto: NE FOEDAR MORIAR

Ferraris
(da Cherasco, in Torino)
  conti di Bagnolo
     
  D’azzurro, inquartato da un filetto d’oro, al 1° e al 4° al leone d’oro, tenente un’inferriata d’argento, posta in banda; al 2° e 3° a una fascia d’argento
     
motto: HIS QUI CUMULANTUR SIC

Ferraris   consignori di Belvedere, Ceva, S. Michele
     
  D'oro, a tre fasce di nero, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila coronata, di nero
     
motto: MEDIO TUTISSIMUS

Ferraris
di Ceva e Dogliani
  (forse si tratta della famiglia precedente)
     
  Di nero, a due fasce d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Fiori di Blasoneria]

Ferraris
(di Asti)
  signori di Serralunga con Castellazzo
     
  D’azzurro, al leone tenente una graticola, d’oro
     
motto: VEL DURISSIMA FERRE

Ferraris
(da Biella, in Milano, Erba e Roma)
nobili (1906)
     
  D’azzurro, al leone d’argento, tenente una gratella di ferro, dello stesso
     
    motto: VIRTUTE ET LABORE [segnalazione di Michelangelo Ferrero]

Ferraris
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, al monte di verde, accompagnato a destra da un stella, di rosso, e a sinistra da una palma, del secondo
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
motto: ARDUA VIRTUTEM

Ferrati?
Ferrato?
(di Fossano)
     
  D’argento, al [...] di nero, con la fascia di rosso attraversante, e due stelle (8) caricanti il lato superiore della fascia, con il capo di rosso, carico di un giglio, d'oro
[Domenico Ferrati? fossanensis, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1725]

Ferreri
(Ferrero)
(da Mondovì, in Cuneo)
  conti di Castiglione Falletto
     
  D'oro, a tre bande di nero
     
motto: INNOCENTIA
     
  Per l'identità del motto, la somiglianza dello stemma e la presenza dell'inconsueto nome Ermete tra quelli di famiglia, si ritiene certa l'appartenza a questa famiglia di Hermes Ferrerius Pedemontanus Cuneas, la cui arma, datata 1544, è presente nell'aula magna dell'Università di Padova, insieme a una targa con la scritta Heremi Ferrerii / Pedemontani Cuneatis / Rectoris et Iureconsulti / Regentibus Magnificis et / Clariss(imis) rectoribus / Stephano Trivisano / et Jacobo Duodo / MDXLIIII
     
  Di nero, a tre sbarre d'oro

Ferreri
(di Asti)
  signori di Dusino e Monale
     
  Bandato d'oro e d'azzurro

Ferreri
(da Chivasso)
  signori di Tonengo
     
  D'oro, al triangolo di nero, vuoto

Ferreri
(di Milano)
  marchesi di Pomba (1711)
     
  Inquartato, al 1° e 4° fasciato di rosso e d’argento (Caccia), al 2° e 3° di rosso, al cavallo d’argento gaio e spaventato (Cavalli), sul tutto d’argento, al leone d’azzurro, con la fascia di rosso attraversante (Ferreri)

Ferreri
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Partito di nero e d'argento, al leone d'oro (passante?) attraversante sul tutto, accompagnato a destra da una stella, dello stesso
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]

Ferreri
(in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d'argento, al leone al naturale, illeopardito, al 2° palato d'argento e di nero
     
    motto: DISCE MORIS UT VIVAS

Ferreri
(da Rivoli)
  consignori di Ferrières (valle di Clefs)
     
  ARMA IGNOTA

Ferrero
(da Biella)
  principi di Masserano (1598); marchesi di Crevacuore (1598), La Marmora e Canosio (1678), Romagnano (1566); conti di Candelo e Benna, Gaglianico; signori di Andorno, Crocemosso, Crova, Lozzolo, Montonaro, Mosso, Motta, Sandigliano, Villata, Zumaglia; consignori di Bornate, Borriana, Candia, Casalvolone, Castelreinero, Marchierù, Pralormo, Roasio, Serravalle Sesia, Valdengo
     
  (arma antica)
D'argento, al leone d'azzurro, linguato e armato di rosso
     
  (arma antica)
D'argento, al leone d'azzurro, linguato e immaschito di rosso
[attestato anche in Academicorum Ardentium eorundemque Institutorum ac Praesidum insignia, quibus ad maiorem singulorum notizia nomen cuiusque proprium, cognomen et patria subscribitur, manoscritto Gozzadini 78, Biblioteca Comunale Bologna, per Ioannes Stephanus Fererius, 1576, e Petrus Franciscus Fererius, 1591]
     
  (Besso Ferrero Fieschi, marchese di Masserano, 1583)
Inquartato, al 1º e 4º d'argento, al leone d'azzurro, linguato e armato di rosso; al 2º e 3º bandato d'argento e d'azzurro (Fieschi); e sul tutto, di Fieschi
     
  (principi di Masserano)
Inquartato, al 1º e 4º d'oro, all'aquila di nero, bicipite, coronata; al 2º e 3º bandato d'argento e d'azzurro (Fieschi); e sul tutto d'argento, al leone d'azzurro, linguato e armato di rosso (Ferrero)
     
  (principi di Masserano)
Inquartato, al 1º e 4º d'argento, al leone d'azzurro, linguato e armato di rosso, al 2º e 3º d'oro, all'aquila di nero, bicipite, coronata, sul tutto di Fieschi
     
  (stemma attestato sulla facciata della chiesa parrocchiale di Masserano)
Partito di Ferrero Fieschi e di Simiana
     
  (marchesi della Marmora)
D'argento, inquartato da un filetto di nero, al 1º e 4º al leone d'azzurro, linguato, armato e immaschito di rosso; al 2º e 3º, all'aquila bicipite coronata nelle due teste, di nero, armata di rosso
[Consegnamento 1687]
     
  (marchesi della Marmora, alias)
D'argento, inquartato da un filetto di nero, al 1º e 4º al leone d'azzurro, linguato, armato e immaschito di rosso; al 2º e 3º, all'aquila bicipite coronata nelle due teste, di nero, armata di rosso; sul tutto di Fieschi
     
12 motto: NON NOBIS DOMINE, SED NOMINI TUO, DA GLORIAM

Ferrero
(da Mondovì)
  marchesi di Ormea (1722), Palazzo Canavese (1727); conti di Beinette, Genola, Vicoforte; signori di Montaldo, Pianfel, Sauze, Tigliole, Torrone; consignori di Cavoretto, Ceva
     
  D'oro, a tre bande di nero
[Consegnamenti 1613 e 1687]
     
  Bandato d'oro e di nero
[Cigna Santi]
     
  Bandato di nero e d'oro
[Manno, citando Fiori di Blasoneria]
     
  Di nero, a tre bande d'oro
[Collezione di Armi Gentilizie di Mondovì]
     
  (i Ferrero-Thaone, signori di Sauze)
Partito, al 1° d'oro, a tre bande di nero, al 2° di Thaone
[Rabino]
     
2 motto: INNOCENTIA

Ferrero
(da Pinerolo)
  conti di Buriasco; consignori di Bibiana, Famolasco, Piobesi
     
  Bandato d'oro e di rosso
     
  (secondo alcuni testi, la linea dei consignori di Piobesi, diventati tali per via di dote Porzio, assume lo stemma indicato a fianco e adotta la denominazione Ferrero di Roccaferrera; questa linea si dirama anche a Vinovo)

Troncato, al 1° d'oro, alla rocca con un mastio, di rosso, merlata alla guelfa, aperta e finestrata del campo, al 2° bandato di sei d'oro e di rosso
[precisazione di Michelangelo Ferrero]

     
motto: CHRISTUS MIHI ADIUTOR

Ferrero
(in Osasio)
 
     
  Bandato d'oro e di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, sostenuto da una fascia di rosso, carica di una rosa d'argento
[arma di Baldassarre Ferrero presente nel Registro della Molto Magnifica Comunità di Osasio, 1703, riportata in Osasio, lineamenti di storia di C. Ferreri, O. Ferrero, M. Serassio, Savigliano, 2005]

Ferrero
(da Pinerolo)
  consignori di Campiglione
     
  Troncato, al 1° d’oro, all’aquila coronata, di nero; al 2° pure d’oro, a tre pali di rosso
     
motto: TU NE CEDE MALIS

Ferrero
(da Ciriè)
  consignori di La Cassa
     
  Palato d’oro e di rosso, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero, con lo scudetto, in cuore, d’argento, al leone d’azzurro
     
motto: TU NE CEDE MALIS

Ferrero
(da Buttigliera d'Asti, poi in Chivasso, Torino)
  conti di Lauriano; consignori di S. Sebastiano, Tonengo
     
  D'argento, a quattro pali d'azzurro ritirati verso il capo, sormontati da un leone del secondo, linguato e membrato di rosso

Ferrero
(Ferreri)
(da Carignano)
  consignori di Cocconato
     
  (probabile arma antica)
Troncato, bandato d'argento e di nero, e d'azzurro
[indicazione di Michelangelo Ferrero, dal Consegnamento 1580 di Giorgio, dottor di Leggi, e nobile Antonio Ferrero, procuratore fiscale della provincia, ambedue originari di Carignano]
     
  D'azzurro, al leopardo d'oro, illeonito, linguato e armato di rosso
[indicazione di Michelangelo Ferrero, da Aymo Ferrero di Cocconato e la Tesoriera di Torino, di Gustavo Mola di Nomaglio, bollettino CSP, novembre 1985, vol. XIV fasc. 2]
    motto: EXPERTO EFFERT

Ferrero
(Ferreri)
(di Torino, oriundi da Pralormo)
  (Manno, probabilmente per errore, attribuisce a questa famiglia il sopra ricordato Aymo Ferrero, consignore di Cocconato)
     
  D’argento, al leone di nero, linguato e membrato di rosso, tenente una palma di verde, sormontato da un sole d’oro, cucito
     
motto: SOLI DEO FORTTUDO ET VICTORIA

Ferrero
(da Torino)
  consignori di Romano
     
  ARMA IGNOTA


Ferrero
(di Asti, in Torino)
  signori di Pontverrès
     
  Bandato d'oro e d'azzurro
     
motto: VEL DURISSIMA FERRE

Ferrero
(Ferraris, Ferreri)
(da Chieri)
  signori di Lovencito, Mombello
     
  D'oro, alla gemella di nero, in banda
     
motto: A TEMPO SUO

Ferrero
(già Zanotti)
(da Torino)
  (con)signori di Borgaro
     
  ARMA IGNOTA

Ferrero
(del Nizzardo)
 
     
  Bandato d'argento e di nero, a cinque gigli d'oro, disposti in decusse sul nero
[Rabino]

Ferrero
(da Novara, in Casale)
 
     
  D'oro, a tre fasce di nero

Ferrero
(da Savigliano)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Troncato d’azzurro e d’oro, al leone dell’uno nell’altro, linguato di rosso
[L'arma di D. Io. Bart.s Ferrerius a Sivilliano Pedemontanus, 1604, è presente nell'Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 2047]
     
    motto: CURA ET VIGILANTIA
FORTITUDO MEA DOMINUS

Ferrero
(da Savigliano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Partito d’argento e di rosso, alla banda d’azzurro, carica di tre gigli, d’oro

Ferrero
(da Savigliano)
  conti di Trezzo
     
  Bandato d'oro e di nero

Ferrero
(da Moncalieri, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° di rosso, a tre colombe d’argento passanti, al 2° d'oro, a tre bande d’argento, orlate di azzurro
     
    motto: PAX CEREREM NUTRIT

Ferrero
(da Carmagnola)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, alla mezzaluna montante, sormontata da una stella, il tutto d’oro, al 2° di nero, a tre bande d’oro

Ferrero
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, al leone di rosso
[Concessione d'arma a Fedele Ferrero, aiutante di camera del principe di Carignano, 1668]
     
    motto: EXPERTO EFERRAT

Ferrero
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

(Bonifacio, investito del castello di Cantogno, 1505)

     
  Troncato d'azzurro e d'argento, al leone, tenente con la destra una freccia, con la sinistra una mazza, dell’uno nell’altro, con il capo d’oro, carico di tre stelle di rosso, ordinate in fascia
     
    motto: IMPAVIDE

Ferrero
(da Cavallerleone)
  consignori di Bonavalle, Cavallerleone
     
  Partito d’argento e di rosso, scaglionato dall’uno all’altro
motto: FERUNTUR FERREA PENIS

Ferrero
(Ferreri?)
(da Asti?)
  (al momento non sono riuscito a identificare a quale famiglia appartenga il Carlo Ferrero di Asti a Bonavalle, il cui stemma è presente a Bologna)
     
  Inquartato, al 1° d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al 2° e 3° bandato d'oro e di nero, al 4° troncato, sopra di nero, al leone d'oro, nascente dalla partizione, sotto d'oro, alla banda di nero
[Arma di D. Carolus Ferrerius Astensis a Bonavalle, 1578, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 439]

Ferrero
(da Moretta, in Scarnafigi)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato d'azzurro e d'argento, al leone dell'uno nell'altro
[Consegnamento 1687 non riportato in Manno]
     
    motto: DIVISUS ET UNUS

Ferrero
(da Racconigi)
 
     
  D'argento, a due bande d'azzurro

Ferrero
(da Cuneo)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, a tre bande d'azzurro

Ferrero
(Ferraris, Ferreri)
(da Chieri)
  (antichi in Chieri)
     
  Di rosso, alla fascia d’argento, sparsa di farfalle di [...], volanti

Ferrero
(da Bra)
 
     
  Di rosso, a quattro scaglioni, due d'oro e due d'azzurro, alternati, con il capo d'argento, al leone nascente, tenente una graticola, il tutto al naturale
[Mathis, Storia delle famiglie di Bra, ripreso da M. Novaresio in I Ferrero in Piemonte, 2006]

Ferrero
(in Bra)
 
     
  D'azzurro, a due fasce d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Mathis, Storia delle famiglie di Bra]
     
    motto: SOLA FIDES

Ferrero
(Ferreri)
(da Cavallermaggiore, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  Troncato, al 1° d’azzurro, al leone d’oro, nascente, al 2° d’oro, a tre pali di verde, con la fascia, sulla partizione, d’oro, carica di tre stelle d’azzurro
     
    motto: PROGREDIAR (il ramo di Cavallermaggiore)
SOLA FIDES (il ramo da Cavallermaggiore in Torino)

Ferrero
(da Racconigi, poi in Torino)
(famiglia con memorie dal XVII secolo)

* marchesi; nobili; predicato di Cambiano e Cavallerleone

     
  Partito d’argento e di rosso, scaglionato dall’uno all’altro
motto: FERUNTUR FERREA PENIS

Ferrero
(di Asti)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, al leone d'oro, linguato di rosso, tenente una graticola, d’oro

Ferrero
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  "Di rosso, con tre anelli d'oro intrecciati insieme ed una punta di diamante a caduno di essi, quel di sopra sormontato da una rosa d'argento"
[Consegnamento 1613]

Ferrero Ancisa
(da Incisa, in Chivasso e poi Torino)
  conti di Avuglione, Marentino
     
  D'azzurro, al leone d'oro, linguato e armato di rosso, sormontato da cinque stelle d'oro, ordinate in fascia
[Consegnamento 1687. I consegnamenti 1614 dei Ferrero Ancisa di Chivasso e degli Ancisa di Chivasso e Torino sono andati dispersi]
     
  D'azzurro, a diciotto stelle d'oro, 7, 6, 5, con il capo d'argento, carico di un'aquila di nero
[armi, probabile richiamo all'arma Incisa, di Ioannes Franciscus Ferrarius Montis Ferrarensis e Secundus Antonius Montisferrarensis, 1662, parete ovest dell'aula magna, Università di Padova. Ringrazio Michelangelo Ferrero per avermi segnalato l'appartenenza di questi due personaggi alla famiglia Ferrero Ancisa]
     
motto: AEROPAGITA

Ferrero
(da Graglia, in Torino)
baroni (1864)
     
  Troncato, di rosso, al leone d'oro, in atto di battere con un martello una lastra di ferro sopra un'incudine, al naturale, il leone e l'incudine moventi dalla partizione, al 2° d'argento, a un'inferriata al naturale, che carica tutto il campo

Ferrero De Gubernatis Ventimiglia
(da Alassio, in Torino)
  conti di Baussone
     
  Inquartato, al 1° d’oro a tre bande di nero (Ferreri); al 2° troncato d’oro e di rosso, il primo quartierfranco sinistro del secondo, caricato di una spada d’argento; al 3° troncato di rosso e d'argento, carico di sei crocette trifogliate, dell’uno nell’altro, tre di sopra, male ordinate, e tre di sotto; al 4° d’oro, al leone di nero, con la banda di rosso attraversante
     
    motto: INNOCENTIA

Ferrero Ponsiglione
(da Cherasco)
  conti di Borgo d'Ale
     
  Partito d’argento e di rosso, scaglionato dall’uno nell’altro
[Consegnamento 1613]
     
  Partito, al 1º ripartito d’argento e di rosso, scaglionato dall’uno nell’altro (Ferrero), al 2º d’azzurro sparso di api d’oro, volanti in banda (Ponsiglione); il tutto sotto un capo d’oro, carico di un’aquila di nero, armata e linguata di rosso
     
  Inquartato di Ferrero e di Ponsiglione
[scalone Monte di Pietà a Cherasco]
     
motto: FORTITUDO MEA DOMINUS

Ferres
(Ferri, Ferris)
  consignori di Cainea
     
  D'azzurro, alla fenice d'oro, sulla sua immortalità, di rosso
[De Orestis e Rabino: d'azzurro, alla fenice con le ali spiegate, d'oro, poggiante su un triangolo d'argento, infiammato di rosso]

Ferretto
(da Asti)
  (con)signori di Dusino
     
  ARMA IGNOTA

Ferri
(da Saluzzo)
  conti di Salbertrand
     
  Troncato d'oro e d'azzurro, al leone tenente una croce del Calvario, dell'uno nell'altro, e sormontato nel capo da due stelle, d'azzurro

Ferri
(da Finale)
  consignori di Scaletta Altessino
     
  ARMA IGNOTA

Ferrini
(da Savigliano)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

vedi Ferrero da Savigliano

     
  Troncato d’azzurro e d’oro, al leone dell’uno nell’altro, linguato di rosso
     
    motto: CURA ET VIGILANTIA

Ferrod
(da Arvier)
  marchesi di Hermance (1714); conti di Cocconato, Marcorengo; baroni di Brissogne, Sarre e Chesalet; signori di Avully, Chapelle; consignori di Castino
     
  D’azzurro, allo scaglione d’argento, accompagnato in capo da due stelle d’oro, in punta da una mezzaluna d’argento, montante
     
  (dopo la concessione della baronia di Sarre)
Partito, di Ferrod e di Sarre
[De Tillier]
     
  (dopo la concessione della baronia di Sarre)
Inquartato, di Ferrod e di Sarre
[De Tillier]

Ferrù
(da Cuneo)
  (antica famiglia decurionale de platea di Cuneo, presente nell'elenco del 1535)
     
  D’oro, a cinque rombi di nero, ordinati in decusse, con il capo di rosso, carico di un’aquila d’oro
     
    motto: CUPIT PRODESSE

Ferruccio
(da Savigliano)
  consignori di Paglières
     
  Partito, al 1° troncato d'argento e di verde, al 2° di rosso
[Consegnamento 1580]
     
  Partito, al 1° troncato d'argento e d'azzurro, al 2° di rosso
[Fiori di Blasoneria e Manno]

Nel Blasonario Biellese è citata una famiglia Ferrogio di Biella, diramatasi anche a Savigliano, la cui arma è uguale a quella illustrata a fianco

     
  Interzato in palo, d'argento, di verde e di rosso
[Consegnamento 1613]
     
motto: IN TE DOMINE SPERAVI

Ferrus (de)
(dal Brianzonese, in Valsusa)
  (con)signori di Les Geneys, Mélezet, Nevâche, Oulx, Rochemolles, Villarfocchiardo
     
  Partito, al 1° troncato d'argento e di verde, al 2° di rosso
[Charles d'Hozier, Armorial général de France]
     
  D'argento, alla banda composta d'argento e di verde
[Charles d'Hozier, Armorial général de France]
     
motto: FIDES PERPETUA

Feyditi
(Fayditi, Feys, Feidito, Feiditi)
(dalla val d'Aosta, in Giaveno e Susa)
  (Guglielmo, detto Feidino [o Feidito] di Montjovet è investito di Coazze nel 1294; da lui derivano i Feyditi)

signori di Coazze

     
  D'argento, al leone di rosso, coronato, linguato e armato d'azzurro

Fia
(di Saluzzo)
  (una delle più antiche famiglie saluzzesi, che diede il nome a una delle porte della città)
     
  D'oro, al fico di verde, fruttato di nero

Fiandotti
(Fiandotto)
(da Mondovì)
  (famiglia nobile con memorie da fine del XVI secolo)
     
  Di rosso, al leone d'oro
     
    motto: SURSUM SEMPER

Fieschi
(da Genova)
  marchesi di Casaleggio Boiro (1664); conti di Crevacuore; signori di Cantalupo, Castelletto d'Orba, Cossato, Croce Mosso, Masserano, Moncrivello, Montjovet, Montonaro, Mosso Santa Maria, Oviglio, Roasio, S. Secondo di Pinerolo; consignori di Borgo S. Dalmazzo, Fabbrica, Mongiardino, Montacuto, Serravalle Sesia
     
  Bandato d'argento e d'azzurro
     
  Bandato d'azzurro e d'argento
     
     
1 motto: SEDENS AGO

Fietta
(da Casale?)
 
     
  D'azzurro, a due fasce, la superiore d'argento, l'inferiore di rosso, cucita, con l'albero di verde, poggiato su un ristretto, pure di verde, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Fietta, Blasonario Casalese]

Figarolo
(da Valenza Po, in Alessandria e Torino)
  conti di Gropello; signori di Figarolo
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre monti al naturale, moventi dalla partizione, sormontati da tre stelle d'argento, ordinate in fascia; al 2° d'oro, a due fasce di rosso, la superiore a spinapesce

Figarolo Tarino
(in Alessandria)
  conti (1894)
     
  Partito di Figarolo e di Tarino

Fighiera
(Fighera)
(da Èze)
  baroni di Castelnuovo
     
  D’oro, alla pianta di fico di verde, sradicata
[De Orestis]
     
  D’oro, alla pianta di fico, sradicata, al naturale
[Rabino]
     
  D’oro, all’albero di fico, di verde, con il capo d’azzurro, carico di tre stelle d’argento, ordinate in fascia
[Manno]
     
    motto: FLORES MEI FRUCTUS

Fighiera
(Fighera)
(da Èze)
 
     
  D’azzurro, all'osso umano, sormontato da un uccello e accostato da due rami, il tutto d'argento
[Rabino]
     
    motto: MORIENDO RENASCITUR

Figoli
(da Genova)
  baroni di Fenile, Mattie
     
  Partito, al 1° troncato dentato, d'azzurro e d’oro, sopra alla stella a sei punte del secondo, sotto all'aquila coronata, al naturale; al 2° di Agnès
     
motto: SUIVEZ MOI

Filippa
(oriundi di Bologna, in Torino)
  conti di Martiniana, San Michele, Prazzo e Ussolo
     
  Scaccato d'oro e di nero
[due armi di D. Franciscus Maria Felippa Taurinen., 1600-1601, Archiginnasio di Bologna. v. Imago Universitatis n. 1657 e 1739]
     
  Scaccato d'argento e di nero
[arma di D. Io. Antonius Philippa Taurin., 1570, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 142]
     
motto: DIU DURANT SERO PARTA
NEC OPPRESSUS DEFIES [Archiginnasio, arma n. 1739]

Filippi
(da Cavallermaggiore)
  consignori di Baldissero, Manzano
     
  Partito di rosso e di verde, scaglionato dell'uno nell'altro, gli scaglioni orlati d'oro
     
motto: PERSEVERANTI DATUR

Filippi
(da Cavallermaggiore)
  (probabilmente è un ramo della famiglia precedente)

conti (1825)

     
  Scaglionato di verde e d'argento, il secondo ripieno di rosso, al palo d'argento
     
motto: À DIEU SERVIR

Filippi
(di Briga)
  (famiglia nobile con memorie da fine XVI secolo)
     
  D’oro, a sei scaglioni partiti, di rosso e verde ed alternativamente di verde e rosso
[Manno]
     
  Di rosso, a tre scaglioni d'argento
[De Orestis e Rabino]
     
motto: IN ORE MEO TRANQUILLITAS MEA

Filippi
(da Chieri)
  (antica famiglia nobile)
     
  ARMA IGNOTA

Filippi (de)
(da Casale?)
 
     
  D'argento, alla borsa di rosso, legata d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Blasonario Casalese]

Filipponi
(da Ceva)
  conti di Mombello, S. Mauro; baroni di Romano; consignori di Cavallerleone, Ceva, Roascio, S. Michele, Torre Mondovì, Torricella
     
  Inquartato, al 1° e 4° d’azzurro, al leone d’oro, tenente una croce lunga, di rosso; al 2° e 3° di nero, a tre sbarre d’argento
     
motto: SIC PIETAS ET VIRTUS

Filipponi
(da Pavia, in Masserano)
  (famiglia patrizia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, allo scaglione d'argento, accostato in capo e ai lati da tre stelle d'oro, e in punta da un cavallo passante, d'argento
[lunette 11 e 13, convento di San Teonesto, Masserano, si veda Raffaella Greppi, Arte Francescana a Masserano, DocBi Biella, 2009]

Filz
(dalla Baviera, in Piemonte)
  baroni (1681)
     
  Partito di rosso e d’argento, a due proboscidi dell’uno nell’altro

Fino
(Fini)
(da Ferrara)
  conti di Carentino
     
  D'argento (?), al leone coronato, cucito, d'oro, sormontato da tre stelle dello stesso, cucite, male ordinate, con la banda abbassata, d'azzurro, carica di tre stelle d'oro
[Biblioteca Estense universitaria, per i Fini di Ferrara e Modena; il campo però potrebbe anche essere azzurro]

Fiocchetto
(da Vigone)
  conti di Bussoleno, Castel Borello e Antignasco
     
  (arma antica)
D’azzurro, a tre fiocchi, sormontati da una corona ducale, il tutto d'oro
[Fiori di Blasoneria]
     
  D’azzurro, a tre fiocchi d’oro, sormontati da una corona ducale dello stesso, con il capo di Westfalia, di concessione
[Ampliamento d'arma del 1633]
     
  (È documentata anche questa versione)
D’azzurro, a tre fiocchi d’oro, appesi a una corona ducale dello stesso, con il capo di Westfalia, di concessione
[Si vedano varie illustrazioni dell'arma, in Maria Teresa Reineri, L'arma gentilizia dei Fiocchetto di Vigone, Araldica del Pennello]
     
motto: FIDELI TOLERANTIA

Fiocchi
(da Mondovì?)
 
     
  D'argento, all'albero (pioppo?) sradicato, nutrito sulla pianura erbosa, il tutto di verde
[Collezione armi Gentilizie di Mondovì]

Fiora
(da Cherasco, in Savigliano e Castell'Alfero)
  (ringrazio Paolo Edoardo Fiora per le documentazione e le informazioni mandatemi)

consignori di Marene, Santa Vittoria d'Alba

     
  (arma antica)
D'oro, a tre gigli d'azzurro in capo
     
  (la linea di Cherasco)
D'azzurro, a tre gigli di giardino, al naturale
     
  (la linea di Savigliano)
D'azzurro, allo scaglione d'oro, carico di tre rose, di rosso
     
  (la linea di Castell'Alfero)
D'azzurro, allo scaglione d'oro, ridotto, rovesciato e alzato verso il capo, carico di tre rose, di rosso, accostato in punta da tre gigli d'oro, 2, 1
     
    motto: PRO DEO ET PROXIMO DILECTO (la linea di Savigliano)
À TOUT JAMAIS (la linea di Castell'Alfero)

Fiorano
(de Fiorano, Florano)
(da Fiorano)
  consignori di Candia, Fiorano, Orio
     
  Di rosso, al giglio d'oro, sbocciato
     
  Savino di Fiorano vescovo di Moriana, portava
Bandato d'argento e di nero di sei pezzi, le bande di nero cariche rispettivamente di due, tre e due gigli d'argento
[segnalazione di Fabrice Mioche-Revillard, vedi appendice fotografica]

[Manno indica che le Memorie del Pagan attribuiscono a Savino di Fiorano l'arma d’azzurro, alla fascia di nero cucita, accompagnata in capo da un’aquila al naturale, coronata d’oro, in punta da un pino, al naturale]


Fiore
(già Florio)
  consignori di Brandizzo

[Per Manno questa famiglia proviene da Cherasco, per Paolo Edoardo Fiora si tratta dei Florio di Polmoncello (Gassino), vassalli del vescovo di Torino]

     
  D'azzurro, a tre gigli di giardino, al naturale
[Manno]

*Fiore
(da Roasio, in Torino e Roma)
baroni
     
  Troncato, con la fascia ondata d'argento sulla troncatura, al 1° d'azzurro, alla rosa d'oro, al 2° di rosso, a due stelle (8), d'argento
    motto: DABO OMNIBUS GRATUM ODOREM

Firoffini
(Firuffini, Feruffini)
(di Alessandria)
  signori di Sezzè e Marengo, Castelspina; consignori di Cisterna d'Asti
     
  Di rosso, alla banda d'oro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero

Fisinengo (de)
(da Casale)
  consignori di Cellamonte
     
  ARMA IGNOTA

Fisrengo (de)
(di Fisrengo)
  consignori di Fisrengo, Pisrengo
     
  Di rosso, al decusse d'argento, accantonato da quattro gigli, d'oro
[Manno, da Consegnamento 1613]
     
 
[segnalazione di Roberto Nasi a Roberto Sandri-Giachino]
     
 
[segnalazione di Roberto Nasi a Roberto Sandri-Giachino]
     
 
[segnalazione di Roberto Nasi a Roberto Sandri-Giachino]
     
 
[segnalazione di Roberto Nasi a Roberto Sandri-Giachino]
     
    motto: DAT UBIQUE DECOREM

Fisso
(da Casale)
  consignori di Teruggia
     
  Troncato, al 1° d'oro all'aquila di nero, al 2° d’azzurro a tre gigli d'oro, 2, 1
[Blasonario Casalese]

Fissore
(da Bra)
  conti di Montaldo Roero
     
  D'oro, a tre foglie di vite, di verde
     
  (dopo l'eredità Solaro)
Inquartato, di Fissore e di Solaro
     
  D'argento, a tre foglie di vite, di verde
[Mathis, Storia delle famiglie di Bra]
     
motto: VINCE TE IPSUM

Fizeria
(da Asti)
  (antica famiglia nobile)
     
  ARMA IGNOTA

Flecchia
(in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, a due frecce poste in decusse, accompagnate da due stelle, una in capo, l'altra in punta, il tutto d'oro, con la fascia d'argento attraversante
[Consegnamento 1687. Coda, in Il Libro della Blasoneria Biellese, lo attribuisce all'omonima famiglia di Biella. Manno si limita a citare il consegnamento nella scheda dei Flechia di Saluzzo - vedi sotto]
     
    motto: NIHIL MENTE VELOCIUS

Flechia (de')
(da Saluzzo)
  (antica famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Floremont
(Bellon de Floremont, Florimond, poi Floremont Guiscardi)
(in Casale)
  (Manno e Guasco di Bisio non escludono che fossero un ramo dei Bellone andato in Francia. Potrebbe non essere solo un caso che l'ufficiale francese Anneto de Floremont, venuto in Monferrato nella prima metà del 1600 e sposato con Vittoria Taracchia, erede di parte del feudo di Villanova, si chiamasse proprio come uno dei figli di Audoin de Bellon de Thurin, a sua volta figlio del celebre condottiero Giovanni Bellone o Jean de Thurin)

conti di Villanova Monferrato

     
  ARMA IGNOTA

     
  (Bellon de Thurin)
Inquartato, al 1º e 4º palato di rosso e d'oro, al 2º e 3º rombeggiato di rosso e d'argento, allo scudetto d'azzurro, carico di un toro furioso, d'oro (città di Torino), con il capo di Francia

Flores
(del Nizzardo)
 
     
  Troncato, al 1° d'azzurro, a tre stelle d'oro, male ordinate, al 2° d'argento, al roseto fogliato e fustato di verde, fiorito di tre rose, di rosso
[De Orestis e Rabino]

Florio
(da Bioglio, in Russia)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

baroni (1842)

     
  Troncato, al 1° d’azzurro, al leone d’oro, nascente, carico di un lambello d’oro, di quattro gocce, al 2° di rosso, a tre bande d’oro, con la fascia d’oro sulla partizione, il tutto con il capo d’argento carico di un’aquila bicipite di nero


Flotte
(dalla Provenza, nel Nizzardo)
  consignori di Brossasco, Cuebris, La Morra, Piasco, Val di Blora, Venasca
     
  Di rosso, al leone d’oro, armato d’argento, rivoltato
[Fiori di Blasoneria, Manno, De Orestis e Rabino]
     
  Inquartato, al 1° e 4° losangato d'argento e di rosso, con il capo d'oro (Flotte); al 2° e 3° d'azzurro, a tre torri d'oro, aperte del campo (Montauban)
[Rietstap, per i Flotte de Montauban]
     
  Losangato d'argento e di rosso, con il capo d'oro
[Dizionario Araldico Subalpino]
     
  Di rosso, al leone d’oro, armato e lampassato d’argento
[Rietstap, per i Flotte de Cuebris]
     
  D'oro, al montone passante di nero
[Rabino, citando Scaliero]

Foassa
(Fogazza, Fougasse)
(da Chieri e in Avignone)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  Di rosso, al capo d’argento, carico di tre rose di rosso, ordinate in fascia
[L'arma compare anche nel Blasonario Bulgaro, alla voce Fovassa]

Focardi
(Foucard, Foccardi, Fouquard)
(dalla Provenza, in Nizza)
  conti di Roccasparvera e Le Castelet
     
  D'azzurro, alla fenice d'argento, sulla sua immortalità di rosso, sormontata da tre stelle d'oro, ordinate in fascia

Fochi
(da Moncalvo)
 
     
  D'oro, a tre fiamme di rosso, male ordinate
[di Ricaldone e quarto Fochi nell'arma Testa Fochi]

Fogliachi
(Fogliaco)
(da Cherasco)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'azzurro, a due rami di palma, di verde, decussati, accompagnati da tre stelle d'oro, 2, 1, e sormontate in capo da un mezzaluna crescente, d'argento
[Consegnamento 1613 non riportato da Manno]
     
  D'azzurro, a due rami di palma, di verde, decussati, accompagnati in punta da tre stelle d'oro, 2, 1, e in capo da un mezzaluna crescente, d'argento
[Manoscritto Defanti]

Fogliani
(Fogliani Sforza e Sforza Fogliani)
(da Reggio Emilia, in Piacenza)
  signori di Viguzzolo
     
  D’oro, a tredici losanghe di nero, accollate in banda, accostate da due tralci di vite, al naturale
     
  (in seguito portarono)
Inquartato, nel 1° d'oro, a quattro pali di rosso; nel 2° d'azzurro, a tre fasce ondate, d'oro; nel 3° d'argento, a due rami di vite, di verde, curvati e con le punte decussate; nel 4° di rosso, a due spade d'argento, decussate, le punte all'insù; sul tutto d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo
[Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare]

Folcherio
(Fulcheri, Folchieri)
(da Sospello)
  consignori di Castelnuovo
     
  D’azzurro, al leone d’oro, sostenuto dalla campagna d’argento, fissante tre raggi d’oro, uscenti dall’angolo destro del capo
[Manno]
     
  D’azzurro, al leone d’oro, rampante sopra una zolla, al naturale, rivolto verso tre folgori al maturale, uscenti dall’angolo destro del capo
[De Orestis e Rabino]

Folchi
(da Fossano)
(famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Interzato in fascia, al 1° d'azzurro, al decusse d'oro, al 2° scaccato d'oro e d'azzurro, al 3° d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Ritratto di Giovenale Folchi, 1793, Museo Diocesano di Fossano, citato da Luisa Gentile in L'Araldica a Fossano nel Settecento]
     
  Interzato in fascia, al 1° d'azzurro, al decusse d'oro, al 2° scaccato d'oro e d'argento, al 3° d'azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Dipinto in San Giovanni Battista, citato da Luisa Gentile in L'Araldica a Fossano nel Settecento]

*Folco
(Folchi)
(da Margarita, in Torino)
     
  D'azzurro, a tre falchi al naturale, 2, 1, feriti da una freccia d'oro
     
    motto: DEUS VEH! DEDERIT VEH! SIGNUM VEH!

Foldon
(da Chambave)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Di rosso, alla stella d’oro

Follo
(di Asti)
  consignori di Castellino
     
  ARMA IGNOTA


Follo (de')
(delle valli di Lanzo?)
  consignori di Rocca Canavese
     
  ARMA IGNOTA


Folonia (di)
(Fellonia, Fologna, Felonia)
(da Avigliana)
  signori di Fellonia; consignori di Avigliana, Rosta
     
  (probabilmente)
D'argento, a tre fasce increspate di rosso
[arma affrescata in San Pietro di Folonia, Avigliana: segnalazione di Marianne Gilly-Argoud. Gustavo Mola di Nomaglio ipotizza questa attribuzione, sufficientemente fondata in base a vari elementi, anche se non suffragata da prove irrefutabili]

Fontana
(da Mondovì)
  marchesi di Cravanzana (1731); conti di Monastero; consignori di Torre Uzzone
     
  D’azzurro, allo scaglione d’oro, caricato di tre rose di rosso, sormontate da un giglio d’oro, e accompagnate in punta da un monte di tre vette, di verde, con una fontana d’argento, sgorgante a mezza costa

Fontana
(da Santhià, oriundi piacentini)
  signori di Candelo, Magnano
     
  D’azzurro, alla croce d’oro, trifogliata


Fontana
(di Moncalieri)
  (antichi in Moncalieri)
     
  Di rosso, alla fontana d’oro, zampillante d’argento, sostenuta da due leoncini dello stesso, affrontati
     
    motto: VIRTUTE

Fontana
(forse da Biella, in Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato di rosso e d'azzurro, il 1° all'aquila d'oro, il 2° alla fontana d’argento, accompagnata da due conchiglie dello stesso, nei punti del capo
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno; Coda, Il Libro della Blasoneria Biellese]
     
    motto: SIC VIRTUS PER ARDUA TRANSIT

Fontana
(di Torino)
  (antichi in Torino)
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, alla fontana d’oro, zampillante d’argento, al 2° e 3° troncato di rosso e d’azzurro, sopra a due stelle, sotto a due gigli, il tutto d’oro
     
    motto: TOLLIT HUMILITAS

Fontana
(da Carignano)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Fontana
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Inquartato, d'azzurro, al fascio di spighe d'oro, legato d'argento, e d'azzurro, alla mazza d'oro, carica di un'aquila coronata, di nero
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
motto: IN UTROQUE VINCES

Fontanella
(da Como, in Torino e Vigone)
  conti di Baldissero; consignori di Santena
     
  Fasciato d'argento e di nero
     
motto: SI TE FATA VOCANT

Fontanelli
(Fontanella)
(da Reggio Emilia, in Modena)
  marchesi di Fubine (1624)
     
  Di rosso, alla banda scaccata d'azzurro e d'argento, di tre file, accostata da quattro rose d'argento, bottonate d'oro
[Biblioteca estense universitaria]
     
  Inquartato, con la croce bandata di nero e d'argento sulla partizione, al 1° e 4° d'azzurro, a tre gigli d'oro, al 2° e 3° di rosso, alla banda scaccata d'argento e di nero, di tre file, accostata da quattro rose, d'argento, sul tutto uno scudetto d'oro, all'aquila bicipite spiegata, di nero, coronata del campo, con la bordura composta d'argento e di nero
[Manno, Stemmi di famiglie nobili modenesi, in Biblioteca estense universitaria]
     
  Inquartato, al 1° e 4° d'azzurro, a tre gigli d'oro, al 2° e 3° di rosso, alla banda scaccata d'azzurro e d'argento, di due file, accostata da quattro rose, d'azzurro, sul tutto d'oro, all'aquila bicipite spiegata, di nero, coronata del campo
[di Crollalanza]

Foppa
(da Milano)
  marchesi di Bolgaro (Borgo Vercelli) (1683)
     
  Troncato, d'oro al ramo d'olivo, di verde, e di rosso
[Manno e arma de Fopa in Insignia Nobilium Mediolanensium, BSB c.i. 270)]
     
  Troncato d'oro e di rosso, l'oro caricato di un ramo di più fusti fogliati di verde, fruttati da ciliege, di rosso
[Stemmario Trivulziano]

Forcella
(di Asti)
  (antichi in Asti)
     
  D’azzurro, al leone tenente una forcella, il tutto d’oro

Forcheri
(di Alessandria)
  (antica famiglia decurionale)
     
  ARMA IGNOTA

Forest (de la)   (vedi Blasonario Transalpino)

consignori di Reano, Villarbasse

     
  Di verde, alla banda d'oro, inferriata di rosso
     
  Di verde, alla banda d'oro, inferriata di rosso, accompagnata in capo da un crescente, montante, d'argento
[De Tillier]
     
    motto: TOUT À TRAVERS

*Forest
de Divonne
(de La)
(dalla Savoia, in Torino, Andezeno, Pinerolo)
(ramo della famiglia precedente)

conti (1698?)

     
  Di verde, alla banda d'oro, inferriata di rosso
    motto: TOUT À TRAVERS

Foresta (de)
(da Diano Marina, in Nizza Mare e Parigi)
* conti
     
  Palato d'oro e di rosso, alla banda del secondo, attraversante
[Manno e De Orestis]
     
    motto: A NIDO DEVOTA TONANTI

Foresti vedi Scazzosi

Foresto
(da Susa)
  consignori di Altessano, Reano
     
  Palato d’oro e di rosso, alla banda di azzurro, carica di una mezzaluna d’argento, posta in sbarra, attraversante

     
motto: DESINIT UT CRESCIT

Forlani
(Furlano, Furlani)
(da Ferrara)
  signori di Cameriano, Pontecurone, Spineda
     
  D'oro, al destrocherio al naturale, vestito di rosso, tenente un trapano di nero
     
  D'azzurro, al destrocherio vestito di rosso, tenente tre spighe di frumento, d'oro, con il capo d'oro, sostenuto di rosso, carico di una rosa dello stesso
[Spreti]
     
    motto: RECORDARE, PROVIDE, DISPONE

Formento   consignori di Torre Uzzone
     
  D’azzurro, a tre spighe di frumento d’oro, appuntate e nutrite nella punta dello scudo, con il capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero


Fornaca
(astigiani)
  conti di Sessant
     
  Troncato, al 1° d'azzurro a tre stelle d'argento, male ordinate, al 2° d'argento a due fornaci al naturale, disposte in fascia
     
    motto: SEMPER ARDENS

Fornari (de')
(di Genova)
  consignori di Silvano d'Orba
     
  D’azzurro, a tre scaglioni di rosso, cuciti
[Manno]

     
  Scaglionato d'argento e di rosso, di sei pezzi
     
  Scaglionato d'argento e di rosso, di sei pezzi, con il capo d'oro, carico di un'aquila, nascente dalla partizione, coronata del campo
     
  (per il ramo tortonese, segnalato anche)
D'oro, allo scudetto di nero, carico di una bocca pentagonale di un forno acceso, fiammeggiante di rosso
[Berruti, Tortona insigne]
     
  (per il ramo tortonese, segnalato anche)
Palato di rosso e d'argento, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
[Berruti, Tortona insigne]

Fornari
(del Forno)
(di Casale)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XIII secolo)
     
  ARMA IGNOTA


*Fornaris
(da Guarene, in Canale e Torino)
     
  D'argento, a tre bocche da forno, chiuse, di rosso, 2, 1

Fornaro
(di Ivrea)
  (antica famiglia nobile)
     
  ARMA IGNOTA


Fornasero
(Fornaseri)
(da Rivoli)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato, d’azzurro, alla stella (8) d’oro, e d’oro, a tre rombi di rosso
     
    motto: IN FATO LAETUS

Forneri
(Forneris, Fornero)
(in Savigliano, Racconigi e Saluzzo)
  (famiglia nobile con memorie da fine XVI secolo)
     
  D’azzurro alla mezzaluna d’argento, montante, sormontata da una stella d’oro
     
  (la linea in Cherasco)
D’azzurro alla mezzaluna d’oro, montante, sormontata da una stella d’argento
     
    motto: SOLO DEI LUMINE

Forno (dal)
(Forni)
(da Modena e Mirandola)
  marchesi di Argentera (1616), Bersezio (1616); conti di Vinadio; signori di Aisone; consignori di Borgo S. Dalmazzo, Perosa
     
  D’azzurro, alla fascia formata da cinque rombi, accompagnati da tre stelle dello stesso, il tutto d'oro
[Furni, in Impresa Ferrariensium, BSB c.i. 275; Biblioteca estense universitaria, Modena]
     
  D’azzurro, alla fascia formata da due rombi e due mezzi, d’oro, accompagnati da tre stelle dello stesso, con il capo d’oro, carico dell’aquila bicipite imperiale, di nero
[Manno]
     
  D’azzurro, alla fascia formata da cinque rombi, accompagnati da tre stelle dello stesso, il tutto d'oro, con la bordura d'oro, carica di [...] rondelle, di rosso
[Biblioteca estense universitaria]

Forno
(da Torino)
  consignori di Giaveno
     
  D’azzurro, al castello d'argento, aperto e coperto di rosso, sormontato da due stelle d’oro
     
    motto: SERVA MANDATA

Forno
(da Moncalvo)
  signori di Monromeo, Serralunga di Crea con Fornello e Castellazzo
     
  ARMA IGNOTA


Fort
(dal Piemonte? nel Nizzardo e in Provenza)
  consignori di Pietrafuoco
     
  D’azzurro, al leone, tenente con la zampa anteriore destra una mazza d'arciere, il tutto d'oro
[De Orestis, che cita l'investitura. Rabino, menzionando Lanteri, li dice signori di Ortigues]

Forte
(Forti)
(di Asti)
  consignori di Corteranzo
     
  ARMA IGNOTA


Fossa
(di Torino)
  (antica famiglia decurionale torinese)
     
  Inquartato d'oro e d'azzurro

     
motto: IN TE DOMINE CONFIDO

Fossati
(dalla Valsesia, in Novara e Milano)
(antica famiglia del Novarese)

* conti; patrizi milanesi

     
  Inquartato di rosso e d’argento, a tre stelle (8), quelle in capo dell'uno nell'altro, la terza, in punta, dall'uno all'altro
[de Fossato, Stemmario Trivulziano]
     
  (Fossati De Regibus Cacciapiatti)
Inquartato, al 1° e 4° d’azzurro, a tre coppe coronate, sormontate da una cometa accostata da due stelle (6), il tutto d’oro (De Regibus), al 2° e 3° di Fossati

Fossati
Fossati Reyneri
(da Genova, in Polonghera e Torino)
conti (1835)
     
  Partito, al 1° di rosso, al vaso d’oro, con il pino di verde, nutrito nel medesimo e accostato da due leoni d’oro, affrontati, al 2° inquartato d’azzurro e d’argento, a tre stelle (8), poste due in capo, dell’uno nell’altro e la terza in punta, dell’uno all’altro
[Manno osserva che il 2° punto è stato adottato a somiglianza dei Fossati di Milano]
     
    motto: DURANTES VINCUNT

Fovazza?
(da Vercelli?)
 
     
  D'argento, a tre bande di rosso
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Fracassi Ratti Mentone
(da Trino Vercellese, in Cherasco e Roma)
marchesi di Torre Rossano (= podere nel territorio di Cherasco) (1892); conti (1887)
     
  Inquartato, al 1° e 4° fasciato d’oro e di nero, alla banda di rosso (Ratti); al 2° e 3° di rosso, alla fascia d’argento (Mentone), sul tutto partito, d’argento e scaccato d’argento e d’azzurro, con il capo d’oro, carico di un’aquila, di rosso (Fracassi)
    motto: VIRTUS BEATOS EFFICIT
A BUONA SPERANZA

Fracchia
(da Casale?)
 
     
  D'argento, al leone d'azzurro (?), coronato di rosso
[Frachia, Blasonario Casalese]

Frambaglia
(in Tortona e Castelnuovo Scrivia)
  (antica famiglia del Tortonese)
     
  ARMA IGNOTA

Framberti
(da Mantova, in Monferrato)
  Geronimo Framberti, conte palatino (Carlo V, 1530)
     
  D'oro, alla fascia d'azzurro, carica di tre stelle del campo, accompagnata da due teste di capra (d'argento, cucite?), una in capo, l'altra in punta
[di Ricaldone, citando D'Arco, Famiglie Mantovane]
     
  D'oro, alla banda d'azzurro, carica di tre stelle del campo, accompagnata da due teste di capra d'argento, cucite, una in capo, l'altra in punta
[segnalazione di Danilo Cavallero, Consigliere della Società per il Palazzo Ducale di Mantova, su indicazione di Giancarlo Malacarne]

Francesetti
(da Ceres, in Torino)
  conti di Hautecourt, Malgrà, Mezzenile; consignori di Castellamonte
     
  Inquartato in decusse, al 1° e 4° d’argento, a cinque pali di rosso; al 2° e 3° d'azzurro, al giglio d’oro, il tutto con il capo di rosso, carico di un leone illeopardito, tenente un bisante, il tutto d’oro
     
  (linea di Hautecourt)
Inquartato, al 1° e 4° controinquartato di San Martino, al 2° di Cortina, al 3° di Castellamonte, e sul tutto di Francesetti
     
  (linea di Mezzenile)
Inquartato in decusse, al 1° e 4° d’oro a cinque pali di rosso; al 2° e 3° d’azzurro, al giglio d’oro; il tutto con il capo di argento, carico di un leone di azzurro, illeopardito, tenente un bisante d’oro
     
motto: OMNIS IN DEO SPES
PURPURATA NAM STIRPE CREATUS ARDEO

Franchetti
(da Bricherasio)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Franchetti
(da Mantova e Livorno, in Torino e Firenze)
  baroni (1858, 1891)
     
  (seconda linea baronale)
Troncato d’azzurro e d’oro, il 1° al braccio destro, movente dal lembo sinistro dello scudo, impugnante una scimitarra, il tutto d’argento, il 2° al cavallo di rosso, gaio e galoppante, con il quartier franco d’argento, carico di tre tortelli di azzurro, ordinati in banda
[Manno. In Spreti, la mano è di carnagione e il quartier franco è carico di tre stelle]

Franchi
(Franco, già Torre o della Torre)
(da Centallo)
  conti di Pontechianale
     
  Inquartato, al 1º e 4º d'oro, alla torre di rosso, murata di nero, al 2º e 3º d'azzurro, a tre semprevive, d'oro
     
motto: ET RENUENTE SOLO

Franchi
Franchi Verney
(da Manta, in Torino)
(famiglia con memorie dal XVI secolo)

conti della Valletta (1860)

     
  D’argento, alla torre di rosso, merlata di cinque pezzi alla ghibellina, aperta e finestrata di nero
     
  (linea comitale)
Inquartato, al 1° e 4° di Franchi, al 2° e 3° d’azzurro, al monte d’oro di tre vette, sormontate da tre gigli d’argento, ordinati in fascia, e questi sormontati da due stelle d’oro (Verney)
[Nel blasonare l'arma Verney di Chambéry, Manno indica due gigli d'oro, invece delle due stelle d'oro]
     
    motto: PROSPICIENS MUNIT [Franchi]
IN TE DOMINE SPERAVI [Franchi Verney]

Franchi
(da Briga Marittima)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, a tre corone d'oro
     
motto: MENS RATIONI SUBIECTA

Franchi
(da Ceva)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, a tre corone d'oro

Franchi
(da Torino)
 
     
  Troncato cuneato d'azzurro e d'oro, di quattro pezzi, il 1° alla freccia, coricata in fascia, sormontata da tre stelle, ordinate in fascia, il tutto d'oro, il 2° al leone di rosso, tenente un caduceo del campo, alato di rosso, con i serpi di verde
     
motto: SUADIT VEL COGIT

Franchi
(Franc)
(da Savigliano, in Ginevra)
  (famiglia con memorie dal XVI secolo)

signori di Crest (Jussy)

     
  D’azzurro, al triangolo d’oro, pieno
     
motto: QUODCUMQUE FERAR

Francia
(Franza)
(da Cellamonte, in Casale)
  consignori di Cellamonte
     
  D'azzurro, alla fascia di rosso, cucita, carica di tre stelle d'argento, accompagnata da tre gigli d'oro, 2 e 1
[Di Ricaldone]
     
  Troncato d'azzurro e di rosso, a tre gigli d'oro, male ordinati
[Blasonario Casalese]
(i tratteggi convenzionali nel campo sono due, l'azzurro e il rosso, ma non si vede nessuna linea di troncatura)

Francisca
(da Torino?)
  consignori di Romano
     
  ARMA IGNOTA


Francisci (de)
  consignori di Rosignano
     
  ARMA IGNOTA


Franco
(da Torino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Troncato d'azzurro e di verde, alla fascia d'argento, accompagnata in capo da una stella d'oro, e in punta da un'anatra, d'argento
[Consegnamento 1687 non riportato da Manno]
     
    motto: AUDIO VIDEO TACEO DONES

Françon
(dal Piemonte, ad Aosta)
  (antica famiglia nobile della Valle d'Aosta)
     
  Troncato, d’azzurro, al leone d’oro, e d’argento, al fuso di rosso, coricato in fascia

Frangia
(da Mondovì)
  consignori di Genola
     
  Di rosso, alla banda di oro, formata da tre fusi appuntati

Franzini
(da Mirabello Pavese, in Casalcermelli e Alessandria)
conti (1838)
     
  Inquartato, al 1° e 4° di rosso, a tre fasce d’argento, a foglia di sega, al 2° e 3° d’oro, al castello di rosso, mattonato, aperto e finestrato di nero, il tutto sotto un capo d’oro, carico di un’aquila coronata, di nero

Franzini Tibaldeo
(da Mirabello Pavese, in Casalcermelli, Alessandria, San Salvatore Monferrato e Torino)
conti (1858)
     
  Inquartato, al 1° d’oro, all’aquila coronata di nero, al 2° di rosso, a tre fasce d’argento, a foglia di sega; al 3° d’argento, alla fascia d’azzurro accompagnata da due lettere T, maiuscole all’antica, di nero, poste una in capo l’altra in punta (Tibaldeo), al 4° d’oro, al castello di rosso mattonato e torricellato di due, aperto e finestrato di nero

Franzoni
(di Novara)
 
     
  Interzato in banda, di rosso (?), d'argento e d’azzurro, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero
[Prima arma di D. Marcus Antonius Franzonius Novarien., 1597-1598, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 1519]
     
  Interzato in banda, d'argento, di rosso e di nero, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, sostenuto da una fascia interzata in palo di rosso, d'argento e di nero
[Seconda arma di D. Marcus Antonius Franzonius Novarien., 1598-1599, Archiginnasio di Bologna, v. Imago Universitatis n. 1569]

Frascara
(da Alessandria, in Roma)
conti (1916)
     
  Troncato, al 1° d'argento, alla frasca d'edera di verde, posta in banda, al 2° d'azzurro, alla frasca di quercia d'argento, posta in sbarra

Frascaroli Calvino Bajardi
(dal Tortonese)
  marchesi di Montacuto (1773), Monteforte (1667); signori di Frascarolo, Guazzora, Momperone, Mugarone, Stazzano
     
  (Frascarolo)
Di rosso, al pino sradicato, di verde, con il capo d'oro, carico di un'aquila coronata, di nero
     
  (Frascaroli Calvino Bajardi)
Interzato in palo, al 1 ° d’azzurro, al sole d’oro, raggiante, carico di un’aquila coronata, di nero (Calvino); al 2° troncato: sopra, d’oro all’aquila imperiale, sotto, di rosso al pino sradicato, al naturale; al 3° d'azzurro, a due veltri ritti e affrontati, di nero, linguati di rosso, in atto di abbaiare alla luna posta nel punto del capo (Bajardi)

(Nell'elenco delle famiglie decurionali di Tortona sono indicati sia i Frascaroli sia i Montacuto, che Manno e Guasco di Bisio considerano una sola famiglia)

     
motto: EXIT AD COELUM RAMIS FOELICIBUS ARBOR

Frassati
(da Fossano)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  Di rosso, a due trombe d'argento, poste in palo e affrontate, accostate in capo da una stella d'oro, in punta da una stella d'argento, con la fascia d'argento attraversante
[Giovanni Francesco, 1680, serie dei canonici del duomo di Fossano dal 1592. Il consegnamento del 1687 è andato perduto]
     
    motto: UNUS IDEM SPIRITUS

Frassinello (di) vedi Nemorso

Fratre
(da Caresana)
 
     
  Di rosso, a due pali d'argento, accompagnati da un braccio vestito dello stesso, con la mano di carnagione, nascente dalla punta e posto in palo, con il capo di [...]
[Coda, Blasonario Bulgaro]

Freapane
(Feapane, Fragapane)
(da Vercelli)
  (famiglia con memorie dal XIV secolo)
     
  D'oro, allo scaglione di rosso
[Fiori di Blasoneria e Coda, Blasonario Bulgaro]

Fregoso vedi Campofregoso

Fremondi
(Framondi, Fremond)
(da Cherasco)
  consignori di Castiglione Falletto
     
  D’azzurro, a tre teste di leopardo poste di fronte, d’oro, strappate, linguate di rosso, con il mondo dello stesso, cerchiato di rosso, crociato di argento, in abisso
[Manno]
     
  "Uno scudo di azzurro con tre bastoni nodosi e al di sopra un tempo (o tempio) tutto d'argento"
[Consegnamento 1613]

Freppa
(di Fossano)
  (antichissima famiglia fossanese)
     
  ARMA IGNOTA

Fresia
(da Odalengo Piccolo, in Moncalvo)
  consignori di Odalengo Piccolo
     
  D'azzurro, alla felce d'oro sradicata, con il capo di concessione di Sassonia, che è fasciato d'oro e di nero di otto pezzi, al crancellino di verde, in banda
     
  "Una pianta di felse d'oro in campo azzurro, e il capo d'oro, caricato di due corone di ruta verdi, poste in banda
[Corona Reale, per i "Fresia consignori di Oldalengo in Monferrato e quei di Saluzzo"]
     
motto: PROMPTAE SERVITUTI

Fresia
(da Pica, in Moncalvo)
  consignori di Castelletto Merli
     
  ARMA IGNOTA
[Manno. Per di Ricadone sono la stessa precedente famiglia]

Fresia
(del Monferrato)
  consignori di Villadeati, Ottiglio
     
  ARMA IGNOTA

Fresia   Nel Blasonario Casalese è illustrato lo stemma che segue, attribuito alla famiglia Fresia.

Si potrebbe forse ipotizzare che si tratti dell'arma dei consignori di Castelletto Merli, di una variante dell'arma dei consignori di Odalengo o dell'arma dei consignori di Villadeati.

     
  Troncato, al 1° d'oro a due ghirlande [di ...] di verde (?), al 2° d'azzurro, alla pianta di felce d'oro (?), nutrita nella pianura di verde (?)


Fresia
Fresia Caramelli
(da Prazzo, in Saluzzo e Torino)
  conti di Genola, Oglianico
     
  D'azzurro, alla felce d'oro sradicata, con il capo di concessione di Sassonia, che è fasciato d'oro e di nero di otto pezzi, al crancellino di verde, in banda
     
  "Una pianta di felse d'oro in campo azzurro, e il capo d'oro, caricato di due corone di ruta verdi, poste in banda
[Corona Reale, per i "Fresia consignori di Oldalengo in Monferrato e quei di Saluzzo"]
     
  (Fresia Caramelli)
Inquartato, al 1° e 4° partito d’argento e d’azzurro, allo scaglione dell’uno nell’altro, al 2° e 3° d’oro, all’aquila di nero, diademata e coronata di rosso; sul tutto di Fresia

Fresia
Fresia Appiani
(da Menusiglio)
  consignori di Bergolo, Castino, Torre Bormida
     
  D'azzurro, alla foglia di felce, d'oro, posta in palo, con il capo d'oro, al crancellino di verde
[Spreti]

Fresia
(da Dronero)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  "D’argento con due sbarre in palo nero, con una bendetta ed una stella nella parte superiore dello scudo parimenti nera: con due fiamme di fuoco dalli canti di detto scudo"
[Consegnamento 1613]

Fresia
(da Pinerolo)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'argento, a tre bande di rosso

Freydoz
(da Verres)
  baroni di Champorcher, St. Martin de Corleans
     
  D’azzurro, alla torre d’argento, con il capo del secondo, carico di tre tortelli di rosso, ordinati in fascia

Freylino
(Freilino, Freylin)
(da Villanova d'Asti, in Buttigliera)
  conti di Buttigliera, Pino; consignori di Aramengo, Bagnolo, Cocconato
     
  D'azzurro, alla sirena d'argento, nuotante in un mare dello stesso, fluttuoso del primo, con il capo di rosso, cucito, carico di tre stelle d'oro male ordinate
     
motto: DUM CANIT DECIPIT

Frichignono
(Fulchignone)
(dall'Oltrepo Pavese, in Biella)
  conti di Castellengo, Ceretto, Montonaro, Pietrafuoco, Quaregna, Tronzano, Verrone; baroni di Carpenetto; consignori di Bollengo
     
  D'azzurro, al leone d'oro, armato di rosso, tenente con le branche anteriori un dardo, dello stesso
     
  (i conti di Castellengo, vecchi e nuovi)
Inquartato, nel 1º e 4º d'oro, all'aquila coronata, di nero; nel 2º e 3º d'argento, al castello di rosso, fortificato di tre torri, quella di mezzo più alta; e sul tutto d'azzurro, al leone d'oro, tenente con le branche anteriori un dardo, dello stesso
[In Spreti il dardo ha la punta verso il basso]
     
  (alias per i conti di Castellengo)
D'argento, al castello di rosso, fortificato di tre torri, quella di mezzo più alta, aperto del campo, con il capo d'oro, cucito, carico di un'aquila coronata, del campo
[Coda, Blasonario Bulgaro, in cui è menzionata anche l'arma precedente]
     
  (probabile arma del ramo decurionale di Tortona)
D'azzurro, al leone d'argento, tenente con le branche anteriori un dardo, dello stesso
[Berruti, Tortona insigne. Manno invece considera i Fulchignono di Tortona una famiglia diversa dai Frichignono]
     
motto: MIEUX TARD QUE JAMAIS

Frieur
(Frior)
(della Valle di Aosta)
  (antichissima famiglia nobile di Aosta)
     
  ARMA IGNOTA

*Frigerio
e Frigerio Bonvicino
(da Milano, in Torino)
conti; nobili
     
  D’azzurro, alla quercia nutrita sulla pianura di verde, il tutto al naturale, accompagnata in capo a destra da una stella d’argento, con il capo d’oro, carico di un’aquila, di nero
[Spreti. Nell'arma dei Frigerio di Milano, manca la stella]

Frola
(da Montanaro, in Torino)
  (antica famiglia signorile)

conti (1911)

     
  D'azzurro, alla banda d'oro, carica di tre pianticelle di fragola, fogliate al naturale, e accostata da sei stelle, d'argento
[Spreti]
     
  (linea comitale)
D’azzurro, a due pali contro doppio merlati, d’oro, con il capo del primo, carico di tre stelle del secondo
[Manno e Spreti]
     
    motto: VENENUM NESCIO

Frova
(di Vercelli e Chivasso)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D'oro, all'albero di verde, nutrito su un terrazzo erboso e accompagnato da tre cicogne (?) [d'argento?], una posata sull'albero, le altre due volanti verso lo stesso, con il capo di [...]
[Coda, Blasonario Bulgaro. Il consegnamento (1613 o 1687) non è più documentato]

Frugone
(Frugone)
(di Genova)
  (celebre famiglia genovese, che nel 1660 diede un doge alla repubblica)

(Un Frugone, mercante di Genova, consegna l'arma nel 1613)

     
  D'azzurro, alla colonna d'argento, accostata da due gigli d'oro

Fruttero
(Frutteri, Fruiterio)
(da Savigliano)
  consignori di Costigliole
     
  Troncato, al 1º d'oro, alla coppa d'azzurro, ricolma di frutta al naturale, al 2º di rosso, alla banda d'oro
[In Spreti la coppa si appoggia sulla troncatura]
     
motto: VIRTUTIS GLORIA FRUCTUS

Fulcheri
(da Mondovì?)
 
     
  D'oro, al leone coronato, tenente un tridente (forcone), il tutto di rosso
[Collezione armi Gentilizie di Mondovì]

Fulconis
(Falconis)
(del Poggetto)
 
     
  Di rosso, al falcone d'oro, posato sopra un tronco scorciato, d'argento, posto in fascia
[De Orestis e Rabino. Vedi anche Falconis da Centallo]

Fulconis
(nizzardi)
 
     
  Troncato, al 1° d'oro, al castello di due torri di rosso, aperto di nero, al 2° partito di rosso e d'argento
[Rabino]

Furno
(Forno)
(di Asti)
  (antica famiglia nobile con memorie dal XII secolo)
     
  ARMA IGNOTA

Furno
(da Torino)
  (famiglia nobile con memorie dal XVI secolo)
     
  D'argento, alla fiamma di rosso
     
motto: SEMPER ARDENS

Furno
(Furni, Forno)
(da Cherasco)
  baroni di Piverone
     
  D'argento, alla salamandra di verde, con il capo d'azzurro, carico tre stelle d'oro, ordinate in fascia
[Manoscritto Defanti]
     
  D'argento, alla fiamma di rosso, con il capo d'azzurro, carico tre stelle d'oro, ordinate in fascia
[Manno]
     
motto: ARDO ET NON ARDEO

Furno
(Forno)
  consignori di Candia
     
  ARMA IGNOTA

Furno
(Forno)
(di Asti)
  (famiglia nobile con memorie dal XVII secolo)
     
  Partito, d’azzurro, alla cotta d’arme, d'oro, e d’argento, alla fiamma di rosso, con il capo d'oro, carico di un'aquila, di nero
[Manno in realtà blasona partito, d’oro nella cotta d’arme e d’azzurro e d’argento alla fiamma di rosso; col capo dell’impero]
     
    motto: INFORTUNIIS VIRTUS RELUCET

Fuselli
(da Borgomasino)
  (famiglia con memorie dal XVII secolo)
     
  D’azzurro, alla banda d’argento, carica di tre fusi di rosso, accompagnata da due stelle d’oro
     
    motto: OPIFEX VIRTUS

Fuselli Vergnano
  conti di Villars

(vedi anche Vergnano)

     
  ARMA IGNOTA

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Gr - L | M - Me | Mi - N | O - Pe | Ph - Pu | Q - R | S | | T - Z


Ultimo aggiornamento 31 Agosto 2015
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